Indirizzi Abbandoni Maschi/Femmine (grafico)
Indirizzi Abbandoni Maschi/Femmine
Indirizzi Commento abbandoni per genere Scorporando i dati dell'abbandono per differenze di genere, si può notare che nei Licei i Maschi che abbandonano sono il 35% e le Femmine 65%; mentre nei Tecnici i maschi che abbandonano sono attestati al 71% e le Femmine al 29%. Negli Artistici i Maschi che abbandonano sono circa la metà delle Femmine (33% contro il 67%); al contrario dei Professionali, dove i maschi che abbandonano sono esattamente il triplo delle femmine (il 75% contro il 25%). Nella globalità degli indirizzi risulta comunque che i maschi che abbandonano la scuola sono più del doppio delle femmine (69% contro il 31%).
Indirizzi Debito Formativo (grafico)
Indirizzi Debito Formativo (grafico)
Indirizzi Commenti finali Per quel che riguarda i dati relativi al quinquennio delle Superiori, scorporati per indirizzo, emerge che le scuole che hanno registrato il maggior numero di alunni respinti sono nell’ordine: q Istituti Tecnici (con 729 respinti su 6607 iscritti); q Istituti Professionali (con 496 respinti su 3356 iscritti); q Licei (con 130 respinti su 4026 alunni iscritti); q Artistici (con 28 respinti su 320 alunni iscritti).
Indirizzi Commenti finali Più interessante è invece la registrazione degli abbandoni: Q al primo posto sul piano degli abbandoni sono gli Istituti Artistici pari a 18 su 320 iscritti (5,63%); Q seguiti dagli Istituti Professionali attestati su 165 abbandoni su 3356 iscritti (pari al 4,92%); Q seguono poi gli Istituti Tecnici con 129 abbandoni su 6607 iscritti (pari all’1,95%); Q e infine i Licei con 20 abbandoni su 4026 iscritti (pari allo 0,50%).
Indirizzi Commenti finali All’interno degli abbandoni nei vari indirizzi occorre poi effettuare un’altra distinzione fra femmine e maschi. L’ordine in percentuale resta inalterato. Al primo posto si attestano, relativamente alle femmine, i Professionali con il 39%; al secondo posto gli Istituti Tecnici con il 36%; al terzo i Licei con il 13% e infine gli Istituti Artistici con il 12%. Per quel che riguarda invece i maschi che abbandonano la Scuola Superiore sono in aumento le percentuali rispetto alle femmine. Nell’ordine sono i Professionali, con il 54% di abbandoni, e gli Istituti Tecnici con il 40%; mentre Licei ed Artistici sono attestati entrambi al 3% degli abbandoni.
Indirizzi Commenti finali Si evince dai dati sopra indicati che la percentuale dei maschi che abbandona è più alta negli Istituti Professionali e nei Tecnici rispetto alle femmine, mentre nei Licei e negli Artistici tale percentuale si riduce sensibilmente a vantaggio dei maschi rispetto alle femmine. Se si vuole commentare ulteriormente questi dati risulteranno nell’ordine le seguenti graduatorie sugli abbandoni:
Indirizzi Commenti finali negli Istituti Professionali, rispetto al numero degli abbandoni, i maschi sono attestati sul 75%, mentre le femmine sul 25%; negli Istituti Tecnici i maschi che abbandonano sono il 71%, a fronte delle femmine che sono attestate al 29%; viceversa i dati sono invertiti nei Licei e negli Artistici. Nei Licei i maschi che abbandonano risultano in percentuale il 35% mentre negli Artistici scendono al 33%; invece le femmine disperse nei Licei sono il 65% degli abbandoni e negli Artistici il 67%.
Indirizzi Commenti finali Osservando il dato relativo all’abbandono nella somma degli indirizzi, si può facilmente evincere che i maschi rappresentano una percentuale più che doppia rispetto alle femmine (il 69% contro il 31%) del totale degli abbandoni. Altrettanto indicativi sono i grafici relativi alle percentuali sul debito formativo. In questo caso osserviamo un’altra inversione di tendenza: al primo posto per il debito sono gli Istituti Tecnici, le femmine con una percentuale del 39% e i maschi del 66%. Seguono le femmine ai Licei con una percentuale del 31% mentre i maschi con debito formativo sono attestati sul 15%. Le femmine con debito ai Professionali si attestano al 27%, mentre i maschi sono attestati nei medesimi istituti al 17%.
