Le idee del nazi-fascismo

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Le idee del nazi-fascismo IL NAZISMO Le idee del nazi-fascismo nazismo\svastica[1].jp

Le idee del Nazi-fascismo Alla fine dell’ Ottocento si diffuse il nazionalismo, una ideologia basata sul desiderio di espansione economica e politica degli stati industrializzati. La crescita economica diventò una questione di Stato. La competizione per il controllo delle materie prime e dei mercati, tendeva a diventare un affare di competenza dei governi, un problema politico. La conseguenza fu che gli stati industrializzati iniziarono a contendersi il controllo economico del mondo e a perseguire una politica di potenza finalizzata a rafforzare la propria nazione a discapito delle altre.

Dalla nazione al nazionalismo Tutto ciò produsse grandi cambiamenti anche sul piano della cultura e della mentalità, cambiamenti che si possono riassumere nel passaggio dal concetto di nazione all’ideologia del nazionalismo. Gli stati europei cominciarono ad esaltare l’appartenenza nazionale, accendendo lo spirito della competizione tra stati, vantando la superiorità del proprio paese. Il nazionalismo portò ad erigere barriere, creare divisioni, individuare nel vicino uno straniero o, peggio, un nemico.

Miseria e malattie del dopoguerra L’ Europa del dopoguerra fu percorsa de una grave crisi economica, che si abbatté sulle popolazioni già stremate dal conflitto portando disoccupazione e miseria. La prima guerra mondiale aveva avuto un costo spaventoso o in termini di vite umane: 1.800.000 Tedeschi, 1.700.000 Russi, 1.600.000 Francesi, 1.100.000 Austriaci, 761.000 Inglesi, 600.000 Italiani erano morti nei campi di battaglia e nelle trincee. A partire dal marzo del 1918, tra l’ altro, un terribile flagello, la febbre detta “SPAGNOLA” si era abbattuta sul mondo intero imperversando fino alla primavera del 1919 e mietendo 50 milioni di vittime nel mondo.

La repubblica di WEIMAR Dopo la sconfitta militare della prima guerra mondiale in Germania era stata proclamata la repubblica. La repubblica tedesca fu detta di WEIMAR perché in questa piccola città (dove era vissuto il grande poeta Wolfang Goete 1749-1832) venne trasferita la capitale. Il nuovo stato si dette una costituzione democratica parlamentare e federale. La Germania, che aveva perso la Prima Guerra Mondiale, versava in una situazione di grave miseria, la moneta aveva perso valore e la popolazione tedesca era sull’ orlo della disperazione.

L’INFLAZIONE IN GERMANIA DAL 1921 AL 1923 Periodi Marchi per 1 dollaro anno 1921 65 anno 1922 2420 giugno 1923 100.000 luglio1923 350.000 agosto 1923 4.600.000 settembre 1923 100.000.000 ottobre 1923 25.000.000.000 novembre 1923 4.200.000.000.000 Banconota da ..... 50.000.000 di marchi

Bambini giocano con milioni e milioni di marchi Inflazione! Per pagare gli enormi costi della guerra, il governo tedesco aveva cominciato a fare ciò che fanno tutti i governi, quando non sanno più come affrontare una montagna di spese incontrollabili: stampava più banconote. Questa inflazione, a partire dal 1922, comincia rapidamente ad aggravarsi. Il denaro perde di valore a vista d'occhio. Prima si paga pane, latte e patate con alcune migliaia di marchi, poi si passa ai milioni, per infine arrivare a miliardi e addirittura a migliaia di miliardi di marchi. Gli operai vengono pagati ogni giorno, dal ufficio paga corrono subito verso il mercato per spendere tutto e subito, perché un'ora più tardi i prezzi potevano essere già raddoppiati e il giorno dopo le stesse banconote non valevano più nulla. 200 fabbriche di carta stampano, giorno e notte, nuove banconote, francobolli e altri valori con sopra delle cifre sempre più astronomiche. Bambini giocano con milioni e milioni di marchi

Donna usa i marchi per cucinare Donna che usa i marchi al posto della legna come combustibile, era più economico fare il fuoco bruciando milioni di marchi che usando legna

Hitler fatica a conquistare il consenso popolare Nell’immediato dopoguerra, uno sconosciuto uomo politico di origine austriaca, Adolf Hitler, cominciò a cercare di raccogliere il consenso dalla popolazione tedesca. Egli aveva fondato nel 1920 il partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi (poi diventato nel linguaggio comune “partito nazista”) e nei comizi diceva che avrebbe fatto scomparire la miseria e avrebbe portato la Germania ad essere la più grande nazione del mondo. Non aveva ottenuto, però, grande successo.

