L’evoluzione economica nel tempo L’economia nell’antichità L’attività economica moderna
Il Paleolitico Durante il paleolitico l’uomo incomincia a procurarsi il cibo con la pesca, la caccia e la raccolta di frutti che crescevano spontaneamente.. Solitamente gli uomini si dedicavano alla pesca e alla caccia, mentre le donne avevano il compito di raccogliere i prodotti naturali del suolo. In questa epoca i gruppi sociali erano nomadi, cioè si spostavano continuamente da un luogo all’altro alla ricerca di cibo.
Il neolitico Durante il neolitico gli uomini appresero la coltivazione della terra e l’allevamento degli animali, diventarono sedentari . L’uomo, da semplice consumatore di risorse naturali, divenne produttore.
L’età dei metalli Con l’età dei metalli gli uomini acquisirono l’abilità di lavorare prima il rame e poi il ferro e questo portò un ulteriore impulso alla produzione. Nacquero i primi artigiani, e con il passare del tempo l’insediamenti umani divennero strutture più complesse come i villaggi. Ogni gruppo all’interno del villaggio produceva ciò che gli serviva per la propria sopravvivenza e scambiava con gli altri gruppi ciò che risultava eccedente. Questa forma di commercio veniva chiamata baratto.
L’attività economica moderna Le antiche civiltà svilupparono sistemi economici prevalentemente agricoli basati sulla schiavitù. Gli schiavi erano proprietà dei padroni e della terra e venivano considerati strumenti da lavoro. Di quello che si produceva una piccola parte veniva conservata per la sopravvivenza degli schiavi . In seguito alla caduta dell’impero romano d’Occidente i commerci si restrinsero e l’unica attività che rimase fu l’agricoltura, così nacque la civiltà feudale.
IL FEUDO era lo strumento giuridico con il quale il sovrano concedeva un terreno al vassallo che in cambio prometteva fedeltà verso il sovrano.
SOCIETA FEUDALE NELL’ANNO MILLE Il sistema feudale (economia curtense) era organizzato intorno ai castelli, l’economia basata sull’agricoltura era portata avanti dalla servitù della gleba ( sistema che legava i contadini a un determinato terreno). I servi della gleba lavoravano i fondi servili (coltivati dalla servitù per loro stessi anche se una parte andava al sovrano) e i fondi dominicali (parte che veniva messa a coltura per il signore del castello).
Dopo l’anno mille la società feudale riprese a crescere, nell’agricoltura le nuove tecniche fecero aumentare la produzione. L’estensione dei commerci favorì l’importanza economica dei mercanti. Gli orafi diedero vita alle prime banche, dove si depositavano le somme d’oro. Chi depositava queste somme riceveva in cambio un interesse come compenso e lettere di cambio usate come mezzi di pagamento per degli scambi su posti lontani. Nacque così la borghesia.
La borghesia era una classe sociale formata dai mercanti, dagli artigiani e dai banchieri. Essa avrà un ruolo importante nello sviluppo economico dei secoli successivi. Nacque il termine salario, esso consisteva nella paga, in cambio del lavoro, che gli artigiani offrivano a coloro che prima erano servi della gleba. Si formò quindi un’altra classe sociale, quella dei lavoratori salariati, in seguito chiamata proletariato. Nel XIV la crescita economica cessò, ma dal XV ci fu una ripresa dei commerci molto intensa, favorita dalla scoperta dell’America.
Per accrescere gli scambi internazionali alcuni Stati europei si dedicheranno a una politica di conquista, creando veri e propri imperi coloniali; con l’espansione coloniale si affermò l’organizzazione economica chiamata capitalismo mercantile.
IL SISTEMA CAPITALISTICO Il sistema capitalistico è una forma di organizzazione economica caratterizzata dalla proprietà privata del capitale che viene investito in attività economiche di vario tipo per ottenere un profitto. La continua crescita degli scambi commerciali, richiedeva una produzione di merci sempre più elevata, soprattutto nel settore manifatturiero nel quale le materie prime vengono trasformate in prodotti finiti. In un primo momento si svilupparono gli opifici (fabbriche) che sfruttavano le energie naturali, in seguito durante la RIVOLUZIONE INDUSTRIALE le fabbriche iniziarono a utilizzare energie artificiali come il vapore. IL SISTEMA CAPITALISTICO
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE La rivoluzione industriale si caratterizzò per il progresso tecnologico, l’invenzione di macchine per sostituire la forza dell’uomo, lo sfruttamento di nuove fonti di energia, l’invenzione e l’uso di nuovi materiali, l’uso di un nuovo metodo di produzione. Le caratteristiche del sistema capitalistico: La proprietà privata dei mezzi di produzione: la terra e i capitali appartengono ai privati che, insieme al lavoro dei dipendenti, li organizzano nelle imprese. L’importanza dell’imprenditore: colui che decide che beni produrre e organizza i fattori della produzione; se le scelte dell’imprenditore sono sbagliate lui perde tutto quello che ha investito nell’impresa, mentre se gli affari vanno bene l’imprenditore ottiene il profitto. La libertà degli scambi sul mercato: i beni e i servizi prodotti vengono liberamente scambiati sui mercati. L’uso della moneta: gli scambi vengono regolati con la moneta. La diffusione delle banche: la moneta rappresenta un mezzo di conservazione del risparmio. Il sistema bancario si diffonde su tutto il territorio .
Lavoro a cura di… Shaila Sanna Jessica Carrus Nicola Mancosu Collu Gaia, Frongia Alessandro, Pili Mattia. 1M 27/02/13