SESTO MODULO Elementi di economia.

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SESTO MODULO Elementi di economia

In questa lezione … 1) Di cosa si occupa l’economia 2) I sistemi economici 3) Il bilancio dello stato e la legge finanziaria 4) Il PIL 5) La distribuzione del Reddito ed il suo impiego Cenni sul sistema fiscale italiano e sui tipi di imposte

L’ECONOMIA POLITICA L’E.P. come scienza nasce nella seconda metà del 1700; il suo padre fondatore è considerato Adam Smith che con il libro “Delle cause della ricchezza delle nazioni” cerca di spiegare i meccanismi del nuovo sistema di produzione, basato sul capitale, emerso dopo la prima rivoluzione industriale. A. Smith getta le basi teoriche della cosiddetta economia di mercato: a) Capacità del sistema di autoregolarsi (libera concorrenza -”mano invisibile”), con l’eliminazione delle imprese inefficienti e vantaggi per i consumatori. b) Superiorità del sistema produttivo capitalistico basato sulla divisione del lavoro. c) Presenza minima dello Stato

I SISTEMI ECONOMICI Cosa si intende per sistema economico? Gli studiosi di economia si sforzano di presentare gli aspetti positivi e negativi dei diversi sistemi economici. Cosa si intende per sistema economico? Si indica il modo in cui si svolge la produzione dei beni, la distribuzione della ricchezza, il ruolo dello stato in economia. I tre sistemi prevalenti: A) Sistema a economia di mercato B) Sistema a economia pianificata C) Sistema a economia mista

Sistema a economia di mercato E’ quello teorizzato dai primi economisti classici nella seconda metà del 1700 e poi dagli economisti liberisti neoclassici tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 I punti cardini di tale sistema sono: a) Centralità dell’individuo che è alla ricerca del suo benessere b) Centralità della proprietà privata c) Libertà di iniziativa privata d) Libera concorrenza tra le imprese e) Presenza minimale dello stato in economia f) In questo sistema si produce per il mercato e non si considera la produzione per la sussistenza NB: E’ un modello di riferimento teorico

Le anomalie del sistema di mercato Il sistema capitalistico tende a organizzarsi in forme diverse da quelle della libera concorrenza: Ecco allora altre forme di mercato molto meno efficienti che da esso possono derivare in assenza di controlli: A) MONOPOLIO B) OLIGOPOLIO C) CONCORRENZA MONOPOLISTICA Altri squilibri di questo sistema possono essere: Sovrapproduzione, Disoccupazione, Inflazione …

Il sistema ad economia pianificata E’ il sistema economico che si instaura nei paesi comunisti sulla spinta delle idee economiche rivoluzionarie di Karl Marx. Per Marx il capitalismo liberale non è “il punto di arrivo”, la “fine della storia”. E’ solo un sistema di passaggio che favorisce una minoranza, i borghesi, che con la “scusa” di essere proprietari dei mezzi di produzione, effettuano uno scambio solo apparentemente uguale tra salario e forza lavoro, appropriandosi del sovrappiù (plusvalore) realizzato dai lavoratori. L’abolizione della proprietà privata e l’affidamento dei mezzi di produzione allo stato, creerà un mondo più giusto e senza disuguaglianze sociali.

Il sistema ad economia mista Il libero mercato ha storicamente provocato gravi squilibri economici, sociali e territoriali (in Italia problema Nord-Sud). Per contrastare questi squilibri, il più importante economista del 1900, J. Maynard Keynes, ha teorizzato un sistema “MISTO” con una forte presenza dello stato. Tale sistema si è affermato nei principali paesi sviluppati, a partire dal secondo dopoguerra. In esso convivono libera iniziativa privata e forte intervento pubblico.

IL BILANCIO DELLO STATO Il bilancio dello stato, è un prospetto contabile che espone le diverse voci di entrate e di uscita. Nel bilancio troviamo elencate tutte le risorse necessarie (ENTRATE) per soddisfare i bisogni collettivi (SPESE). Il bilancio, oltre ad essere uno strumento di controllo di gestione della politica del governo, è anche il documento che rende pubbliche le scelte politiche e le motivazione che le hanno ispirate. Le voci contenute nel bilancio permettono ai cittadini di rendersi conto delle scelte politiche del governo, gli obiettivi che intende realizzare, il rispetto del programma con cui si era presentato agli elettori.

