Università degli Studi di Padova

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Transcript della presentazione:

Università degli Studi di Padova Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Marittima, Ambientale e Geotecnica Centro Internazionale di idrologia “D. Tonini” Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Istituto Centrale per la Ricerca Applicata al Mare STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA DELLA FALDA ACQUIFERA Prof. Andrea Rinaldo, Ing. Martina Monego, Ing. Tommaso Settin, Ing. Enrica Belluco, Prof. Mario Putti, Prof. Marco Marani

modellazione acquiferi principali MODELLAZIONE DEL FLUSSO IN FALDA modello matematico dell’area di interesse Il modello definirà la condizione di riferimento per prefigurare le possibili alternative di intervento modellazione acquiferi principali modellazione 2-D regime permanente Trattazione semplificata del problema attraverso l'analisi del comportamento della falda, vettore della possibile diffusione della contaminazione, ossia alla valutazione del flusso della sola massa fluida. Le semplificazioni adottate, considerando il sistema in esame come un acquifero monostrato, sono state introdotte per consentire al modello di produrre risultati in tempi di elaborazione contenuti, e per ottenere una buona taratura con i dati esistenti. Il carattere permanente del flusso consente quindi la definizione di uno stato “medio” e non permette di ricostruire adeguatamente la fluttuazione stagionale. La modellazione, seppur semplificata, risulta coerente con la fisica del sistema. Alla luce di tali osservazioni, si evidenzia come i valori di portate medie giornaliere da emungere non debbano essere considerati in senso assoluto o come valori progettuali delle opere. La modellazione del flusso in falda si pone come obiettivo quello di offrire un’indicazione di quali interventi siano fattibili ai fini del confinamento degli inquinamenti presenti. carattere preliminare dei risultati per la progettazione delle opere validità non in termini assoluti (fattibilità degli interventi al fine del confinamento degli inquinamenti presenti)

RICOSTRUZIONE FREATIMETRIA REGIONALE Determinazione direzioni preferenziali di flusso Confronto tra isopieze simulate e dati disponibili

Scelta del dominio di calcolo Periodo di morbida Confine SIN Dominio di calcolo scelto Punti di misura Campagna di misura piezometrica aprile maggio 1999 Dominio sufficientemente ampio tale per cui eventuali inesattezze nella definizione delle condizioni al contorno non vadano ad inficiare la validità dei risultati ottenuti relativamente alle aree di maggiore interesse (SIN). Per la scelta del dominio di calcolo e la definizione delle condizioni al contorno da applicare nella modellazione, si è fatto riferimento ad alcune carte piezometriche elaborate a partire dai dati derivanti da una rete di monitoraggio piezometrico estesa diffusamente nei territori della Pianura Apuana (Studio idrogeologico del Bacino Regionale Toscana Nord, Pranzini, 2004). Mappa piezometrica relativa all’andamento dei livelli della falda: campagna primaverile aprile 1999. Fonte: Studio idrogeologico del bacino regionale Toscana Nord (Pranzini, 2004)

Scelta del dominio di calcolo Periodo di magra Confine SIN Dominio di calcolo scelto Punti di misura Campagna di misura piezometrica agosto-settembre 1999 Campagna estiva settembre 1999. Situazioni estreme della superficie freatica: la prima alla fine delle maggiori precipitazioni e della stagione di minore sfruttamento delle acque sotterranee da parte dei pozzi ad uso agricolo, la seconda alla fine della stagione secca e dopo il periodo di massimo sfruttamento, soprattutto dei pozzi distribuiti presso il mare. Interpolazione dei dati piezometrici disponibili su larga scala: le informazioni puntuali a disposizione sull’assetto piezometrico regionale si estendono oltre i confini del S.I.N., consentendo l’assegnazione di condizioni al contorno affidabili e sufficientemente lontane dall’area di interesse. L’andamento delle linee piezometriche in corrispondenza della fascia pedemontana e della linea di costa sono poco soggetti alle variazioni stagionali dei livelli di falda e non mutano nel tempo. Fonte: Studio idrogeologico del bacino regionale Toscana Nord (Pranzini, 2004)

