Dall’agenda di Lisbona ad Europa 2020 POLITICHE DI COESIONE Dall’agenda di Lisbona ad Europa 2020 Prof. Guglielmo Wolleb
I. L’Europa a un bivio La globalizzazione dell’economia e della finanza ha rivoluzionato gli scenari della competizione internazionale con il progressivo affermarsi di Paesi emergenti. COSA FARE? Restare fermi nelle proprie posizioni cercando di difendere i livelli di benessere Cambiare per adeguarsi ai nuovi scenari Erodere i sistemi di welfare per accrescere la competitività Costruire nuovi vantaggi competitivi di lungo termine Non sostenibile nel tempo
II. La scelta di Lisbona Varata a Lisbona nel 2000 dai capi di stato e di governo dell’Unione Europea Obiettivo fare dell’Unione Europea la più competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010 La strategia è stata valutata, corretta e rilanciata nel 2005
II. La scelta di Lisbona SFIDE STRATEGICHE Globalizzazione Cambiamento tecnologico (new economy) Invecchiamento della popolazione I RISCHI Perdita di quote di mercato Rallentamento della produttività Insostenibilità del sistema di welfare PRIORITA’ STRATEGICHE Società della conoscenza Creare un contesto favorevole agli imprenditori Approfondire il mercato comune Riformare il mercato del lavoro ed il welfare state L’ambiente come vincolo ed opportunità
II.1 Sfide strategiche La globalizzazione La Cina cresce non solo nel manifatturiero tradizionale ma anche in segmenti industriali ad alto valore aggiunto L’India si specializza nel terziario avanzato grazie ad un capitale umano anglofono di alta qualità Gli Stati Uniti dominano nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
II.1 Sfide strategiche L’invecchiamento della popolazione Il rapporto di dipendenza cresce velocemente Il modello di previdenza sociale diventa sempre più oneroso e difficile da finanziare
II.1 Sfide strategiche Il cambiamento nel paradigma tecnologico L’Europa è in ritardo nell’adozione e diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
II.2 I rischi La concorrenza dei PVS può produrre una riduzione delle quote di mercato ed una caduta della domanda mondiale per i beni europei Il ritardo nell’adozione delle TIC rallenta la crescita della produttività L’invecchiamento della popolazione rende insostenibile il finanziamento del welfare state
II.2 I rischi A rischio in sintesi è il modello sociale europeo basato su Crescita Elevata occupazione Elevata coesione sociale Rispetto e valorizzazione dell’ambiente
II.3 Le priorità strategiche Società della conoscenza: investimenti in ricerca e sviluppo per l’innovazione Contesto favorevole agli imprenditori: creare condizioni amministrative, fiscali e finanziare favorevoli alla nascita di nuove imprese Riforma del mercato del lavoro e del welfare state: aumento del tasso di occupazione, flessibilità, adattabilità ed occupabilità, riforma del sistema previdenziale Approfondire il mercato comune: crescita del mercato, specializzazione ed economie di scala, liberalizzazione L’ambiente come vincolo ed opportunità: puntare ad uno sviluppo sostenibile ma anche sfruttare le opportunità economiche (tecnologie ambientali)
II.3 Le priorità strategiche Società della conoscenza: esempi di interventi Definire un quadro normativo per le comunicazioni elettroniche; promuovere la diffusione delle TIC; creare condizioni favorevoli al commercio elettronico; sostenere le tecnologie delle comunicazioni mobili Creare uno spazio europeo di ricerca ed innovazione; aumentare la quota di spesa in R@D; favorire la mobilità dei ricercatori; Diminuire il numero di coloro che non portano a termine gli studi; incentivare la formazione permanente
II.3 Le priorità strategiche Creare un contesto favorevole agli imprenditori: esempi di interventi Migliorare la qualità della legislazione per ridurre l’onere normativo dell’attività imprenditoriale Aumentare la disponibilità dei capitali di rischio Migliorare la legislazione sulla bancarotta
II.3 Le priorità strategiche Riforma del mercato del lavoro Aumentare il tasso di occupazione totale, femminile e degli anziani (invecchiamento attivo) Aumentare l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese (formazione permanente) Garantire la flessibilità e la moderazione salariale Migliorare i sistemi di istruzione e formazione Promuovere le pari opportunità fra uomo e donna Eliminare la povertà Riformare il sistema di welfare e il sistema pensionistico