Il famoso cabaret di Berlino Gli "anni d'oro" della Repubblica di Weimar Negli anni successivi, tra il 1924 e il 1929, succede invece qualcosa di sorprendente. I vincitori della guerra, soprattutto gli americani, da capitalisti, cominciano a caire che non si possono fare buoni affari con un paese che, per le pesanti riparazioni di guerra è sempre in difficoltà, e cominciano ad aiutare la Germania e riducono il peso del pagamento delle riparazioni piano Dawes). Il paese è ancora diviso, ma molta gente è stanca. Stanca delle risse politiche e dell'insicurezza. Nei cinque anni successivi la Germania vive un fortissimo rilancio economico. Sono i cosiddetti "anni d'oro" della Repubblica di Weimar. Insieme ad una sorprendente capacità di ripresa economica, la Germania dimostra  una straordinaria vivacità in campo culturale. Cominciano a fiorire il cinema, il teatro, la letteratura, la pittura, la musica, i cabaret. . Il famoso cabaret di Berlino p

Berlino degli "anni d'oro" Berlino, che negli anni venti arriva a 4 milioni di abitanti (oggi ne ha solo 3,5), diventa così la capitale europea della cultura, della creatività e del divertimento. Sono gli anni del Bauhaus, dei film di Fritz Lang, del teatro di Brecht, della pittura di Klee e Kandinsky. Si diffonde un clima allegro e spensierato, la gente vuole dimenticare la politica e la guerra, vuole guardare verso il futuro, vuole star bene.

Un fotogramma del famoso film di Fritz Lang: “Metropolis”

Opera di Kandinskij, pittore che tra il 1922 e il 1933 lavora come insegnante presso la Bauhaus. Con l'instaurazione della dittatura, accusato di bolscevismo, è costretto ad abbandonare il paese.

La crisi del 1929 Nel 1929, dopo 5 anni finalmente felici per la Germania e per i tedeschi, avviene il famoso "Venerdì nero" a New York in cui crolla la borsa e inizia una lunga e profonda crisi economica mondiale. La Germania il cui boom era basato in gran parte sulla collaborazione e sui finanziamenti americani è colpita più di ogni altra nazione. Il boom è stato forte ma superficiale e gonfiato e non ha risanato a fondo l'economia tedesca. Adesso il crollo è molto amaro. In pochi anni dal 1929 al 1932 la Germania precipita in una crisi che sembra inarrestabile e che vede alla fine l'arrivo di Hitler al potere.

L'andamento dell'economia (1928 - 1932) Prodotto interno lordo Produzione industriale Disoccupati 1928 100 1,3 milioni 1930 91 87 3 milioni 1931 80 70 4,5 milioni 1932 76 58 6,1 milioni

I risultati elettorali (1924 - 1933) Partito di Hitler Estrema Destra Centro-Destra Social- democratici Comunisti 1924 3,0 % 20,5 % 33,3 % 26,0 % 9,0 % 1928 2,4 % 14,2 % 30,2 % 29,8 % 10,6 % 1930 18,3 % 7,0 % 24,0 % 24,5 % 13,1 % 1932 37,4 % 5,9 % 15,1 % 21,6 % 14,5 % 1933 43,9 % 8,0 % 13,2 % 12,3 %

Hitler arriva al potere Il caos politico e il dramma dell'economia con più di 6 milioni di disoccupati fanno aumentare il desiderio di un uomo forte che possa mettere fine a tutto questo. Alla fine nel 1933 Hitler si presenta per molti come l'unica speranza che può salvare il paese dalla confusione totale. Nel 1932, un anno prima di diventare Cancelliere del Reich, Hitler fa centinaia di discorsi in tutte le parti della Germania. Quello che convince la gente quando parla Hitler è soprattutto l'energia che riesce a trasmettere, un'energia e una fermezza di cui molta gente disorientata sente un gran bisogno e di cui anche la Germania depressa dalla crisi economica sembra che abbia bisogno.

