Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione.

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Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” Il governo Allende e la via cilena al socialismo: gli anni di Unidad Popular Durante il suo ufficio (1970 – 1973), Allende perseguì una politica che veniva chiamata "La vía cilena al socialismo“ che prevedeva: la nazionalizzazione di determinate grandi imprese (soprattutto quella del rame), senza alcuna ricompensa creazione occupazione, sia tramite le nuove imprese nazionalizzate, che con progetti di lavori pubblici. la riforma del sistema sanitario e del sistema scolastico un tentativo di riforma agraria una sospensione del pagamento del debito estero. da Teleanalisi 41 : - 2:30 – 3:30 Unidad Popular repertorio

Le reazioni internazionali Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” Le reazioni internazionali Verso la fine del 1971, Fidel Castro visitò il Cile per 4 settimane provocando le critiche degli oppositori di Allende e l’allarme di Washington: gli avversari politici accusarono Allende di voler convertire il Cile in un regime comunista L'amministrazione Nixon cominciò ad esercitare una pressione economica sempre più crescente attraverso molti canali: embargo il finanziamento degli oppositori politici. Trionfale visita di Allende a Cuba, Messico e discorso alle Nazioni Unite

Gli scioperi e l’opposizione Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” Gli scioperi e l’opposizione Durante il governo Allende (1970-73) la riduzione negli aiuti, combinata alla caduta del valore del rame minò la ristrutturazione dell'economia cilena proposta da Allende. Forte opposizione da parte dei proprietari terrieri, di alcuni settori del ceto medio, della destra rappresentata dal Partito Nazionale, della Chiesa Cattolica Romana Dall’ottobre 1972 ondata di scioperi da parte di alcuni dei settori più agiati della società cilena, camionisti, piccoli imprenditori, alcuni sindacati (principalmente di professionisti). da Allende – il film: 53:00 – 56:00 discorso all’ONU 1972

Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” La crisi Anche se i salari nominali crescevano, gli aumenti non corrispondevano ad un commisurato aumento nello standard di vita della popolazione cilena. Il crollo delle esportazioni I Cristiano-Democratici ora si schierano con la destra rappresentata dal Partito Nazionale per opporsi al governo Allende: Confederación Democrática (CODE). Nell'agosto 1973, una crisi costituzionale : la Corte Suprema si lamentò pubblicamente dell'incapacità del governo di far rispettare la legge. All'inizio di settembre del 1973, Allende ventilò l'ipotesi di risolvere la crisi con un plebiscito.

Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” Il colpo di stato Il generale Pinochet prese il potere con un colpo di Stato, l'11 settembre 1973. Bombardamento della Moneda e morte di Allende. « Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano. Ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento. » da Allende – il film: - 1.11 golpe - 1.34 morte Allende ultimo discorso al popolo cileno (da Guzman)

Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” La repressione Decreto del 13 settembre, la giunta scioglie il Congresso e mette al bando i partiti che avevano fatto parte di Unità Popolare. Lo Stadio Nazionale e altri luoghi pubblici vennero temporaneamente convertiti in immense prigioni. Approssimativamente 130.000 individui vennero arrestati in un periodo di tre anni, con il numero di "scomparsi" che raggiunse le migliaia nel giro di pochi mesi. Fra i detenuti c’è un particolare accanimento nei confronti di intellettuali e artisti; risalta in particolare la vicenda del grande cantautore Victor Jara

La repressione – le vittime Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” La repressione – le vittime 11 settembre1973 -11 marzo 1990 1.132 centri di detenzione permanente di cui 10 campi di concentramento (fra i quali lo Stadio Nazionale e lo Stadio Cile a Santiago, Chacabuco e Pisagua nel deserto e l’isola di Dawson in Patagonia) Scoperti un centinaio di centri clandestini di tortura di cui 14 a Santiago, fra i quali Villa Grimaldi, Tres Alamos e Londres 38 80.008 reclusi fra i quali 33.221 torturati (Commissione della Verità) Commissione Rettig e Rapporto Valech: 2.095 morti e 1.102 "scomparsi" Altre stime: 20.000 morti (organizzazioni per la difesa dei diritti umani)

Operazione condor: uno strumento continentale di repressione Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” Operazione condor: uno strumento continentale di repressione Febbraio 1974 le polizie segrete di Cile, Bolivia, Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay si incontrarono con Manuel Contreras, capo della DINA (i servizi segreti di Pinochet), a Santiago del Cile, dando vita ufficialmente all'Operazione Condor che si poneva l’obiettivo, su scala internazionale, di combattere il comunismo ed ogni proposito sovversivo. Le dittature facenti parte dell'Operazione Condor fruirono dei massicci aiuti americani, in termini di risorse economiche, addestramento e forniture militari, e di preparazione e organizzazione dell'Intelligence. Legge sull'Amnistia: emanata nel 1978, in piena dittatura militare, questa legge concede l'amnistia per i delitti compiuti tra il 1973 ed il 1978, anni in cui si verificarono i casi più gravi e numerosi di assassinio e scomparsa di oppositori al regime.