Indirizzi Commenti finali Infine negli Istituti Artistici le femmine con debito formativo risultano il 3% a fronte dei maschi nelle medesime scuole che scendono al 2%. Nell’arco del quinquennio il debito formativo registra le seguenti graduatorie: al primo posto i Tecnici con il 55%, seguiti in parità da Istituti Professionali e Licei attestati al 21%, con gli Artistici fermi al 3%. Se ne deduce una fondamentale coerenza di dati che potrebbe portare a riflessioni di carattere pedagogico dal momento che sussiste una fondamentale sintonia fra alunni iscritti nell’anno scolastico 99/00 agli Istituti Tecnici e gli alunni con debito formativo che nei Tecnici sono attestati al 55%, vale a dire alla più alta percentuale in assoluto.
Biennio Superiori Conclusioni Può risultare prezioso per l’approfondimento analitico dei dati soffermarsi su tre elementi (gli abbandoni, le bocciature, i debiti formativi) mettendoli a confronto negli anni scolastici 1998/1999 e 1999/2000. Procederemo con la seguente metodologia: a) confronto dei dati relativi al Biennio nei suddetti anni scolastici; b) confronto dei dati relativi al Triennio nei medesimi anni scolastici.
Biennio Superiori Abbandoni Nel Biennio dell’anno scolastico 1998/1999 gli abbandoni ammontavano a 184 allievi per un totale del 2,99%. Invece gli abbandoni nell’anno scolastico 1999/2000 sono attestati a 193 pari al 3,06%. Dal confronto emerge che in percentuale è in aumento il numero degli abbandoni nel Biennio dello 0,70%.
Biennio Superiori Grafico abbandoni
Biennio Superiori Grafico abbandoni
Biennio Superiori Debiti formativi Per quanto riguarda i debiti formativi nell’anno scolastico 98/99 nel Biennio ammontavano a n. 1981 pari ad una percentuale del 32,16% degli iscritti. Invece nell’anno scolastico 99/00 il totale complessivo dei debiti formativi è attestato su 2078 allievi pari ad una percentuale del 32,95%, che significa un aumento dello 0,79% rispetto all’anno scolastico precedente.
Biennio Superiori Grafico debiti formativi
Biennio Superiori Respinti Gli alunni respinti nell’anno scolastico 98/99 nel Biennio ammontavano a n. 780 alunni pari al 12,66% degli iscritti; mentre nell’anno scolastico 99/00 il totale degli allievi respinti è attestato su 821 pari al 13,02% degli iscritti con un aumento dello 0,36%. Anche in questo caso i respinti risultano in lieve aumento .
Biennio Superiori Grafico respinti
Biennio Superiori Grafico respinti
Biennio Superiori Grafico respinti
Triennio Superiori Abbandoni Per quel che concerne il Triennio nell’anno scolastico 98/99 gli abbandoni erano attestati a n. 177 allievi che in percentuale ammontavano al 2,14% . Viceversa nell’anno scolastico 99/00 gli abbandoni nel Triennio risultano 139 pari all’1,74%. Da ciò si evince che gli abbandoni sono in relativo decremento e in percentuale corrispondono allo 0,40% in meno.
Triennio Superiori Grafico abbandoni
Triennio Superiori Grafico abbandoni
Triennio Superiori Respinti Per quanto riguarda il Triennio nell’anno scolastico 1998/1999 sul versante delle bocciature gli alunni respinti ammontano a n. 523 pari ad una percentuale del 6,34% . Invece per quel che concerne gli alunni del Triennio respinti nell’anno scolastico 99/00 ammontano a n. 562 degli iscritti pari ad una percentuale del 7,02%. Come si può notare anche il numero dei respinti del Triennio è in sia pur lieve aumento (pari a 39 allievi in più), che significa un aumento dello 0,68%.
Triennio Superiori Grafico respinti
Triennio Superiori Grafico respinti
Triennio Superiori Debiti formativi Per quel che riguarda i debiti formativi del Triennio, nell’anno scolastico 98/99 erano attestati a n. 1652 in percentuale pari al 20,01%; mentre nell’anno scolastico 99/00 il numero degli allievi con debito formativo è di 1549 (con una flessione di n. 103 debiti) pari al 19,36%. Dal confronto percentuale risulta che i debiti formativi nel Triennio sono in decremento dello 0,65%.
Triennio Superiori Grafico debiti formativi
Conclusioni Poiché il problema di fondo di questa analisi è la rilevazione degli abbandoni nelle scuole della provincia di Forlì-Cesena, ci soffermeremo in particolare sul confronto dei dati relativamente ai vari segmenti scolastici. A livello di Scuola Elementare né maschi né femmine abbandonano la scuola; mentre nelle Scuole Medie il fenomeno comincia a comparire . Su un totale di 15 abbandoni, 6 risultano le femmine e 9 i maschi; e siamo ancora in una percentuale modestissima rispetto agli 8365 iscritti.
