Scale e strumenti strutturati di accertamento

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Cartella Riabilitativa
Advertisements

I Bisogni Educativi Speciali secondo l’ICF:
ASSISTENZA DOMICILIARE
Prognosi di sopravvivenza, comorbidità e qualità di vita
PSICOLOGIA CLINICA Teoria e tecnica del colloquio clinico e Laboratorio Prof. Daniela Cantone a.a. 2012/2013.
Misure quantitative in Medicina Fisica e Riabilitazione
“Studio della frequenza, di una malattia nella popolazione
Il Doping: fenomeno tra sport e dipendenza Medico Farmacologo Clinico
Diagnosi fisioterapica
DIABETE MELLITO Sindrome caratterizzata dalla presenza di valori di glicemia superiori a quelli fisiologici,dovuta ad un difetto assoluto o relativo della.
IL RICONOSCIMENTO DELLA “PATOLOGIA”
IL PAZIENTE ONCOLOGICO: IL PROGETTO DI TELEMEDICINA IN ONCOLOGIA
La diagnosi neuropsicologica: definizione e utilizzo
Tumori stromali gastrointestinali (GIST)
Nancy Roper Modello delle attività quotidiane di vita
Presidio Ospedaliero dei Pellegrini
LA QUALITÀ NELLE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI
Prelli Belinda Szwedo Zofia
TERAPIA INTENSIVA Chi identifico come più grave? Draoli N, Susin G, Nesi N.
LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
La formazione dei rilevatori per il Progetto CCM Ictus Cerebrale
Assistenza alla persona con problemi di mobilizzazione
Proposta di uno strumento di valutazione integrato (SIIG) Dr.Bonati P.A., ed.Debè C. IP. Morelli S., TdR. Picciati A. Reggio Emilia 8/ 06/ 2007.
Sistemi Informativi e Riabilitazione Rita De Giuli
Qualità della vita Uno dei più importanti e attuali argomenti per chi si occupa di sanità: gli interventi terapeutici per curare le malattie non devono.
  LA SINDROME IPOCINETICA: DEFINIZIONE, MANIFESTAZIONI, COMPLICANZE E MISURE DI PREVENZIONE La sindrome ipocinetica (sindrome da immobilizzazione) è costituita.
Servizio di Rieducazione Funzionale
UNITA’ OPERATIVA DI RIABILITAZIONE INTENSIVA Responsabile dott
Depressione in età evolutiva e in adolescenza un problema diagnostico
Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività
GLI STRUMENTI DI VALUTAZIONE IN GERIATRIA
SGRQ1 CCQ2 MRC Dyspnoea Scale3
Fattori di rischio cardiovascolare e salute della popolazione
Teorie e tecniche di psicologia clinica
SCALA di BRADEN ASL di Brescia Ospedale
Sorpresa.
Psicologia della GESTALT:
Dott.ssa Emiliana Gelisio UOC Vigilanza, Accreditamento e Controllo
Le cadute in ospedale: si può fare di più?
MODELLO DI TRATTAMENTO MULTIDISCIPLINARE NON FARMACOLOGICO DEL
TUTTI I DIRITTI DELLA PRESENTE PRODUZIONE SONO RISERVATI.
Cartella clinica on line: caratteristiche tecniche ed utilità clinica
“Metodologia di trattamento per docenti fisioterapisti”
INFORMATICA, DOMOTICA, ANZIANI: PUÒ FUNZIONARE?
soggetti privi di autonomia
Riconoscere i problemi della persona anziana con disturbi del tono dell’umore ed i relativi interventi infermieristici, anche di tipo preventivo,basati.
LA TERAPIA DEL DOLORE NEL BAMBINO
Facoltà Medicina e Chirurgia
“La valutazione della qualità di vita nella fase terminale”
LE MALATTIE CEREBROVASCOLARI NELLE DONNE Prevalenza e Prognosi Dott
LA FISIOTERAPIA... E LE CURE PALLIATIVE Servizio fisioterapia
Il pacchetto informativo
I bes GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E IL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF DELL'OMS.
PROTOCOLLO MGUS ( monoclonal gammopathy of undetermined significance) gruppo di progetto ASL MO
Riccardo Gionata Gheri
Consideriamo due misurazioni, per esempio benessere e soddisfazione personale. Le due variabili sono simili. Chi ha punteggi sopra la media in una variabile,
L’infermiere in riabilitazione
IMPLICAZIONI NELL'ESPRESSIONE DELL'AGGRESSIVITA' NEL PAZIENTE OBESO SOTTOPOSTO A BENDAGGIO GASTRICO, MODELLO DI LETTURA GESTALTICO. M. Basta, T. Restelli,
Glossario. DEFINIZIONE dei TERMINI … per parlare uno stesso linguaggio.
Trauma cranico minore dott. M. Gnoffo
Sociologia dei Consumi Prof.ssa Maura Franchi AA Percezioni, informazioni e realtà.
Il traumatizzato nelle UO Neurologia
NPI e Patologie prevalenti peculiari
Indicatori di Qualità in Sanità Dr.ssa M.Assunta Ceccagnoli.
Valutazione clinico-funzionale a 3 mesi da una prima frattura di femore in pazienti over-65: può il genere influenzare la prognosi? Melamy Falappa Cl.
IL RUOLO DELL’ETÀ E DEL GENERE NEL RECUPERO FUNZIONALE POST STROKE Dr.ssa E Andrenelli, Prof.ssa MG Ceravolo.
= serie di fasi pianificate per risolvere un problema
MEDICINA RIABILITATIVA E ONCOLOGIA RICCIONE MAGGIO 2007 IL RUOLO DEL FISIATRA NEL CDO R.M.ROSSI.
Sociologia dei Consumi Prof.ssa Maura Franchi AA Percezioni, informazioni e realtà.
Transcript della presentazione:

Scale e strumenti strutturati di accertamento 25/03/2017

Scale di valutazione Sono strumenti in grado misurare un fenomeno (risposta umana alla malattia, disagio…) Permettono di verificare i cambiamenti nel tempo Consentono l’utilizzo da parte di rilevatori diversi (linguaggio standard)

Caratteristiche delle scale di valutazione Semplicità nella somministrazione Comprensibilità Affidabilità Valide: misurare il fenomeno di interesse (escludere i falsi positivi) Sensibili: misurare l’intera variabilità del fenomeno anche alle più basse intensità (includere i falsi negativi) Queste caratteristiche delle scale vengono espresse attraverso coefficienti normalmente con valori compresi tra .00 e 1.00. Stabilità:rilevazioni ripetute devono dare lo stesso risultato a parità di condizioni (attraverso il Test-retest è possibile accertare la stabilità dello strumento correlando i punteggi ottenuti da somministrazioni ripetute) Attendibilità incrociata: rilevazioni indipendenti devono dare lo stesso risultato

Scale di valutazione Rapidità Precisione di rilevazione del problema Accuratezza nella trasmissione di informazioni Rilevazione dei rischi Monitoraggio nel tempo Valutazione dell’efficacia dei trattamenti

Tipologia di strumenti Condizione clinica: peso della malattia, gravità (APACHE score) Stato funzionale: ADL (Katz ADL, Indice di Barthel, IADL..) Funzioni cognitive: orientamento, memoria, attenzione, linguaggio (Mini mental state examination), risposta della persona a stimoli (Glasgow coma scale) Sintomi: dolore (VAS, McGill questionnaire..), dispnea, nausea e vomito.. Problemi specifici: incontinenza (Severity index of incontinence), rischio di cadute (scala di Tinetti, Morse Fall scale, Stratify Risk Assessment Tool..), rischio di lesioni da decubito (Norton scale, Braden scale..), sonno…

Cura di sé e stato funzionale Capacità di una persona di compiere in modo autonomo le attività che le consentono di soddisfare i suoi bisogni primari (ADL: Activity of Daily Living) Indipendenza immagine di sé positiva senso di controllo autonomia Viene influenzata da: Sistema valoriale Contesto sociale, lavorativo e famigliare Funzionalità neuromuscolare, livello di energia, cognizione e percezione, motivazione Ruolo riabilitativo della cura di sè Valutazione dello stato funzionale: capacità di compiere una serie di attività con diverso grado di complessità

Scale di valutazione della cura di sè Componente soggettiva: come la persona considera la propria condizione e percepisce i cambiamenti indotti dalla malattia

Barthel index (0: dipendenza totale-100: autosufficienza) Funzioni esaminate No Aiuto Indipendente Mangiare 5 10 Spostarsi sedia-letto e ritorno 15 Igiene personale Fare il bagno vestirsi Camminare in bagno Spingere la sedia a rotelle Salire e scendere le scale Controllo defecazione Controllo minzione

Functional Indipendence Measure FIM Strumento di misura della disabilità utilizzato a livello internazionale 18 item 13 area motoria (cura della persona, controllo sfinterico, trasferimenti, locomozione) 5 area cognitiva (comunicazione, capacità relazionali-cognitive) 7 livelli di giudizio: Autosufficienza Completa 7 Autosufficienza con adattamenti 6 Non autosufficienza parziale (5-4-3) Non autosufficienza completa (2-1) Punteggio totale 18-126

Epidemiologia delle LDD Da studi effettuati in ospedali generali europei, statunitensi e inglesi, tra il 1984 e il 1995 la prevalenza di Ldd variava da 5.2 a 18.6%. L’incidenza delle Ldd aumenta fino a 60% se si considerano pazienti ad alto rischio ( lesioni midollari) durante la fase acuta (Hammond, 1994).