II.3 Le priorità strategiche Approfondire il mercato comune Garantire l’effettivo recepimento delle direttive comunitarie in materia di mercato unico Liberalizzare il mercato dei servizi Eliminare gli ostacoli residui alla circolazione delle merci Garantire la piena mobilità dei capitali finanziari e l’integrazione dei servizi finanziari Riforma del diritto societario (per ridurre i costi di operare su scala europea) Migliorare l’accessibilità intervenendo sui sistemi di trasporto e su internet (banda larga)
II.3 Le priorità strategiche L’ambiente come vincolo ed opportunità Far fronte ai cambiamenti climatici ratificando il protocollo di Kyoto Aumentare l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili Promuovere le innovazioni ecoefficienti Favorire il finanziamento degli investimenti ecoefficienti Ecologizzare le commesse pubbliche
III La governance di Lisbona Gli ambiti di intervento della strategia di Lisbona sono in genere competenze degli Stati nazionali Impossibilità dunque di seguire il metodo comunitario classico Adozione del metodo del coordinamento aperto
III.1 Il metodo di coordinamento aperto Il metodo di coordinamento aperto ha l’obiettivo di far convergere le politiche nazionali al fine di realizzare certi obiettivi comuni Viene applicato in ambiti che rientrano nella competenza degli Stati membri quali l'occupazione, la protezione sociale, l'inclusione sociale, l'istruzione, la gioventù e la formazione È basato su: identificazione e definizione congiunta di obiettivi da raggiungere (adottati dal Consiglio) strumenti di misura definiti congiuntamente (statistiche, indicatori, linee guida) Peer pressure e benchmarking per l'analisi comparativa dei risultati degli Stati membri e lo scambio di pratiche ottimali (sorveglianza effettuata dalla Commissione) Il metodo di coordinamento aperto comporta misure soft law specifiche a seconda degli ambiti di intervento
III.1 Il metodo di coordinamento aperto La prima fase di attuazione della strategia di Lisbona ha portato a risultati insoddisfacenti a causa di: Mancanza di impegno e di volontà politica Mancanza di coerenza tra le diverse politiche nazionali Mancanza di coordinamento fra le politiche dei diversi stati nazionali Mancato coinvolgimento dei parlamenti nazionali e delle parti sociali Scarsa considerazione nella formulazione del bilancio Eccessivo numero di obiettivi e di indicatori
III.1 Il metodo di coordinamento aperto A seguito della riforma di medio termine, il metodo aperto di coordinamento era stato così rafforzato: Elaborazione da parte della Commissione di Linee guida integrate per la crescita e l’occupazione triennali, che uniscono gli Orientamenti di massima per le politiche economiche (art. 99 TUE) e gli Orientamenti per l’occupazione (art. 128 TUE) Adozione di un Programma nazionale di riforma per la crescita e l’occupazione da parte degli Stati membri Individuazione di un membro del Governo nazionale responsabile per il coordinamento e il perseguimento della strategia di Lisbona Predisposizione di un rapporto annuale di attuazione da parte degli Stati membri e della Commissione.
III.1 Il metodo di coordinamento aperto Il rilancio della strategia di Lisbona prevedeva anche una maggiore mobilitazione delle politiche e delle risorse, comunitarie e nazionali, a partire dai fondi strutturali e dai fondi per lo sviluppo rurale Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione
IV EUROPA 2020 Europa 2020 viene dopo la strategia di Lisbona. La strategia di Lisbona aveva come principali obiettivi accelerare la crescita dell’Unione Europea e elevare il tasso di occupazione. Questi obiettivi non sono stati raggiunti anche per l’esplodere della crisi alla fine del decennio che ha interrotto i processi di crescita
IV EUROPA 2020 Europa 2020 è la denominazione della strategia di crescita dell’Unione europea dal 2010 al 2020. Essa indica gli obiettivi prioritari da perseguire, i target da raggiungere, gli strumenti da utilizzare e il metodo di governance da adottare da qui al 2020
IV EUROPA 2020 Europa 2020 si pone gli stessi obiettivi di crescita, competitività ed occupazione della strategia di Lisbona e si fonda sulla stessa analisi delle cause di fondo delle difficoltà economiche dell’Unione europea
IV EUROPA 2020 Europa 2020 si distingue per due aspetti. E’ meno ambiziosa della strategia di Lisbona limitando gli obiettivi da raggiungere, in considerazione del deterioramento del contesto esterno relativo all’economia mondiale. Incorpora anche obiettivi di uscita dalla crisi economica attuale relativi alla riforma del sistema finanziario internazionale e al risanamento del deficit e del disavanzo pubblico.