Piezometria reale: periodo di morbida Confine SIN Punti di misura m s.l.m.m. Aprile 2003 Aprile 2004 Per l’interpretazione dell’assetto piezometrico a scala locale (entro i confini del S.I.N.) si è fatto riferimento alle quote piezometriche che si riferiscono a campagne di raccolta dati più recenti ed aggiornate; in particolare sono stati considerati i dati di monitoraggio piezometrico messi a disposizione dall’Autorità di Bacino Toscana Nord, che comprendono misure stagionali dei livelli di falda ottenute su di una rete di pozzi uniformemente distribuiti nell’intera area del S.I.N.. Aprile 2005 Aprile 2006

Piezometria reale: periodo di magra Confine SIN Punti di misura m s.l.m.m. Settembre 2003 Settembre 2004 Le misurazioni disponibili fanno riferimento al periodo 2003-2007; per indagare l’entità delle oscillazioni stagionali dei livelli di falda sono stati monitorati i livelli nel periodo di Aprile, che rappresenta un periodo di massima ricarica della falda (fase di morbida) e di Settembre, che rappresenta invece il periodo di minor ricarica, successivo alle scarse precipitazioni estive (fase di magra). I valori piezometrici più bassi si rinvengono nella fascia mediana della pianura, dove le linee di flusso evidenziano uno sfruttamento della falda in atto da parte di pozzi ad uso industriale. Settembre 2005 Settembre 2006

Piezometria reale media nel periodo di morbida (aprile 2003-2007) m s.l.m.m. 30 20 10 Andamento piezometrico medio primaverile della falda principale, ottenuto a partire dalle misure relative alle campagne primaverili realizzate tra il 2003 e il 2007. Già in primavera una parte della zona industriale di Massa ha il livello piezometrico al di sotto del livello medio marino, con la punta del cono di depressione a oltre -1 m s.l.m.m.. E’ evidente che si tratta di livelli depressi dal pompaggio dei pozzi circostanti quelli utilizzati per il monitoraggio. Si evidenzia inoltre nella fascia costiera un drenaggio della falda verso mare, caratterizzato però da gradienti molto bassi; nella parte mediana si riscontra in alcune zone un abbassamento della piezometrica, che è da mettere in relazione con il richiamo esercitato dai pompaggi localizzati, in particolare nell’area industriale. Confine SIN Emungimenti (interni al SIN) MISE attive

Piezometria reale media nel periodo di magra (settembre 2003-2006) m s.l.m.m. 30 20 10 Andamento piezometrico medio estivo della falda principale, ottenuto a partire dalle misure relative alle campagne estive realizzate tra il 2003 e il 2006. Come si può notare, nella piezometria tipica di fine estate l’area depressa si allarga e la superficie piezometrica scende fino alla quota minima di -2 m s.l.m.m., in particolare nella zona industriale nel comune di Massa. Confine SIN Emungimenti (interni al SIN) MISE attive

Scelta e imposizione delle condizioni al contorno Confine SIN h=40 m s.l.m.m. h=0 m s.l.m.m. Flusso nullo il dominio di calcolo è stato dunque definito considerando la linea equipotenziale pari a 40 m s.l.m.m. a Nord, e una linea equipotenziale pari a 0 m s.l.m.m. a Sud; le due linee equipotenziali sono collegate tra loro da due superfici a flusso nullo (i.e., perpendicolari alle linee di flusso). Internamente al dominio definito sono stati individuati i principali punti di prelievo, in corrispondenza dei quali saranno poi imposte nel modello adeguate condizioni al contorno

