Franca MAINO Ricercatrice in Scienza Politica presso il Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare dell’Università degli Studi di Milano
Il welfare in azienda tra nuovi bisogni sociali e vincoli di bilancio: quali prospettive? Franca Maino Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare Università degli Studi di Milano “Facciamo il punto! Welfare in azienda: tra conciliazione, benessere e produttività”, Convegno promosso da Manageritalia, Milano, 18 aprile 2012
La crisi del welfare state Triplice sfida: nuovi rischi e bisogni sociali; vincoli di bilancio; crisi economico-finanziaria dal 2008 Il dibattito su welfare state retrenchment, ricalibratura dei sistemi di protezione sociale e ri-mercificazione ha portato ad interrogarsi sui possibili percorsi integrativi al welfare state tradizionale Come rispondere ad una crescente domanda di servizi e prestazioni quando le risorse diminuiscono? Quali risposte a livello aziendale? Conciliazione, benessere e produttività: quale spazio per soluzioni di “secondo welfare”? Franca Maino - Università di Milano
La spesa sociale per settore in percentuale sulla spesa sociale totale nel 2008: confronto ITALIA-UE Fonte: Eurostat Franca Maino - Università di Milano
La conciliazione lavoro-famiglia in Italia Gli indicatori sulla famiglia sono molto al di sotto della media OECD: occupazione femminile (2009): IT: 48% - OECD: 59% donne che non sono occupate e non cercano lavoro => IT: 35% - EU: 22% tasso di fecondità: 1,4 figli per donna; 24% donne nate nel 1965 non ha avuto figli (Francia: solo il 10%) tasso di povertà infantile (2009): IT: 15%; 88% dei bambini che vivono con un genitore disoccupato è povero (OECD: 62%) IT: 1,4% del PIL per le famiglie con figli (OECD: 2,2%) Franca Maino - Università di Milano
La conciliazione lavoro-famiglia in Italia Ridotta diffusione di servizi per la primissima infanzia:16% nel 2009 (molto al di sotto dell’obiettivo europeo pari al 33%) Meno del 50% delle imprese con 10 o più dipendenti offre flessibilità ai propri dipendenti Il 60% dei lavoratori dipendenti non è libero di variare il proprio orario di lavoro Avendo scarso accesso a servizi di pre e dopo scuola (solo il 6% dei bambini di 6-11 anni), per i genitori è complicato avere un lavoro a tempo pieno: l’alternativa è spesso un lavoro part-time (31% delle donne in Italia ma 7% degli uomini) Le donne dedicano al lavoro non retribuito molto più tempo degli uomini (in media, più di 5 ore al giorno le donne e meno di 2 ore al giorno gli uomini) Franca Maino - Università di Milano
La progressione della disabilità in Italia (Stime Censis, 2010 – 2040) Invecchiamento, non autosufficienza e funzioni di cura La progressione della disabilità in Italia (Stime Censis, 2010 – 2040) Utilizzatori di servizi di long-term care sul totale della popolazione, paesi OECD, 2008 Il livello di “socializzazione del rischio” di non autosufficienza è particolarmente basso in Italia e l’onere della cura rimane in gran parte a carico della famiglia Franca Maino - Università di Milano
Andamento dei fondi nazionali per le politiche sociali (2007-2011, valori in milioni di euro) 2008 2009 2010 2011 Fondo nazionale politiche sociali (esclusa quota ministeriale) 745 656 518 374 274 Fondo Infanzia e adolescenza 44 40 39 Fondo inclusione immigrati 50 Fondo NA 100 300 400 Fondo politiche giovanili 130 81 13 Fondo politiche della famiglia 220 330 239 174 51 Fondo pari opportunità 30 3 17 TOTALE 1339 1504 1361 1072 394 Fonte: IRS. I Fondi nazionali per gli interventi sociali nel 2011 hanno perso il 63% delle risorse stanziate dallo Stato rispetto al 2010 Franca Maino - Università di Milano
Che cosa è il secondo welfare? mix di interventi di protezione e di investimento sociali che prevedono anche un finanziamento non pubblico possibili fonti di finanziamento: imprese, assicurazioni private, fondi di categoria, fondazioni e altri soggetti della filantropia, terzo settore forniti da una vasta gamma di attori economici e sociali collegati in reti con un forte ancoraggio territoriale ma aperti al confronto e alle collaborazioni trans-locali, anche di raggio europeo enti locali: seppur vincolati nelle loro decisioni di spesa, dovrebbero assumere un ruolo centrale nel promuovere partnership pubblico- privato e contribuire al reperimento di risorse aggiuntive Franca Maino - Università di Milano
Gli attori del secondo welfare Aziende Sindacati Associazioni di categoria Enti bilaterali Assicurazioni Casse mutue Fondazioni bancarie Fondazioni d’impresa Imprese sociali Enti caritativi/religiosi Volontariato Consorzi Regioni Governi locali Franca Maino - Università di Milano
