PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

Diverso l’atteggiamento di un neoarrivato a seconda che provenga: Nel rapporto con gli allievi un ruolo importante gioca senz’altro il contesto di provenienza. Il neoarrivato non presenta grosse differenze di atteggiamento rispetto ai coetanei italiani. I fattori che possono influenzare il comportamento sono: la religione e i codici culturali della comunità in cui è vissuto, il tipo di arrivo. Diverso l’atteggiamento di un neoarrivato a seconda che provenga: da una zona di guerra o da una zona pacifica da una città o da un paese di campagna o di montagna da una zona dove prevale un determinato tipo di religione da una scuola pubblica o privata

Da non sottovalutare il fattore temporale: l’età di un neoarrivato Periodo di permanenza in Italia (l’atteggiamento cambierà a secondo il tempo di permanenza nel nostro paese prima di arrivare alla nostra scuola, può aver trascorso un periodo in un centro di accoglienza o in una scuola di un altro paese, magari in un’altra regione d’Italia), oppure dell’allontanamento della madre o da entrambi i genitori per diversi anni

Tipo di famiglia Mononucleari: padre, madre madre o padre madre o padre acquisita/o zii o nonni Plurinucleari: genitori, zii, nonni e cugini

I ragazzi In genere i maschi, in qualità di individui maggiormente emancipati rispetto alle donne, risentono meno di questi fattori e l’unico ostacolo alla comunicazione è la lingua. I modi potranno differenziarsi a seconda del luogo di provenienza e del grado di cultura (vita all’aperto, nei campi, o attività sportive) o dei traumi subiti.

Le ragazze Le donne invece conservano alcuni atteggiamenti che è bene considerare. Una ragazzina neoarrivata musulmana può presentare (ma non è sempre detto) alcuni atteggiamenti quali la riservatezza e la scarsa partecipazione che sono attribuibili all’educazione più o meno tradizionale che ha ricevuto. Una ragazzina proveniente del sud Amèrica invece sarà più espansiva, allegre (anche se può solo sembrarlo essere),con voglia solo di divertirsi. La ragazzina ghanese sarà riservata e timorosa. Sarebbe un errore giudicare questi atteggiamenti come semplice negligenza o disinteresse: ogni valutazione scolastica deve saper considerare anche possibili “resistenze” culturali.

Rapporto con gli insegnanti Va ricordato che in alcuni paesi la figura dell’insegnante è autoritaria. L’insegnante ha in custodia classi intere ed è la figura cui le famiglie delegano completamente la responsabilità dell’educazione dei figli. Comprensibile quindi un iniziale disorientamento da parte degli allievi nel prendere confidenza con una realtà sicuramente meno rigida, al punto che si registra spesso un calo della concentrazione ed un plausibile atteggiamento “rilassato”.  

Protocollo di inserimento Il primo contatto con la famiglia (momento dell’iscrizione) In questa prima fase saranno presenti il mediatore Linguistico-culturale e il personale di segreteria. Compito del mediatore: raccogliere dati sulla storia del bambino (tra altre il confronto del percorso scolastico realizzato dall’alunno e il percorso scolastico italiano) Raccogliere e tradurre i documenti rilasciati nella lingua del paese di provenienza ( se in possesso) Illustrare o tradurre alla famiglia i documenti importanti (religione cattolica, entrata ed uscita dalla scuola, mensa, pulmini….elementi caratterizzanti la scuola)

Il primo contatto con l’alunno Presentazione dell’alunno al plesso di competenza Rilevazione delle prime competenze non verbali Rilevazione delle abilità logico matematiche, grafiche espressive…..in lingua madre Rilevazione della situazione linguistica In questa fase l’alunno vivrà l’esperienza di Mobilità interclasse e di flessibilità didattica, fino che il collegio docente non ratificherà la classe d’inserimento.

In questa fase il mediatore linguistico-culturale dovrebbe preparare le possibili classi di accoglienza con l’obiettivo di: Sensibilizzare i nuovi compagni prima dell’arrivo dell’alunno neoarrivato Creare nella classe un ambiente accogliente Favorire l’acquisizione da parte dei nuovi compagni di parole chiave per comunicare con il nuovo compagno Attraverso: Percorsi interculturali nelle varie discipline Mediazione culturale

L’arrivo del mediatore non sempre é inmediato, per questo gli insegnanti devono preparare le classi di accoglienza stimolando nei futuri compagni curiositá e comprensione, dando informazioni sul bambino/ragazzo e sulla sua provenienza e soprattutto facendoli discutere a partire di alcune domande: Se tu dovessi entrare nella scuola di un altro Paese, come ti sentiresti? Che cosa vorresti sapere, conoscere subito? Che cosa vorresti che facessero i tuoi nuovi compagni e gli insegnanti? Quali parole e frasi vorresti imparare subito nella nuova lingua? E quindi: Come potremmo aiutare il nuovo compagno? Come potremmo aiutarlo ad apprendere?

L’articolo 45 della legge 40/98 stabilisce quanto segue : Omissis…I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può determinare l'iscrizione ad una classe, immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all'età anagrafica; dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno; del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza; del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno.