IV EUROPA 2020 Il documento della Commissione Europa 2020 si apre con una breve analisi delle conseguenze dell’attuale crisi economica che hanno vanificato 10 anni di crescita economica e causato pesanti deficit di bilancio in molti stati nazionali. Da qui la necessità di riprendere la strada della crescita ma al contempo razionalizzare il sistema finanziario ed eliminare gli squilibri nei conti pubblici.
IV EUROPA 2020 L’Unione europea si trova di fronte a tre prospettive. La prima è di effettuare un recupero dei livelli di produzione e avviare un processo di crescita più alto di quello molto insoddisfacente del periodo pre-crisi. La seconda di effettuare un recupero ma di ritornare sul sentiero di crescita precedente. La terza infine di non effettuare un recupero e di assestarsi su un sentiero di crescita sempre più lento. L’obiettivo di Europa 2020 è di seguire la prima prospettiva.
IV EUROPA 2020 Le sfide che l’Unione Europea deve affrontare sono quelle già individuate dalla strategia di Lisbona. La sfida della globalizzazione che deriva dalla sempre più agguerrita dei paesi emergenti. La sfida dell’innovazione, legata in particolare ai ritardi nell’introduzione e diffusione delle tecnologie dell’informazione e comunicazione. La sfida in campo energetico ed ambientale relativa ad un uso più efficiente e più sostenibile delle risorse. La sfida dell’occupazione legata ai processi di invecchiamento della popolazione, alle difficoltà di una piena inclusione sociale, alla crisi dei modelli di welfare.
IV EUROPA 2020 Europa 2020 individua tre priorità: crescita intelligente- sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione crescita sostenibile- promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva crescita inclusiva- promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale
IV EUROPA 2020 La crescita intelligente è quella che promuove la conoscenza e l’innovazione come motori della nostra futura crescita. Essa comporta pesanti investimenti nell’istruzione, nella formazione, nell’innovazione, nel trasferimento tecnologico, nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. E’ una crescita che consente di affrontare con maggiore efficacia la sfida della globalizzazione e dell’informatizzazione in quanto aumenta i livelli di produttività dell’economia e si focalizza sui suoi segmenti più dinamici nei mercati mondiali
IV EUROPA 2020 Nell’ambito di questa priorità l’Unione Europea promuove tre Iniziative faro. L’Unione dell’innovazione, Youth on the move, Un’agenda europea del digitale.
IV EUROPA 2020 L’Unione dell’innovazione ha l’obiettivo di riorientare la politica di R&S ed innovazione per affrontare i temi del cambiamento climatico, dell’efficienza energetica, della salute e del cambiamento demografico. “Youth on the move” ha l’obiettivo di aumentare l’attrattiva internazionale degli istituti europei di insegnamento superiore e di migliorare la qualità di tutti i livelli di istruzione e formazione. Un’agenda europea del digitale ha l’obiettivo di sviluppare il mercato unico del digitale basato sull’internet veloce e su applicazioni interoperabili
IV EUROPA 2020 La crescita sostenibile consente di affrontare la sfida energetica e i rischi connessi ai cambiamenti climatici nell’ipotesi di uno sviluppo sostenibile. Essa comporta investimenti nelle tecnologie verdi e rinnovabili, ricerca nell’efficienza energetica, disaccoppiamento fra crescita ed uso di risorse energetiche, riduzione delle emissioni, preparazione alle catastrofi naturali.
IV EUROPA 2020 Nell’ambito di questa priorità l’Unione Europea promuove due Iniziative faro. Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse e Una politica industriale per l’era della globalizzazione.
IV EUROPA 2020 Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse, ha l’obiettivo di favorire la transizione verso un’economia efficiente sotto il profilo delle risorse e a basse emissioni di carbonio Una politica industriale per l’era della globalizzazione ha l’obiettivo di sostenere e rilanciare la competitività delle imprese, sopratutto delle PMI, a fronte delle sfide poste dalla globalizzazione e nel difficile contesto dell’attuale crisi economica
IV EUROPA 2020 Crescita inclusiva significa rafforzare la partecipazione delle persone mediante livelli di occupazione elevati, investire nelle competenze, combattere le povertà e modernizzare i mercati del lavoro, i metodi di formazione e i sistemi di protezione sociale. Questo comporta intervenire sui sistemi d’istruzione e formazione, sul mercato del lavoro, sui sistemi di welfare.
