Dal 20/03/2012 al 22/03/2012 Classi IV e V ginnasio E

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Transcript della presentazione:

Dal 20/03/2012 al 22/03/2012 Classi IV e V ginnasio E Campo scuola ad Urbino Dal 20/03/2012 al 22/03/2012 Classi IV e V ginnasio E

Introduzione Noi, il IV e il V ginnasio E, abbiamo partecipato al campo scuola a Urbino dal 20/03 al 22/03/2012. Lì, oltre ad aver visitato la città, abbiamo svolto varie attività guidate nel museo del Balì e l’ultimo giorno abbiamo visitato le grotte di Frasassi.

Urbino Il secondo giorno una guida ci ha fatto visitare Urbino. Inizialmente ci siamo radunati sulla collina dove si erge la fortezza di Albornoz. Lì ci è stata raccontata in breve la storia della città. Successivamente, passati attraverso varie stradicciole e sopra le mura, siamo giunti fino al Palazzo Ducale, dove, percorrendo stanze e corridoi arredati da bellissimi quadri rinascimentali, siamo giunti fino alla galleria Nazionale delle Marche.

Storia di Urbino La città romana di Urbino divenne un centro importante durante la Guerra gotica nel VI secolo. Presa nel 538 dal generale bizantino Belisario, passò successivamente ai Longobardi e ai Franchi. Intorno al 1200 cadde sotto il dominio dei nobili che combattevano tra loro nel vicino Montefeltro; ciò portò a una ribellione degli urbinati contro Bonconte di Montefeltro, podestà nel 1213, formando un'alleanza con il comune di Rimini, arrivando nel 1234 a impossessarsi del controllo della loro città. Successivamente, però, i Montefeltro riuscirono a riprendere le redini della città che controllarono fino al 1508. L'esponente più famoso dei Montefeltro fu Federico, signore di Urbino dal 1444 al 1482, condottiero di successo, diplomatico abilissimo e patrono entusiasta di arti e letteratura. Nel 1444 prese il potere come figlio naturale di Guidantonio, dopo la congiura e l'assassinio del legittimo Oddantionio, malvisto per la "smodata lussuria" e l'eccessivo fiscalismo esercitato. Federico, messa mano ai problemi politici urgenti, iniziò una riorganizzazione dello Stato, che prevedeva anche una ristrutturazione della città.

Attività al … Dentro al museo del Balì, sono state varie le attività guidate che abbiamo svolto all’insegna delle leggi della fisica e della chimica …

Pendolo di Newton Il pendolo di Newton è un particolare pendolo usato per illustrare le leggi di conservazione della quantità di moto e dell’energia, composto da varie sfere metalliche di massa uguale sospese con fili a due aste di metallo orizzontali e parallele. Se si lascia cadere una o più sferette contro le altre, quella situata all'estremità opposta si mette in moto con la stessa velocità, mentre quella lanciata si ferma e le intermedie non si muovono. Se le sferette sono più di tre e se ne lasciano cadere due, si metteranno in moto le due situate all'estremità opposta. Le sferette dopo un po', si fermano a causa dell'attrito dell'aria, per mandarle avanti all'infinito bisognerebbe mettere il pendolo in una campana sotto vuoto e non mandargli alcun tipo di vibrazioni.

Il pendolo di Foucault Si tratta di un pendolo libero di oscillare in ogni direzione per molte ore. Ad ogni latitudine della Terra, tranne che all’equatore, si osserva che il piano di oscillazione del pendolo ruota lentamente in senso orario (nell’emisfero boreale) o antiorario (nell’emisfero australe. Al Polo Nord e al Polo Sud la rotazione avviene in un giorno siderale. Fu concepito come esperimento per dimostrare la rotazione della Terra attraverso l'effetto della forza di Coriolis.

Il baricentro In un solido il baricentro può essere definito un punto rappresentativo di tutto il sistema in cui si può immaginare concentrata l'intera massa. Nei corpi omogenei regolari il centro di massa è il centro geometrico della figura e nei corpi dotati di un asse di simmetria il baricentro appartiene a tale asse. Per i corpi irregolari piani il centro di massa si determina sospendendo il corpo per un punto e, una volta raggiunto l'equilibrio, tracciando materialmente o idealmente la verticale per il punto di sospensione. Ripetendo l'operazione con un altro punto di sospensione, il baricentro risulta individuato dall'intersezione tra le due rette.

Il SUONO (o il rumore, fisicamente sono esattamente la stessa cosa) è semplicemente un’onda, una vibrazione dell’aria che si propaga da una sorgente, normalmente in tutte le direzioni. Per sorgente si intende qualunque cosa emetta un suono o un rumore (voce, strumento, altoparlante, urto, macchinario, traffico, ecc.). Il Suono

L’oggetto presente nell'immagine è un theremin, Il theremin è il più antico strumento elettronico musicale conosciuto, fu inventato nel 1919. Con questo tubo qui affianco e con altri di diverse dimensioni e colori si possono suonare delle canzoni dato che a ognuno corrisponde una diversa tonalità. La foto a sinistra ritrae lo spartito della canzone “fra Martino” suonata con i tubi.

Dimostriamo le tesi scientifiche…

Le ombre … colorate Quando due luci colorate vengono proiettate nel medesimo punto di uno schermo bianco, la luce, che da quella zona si riflette negli occhi dell'osservatore, si combina  additivamente,originando un colore nuovo. La retina dell’occhio umano ha tre recettori per il colore: uno per il colore rosso, uno per il colore blu e uno per il colore verde. Per questo motivo tali colori vengono detti colori primari. Quando questi tre recettori vengono tutti stimolati contemporaneamente, abbiamo la sensazione del colore bianco. E’ questo il motivo per cui lo schermo, quando i tre faretti sono accesi contemporaneamente, risulta bianco nella parte in cui le tre luci si sovrappongono.

I vari esperimenti fatti al museo…. …L’equilibrio

…Le bolle di sapone

Gli specchi

L’osservatorio e… …il planetario

Le grotte di Frasassi Le grotte di Frasassi sono delle grotte carsiche sotterranee. Il complesso è formato da una serie di grotte di cui la prima visitabile dall'attuale ingresso è l'Abisso Ancona, che al suo interno potrebbe contenere senza problemi il Duomo di Milano. Inizialmente gli scopritori si trovarono in questa grande grotta al buio e le attrezzature allora esistenti non permisero loro di scendere fino alla base della cavità sottostante, quindi si stimò l'altezza della grotta lanciando un sasso e misurando il tempo di caduta. Successivamente gli esploratori si dotarono di attrezzature adeguate e esplorarono l'immenso spazio che venne chiamato "Abisso Ancona" in onore della città degli scopritori. All'interno delle cavità carsiche si possono ammirare delle sculture naturali formatesi grazie all'opera dell'acqua e della roccia. L'acqua scorrendo sul calcare discioglie piccole quantità di calcaree e, cadendo a terra nel corso di uno stillicidio perpetuo, le deposita formando stalagmiti (dal basso verso l'alto) o stalattiti (dall’alto verso il basso).

I PROFESSORI

Il IV E

IL V E