Conclusioni Il fenomeno della dispersione scolastica diviene invece preoccupante a partire dal Biennio della Scuola Superiore. Su un totale di 6307 iscritti, ben 193 sono coloro che abbandonano nel Biennio, così articolati per genere: 52 femmine e 141 maschi, con una percentuale per questi ultimi che è tripla rispetto alle femmine.
Conclusioni Il fenomeno della dispersione scolastica diviene invece preoccupante a partire dal Biennio della Scuola Superiore. Su un totale di 6307 iscritti, ben 193 sono coloro che abbandonano nel Biennio, così articolati per genere: 52 femmine e 141 maschi, con una percentuale per questi ultimi che è tripla rispetto alle femmine. Questa percentuale si attenua nel Triennio dove su un totale di 8002 iscritti, 139 sono gli abbandoni, di cui 51 sono femmine e 88 sono maschi.
Conclusioni Infine, se consideriamo i dati delle Scuole Serali, troveremo che il fenomeno della dispersione è tanto più grave anche perché l’iscrizione ad un Istituto Superiore è opzionale e non obbligatoria. Su un totale di 82 iscritti al Biennio 38 sono gli abbandoni a fronte dei 31 che vengono promossi, più gli 11 che sono ammessi alla classe successiva con debito formativo. In sostanza possiamo dire che nel Biennio delle Scuole Serali quasi la metà della popolazione scolastica abbandona la scuola.
Conclusioni Meno precari i dati relativi al Triennio delle Serali dove i 195 iscritti raggiungono risultati relativamente buoni per quel che riguarda la promozione (138 più 8 con debito formativo); mentre i respinti risultano essere 16 su 195 e gli abbandoni 33 sempre riferiti a tale numero.
Conclusioni In conclusione si può dire che sono confermati in gran parte i dati nazionali, che vedono attestati gli abbandoni nella Scuola Superiore con un esubero nel Biennio e una certa percentuale ancora alta nel Triennio, per alzare la media degli abbandoni nelle Scuole Serali, dove ancora una volta è il Biennio a farla da padrone, pur rimanendo ancora elevata la percentuale degli alunni del Triennio che abbandonano. Sarebbe anche importante poter stabilire le ragioni dell’abbandono, le classi in cui questi abbandoni avvengono ed eventualmente se la scuola per prevenire l’abbandono abbia effettuato azioni di recupero, di sostegno psicologico e/o didattico.
Conclusioni Ma questi sono tutti elementi che sfuggono ad una rilevazione di tipo quantitativo come questa e necessiterebbero di ben più sofisticate strumentazioni per la raccolta dei dati qualitativi. D’altra parte sarebbe altrettanto utile conoscere la sorte di coloro che si ritirano da un certo indirizzo scolastico per poi approdare ad altri indirizzi. E anche questo richiederebbe l’approntamento o l’adattamento di particolari strumenti di rilevazione.
Conclusioni Per la realizzazione di una diversa qualità della frequenza e la eliminazione del problema dell’abbandono, occorre che le scuole siano diversamente supportate affinché, attraverso mezzi propri a carattere motivazionale, possano agire sugli allievi guidandoli e sostenendoli, magari in contesti integrati e con percorsi educativi individualizzati e/o personalizzati, in cui la scuola assolve la funzione di tutoraggio che la pedagogia più recente le assegna. Dai dati riportati nei grafici emerge chiaramente che tale azione di supporto va espletata soprattutto nel Biennio, dove si verifica il più alto tasso di abbandono scolastico.
Conclusioni Qualora essa non fosse in grado eventualmente di motivare, guidare e sostenere tutti gli allievi nel conseguimento del personale “successo formativo”, essa potrebbe ricorrere alla collaborazione degli opportuni Centri di Formazione presenti nel territorio, in modo da potere garantire a ciascuno il conseguimento dell’obiettivo formativo per il quale è delegata. In tal modo gli insegnanti, le Associazioni e gli Enti finirebbero con il neutralizzare, attraverso una didattica orientativa e a carattere modulare, le carenze della istituzione scolastica completandone in tal modo l’azione formativa.
Conclusioni Il lavoro statistico, per quanto riguarda soprattutto la parte grafica, è stato redatto da questo Ufficio in collaborazione con il Prof. Gioachino Colombrita, in servizio presso l’Istituto Professionale Servizi Sociali “Iris Versari” di Cesena, per il quale si coglie l’occasione di porgergli il dovuto ringraziamento per la pazienza, l’impegno e le competenze profusi nella sistemazione dei dati, senza dei quali il lavoro sarebbe apparso sicuramente più piatto e quindi di meno agevole lettura. Monica Piolanti