I 17 milioni di tedeschi che votano Hitler nel 1933 non sono 17 milioni di fanatici antisemiti, razzisti e nazionalisti, ma in grandissima parte sono persone stanche ed esauste che vogliono lavoro, la fine della insicurezza politica e la garanzia di un modesto benessere, e che non vogliono più sentirsi gli ultimi in Europa. La violenta propaganda antisemita di Hitler per molti non conta, conta invece la promessa di creare lavoro e di mettere fine al caos di cui sembra responsabile la democrazia. E Hitler non lascia nessun dubbio sul fatto che vuole eliminare non solo tutti gli altri partiti ma con loro anche la democrazia stessa. Adesso la propaganda di Hitler e l'organizzazione quasi militare del suo partito raccolgono i frutti. Più aumenta il consenso elettorale, più anche i grandi industriali, che prima avevano visto in Hitler solo un fenomeno politico un po' esotico e volgare, si interessano di Hitler,. Nel gennaio del 1933, il partito nazionalsocialista era ormai da un anno quello più forte, Hitler diventa cancelliere e la storia della Germania cambia.

LA DITTATURA NAZISTA Nel gennaio del 1933, Hitler viene nominato cancelliere (capo del governo). Alla morte del presidente Hinderburg (1934) egli assume anche il titolo di presidente e si fa chiamare “Furher”. Una volta eletto, dunque, Hitler brucia le tappe della scalata al potere e in solo un anno pone fine al regime repubblicano (di Weimar) realizzando la dittatura del partito nazista.

Stabilimento Wolkswagen Hitler fa sparire la disoccupazione Quando, nel gennaio del 1933 Hitler diventa Cancelliere, in Germania ci sono 6 milioni di disoccupati. Hitler ha conquistato molti con la sua promessa di mettere fine alla disoccupazione e alla crisi economica e psicologica del paese. Dopo solo 4 anni, nel 1937, i disoccupati sono quasi del tutto spariti. E la cosa ancora più sorprendente è che prezzi e salari sono rimasti stabili, senza un'ombra di inflazione e tutto questo mentre negli altri paesi la crisi continua. É successo quello che nessuno aveva creduto. Milioni di operai che prima votavano socialdemocratici o comunisti scoprono ora con sorpresa che proprio Hitler, il nemico numero uno, ha riportato pane e lavoro. Stabilimento Wolkswagen

Perché sparisce la disoccupazione? La disoccupazione sparisce perché si prepara la guerra. Questo "miracolo economico", che sembrava l'argomento più forte a favore di Hitler, ha dei gravi difetti. 3 fattori lo caratterizzano: - una quasi totale autarchia economica del Reich - un massiccio incremento della produzione militare che nel '38 arriva al 25% dell'intera produzione industriale - un indebitamento dello stato senza precedenti che, tra il 1933 e il 39, si quadruplica.

Investimenti pubblici (1933 - 1939) Servizi pubblici (investimenti) Forze armate (investimenti) Indebitamento dello stato Disoccupati (in milioni) 1933 0,6 0,7 12,0 6,0 1935 1,0 5,2 14,6 3,1 1937 1,2 11,0 25,5 0,5 1939 0,9 26,0 43,0 0,4

Nel '37 e '38 é una stragrande maggioranza ad appoggiare Hitler Nel '37 e '38 é una stragrande maggioranza ad appoggiare Hitler. Ma nessuno tranne una piccola minoranza di fanatici nazisti vuole la guerra. E Hitler, almeno in pubblico, parla di pace per rassicurare l'estero ma anche il proprio popolo. "La Germania vuole la pace e ne ha bisogno" ripete continuamente. Ma nel 1938 dice ai suoi collaboratori : "Le circostanze mi hanno costretto per tanti anni a parlare di pace, solo così era possibile raggiungere i successi di quegli anni e solo cosi potevamo ricostruire la forza militare di cui la Germania ha bisogno".