Emungimenti e MISE attivi all’interno del SIN Portate dichiarate Emungimenti Prelievo: 22.8 milioni m³/anno 436 l/s 13.7 milioni m³/anno MISE Prelievo noto: 2.4 milioni m³/anno Il prelievo totale stimato supera i 22,8 milioni di m³/anno e si differenzia nelle seguenti categorie d’uso: lo sfruttamento acquedottistico ammonta a quasi 2 milioni di m³/anno, quello industriale a oltre 20 milioni di m³/anno e quello irriguo-igienico arriva a più di 370000 m³/anno. È opportuno sottolineare che le cifre qui indicate di prelievo totale sono stime di massima. Vi sono molti fattori d’incertezza, legati al fatto che la stima dei prelievi, per molti pozzi industriali e irrigui, deriva dai dati dichiarati dai gestori e non da misura diretta mediante contatori. Si sottolinea inoltre che dalla stima sono esclusi i molti pozzi ad utilizzo domestico. è importante rilevare l’effettivo stato degli emungimenti attivi nell’area di interesse, ai fini di una corretta valutazione dello stato di sfruttamento dell’acquifero e di una valida ricostruzione del reale assetto piezometrico mediante l’ausilio di modellistica sub-superficiale. Emungimenti+MISE (dichiarati) Prelievo: 25.2 milioni m³/anno

Definizione griglia di calcolo discretizzazione la griglia di calcolo per la modellazione bidimensionale del flusso di falda. griglia ad elementi triangolari con dimensione massima del lato pari a 200 m. Nella zona interna al Sito di Interesse Nazionale, invece, è stata realizzata una griglia più fitta con dimensione massima dei lati di ciascun elemento pari a 50 m. Infittimento della mesh all’interno dell’area del S.I.N. Confine SIN Dominio di calcolo emungimenti

FASE DI CALIBRAZIONE TRASMISSIVITA’ Carta della permeabilità media degli acquiferi porosi della pianura Formazioni permeabili per porosità primaria Permeabilità alta Permeabilità medio-alta Permeabilità media Permeabilità medio-bassa Permeabilità bassa Permeabilità quasi nulla Formazioni permeabili per porosità secondaria (fessure, cavità carsiche) Permeabilità alta Fase di calibrazione del modello. variazione dei valori di trasmissività dell'acquifero mediante l'introduzione di aree a diversa permeabilità. Per la suddivisione del dominio in zone omogenee dal punto di vista dei parametri idrogeologici si è fatto riferimento alla carta idrogeologica della Riviera Apuano-Versiliese prodotta nell’ambito della Studio idrogeologico del Bacino Regionale Toscana Nord (fonte: Regione Toscana). All’interno della Pianura sono state delineate zone caratterizzate da differenti valori di permeabilità. La valutazione del grado di permeabilità è stata basata soprattutto sulla granulometria e su considerazioni circa la produttività dei pozzi che emungono dall’acquifero. L’attribuzione di un coefficiente di permeabilità si basa quindi su valutazioni di carattere generale, mancando del tutto prove di permeabilità. Formazioni costituite da depositi alluvionali ciottolosi, composti in prevalenza da ghiaie e ciottoli calcarei, permeabilità primaria medio-alta (10-3>K>10-4 m/s); formazioni costituite da depositi sabbiosi (sabbie eoliche e di spiaggia), permeabilità alta (K≈10-3 m/s). Permeabilità medio-alta Permeabilità media Permeabilità medio-bassa (Carta idrogeologica della Riviera Apuano-Versiliese - Studio idrogeologico del Bacino Regionale Toscana Nord [fonte: Regione Toscana]) Permeabilità bassa Permeabilità quasi nulla

con portate medie dichiarate Piezometria simulata con portate medie dichiarate m s.l.m.m. non c’è corrispondenza con piezometria reale: differente localizzazione minimo piezometrico 30 20 10 Ricostruzione dell'andamento delle linee di flusso a scala locale (all’interno del S.I.N.) ottenuta imponendo i valori medi annui delle portate emunte dichiarate al Genio Civile. Sembra non esserci corrispondenza con la piezometria realmente osservata: si nota infatti una differente localizzazione del minimo piezometrico. Vista la grossa incertezza nella stima delle portate emunte, ricavate spesso non da misure con contatore ma da autodenunce, si è scelto di ritenere valida la localizzazione dei pozzi e di determinarne invece le portate imponendo i livelli piezometrici osservati in corrispondenza o in prossimità dei punti di prelievo. Confine SIN Emungimenti (interni al SIN) MISE attive