Bilanciamento famiglia-lavoro Serie di interventi normativi che si sono intensificati dal 2000 in avanti (tra cui la legge 53/2000 che ridefinisce gli strumenti a disposizione dei lavoratori in tema di gestione della vita familiare) Serie di sperimentazioni e progetti in materia di flessibilità degli orari e dell’organizzazione del lavoro; di reinserimento lavorativo dopo un periodo di congedo o per ragioni di conciliazione; di attivazione di reti tra enti territoriali, aziende e parti sociali per promuovere iniziative, programmi e servizi Dal 2010 incentivi fiscali e contributivi alle aziende per introdurre azioni/misure di conciliazione a favore dei loro dipendenti 2012: congedo di paternità obbligatorio e proposta di Fondo per la conciliazione Franca Maino - Università di Milano
Welfare aziendale Tanti esempi tra le grandi imprese (Luxottica, SEA, Edison, ATM, Bracco, Gruppo UBI) ma anche tra le PMI (Treviso e il progetto “Fare insieme 2012”, ma anche Como e Varese) Quali vantaggi per l’azienda? Ottimizzare il trattamento fiscale e contributivo, aumentando il potere di acquisto della retribuzione Facilitare la conciliazione fra vita e lavoro (aumentando la produttività dei dipendenti) Opportunità di risparmio per le aziende traendo vantaggio dalle agevolazioni fiscali e contributive Franca Maino - Università di Milano
Secondo welfare, contrattazione, bilateralità Cresce il ruolo del sindacato che, usando le leve del dialogo sociale e della contrattazione collettiva, mira a tamponare il ridimensionamento delle condizioni di benessere dei lavoratori sia sul terreno salariale che sul terreno del welfare state Ricorso alla contrattazione aziendale, settoriale, territoriale Bilateralità Franca Maino - Università di Milano
Verso un nuovo modello di welfare … Il secondo welfare: integra i programmi di welfare state esistenti aggiunge (a completamento di ciò che è già offerto) nuovi programmi di intervento più raramente si sostituisce al welfare tradizionale e certo non compete in termini di volumi di spesa e di risorse Necessario promuovere un “incastro” virtuoso tra primo e secondo welfare, basato sui principi dell’innovazione sociale e dell’investimento sociale Franca Maino - Università di Milano
Due nuovi paradigmi di riferimento Innovazione sociale Investimento sociale nuove forme di partnership pubblico-privato: devono favorire la ricerca e la promozione di innovazione in campo sociale e non essere finalizzate al risparmio economico ribaltamento della logica di programmazione degli enti locali: bisogni e possibili servizi devono diventare il punto di partenza per andare alla ricerca di risorse rivolgendosi a soggetti finanziatori non esclusivamente pubblici si riferisce alle politiche che investono nello sviluppo del capitale umano e/o che promuovono un suo uso efficiente (early childhood education and care e life-long training; politiche attive del lavoro; promozione dell’occupabilità; flexicurity) scopo: accrescimento delle capacità cognitive delle nuove generazioni e del capitale umano e crescita di produttività di un paese Franca Maino - Università di Milano
Due possibili rischi nella costruzione di un “secondo welfare” incastro “distorto” e opportunistico fra primo e secondo welfare (con implicazioni negative in termini di efficienza ed equità) configurazione incompleta e/o troppo disordinata del secondo welfare, incapace di cogliere e sfruttare complementarità e sinergie con il primo e dunque far funzionare in modo ottimale la logica della sussidiarietà orizzontale e verticale Franca Maino - Università di Milano
Tanti interrogativi a cui rispondere Come sintonizzare l’attività dei soggetti del secondo welfare ai bisogni, alle sfide di sviluppo dei propri territori di riferimento? Come effettuare la lettura e la diagnosi di questi bisogni e di queste sfide, nonché della gamma di attori e risorse che possono essere coinvolti e mobilitate? Come identificare “ciò che funziona”, ossia gli strumenti operativi per attuare politiche efficienti, eque ed efficaci? Come identificare le priorità d’azione sul piano funzionale e distributivo? Come incentivare l’innovazione nei processi di produzione di servizi e strumenti di tutela? Come impostare esercizi di monitoraggio e valutazione degli interventi? Come migliorare il raccordo orizzontale fra i soggetti del secondo welfare, tramite l’individuazione di buone pratiche, l’adozione di benchmarks, esercizi di peer reviews volti a diffondere la cultura dell’innovazione e stimolare l’apprendimento reciproco? Franca Maino - Università di Milano
Laboratorio sul secondo welfare in Italia “cento fiori” sul fronte della protezione sociale non pubblica (welfare aziendale, sindacale, filantropico, territoriale, religioso, ...) identificare le buone pratiche, stimolare dinamiche di diffusione e apprendimento, effettuare ricerche e serie valutazioni d’impatto progetto biennale, che si snoda lungo due direttrici: realizzazione di un sito web (www.secondowelfare.it) + una newsletter stesura di un Rapporto nel quale illustrare lo “stato dell’arte” delle esperienze di secondo welfare già in atto o in fase di implementazione sulla base di dati, schede informative, valutazioni e riflessioni progettuali Franca Maino - Università di Milano
Franca Maino - Università di Milano