La repressione Dopo essere arrivato legalmente al governo nel gennaio del 33,  Hitler entro pochissimo tempo abolisce tutti gli altri partiti, ed elimina o trasforma in truppe ausiliari qualsiasi organizzazione politica o sociale. Il modo in cui lo fa è caratterizzato da minacce, intimidazioni e aperta violenza, ma anche da furbizia. Così già nel '33 dichiara il 1° maggio festa nazionale, cosa che i sindacati, i socialdemocratici e i comunisti non erano riusciti a raggiungere in decenni di lotte. Ma il giorno dopo, il 2 maggio, scioglie tutti i sindacati e li sostituisce con delle organizzazioni a lui fedeli. Col divieto dei partiti, e con lo scioglimento dei sindacati cominciano anche le persecuzioni e gli arresti, fin dall'inizio Hitler vuole mettere in chiaro che un lavoro di opposizione non è più possibile. Dopo pochissimo tempo la stampa parla solo una voce: quella di Hitler. Chi cerca di opporsi finisce nei campi di concentramento, i primi vengono allestiti già nel '33.

La dottrina nazista La dottrina nazista sosteneva la superiorità dei popoli nordici e la superiorità di razza. Hitler affermava che erano gli ebrei a ostacolare il successo della razza tedesca sulle altre razze del mondo. Anche la lotta contro gli ebrei inizia fin dal 1933, e quasi subito cominciano a fuggire decine di migliaia di ebrei. Quelli che sono costretti a rimanere subiscono ogni tipo di umiliazioni da parte delle SS e della GESTAPO, cioè la polizia politica e dello stato. Perdono il lavoro e i diritti civili, sono insultati quotidianamente dalla stampa e devono subire, senza potersi difendere, le leggi razziali che restringono man mano qualsiasi possibilità di una vita normale. Ma in questa lotta, Hitler non riesce a coinvolgere del tutto la popolazione tedesca. Quando le bande di nazisti spaccano i vetri dei negozi degli ebrei e bruciavano le sinagoghe, la gente non partecipa come Hitler sperava, piuttosto è spaventata o imbarazzata, molti si vergognano, non capiscono bene il perché di tutta questa violenza e alcuni esprimono anche compassione. Ma un'aperta ribellione contro queste barbarie non c'è mai, neanche da parte delle chiese cattoliche o protestanti.

Il grande dittatore” (The great dictator) del 1940: Charlie Chaplin intrepreta Hitler mentre “gioca” con il mondo

A partire dal 1938 le persecuzioni contro gli ebrei divennero ancora più dure e violente: Furono esclusi da tutte le attività commerciali industriali; Le loro abitazioni furono sequestrate e rivendute; Molte famiglie furono inviate ai campi di concentramento. Iniziava così quella crudele politica che, nel corso della seconda guerra mondiale avrebbe portato alo sterminio di sei milioni di ebrei. Per difendere la purezza e la sanità della razza il Nazismo perseguito anche gli zingari, gli omosessuali, i malati di mente, i bambini handicappati o malformati.

PERCHE’ PROPRIO GLI EBREI? Hitler li accusava di promuovere attacchi contro la Germania, di portare via gli impieghi migliori ai Tedeschi, in gran parte disoccupati dopo la crisi del 1929. Gli Ebrei formavano una comunità forte, non ossequiosa della dittatura, ma gelosa delle proprie tradizioni e della propria cultura e dunque solo in parte assimilata al resto della popolazione.. Inoltre gli Ebrei erano parte sia dell’èlite culturale, composta anche da pensatori giudicati pericolosi, e quindi Hitler li accusava di ordire complotti contro la patria.

LO STATO E L’ISTRUZIONE Nel periodo tra le due guerre (1920-1940) lo stato diventò sempre più presente nella vita quotidiana delle persone. Sia in Germania sia in Italia si cercò di formare le nuove generazioni di modo che fossero completamente obbedienti e aderissero pienamente alla causa nazista e fascista. Cominciò a intervenire in maniera forte anche sull’ istruzione.

Alle soglie della seconda guerra Una volta preso il potere Hitler mirò ad un unico obiettivo: la rivincita dopo la sconfitta del 1918 e, in prospettiva, il dominio mondiale. La Germania per realizzare questo progetto non poteva sperare in aiuti esterni, quindi indirizzò tutto lo sviluppo industriale a questo scopo.

Venne potenziata l’agricoltura per poter alimentare tutta la nazione in caso di guerra, senza dipendere dalle importazioni. All’industria fu affidato un ruolo di primo piano nel riarmo del paese.Occorreva infatti ricostruire una flotta da guerra, una forte aviazione, dotare l’esercito di nuovi e moderni armamenti. Tutto ciò fu realizzato con il pieno sostegno dei grandi gruppi industriali tedeschi.

Bibliografia: http://www.viaggio-in-germania.de/hitler.html http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_di_Weimar