Molte volte è presa in considerazione solo la frase che cita: “ I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all'età anagrafica” e vengono omesse tutte le altre, inserendo alunni in classi che corrispondono per l’età anagrafica ma non per competenze, abilità e livelli di preparazione, né per il percorso scolastico nel paese di provenienza”. Oppure si stabilisce subito che l’alunno deve essere iscritto nella classe inferiore ( e a volte anche 2 classi-fuori legge ) perché non sa l’italiano. Se è per questo allora se noi andassimo in Ucraina Adesso, dovrebbero inserirci nella prima classe della scuola primaria.

Mediatore linguistico-culturale La valutazione delle competenze, abilità e livelli di preparazione non sono facili da acquisire, Soprattutto perché non si è in grado di interagire con l’alunno neoarrivato per la mancanza di una lingua veicolare. Mediatore linguistico-culturale

Per la Valutazione le prove di accertamento dovranno essere sostenute in un ambiente rilassato senza che il bambino/ ragazzo si senta esaminato, dobbiamo essere in grado di diminuire l’ansia e la paura. Come crearlo senza essere in possesso della lingua vicolare?

Creando un ambiente accogliente e mettendo Questa fase così delicata determinerà non solo il percorso scolastico ma anche il suo inserimento nella società Creando un ambiente accogliente e mettendo l’alunno a suo agio, il mediatore gli spiegherà che cosa sarà fatto ed il perché, per questo ha bisogno di poter parlare liberamente, da solo, per cercare di istaurare un rapporto di fiducia (il tempo a disposizione varia a secondo il soggetto).

- Eventuale apprendimento spontaneo o accademico della Lingua 2 La valutazione viene fatta in tre ambiti (possono variare secondo la età dell’alunno): Competenze linguistiche: - Lingua 1 - Eventuale apprendimento spontaneo o accademico della Lingua 2 Abilitàlogico-matematiche, grafiche espressive….. Competenze in ambito antropologico e geografico (del paese di provenienza).

Perché valutare le conoscenze in L1? Passaggio LM L2 buona lettura e comprensione del testo in Lingua madre maggior facilità di raggiungere la stessa competenza nella lingua italiana, Se le abilità scarseggiano percorso sarà molto più difficoltoso dovuto alla mancanza di basi tempo d’apprendimento sarà molto più lungo.

Eventuale apprendimento spontaneo o accademico della Lingua 2 Il fatto che un bambino/ragazzo comunichi verbalmente abbastanza bene non vuol dire che ha le conoscenze della lingua, avrà quelle della comunicazione ma non per questo ha quelle della lingua dello studio. Se è stato un apprendimento spontaneo l’alunno avrà competenze diverse di quelle acquisite con un apprendimento accademico. Di solito con l’apprendimento spontaneo la lingua parlata predomina sulla lingua scritta, con quello accademico succede il contrario.

Molti sono i materiali che possiamo trovare nei libri, riviste o internet per valutare, secondo il quadro di riferimento europeo, il grado o livello di apprendimento della L2 Strategie, associazione, similitudini, ecc

Abilità logico-matematiche, grafiche espressive, motorie ….. In questo caso le insegnanti disciplinari prepareranno dei test in lingua italiana, il mediatore provvederà a tradurre le consegne con la finalità di verificare la capacità dell’alunno nella realizzazione delle stesse. Il mediatore in stretta collaborazione con gli insegnanti cercheranno di riuscire a scoprire se l’alunno ha conoscenze superiori o inferiori al livello indicato

Molti dicono che in certe discipline non è necessario conoscere la lingua ……….. Se vi do la seguente consegna come la realizzerete ? Dibuja un vaso de jugo de durazno encima de una mesa que está situada cerca de la ventana.

Colorea de morado el cuadrado que está a la izquierda del amarillo.

Indica por donde puede salir el gato

Problema Largo ancho 30 cm 30 cm 60 cm 60 cm Si una de las dimensiones de una superficie es de 30 cm y el area es 1800 cm², cual es el largo y el ancho? Largo ancho 30 cm 30 cm 60 cm 60 cm

Competenze in ambito antropologico e geografico I programmi di studio della storia e della geografia variano secondo il paese, per esempio, alcuni iniziano a studiare la storia a partire dal proprio paese e poi la storia del continente e finalmente la storia Universale. Il fatto che un bambino/ ragazzo non conosca la storia universale non vuol dire che non sa niente di storia, non possiamo valutare secondo i nostri parametri. Per le classi inferiori è importante verificare la capacità spazio-tempo.

determinazione della classe d’inserimento Verifica Programma individualizzato Art. 45, comma 4, del DPR n 394 del 31 agosto 1999 che così recita “il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento …”.

Come valutare gli alunni? L’art. 4 del DPR n. 275/1999, relativo all’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di individuare le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino “nel rispetto della normativa nazionale”. Il nuovo assetto ordinamentale ed Educativo, basato sulla L 53/03, art. 3, privilegiare la valutazione formativa rispetto a quella “certificativa” prendendo in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate.

Alunni non italofoni Piani individualizzati messa a punto del curriculum educazione linguistica Fondamentale conoscere la storia scolastica precedente gli esiti raggiunti le caratteristiche delle scuole frequentate le abilità e le competenze essenziali acquisite