IV EUROPA 2020 Nell’ambito di questa priorità l’Unione Europea promuove due Iniziative faro. Un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro Piattaforma europea contro la Povertà.
IV EUROPA 2020 Un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro si pone l’obiettivo di modernizzare i mercato del lavoro, garantire i livelli occupazionali e la sostenibilità dei modelli sociali. Piattaforma europea contro la Povertà ha l’obiettivo di garantire la coesione economico sociale e territoriale agendo contro la povertà e l’esclusione sociale.
IV EUROPA 2020 Collegati alle tre priorità sono cinque traguardi. Aumentare il tasso di occupazione della popolazione fra 20 e 64 anni dal 69% al 75% Raggiungere il 3% del Pil in investimenti in R&S Ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto al 1990; portare la quota delle fonti di energia rinnovabile nel nostro consumo finale al 20%; migliorare del 20% l’efficienza energetica Ridurre il tasso di abbandono scolastico dal 15% al 10% e aumentare la quota della popolazione in età compresa fra 30 e 34 anni che hanno completato gli studi superiori dal 31% al 40% Ridurre il numero di europei che vivono sotto la soglia di povertà del 25%
IV EUROPA 2020 La commissione indica tre strumenti attraverso cui realizzare la strategia di Europa 2020. Il primo strumento è quello del mercato unico per sfruttarne appieno le potenzialità Il secondo strumento è quello di una mobilitazione di tutte le risorse finanziarie disponibili Il terzo strumento è quello di una più forte politica commerciale volta verso l’esterno e di un maggiore ruolo internazionale nell’economia dell’Unione Europea.
IV EUROPA 2020 La Commissione dedica un paragrafo specifico alle strategie di uscita dalla crisi Questa strategia di uscita graduale prevede il risanamento del bilancio pubblico, l’eliminazione dei regimi di sostegno settoriale, il ritiro del sostegno al settore finanziario e la riforma del sistema finanziario internazionale.
IV EUROPA 2020 La governance di Europa 2020 segue un doppio binario: un approccio tematico che segue le tre priorità e i cinque obiettivi dove è valorizzata la dimensione europea dell’intervento; un approccio per stati nazionali incentrato invece sulle strategie di uscita dalla crisi Le relazioni nazionali e le valutazioni su queste due dimensioni –tematica e nazionale- anche se separate dovrebbero essere elaborate simultaneamente in modo da tenere collegate le strategie di crescita e quelle di uscita dalla crisi.
IV EUROPA 2020 Il Consiglio europeo riassume la strategia Europa 2020 in un numero molto ristretto rispetto al passato di Orientamenti, integrati con quelli sull’occupazione. I singoli Stati nazionali riceveranno da parte della Commissione delle raccomandazioni sia sulla relazione tematica che sulla relazione macroeconomica.
IV EUROPA 2020 The "Europe 2020 Integrated Guidelines" are the following: Guideline 1: Ensuring the quality and the sustainability of public finances Guideline 2: Addressing macroeconomic imbalances Guideline 3: Reducing imbalances in the euro area Guideline 4: Optimising support for R&D and innovation, strengthening the knowledge triangle and unleashing the potential of the digital economy Guideline 5: Improving resource efficiency and reducing greenhouse gases emissions
IV EUROPA 2020 Guideline 6: Improving the business and consumer environment and modernising the industrial base Guideline 7: Increasing labour market participation and reducing structural unemployment Guideline 8: Developing a skilled workforce responding to labour market needs, promoting job quality and lifelong learning Guideline 9: Improving the performance of education and training systems at all levels and increasing participation in tertiary education Guideline 10: Promoting social inclusion and combating poverty
Riferimenti bibliografici Commission of the European Communities, Lavorare insieme per la crescita e l’occupazione Il rilancio della strategia di Lisbona, Comunicazione del Presidente Barroso d’intesa con il vicepresidente Verheugen, Bruxelles, 02.02.2005, COM (2005) 24 Commission of the European Communities, Integrated guidelines for growth and jobs (2008—2010) including a Commission recommendation and a proposal for a Council decision, Bruxelles, 11.12.2007 COM(2007)80of the regions3 final PART V Commission of the European Communities, Communication from the Commission to the European Parlament, the council, the European economic and social Committee and the Committee of the Regions, Bruxelles, Proposal for a Community Lisbon Programme 2008-2010, 11.12.2007, COM(2007) 804 final Commissione Europea, Comunicazione della Commissione, EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, Bruxelles, 3.3.2010 COM(2010) 2020