RISTRUTTURAZIONE DELLE IMPRESE E PRODUTTIVITA’ Andrea Brandolini, Matteo Bugamelli e Roberto Torrini (Banca d’Italia) “La competitività del sistema.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Strategie di prezzo e qualità delle esportazioni italiane: i settori tessile-abbigliamento, calzature e gioielleria Giorgia Giovannetti Dirigente Area.
Advertisements

Bologna, 31 luglio 2008 Unioncamere Emilia-Romagna II PIANO - INCONTRO UFFICI STUDI - delle Camere di Commercio dellEmilia-Romagna.
Lindustria alimentare cresce anche in una difficile situazione congiunturale Guido Pellegrini- Università di Bologna Il punto sul settore alimentare:
La situazione economica della Toscana nel 2006 La ripresa dell'industria fra congiuntura e processi di trasformazione strutturale Firenze, 28 giugno 2007.
Giampaolo Galli Chief Economist Confindustria. PARMA 2001 AZIONI PER LA COMPETITIVITA I. RISORSE UMANE E WELFARE Sistema formativo Società dellinformazione.
Il monitoraggio della Congiuntura A cura di: Giuseppe Capuano - Economista Treviso, 7 maggio 2010.
Managers oltre il Declino Tito Boeri 12 giugno 2005 Hotel Gallia – Milano 65 a Assemblea Manageritalia DEINDUSTRIALIZZAZIONE E TERZIARIO: VERSO QUALE LEADERSHIP?
Crescita e specializzazione dell’economia italiana
Ciclo di Incontri I supporti strutturali allimprenditoria nelle nuove sfide del mercato 7 ottobre Primo Seminario - Il mercato del credito: analisi.
1 Riflessioni sul futuro della politica di coesione DG Politica regionale Commissione europea.
Scenari Macrofinanziari M1 - Marotta 18/10/ Meccanismo di trasmissione per BCE (2000, 2002) Il lungo periodo, con prezzi flessibili Inflazione come.
L’economia italiana negli anni Duemila
Ufficio Studi Liberare leconomia per tornare a crescere (una nota sulle spese obbligate) MARIANO BELLA DIRETTORE UFFICIO STUDI CONFCOMMERCIO ROMA, 20 settembre.
1. 2 Elaborazione Centro Studi Unioncamere al società dipendenti mil fatturato dove sono.
I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta
X CONFERENZA NAZIONALE DI STATISTICA Roma, 15 dicembre 2010
CRISI E RIPRESA NEI PRODOTTI DI GAMMA MEDIO-ALTA Roberto Monducci Filippo Oropallo Istituto nazionale di statistica Intervento al convegno su: Esportare.
Marco Marini Intervento su La revisione delle serie in volume dei conti nazionali: innovazioni metodologiche e nuovi indici dei valori medi unitari. Coautori:
Credibilità Competitività Sviluppo Linee guida per il Dpef
LA COMPETITIVITA DEL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO: UN QUADRO MACROECONOMICO Marcello Messori Università di Roma Tor Vergata, Cnel La competitività del sistema.
Problemi di produttività e competitività nellindustria italiana Salvatore Rossi Bologna, 15 marzo 2007.
IL DISTRETTO DELLA RUBINETTERIA DEL PIEMONTE NORD ORIENTALE
Demografia delle Imprese In tutto il periodo aumenta il numero delle imprese registrate La curva rallenta la propria inclinazione nellultimo anno Nel.
Tendenze dell’industria e politiche per la competitività
ESERCITAZIONE 2.
Paolo Angelucci – Presidente Assinform Smau Convegno inaugurale Smau Linnovazione ICT, una leva strategica per la competitività del Sistema Italia.
Lindustria Italiana Una breve sintesi Corso di Economia Applicata Facoltà di Economia Università di Torino Davide Vannoni.
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 I SEMESTRE A.A
CONGIUNTURA SENZA LUCI? Le Previsioni Macroeconomiche per il 2004 Gabriele OLINI Ufficio Studi CISL Ottobre 2003.
IRES settembre 2004 Distribuzione del reddito e produttività Il calo della produttività, il declino dellItalia, la questione retributiva.
Retribuzioni, produttività e costo del lavoro: alcuni confronti internazionali Paola Naddeo Ires-Cgil Roma - 8 settembre 2004.
Sassuolo 11 dicembre Luigi Bidoia Bolle immobiliari e consumo di ceramica: cosa ci attende nel 2010 ?
Luigi Bidoia Scenari strategici per le imprese italiane produttrici di piastrelle in ceramica Sassuolo, 17 dicembre 2007.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
COMPETITIVITA’ E DIVARI DEL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO
Globalizzazione: la “governance” dello sviluppo economico
LA CRISI ECONOMICA: SITUAZIONE E PROSPETTIVE Luigi Campiglio Università Cattolica del S. Cuore 6 febbraio 2010.
Beni culturali: produttività, domanda di lavoro e valore economico
Beni culturali: produttività, intervento pubblico e valore economico.
Crescita i fatti principali
T. Padoa-Schioppa, Presentazione DPEF, Palazzo Chigi, 28 giugno Documento di Programmazione Economico-Finanziaria per gli anni Presentazione.
L’export della Regione Marche: struttura, dinamiche e prospettive
Centro Congressi Ville Ponti, 12/05/2006 Il quadro strutturale delleconomia della provincia di Varese.
LEuropa e il mondo: dialogo tra un economista e un imprenditore Lorenzo Bini Smaghi Membro del Comitato Esecutivo Banca Centrale Europea Convegno Manifatturiero.
La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana: consuntivo II trimestre 2012 aspettative III trimestre 2012 Firenze, 4 ottobre 2012 Riccardo Perugi.
La situazione economica della Toscana Il quadro macro e meso economico del 2002 IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Unioncamere.
Levoluzione recente delleconomia del Lazio Sviluppo Lazio – Servizio Analisi e Finanza Legacoop – Sala Basevi - 17 Novembre 2010.
PARTE PRIMA Pil a prezzi costanti. Confronto principali paesi. Anni (1992=100) Fonte: Ns. elaborazioni su dati FMI.
ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE: MARKETING E GESTIONE DELLE PMI
Conoscere l’impresa I CAMBIAMENTI STRUTTURALI DELL’ECONOMIA BRESCIANA E GLI IMPATTI SUL MONDO DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE Intervento Dott. Gianfranco.
Università degli studi di Camerino
L’industria meridionale e la crisi
Un decennio vissuto pericolosamante: l’industria italiana dal 2000 al 2010 di Stefano Micelli Università Ca’ Foscari di Venezia Venice International University.
1 Controversie e conflitti le regole concorrenza stato programmazione monopolio mercato liberismo.
L’economia italiana La struttura dell’economia italiana
Oltre l’emergenza educativa: capitale umano, talento e meritocrazia.
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 II SEMESTRE A.A
La situazione economica della Toscana alla fine del 2011 Firenze, 1°dicembre 2011 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
Luigi Bidoia Le prospettive del mercato mondiale delle piastrelle Sassuolo, 12 dicembre 2006.
Sulla via della ripresa: l’economia del Piemonte nella relazione annuale dell’Ires Intervento di Vittorio Ferrero.
Società di capitali e processi di ristrutturazione industriale Firenze, 7 luglio 2009 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
La performance delle imprese italiane nel contesto europeo: evidenze dal progetto CompNet Francesca Luchetti Stefania Rossetti Davide Zurlo Workshop Istat.
L’ equilibrio del mercato dei beni: applicazioni Istituzioni di Economia Politica II.
La competitività delle imprese in CAMPANIA 26 ottobre 2011.
Rapporto 2011 Osservatorio sui bilanci delle società di capitali in Toscana Cristina Marullo Ufficio Studi Unioncamere Toscana.
OSSERVATORIO ECONOMICO PROVINCIALE DI PISTOIA La congiuntura 2007 e le previsioni 2008 : il punto di vista delle imprese Relatore Corrado Martone – Area.
Gruppo 12 Angelo De Rosa Francesco Paolo Desgro Alfonso De Simone Giuseppe Izzo Maria Ilaria Tremolizzo
Imprese italiane tra ripresa e fragilità commento alla Relazione annuale BdI Andrea Landi Modena 9 giugno 2016.
La situazione economica della Provincia di Pistoia nel 2012.
Transcript della presentazione:

RISTRUTTURAZIONE DELLE IMPRESE E PRODUTTIVITA’ Andrea Brandolini, Matteo Bugamelli e Roberto Torrini (Banca d’Italia) “La competitività del sistema produttivo italiano: effetto statistico o realtà economica?” X Conferenza nazionale di statistica - Roma, 15 dicembre 2010

Struttura della presentazione Crescita e competitività: i dati Alcuni dubbi statistici Un’ipotesi interpretativa Un fattore chiave Conclusioni: le politiche

Crescita e competitività: i dati PARTE PRIMA Crescita e competitività: i dati

PIL dei principali paesi europei crisi

Produttività nei principali paesi

Produttività nei principali paesi

Produttività per ora lavorata nei principali paesi Industria Servizi privati

I profitti delle imprese

Quote di mercato all’export correnti costanti

Export in Cina Nel 2007 la quota di mercato (a prezzi e cambi correnti) sul totale delle importazioni cinesi: Francia: 1,4% Germania: 4,7% Italia: 1,1% Spagna: 0,5% Dinamica 2002-2007 delle esportazioni in Cina: Francia: 210,9% Germania: 176,4% Italia: 136,5% Spagna: 391,8% Quota di imprese che esportano in Cina (e India) sul totale delle imprese esportatrici (dataset EFIGE) Francia: 22% Germania: 28% Italia: 18% Spagna: 11%