Risultati modellazione: Piezometria simulata (periodo di morbida 2003-2007) Risultati modellazione: Prelievo totale 25.7 milioni m³/anno m s.l.m.m. Emungimenti+MISE (dichiarati) Prelievo: 25.2 milioni m³/anno (circa 800 l/s) 30 20 10 ricostruzione, attraverso l'applicazione del modello numerico, dell'andamento delle linee piezometriche relative alla falda principale in regime primaverile. tale ricostruzione è stata ottenuta imponendo le condizioni al contorno precedentemente descritte ed imponendo i livelli piezometrici di riferimento, relativi alla stagione primaverile (ottenuti come media dei livelli misurati dal 2003 al 2007) in corrispondenza dei punti di emungimento principali, al fine di riprodurre con il prelievo le depressioni osservate. tale artificio consente di includere implicitamente anche il flusso di ricarica superficiale e gli scambi con i corpi idrici superficiali. Infatti, imponendo al modello la piezometria osservata in corrispondenza ai punti di emungimento si fissa, di fatto, il livello così come determinato nella realtà dall’insieme dei flussi che coinvolgono l’acquifero. il valore di portata prelevato in corrispondenza dei pozzi, e calcolato mediante modello, rappresenta la somma di diversi termini: la portata realmente prelevata mediante i sistemi di emungimento, un termine aggiuntivo rappresentato dalla ricarica superficiale ed un ulteriore termine (che può essere positivo o negativo) che riassume le eventuali interazioni (dispersione e/o drenaggio) della falda con i corpi idrici superficiali. Confine SIN Emungimenti (interni al SIN) MISE attive

Calibrazione prelievi per riprodurre piezometria reale morbida (2003-2007) 27.4 l/s 93.2 l/s Emungimenti all’interno del SIN 51.4 l/s MISE 223.5 l/s 41.4 l/s 285 l/s 95 l/s La portata totale emunta per riprodurre l’assetto piezometrico medio primaverile è di circa 25.7 milioni di m³/anno. Tale valore è del tutto in accordo con il dato dichiarato di prelievo totale dall’area del S.I.N., che ammonta a 25.2 milioni di m³/anno (comprendendo i consumi ad uso acquedottistico, industriale, irriguo, nonché le M.i.S.E. già attive nell’area). I risultati della calibrazione delle portate sono esplicitati anche per cluster di pozzi di emungimento, per sottolineare la diversa distribuzione spaziale dei prelievi nell’area, che si concentrano in particolare nella zona industriale di Massa. Risultati modellazione: prelievo totale simulato 817 l/s

Differenze tra piezometria simulata e reale (periodo di morbida 2003-2007) m Confine SIN Emungimenti (interni al SIN) MISE attive 0 - 2 m (-2) - 0 m differenze tra la piezometria simulata mediante l’implementazione del modello di flusso e la piezometria di riferimento (elaborata a partire dai dati disponibili) si attestano, all’interno dell’area del S.I.N., tra lo 0 ed il valore massimo di 2 m. retta di correlazione tra i livelli piezometrici osservati nelle campagne di misura e i livelli simulati negli stessi punti mediante l’implementazione del modello di flusso: il coefficiente di correlazione risultante, pari a 0.84, è da ritenersi buono

Piezometria simulata (periodo di magra 2003-2006) Risultati modellazione: Prelievo totale 28.2 milioni m³/anno m s.l.m.m. Emungimenti+MISE (portate medie dichiarate) Prelievo: 25.2 milioni m³/anno (circa 800 l/s) 30 20 10 ricostruzione, attraverso l'applicazione del modello numerico, dell'andamento delle linee piezometriche in regime estivo Confine SIN Emungimenti (interni al SIN) MISE attive

