L’Ardia di Santu Antine L’imperatore Costantino tra Storia e Tradizione in Sardegna Classe 5^H 2012/13 Liceo G.M. Dettori Cagliari
Il nome Ardia deriva dal logudorese bardiare: fare la guardia, proteggere, vegliare in armi. L’Ardia è la rievocazione della battaglia di Ponte Milvio alle porte di Roma tra Massenzio e Costantino avvenuta nel 312 d.C.
L’origine dell’Ardia si perde nel passato; certamente la devozione dei sardi all’imperatore Costantino affonda le sue radici nell’epoca in cui la Sardegna era soggetta ai Bizantini, presso i quali l’imperatore era venerato come tredicesimo apostolo
L’Ardia più conosciuta è quella di Sedilo, ma si festeggia il 7 luglio anche a Pozzomaggiore, Sorso, Samugheo, Bòttida, Ollastra Simaxis, Palmadùla di Sassari
Il culto di Costantino è tra quelli che maggiormente testimoniano la profonda influenza esercitata dai Bizantini in Sardegna: venerato come santo da tutti i cristiani d’Oriente, non è riconosciuto tale nel culto latino
L’Ardia Si svolge ogni anno a Sedilo la sera del 6 luglio e si ripete la mattina successiva È guidata da un capocorsa, sa prima pandela, seguito da altri due cavalieri, sa secunda e sa terza, e da tre scorte, che rappresentano Costantino e il suo esercito. Vi partecipano, ogni anno, circa 100 cavalieri che rappresentano i pagani guidati da Massenzio.
Un romanzo che racconta la vita dell’imperatore è: Invictus. Costantino, l’imperatore guerriero di Simone Sarasso
In hoc signo vinces Chrismòn Piero della Francesca
Fonte principale La Vita di Costantino: di Eusebio di Cesarea; in greco; divisa in quattro libri; composta nel 337.
Un ruolo decisivo nella vita e nella conversione dell’imperatore lo ebbe la madre Elena, che dedicò l'ultima parte della sua vita a far costruire chiese come Santa Croce in Gerusalemme a Roma o la Natività a Betlemme e a cercare le reliquie di Cristo
Donazione di Costantino Si dice che Costantino, dopo la battaglia di Ponte Milvio, fece dono a papa Silvestro I dello splendido Palazzo Laterano di proprietà della moglie Fausta, consegnando così al papa romano la città di Roma e dando avvio, con quell'atto di devoluzione, al potere temporale dei papi. Ma la cosiddetta Donazione di Costantino è un documento apocrifo. Nel 1440 il filologo Lorenzo Valla dimostrò come il documento fosse un falso, nella sua opera De falso credita et ementita Constantini donatione.
Costantino: abolì il supplizio della crocifissione, in ricordo della morte di Gesù, trasformando la croce in simbolo di salvezza; vietò la marchiatura sulla fronte dei deportati; migliorò la condizione degli illegittimi; si occupò dei bambini abbandonati; protesse la famiglia, reprimendo il malcostume e riducendo i motivi di divorzio.
Uno dei punti più discussi dagli storici riguarda l’autenticità della conversione di Costantino o se, piuttosto, la conversione non fosse solo instrumentum regni
Concilio di Nicea: 325 d.C. Il concilio fu convocato e presieduto dall'imperatore Costantino, il quale intendeva ristabilire la pace religiosa e costruire l'unità della chiesa, minata dalle aspre dispute tra cristiani
Santuario di San Costantino a Pozzomaggiore
San Costantino a Sedilo