Le funzioni del bilancio Diverse sono le funzioni attribuite al bilancio dello stato: Funzione contabile: in quanto documento tecnico con l’esposizione di entrate ed uscite. Funzione politica: Indica l’indirizzo politico e le scelte del governo; deve essere approvato dalle Camere, è quindi anche uno strumento di controllo del Parlamento. Funzione giuridica: il bilancio è una legge, ma deve essere affiancato da altre leggi che lo affiancano per adattare il quadro giuridico alla politica del governo. Funzione economica: in quanto attraverso la “politica di bilancio” lo stato persegue obiettivi di natura economica.

Il Prodotto interno lordo (il PIL) Il PIL è il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno di un paese in un anno. E’ uno dei parametri più significativi e utilizzati per misurare il grado di ricchezza e di crescita di un paese. Crescita, stagnazione e recessione sono termini che dal PIL indicano lo stato di salute di una economia. NB: il PIL da solo non è sufficiente a misurare il reale benessere di un paese: altri parametri come istruzione, sanità ambiente, permettono una valutazione più completa della reale situazione di un paese.

Le diverse facce della ricchezza nazionale La Ricchezza prodotta in uno stato può essere vista come produzione realizzata: avremo allora il PIL La stessa ricchezza viene però distribuita tra tutti i componenti della società sotto forma di reddito: parleremo allora di RNL Il reddito distribuito a tutti i componenti della società viene da questi utilizzato per consumi o risparmi: parleremo allora di impieghi.

Il sistema fiscale Il bilancio dello stato riporta le entrate e le spese pubbliche. La principale fonte di entrate dello stato è data dai TRIBUTI; questi sono somme di denaro prelevate coattivamente ai cittadini. I tributi sono di vario genere: Imposte Tasse contributi

Imposte, tasse e contributi IMPOSTE: prelievi a carico dei cittadini destinati a coprire spese per interventi di interesse collettivo. Sono cioè versate allo Stato indipendentemente dalla richiesta di un servizio. (IRPEF) TASSE: sono prelievi a carico di chi chiede ad un ente pubblico un determinato servizio (Tassa scolastica ) CONTRIBUTI: sono prelievi a carico di coloro che trarranno un certo vantaggio da un’opera pubblica (contributi per opere di urbanizzazione; per le pensioni)

Pagare i tributi? …”Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. (Art. 53 Cost.) Capacità contributiva indica che i cittadini devono concorrere in modo differenziato al pagamento dei tributi; cioè in base al reddito che si ha ed escludendo chi ha redditi troppo bassi (es. No Tax Area) Progressività indica che al crescere dei redditi si applicheranno aliquote crescenti.

Le aliquote IRPEF 2007 L’IRPEF è la principale tra le imposte dirette. Dirette perchè colpiscono il reddito di ciascun contribuente La Legge Finanziaria 2007 ha rimodulato le aliquote IRPEF Fino a 15.000 € 23% Da 15.000 a 28.000 € 27% Da 28.000 a 55.000 € 38% Da 55.000 a 75.000 € 41% Oltre 75.000 € 43% Esiste comunque un’area di reddito inferiore ad una certa soglia intorno ad 8.000 (si determina con un complesso meccanismo) che non è soggetta ad imposizione.

LE IMPOSTE INDIRETTE Le imposte indirette vengono pagate dai cittadini non sul reddito percepito ma sui consumi effettuati. L’IVA è la principale imposta indiretta in vigore non solo in Italia ma in tutta l’Unione Europea. ALIQUOTE: L’aliquota ordinaria è il 20% Vi sono aliquote più basse o ridotte al 10% o al 4% per determinate categorie di beni essenziali o per particolari prestazioni.

Temi e spunti di discussione 1) Imposte dirette o indirette? 2) Imposte alte o basse? 3) Pagare o evadere?