Export e crisi

Export e crisi

PARTE SECONDA I dubbi statistici

A causa della crescenti difficoltà della statistica in un mondo in rapido mutamento (innovazione e internaz.), la situazione effettiva potrebbe essere migliore di quella ufficiale

I deflatori delle esportazioni VMUx sono approssimazione dei prezzi tanto più imprecisa quanto più intensi sono fenomeni di ricomposizione Prima di recenti revisioni, crescita anomala dei VMUx rispetto ai principali paesi europei e ai prezzi alla produzione dei beni venduti all’interno Dopo le revisioni: riavvicinata dinamica dei deflatori di IT a FR e GE fig attenuazione della caduta quota di commercio IT in volume effetto su valore aggiunto e produttività (nella manifattura di +0,6 p.p. all’anno nel 1996-2005) fig Dal 2005 la forbice nei dati si allarga di nuovo Nuovi PPIx hanno andamento diverso: più in linea con GE e FR e prezzi alla produzione interni

Stock di capitale Aumento flessibilità nell’utilizzo del lavoro, fase di moderazione salariale, rapida crescita dei flussi migratori (i.e., meno costoso l’impiego del lavoro rispetto al capitale), è conciliabile con riduzione della produttività apparente del capitale? Nel settore manifatturiero, andamento dal 2000 differente da GE, UK, US fig Metodo dell’inventario permanente: metodologie Istat in linea con standard internazionali riduzione vita media dei beni di investimento? aumento cessioni dei beni capitale al di fuori del sistema produttivo nazionale? …oppure (o anche) …

Valore aggiunto nominale e il sommerso Metodo Istat ha fatto scuola, ma è possibile che la stima del sommerso alteri non solo il livello, ma anche la dinamica della produttività? Minore capacità di rilevare e quantificare l’economia sommersa? Sostenuta dinamica dei redditi familiari di lavoratori autonomi e piccoli imprenditori rilevata dall’Indagine sui bilanci delle famiglie della Banca d’Italia Internazionalizzazione permette di utilizzare i prezzi di trasferimento per accrescere i costi dei beni intermedi e contenere il valore aggiunto prodotto in Italia

Valutazione quantitativa “di retrobusta”: lato offerta, 2000-08 Correzione dei valori nominali: i) Δ (Y/L) nella manifattura come in Invind (imprese con almeno 20 addetti); ii) deflatori di CN; iii) Δ (Y/L) nel resto del settore privato = 50% di manifattura (dato storico) +0,7 pp Δ(Y/L) manifattura; +0,4 pp Δ(PIL) Correzione dei deflatori: i) Δ (deflatore export) = Δ (PPIX); ii) correzione lievemente inferiore dal lato dell’import  +1 pp Δ(Y/L) manifattura; +0,2 pp Δ(PIL)

Effetto statistico o realtà economica? Effetto statistico: massima correzione di Δ(PIL) annuo tra 2000 e 2008 è +1,5%: performance dell’Italia in linea con i paesi OCSE a più bassa crescita tav Nostra conclusione: dopo miracolo economico degli anni ’50-’60, la crescita rallentata negli anni ’70-’80 e doping della svalutazione 92-95, l’economia italiana si è quasi “fermata” Risultati passati e posizioni raggiunte non devono oggi indurci ad abbassare la guardia per non condannarsi a un futuro di semplice decumulo delle ricchezze accumulate Al contrario: usare le determinanti dei successi passati come input di analisi per la definizione di politiche atte a riprendere il sentiero dello sviluppo…(catching-up vs crescita alla frontiera)

Un’ipotesi interpretativa PARTE TERZA Un’ipotesi interpretativa

“Un’ipotesi interpretativa” Caratteristiche strutturali del sistema produttivo immutate da decenni: specializzazione, PMI, carenza di grandi imprese, distretti Perché crescita elevata nel passato ma non oggi? Cambiamenti nel contesto esterno (“shock esogeni”) hanno reso inadeguate struttura e politiche del passato: rivoluzione tecnologica (ICT) globalizzazione: nuovi attori con costi di produzione molto bassi integrazione europea con adozione dell’euro: impossibilità di ricorrere a svalutazioni competitive Fattori comuni degli shock esogeni: aumento delle pressioni competitive + necessità di cogliere nuove opportunità (globalizzazione e ICT) Analisi micro: individuare problemi strutturali latenti e capirne interazioni con shock esogeni