Operazione condor: gli archivi 20 anni dopo Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” Operazione condor: gli archivi 20 anni dopo Nel 1992 il giudice paraguaiano José Augustín Fernández scopri archivi dettagliati che descrivevano la sorte di migliaia di sudamericani segretamente rapiti, torturati ed assassinati tra gli anni '70 e '80 dalle forze armate e dai servizi segreti di Cile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Bolivia e Brasile. Gli archivi contavano 50.000 persone assassinate, 30.000 scomparse (desaparecidos) e 400.000 incarcerate. Gli archivi, universalmente ritenuti veritieri e attendibili, riferivano del coinvolgimento, in questa enorme operazione repressiva e di vero e proprio sterminio, anche dei servizi segreti di Colombia, Perù e Venezuela. http://www.selvas.org/dossCondor.html

La lotta contro la dittatura Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” La lotta contro la dittatura Fino al 1983 la lotta è stata portata avanti dagli apparati clandestini dei partiti. La chiesa cattolica cilena, nella persona del cardinale Silva Enriquez si è schierata fin dall’inizio contro la dittatura proteggendo i perseguitati e fornendo assistenza giuridica ai detenuti (vicariato della solidarietà). Dal 1983 iniziano e si moltiplicano le iniziative di lotta contro la dittatura sotto forma di giornate di protesta che causano molte vittime a seguito della repressione. Nel 1985 iniziano anche gli scioperi e le occupazioni dei licei da parte degli studenti.

La lotta contro la dittatura Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” La lotta contro la dittatura Nel 1986 si costituisce l’Assemblea della civiltà e viene definito come l’anno decisivo della lotta per la sconfitta di Pinochet (giornate nazionali di protesta 2-3 luglio). 7 settembre 1986: attentato a Pinochet (decine di vittime come rappresaglia). 1987: visita di Giovanni Paolo II in Cile. Si verificano gigantesche manifestazioni di massa contro la dittatura in presenza del Papa. 1988: l’opposizione accetta l’itinerario di transizione al quale è stato costretto Pinochet dai cambiamenti della politica estera nordamericana e chiama a votare “NO” in occasione del plebiscito.

Dal plebiscito al ritorno alla democrazia Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” Dal plebiscito al ritorno alla democrazia Nel plebiscito, a sorpresa i sostenitori del "NO" vinsero con il 58% dei voti e, ancora in accordo con le norme della costituzione, elezioni libere furono tenute l'anno successivo. 11 marzo 1990: Pinochet lascia la presidenza e l’assume Patricio Alwyn come primo presidente eletto democraticamente dopo la dittatura. Pinochet rimase comandante in capo dell'esercito fino al marzo 1998. Una volta abbandonata questa carica prese il posto di senatore a vita e gli fu garantita l'immunità parlamentare. da Teleanalisi 41/1988 - 05:35, in coda per il No - 11:37, alle urne 11:37 - 12:47, repressione corteo danzante mascherato - 16:00, NO! - 32:22, risultati, il NO al 56.9% festeggia

Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” La Commissione 1990, si crea con decreto presidenziale la Commissione Nazionale per la Verità e la Riconciliazione, avente il compito di investigare sui casi più gravi di violazione dei diritti umani verificatisi tra il 1973 ed il 1990 Il Rapporto Rettig ebbe il merito fondamentale di rendere pubblici fatti che, pur conosciuti da molti, erano rimasti occulti sino a quel momento. La volontà di segnare dei progressi nel tema della tutela dei diritti umani, si è scontrata con forti limiti politico-istituzionali i quali hanno lasciato inevitabilmente dei temi irrisolti.

La detenzione di Pinochet Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” La detenzione di Pinochet Ottobre 1998: Pinochet arrestato a Londra, su mandato emesso dal giudice spagnolo Baltasar Garzón per crimini contro l'umanità. Nello stesso periodo viene adottato lo Statuto della Corte Penale Internazionale. Il governo del Cile si oppone al suo arresto, alla sua estradizione e al suo processo. Pinochet rivendicò l’immunità diplomatica in quanto ex capo di Stato: i Lords gliela negano e poi gliela concedono a causa delle sue precarie condizioni di salute Questa soluzione fu sostenuta con calore anche da Margaret Thatcher e George H. W. Bush. Dopo alcuni accertamenti sanitari, l’allora ministro degli esteri britannico Jack Straw consentì a Pinochet di fare ritorno nel suo Paese. Nonostante il suo rilascio per cause di cattiva salute, la detenzione di Pinochet in uno stato straniero per crimini contro l’umanità commessi nel suo Paese costituisce un punto di svolta molto rilevante nel diritto internazionale.

La decadenza di Pinochet Il dovere della memoria, la scelta dei diritti Ricordare, riconoscere, educare ai diritti umani in Europa e in America Latina: l’esperienza cilena “Promozione e formazione sui diritti umani nelle scuole della Provincia di Roma” La decadenza di Pinochet Nel 2000 la Corte d'Appello di Santiago votò per togliere a Pinochet l'immunità parlamentare (13 voti a favore e 9 contrari), ed egli venne quindi inquisito. Nel 2002 il caso venne annullato dalla Corte Suprema per motivi medici (demenza vascolare). Poco dopo il verdetto, Pinochet si dimise dal Congresso. Il 28 maggio 2004, la Corte d'Appello votò per revocare lo stato di demenza di Pinochet (14 voti a favore e 9 contrari) e quindi la sua immunità al processo. Dal 13 dicembre 2004 è agli arresti domiciliari Il 15 luglio 2004 un comitato investigativo del Senato degli Stati Uniti ha rilasciato un rapporto sulla Riggs Bank, che controllò tra i quattro e gli otto milioni di dollari del patrimonio di Pinochet. Secondo il rapporto, la Riggs partecipò al riciclaggio di denaro per conto di Pinochet. Pur essendo finito per ben quattro volte agli arresti domiciliari (l'ultima delle quali il 30 ottobre 2006 per i crimini avvenuti nel centro di detenzione clandestino Villa Grimaldi) riesce ad evitare fino alla fine un processo vero e proprio. Il 10 dicembre 2006, Pinochet muore per scompenso cardiaco presso l'Ospedale Militare di Santiago del Cile.