Calibrazione prelievi per riprodurre piezometria reale magra (2003-2007) 28.5 l/s Emungimenti all’interno del SIN 84.6 l/s MISE 285 l/s 47.9 l/s 358 l/s 92 l/s La portata totale emunta per riprodurre l’assetto piezometrico medio estivo è di circa 28.2 milioni di m³/anno. Tale valore è superiore al dato medio annuo dichiarato di prelievo totale dall’area del S.I.N., che ammonta a 25.2 milioni di m³/anno (somma dei consumi ad uso acquedottistico, industriale, irriguo, nonché delle M.i.S.E. già attive nell’area). Ciò è facilmente spiegabile tenendo conto, come illustrato in precedenza, che imponendo il carico piezometrico misurato, la portata emunta che si ricava rappresenta la somma dei diversi contributi che concorrono a produrre l’assetto piezometrico osservato (prelievi reali, ricarica superficiale ed eventuali scambi con i corpi idrici superficiali). Inoltre in questo caso non stiamo considerando una piezometria media annua, ma livelli piezometrici caratteristici del periodo di fine estate, stagione secca e periodo di massimo sfruttamento della falda. A tal proposito si ricorda come il valore dichiarato dei prelievi complessivi esistenti nell’area sia un valore medio annuo mentre nel presente paragrafo sono state considerate due differenti configurazioni medie stagionali. grado di incertezza associato al valore della portata totale emunta dall’area del S.I.N., che è molto probabilmente una sottostima del reale prelievo, non essendo stati conteggiati i pozzi ad uso domestico, e mancando ad esempio, il valore di portata emunta da alcune M.i.S.E. attive. Risultati modellazione: prelievo totale simulato 896 l/s

Differenze tra piezometria simulata e reale (periodo di magra 2003-2007) Confine SIN m Emungimenti (interni al SIN) MISE attive 0 - 2 m (-2) - 0 m differenze tra la piezometria simulata mediante l’implementazione del modello di flusso e la piezometria di riferimento (elaborata a partire dai dati disponibili) si attestano anche in questo caso tra 0 m e 2 m.

MODELLAZIONE DELLO SCENARIO DI INTERVENTO

(sulla base dei pozzi già esistenti) Griglia di calcolo individuazione di massima del possibile posizionamento del sistema di barrieramento idraulico Pozzi esistenti all’interno del SIN Barriera idraulica ipotizzata (sulla base dei pozzi già esistenti) Schematizzazione della griglia di calcolo del modello, con l’identificazione di massima del posizionamento della barriera idraulica, oltre che del sistema di pozzi oggi esistente. In prima analisi è stata ipotizzata una barriera idraulica in linea, che si posiziona in corrispondenza delle depressioni riscontrabili nell’attuale assetto piezometrico della falda, cioè nella fascia mediana compresa tra i rilievi apuani e l’autostrada A12. Tale scelta è stata dettata dall’esigenza di limitare al massimo le variazioni dell’assetto freatimetrico vigente e contenere quindi l’impatto degli interventi sull’assetto idrologico sotterraneo delle aree interessate.