Indicazioni per l’analisi: la ristrutturazione Dal 2000 segnali di ristrutturazione: imprese “ristrutturate” sono andate meglio nella ripresa 06-07 e durante la crisi, ora hanno prospettive migliori Caratteristiche della ristrutturazione: innovazione di prodotto: upgrade qualitativo investimenti in attività a monte e a valle della produzione (marketing, assistenza post-vendita, design…): “fuori dal capannone” Internazionalizzazione …in tutti i settori occorre acquisire potere di mercato sfuggendo a concorrenza di costo e conquistare nuovi mercati…

PARTE QUARTA Un fattore chiave

La dimensione di impresa: piccola e non dovuta alla specializzazione

Dimensione e produttività Se la struttura dimensionale delle imprese italiane fosse uguale a quella della Germania (mantenendo fissa occupazione settoriale): nel 2007 il livello della produttività del lavoro (nominale) nella manifattura sarebbe stato più elevato del 24% (nel totale economia: +21%); nel periodo 2002-07 il tasso di crescita medio annuo della produttività nella manifattura sarebbe stato più elevato di 0,3 pp; il gap di crescita rispetto alla Germania si ridurrebbe da 0,5pp a 0,2pp

Dimensione: varie ed eventuali ICT poco adatte a imprese piccole senza “conoscenza codificata” costi fissi per internazionalizzazione commerciale e produttiva tab1 tab2 calc costi fissi e beneficiare da economie di scala per innovazione di prodotto e di processo costi fissi per innovazione non tecnologica: ampia “customer base” PMI familiari: avversione al rischio, management familiare, inadeguate pratiche manageriali (scarsa delega, poca retribuzione in base alla performance): negativo per internazionalizzazione (commerciale e produttiva, in mercati lontani) e innovazione

CONCLUSIONI Le politiche (oltre a: capitale umano, infrastrutture, efficienza PA, livello tassazione, criminalità…)

Concorrenza e regolamentazione Manifattura: maggiori pressioni competitive dall’estero hanno innescato processi di ristrutturazione (2006-07) attraverso riallocazione delle risorse e reazioni delle imprese (innovazione di prodotto, di processo, non-tecnologica; internazionalizzazione) Commercio al dettaglio (riforme Bersani): stessi risultati (Viviano, 2008; Schivardi e Viviano, 2010) Estendere iniezioni concorrenziali anche nei servizi protetti (servizi professionali ed energia) a beneficio dei consumatori e delle imprese (Barone & Cingano, 2010)

Favorire riallocazione delle risorse Diritto fallimentare: deve garantire fluidità ai meccanismi di uscita delle imprese dal mercato, riducendone gli oneri. Recente riforma nella giusta direzione, ma occorre rimuovere osacoli che impediscono applicazione a imprese più piccole Ammortizzatori sociali e politiche del lavoro: universalità della copertura assicurativa per attutire costi sociali e migliorare esiti in termini di efficienza con adeguati strumenti di riqualificazione delle risorse umane ed efficaci servizi per l’impiego

Promuovere efficienza a livello di impresa Supportare innovazione: molti soldi spesi, pochi risultati Supportare internazionalizzazione: politiche e contesto istituzionale troppo frammentato Sistema finanziario: deve garantire finanziamento ad attività intangibili (innovazione, marchi…) Favorire crescita dimensionale delle imprese superando visione restrittiva del controllo familiare: risorse manageriali, private equity, sistema tributario, …

GRAZIE PER L’ATTENZIONE matteo.bugamelli@bancaditalia.it

Valori medi unitari all’export dei principali paesi back (a prezzi e cambi costanti)

Revisioni delle stime della produttività del lavoro back (migliaia di euro a prezzi 2000)

Produttività apparente del capitale nel settore manifatturiero back (indice: 1993=100)

Tasso di crescita medio annuo 2001-08 back

La propensione ad esportare per paese e dimensione (Progetto EFIGE) back Classe dimensionale AUT FRA GER HUN ITA SPA UK 10-19 69,8 44,7 45,7 58,0 65,4 51,2 54,9 20-49 63,8 59,1 64,7 73,3 63,5 62,8 50-249 88,6 75,4 78,2 79,3 86,6 76,2 76,8 Più di 249 90,8 87,6 84,0 97,4 92,6 88,0 80,7 Totale 72,6 57,9 63,4 67,3 72,2 61,1 64,0

Numero medio di mercati di esportazione e dimensione di impresa back Classe dimensionale AUT FRA GER HUN ITA SPA UK 10-19 5 7 3 8 9 20-49 12 4 10 50-249 18 14 6 17 Più di 249 32 24 28 29 23 27 Totale 11 13

Variazione export imponendo struttura tedesca…back

La recessione mondiale: gli effetti sul PIL back Caduta cumulata Trimestri persi 74-75 92-93 08-09 Italia 3.8 1.9 6.8 8 9 34 (4-00) Germania 2.3 2.0 6.7 6 13 (4-05) Francia 2.6 1.2 3.9 7 12 (1-06)