Pazienti a rischio Anziani, >70 aa. Mielolesi per  sensibilità Miastenici per  forza muscolare Pz. Con sclerosi multipla per spasticità e parestesie Pz. Oncologici, AIDS per immunodepressione Coma per immobilità Neurolesi per immobilità Diabetici per  sensibilità e danni al microcircolo Pz. Con apparecchi gessati per compressione su prominenze ossee Politraumatizzati per  mobilità (AISLeC) Individuati i pazienti a rischio deve essere effettuata sempre la valutazione clinica perchè le scale di valutazione del rischio non identificano alcune condizioni di rischio specifiche ( ad es. Pz. con limitata mobilità spontanea notturna per uso di sedativi.) (Cucinotta, Di Giulio, 1994) e deve comprendere: Anamnesi globale con particolare riferimento ai farmaci utilizzati Esame obiettivo Valutazione di ADL e iADL Valutazione dello stato nutrizionale Esami di laboratorio

Scale di valutazione Norton 1962 UK Gosnell 1973 USA Knoll 1982 USA Waterlow 1984 UK Braden 1985 USA SCALA NORTON, MC LAREN ED EXTON SMITH: inizio dello studio nel 1959, osservazione di circa 600 pazienti, pubblicazione della scala nel 1962. La scala è molto utilizzata per la sua facilità e rapidità d’uso. La scala va utilizzata quotidianamente e al paziente viene assegnato un indice di rischio in base al punteggio riportato in ogni area. La scala tende a sovrastimare il rischio dimostrando scarsa sensibilità: il 14% dei pz. dichiarati non a rischio ha poi sviluppato LDD. Esiste una variante della scala denominata Norton Plus che integra la valutazione di Norton con l’aggiunta di altri parametri: diabete, ipertensione arteriosa, Ht basso, Ipoalbuminemia, Temperatura corporea alterata, modificazione dello stato mentale nelle ultime 24 ore. Il rischio aumenta all’abbassarsi del punteggio ottenuto. SCALA GOSNELL: ottenuta partendo dal lavoro di Norton, nel 1973, sostituendo alla voce “condizioni fisiche” “ stato nutrizionale” e “Incontinenza” con “Continenza”; tiene conto di dati anagrafici, dati di ammissione e dimissione, diagnosi clinica, farmaci assunti, stato della cute, peso, altezza e segni vitali. Per ognuno dei 20 punteggi ottenibili sono state definite linee guida. Il rischio aumenta all’aumentare del punteggio ottenuto.

Fattori di rischio considerati

SCALA DI NORTON rischio elevato < o = 10 Condizioni generali: condizioni clinico-nutrizionali: buone e discrete: con piccole alterazioni es. creatininemia <2mg/dl, albumina >3.5g/dl, Hb >12g/dl.. scadenti: pz con scompenso cardiaco, neoplasie, ascite… creatininemia 2mg/dl <x<5mg/dl, albumina 2.5g/dl<x<3.5mg/dl, Hb: 10g/dl<x<12g/dl.. pessime: valori < di condizioni scadenti

Capacità di camminare: Stato mentale: Lucido e orientato: nel tempo e nello spazio Disorientato: nel tempo e nello spazio, anche perdita schema corporeo Confuso:  stato di coscienza, ideazione rallentata, spunti deliranti Stuporoso o comatoso: con perdita della memoria. Capacità di camminare: normale solo con appoggio sta su sedia allettato

Capacità di alzarsi dal letto: da supino-prono a decubito laterale, spostamento su piani diversi normale leggermente limitata molto limitata immobile Incontinenza: assente occasionale abituale (urine) doppia (urine e feci)

Scala di Braden rischio < o = 16 Percezione sensoriale: capacità di rispondere in modo adeguato al disagio legato alla compressione Umidità cutanea: esposizione della cute all’umidità Attività: grado di attività fisica Rispetto alle 6 variabili considerate sono previsti 4 punteggi, Il punteggio massimo raggiungibile è 23 ( per “frizione e scivolamento” i punteggi sono solamente 1, 2 e 3). Il cut-off è stabilito sul 16.

Mobilità: capacità di cambiare o controllare la posizione del corpo Alimentazione: caratteristiche abituali dell’assunzione alimentare Frizione e scivolamento