Piezometria simulata imponendo la presenza di una barriera idraulica (non si considerano altri emungimenti attivi interni al SIN) Barriera idraulica Prelievo totale (Qmin stimata considerando un prelievo uniformemente distribuito lungo la barriera): 22.4 milioni m³/anno m s.l.m.m. 30 20 10 tutte le condizioni al contorno ed i parametri di calibrazione del modello siano stati ovviamente mantenuti invariati, ad eccezione delle nuove condizioni inserite per la schematizzazione dell’ intervento ipotizzato. É stata imposta una condizione di potenziale assegnato (Dirichlet) sui nodi della griglia che si collocano lungo la barriera, in modo da simulare una depressione della falda al di sotto del livello del medio mare in corrispondenza della fascia mediana della Pianura; ciò allo scopo di originare un effetto di richiamo dovuto al pompaggio e quindi un confinamento dei flussi. Il volume complessivo giornaliero drenato dal sistema in questa configurazione, e per il quale risulta necessario provvedere ad un idoneo sistema di trattamento, è stimato pari a circa 61400 m3/d (22.4 milioni m3/anno). Questa risulta essere una stima di massima della minima portata che è necessario prelevare per ottenere un arginamento della contaminazione all’interno dell’area del S.I.N., ipotizzando un prelievo uniformemente distribuito e continuo lungo la barriera. L’aver imposto infatti la piezometria lungo una fila di nodi equivale ad aver immaginato la presenza di pozzi molto vicini tra loro, grazie ai quali è possibile generare la depressione imposta nella piezometria, pur con un prelievo contenuto per ciascun pozzo (si riduce infatti il raggio di influenza del singolo pozzo di pompaggio). Confine SIN Dominio di calcolo

Localizzazione pozzi barriera idraulica Punti di prelievo esistenti all’interno del SIN Punti aggiuntivi Confine SIN esigenza di comprendere nella barriera idraulica, dove possibile, i pozzi già esistenti all’interno dell’area del S.I.N.. La presenza di alcuni coni di depressione, ubicati nella parte centrale della pianura e dovuti ai pozzi già presenti, oltre che la presenza di una contaminazione più spinta lungo un asse, parallelo alla linea di costa, e che taglia trasversalmente il S.I.N. (interessando in particolare l'area industriale di Massa e Carrara), hanno indirizzato la scelta di mantenere, in linea di massima, l’orientamento della barriera idraulica precedentemente individuata. Sulla base di tale criterio, sono stati individuati i pozzi esistenti da includere nel sistema di barrieramento idraulico al fine di perseguire un efficace contenimento della contaminazione. Fa eccezione invece l’area compresa tra il Torrente Carrione e il Torrente Lavello dove, con lo scopo di contenere la contaminazione all'interno dell'area del S.I.N. evitandone la propagazione verso mare, sono stati inclusi nelle barriere idrauliche anche alcuni pozzi ubicati lungo il confine occidentale del Sito di Interesse Nazionale. si è giunti a tale configurazione attraverso l’analisi di differenti alternative progettuali mediante l’indispensabile supporto degli strumenti modellistici implementati. L’alternativa adottata ed illustrata nel presente Paragrafo è stata individuata come la migliore possibile, sulla base delle informazioni territoriali oggi disponibili; questa consente di impedire la propagazione della contaminazione esternamente alle aree delimitate dai confini del S.I.N., minimizzando, nel contempo, gli emungimenti richiesti per perseguire tale obiettivo. si è cercato di limitare la presenza di pozzi di emungimento in prossimità della linea di costa. si è reso necessario integrare il numero di pozzi esistenti, prevalentemente ad uso industriale, con alcuni pozzi aggiuntivi, che dovranno essere realizzati a scopo di M.i.S.E.. Risultava infatti impossibile ottenere un buon confinamento della contaminazione senza prevedere ulteriori punti di emungimento e contenendo i valori di portata drenata

Piezometria simulata imponendo la presenza di una barriera idraulica (pozzi esistenti all’interno del SIN + pozzi aggiuntivi) m s.l.m.m. 30 20 10 (-0.05) - 0 m s.l.m.m. assetto piezometrico simulato internamente al S.I.N. in presenza dei previsti sistemi di barrieramento idraulico. Come si può notare, i pozzi costituenti la barriera idraulica sono distinti in pozzi già esistenti e pozzi da realizzare, la grandezza del simbolo con cui sono indicati è funzione dell’entità della portata emunta dal singolo pozzo. La depressione massima che viene a generarsi in corrispondenza della fascia mediana della Pianura è pari a circa -0.75 m s.l.m.m.. Tuttavia l’emungimento della barriera è sufficiente a garantire il confinamento del contaminante presente nell’area, invertendo le direzioni di flusso dal mare verso l’interno, seppur con gradienti assai ridotti. Solo nella fascia costiera, in prossimità del confine orientale dell’area del S.I.N., si evidenzia ancora una direzione di drenaggio dall’entroterra alla mare; ciò accade in corrispondenza dell’area residenziale di Marina di Massa, dove non è stata riscontrata la presenza di alcuna contaminazione. Punti di prelievo esistenti all’interno del SIN Punti aggiuntivi Confine SIN Dominio di calcolo

Differenze tra piezometria simulata e reale (periodo di morbida 2003-2007) m 8 - 10 m (-2) - 0 m mappa delle differenze piezometriche simulate tra la nuova configurazione progettuale e l’attuale assetto piezometrico medio della stagione primaverile. In particolare si può evidenziare come il previsto sistema di confinamento idraulico tenda a determinare un abbassamento (al massimo di 6 m) della piezometria dell’acquifero principale nella zona centrale della barriera idraulica. In particolare, come lecito attendersi, tali variazioni risultano più marcate in corrispondenza dei nuovi punti di attingimento. Si registra invece un innalzamento della superficie piezometrica a Nord-Est del dominio di interesse; non sono stati infatti inclusi nella barriera i pozzi industriali che attualmente emungono a Nord dell’area industriale di Massa. L’incremento dei livelli di falda attuali supera localmente gli 8 m, si evidenzia quindi la possibilità di generare un effetto benefico dovuto allo spegnimento di alcuni pozzi attualmente attivi producendo un incremento delle quote della falda nelle aree ove oggi questa è maggiormente depressa. 0 - 2 m

Differenze tra piezometria simulata e reale (periodo di magra 2003-2007) m 8 - 10 m (-2) - 0 m mappa delle differenze piezometriche simulate tra la nuova configurazione progettuale e l’attuale assetto piezometrico medio estivo. le previste variazioni dell’assetto freatimetrico nella Pianura Apuana sono del tutto contenute lungo la fascia costiera. Si prevede pertanto che l’intervento ipotizzato, generando depressioni localizzate della falda freatica del tutto confrontabili con quelle oggi esistenti, non vada a discapito della tutela e della salvaguardia della risorsa idrica sotterranea. 0 - 2 m

Portate simulate (pozzi barriera idraulica) Punti di prelievo esistenti all’interno del SIN 71 l/s Punti aggiuntivi 188 l/s Confine SIN 133 l/s Risultati modellazione: prelievo totale simulato dalla barriera 896 l/s (28.2 milioni m³/anno) 160 l/s 67 l/s Il valore di portata prelevato in corrispondenza dei pozzi, e calcolato mediante modello, include pertanto anche il termine aggiuntivo rappresentato dalla ricarica superficiale ed un ulteriore termine (che può essere positivo o negativo) che riassume le eventuali interazioni (dispersione e/o drenaggio) della falda con i corpi idrici superficiali. Il volume complessivo giornaliero drenato dal sistema in questa configurazione, e per il quale risulta necessario provvedere ad un idoneo sistema di trattamento, è stimato pari a circa 77400 m3/d (28.2 milioni m3/anno). Si osserva come tale stima, alla luce delle lacune conoscitive già precedentemente elencate, fornisca un valore indicativo, seppur affidabile, e passibile di variazioni a seguito di ulteriori indagini ed affinamenti che dovranno essere effettuati propedeuticamente alle attività di progettazione. È ragionevole immaginare che in regime di magra, al termine di periodi prolungati caratterizzati da scarsi o nulli apporti meteorici, sia necessario dover prelevare dall’acquifero una portata totale minore per assicurare il generarsi dello stesso assetto piezometrico. Per analoghe ragioni, in corrispondenza di periodi caratterizzati da precipitazioni intense è ipotizzabile che per garantire il confinamento della contaminazione all’interno dell’area del S.I.N. sia necessario prevedere un prelievo maggiore. 277 l/s