Simone Gozzi 2°A Giuseppe Ferruzza 2°A. 1istituto comprensivo di Suzzara Anno scolastico 2010-2011 Corso opzionale di storia 150° anniversario dell’unità d’Italia Simone Gozzi 2°A Giuseppe Ferruzza 2°A.
Risorgimento Il risorgimento è un termine con cui si indica la storia Europea dell’ ‘800 (XIX secolo). La parola risorgimento indica la volontà di “risorgere” delle popolazioni che, sottoposte ad un dominio straniero, non avevano una nazione propria. In Italia la parola risorgimento coincide con la lotta per l’unità nazionale. Unità e indipendenza erano sempre mancate al nostro paese, da secoli diviso e sottoposto a dominazioni straniere. Molti Italiani sentivano di esistere come popolo in quanto uniti da una sola lingua,una sola cultura, una sola religione.
Tra il 1846 e il 1848 diversi stati Italiani concessero alcune riforme. Papa Pio IX istituì la “consulta di stato” e concesse la Costituzione. Ferdinando II di Borbone concesse la Costituzione. Carlo Alberto re di Sardegna concesse la Costituzione. Il Granduca di Toscana Leopoldo II concesse la Costituzione. Lo statuto Albertino (4 marzo 1848) Per 100 anni rappresenterà la legge fondamentale del nostro stato.
La “Primavera dei popoli” Rivoluzioni Europee del 1848 con partecipazione determinante delle classi lavoratrici. Unica rivoluzione della storia a coinvolgere gran parte dell’ Europa.
cause Grave crisi economica Aspirazione all’ idea di unità delle nazioni Interessi politici Rivendicazione dei diritti civili Diffusione degli ideali democratici
1848 1848 Un vasto movimento rivoluzionario parte da Parigi e si propaga per l’Europa a Vienna, Budapest e Berlino. Il regno Lombardo - Veneto era parte dell’impero asburgico. Milano insorge in quelle che passeranno alla storia come “le 5 giornate di Milano”.
Prima guerra di indipendenza contro Esercito Piemontese (Carlo Alberto) Regno di Napoli (Ferdinando di Borbone) Granducato di toscana (Leopoldo di toscana) Stato Pontificio (Pio IX) Impero Austriaco
Rimasto con il solo appoggio dei volontari l’esercito di Carlo Alberto fu sconfitto a Custoza. Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II
La polizia austriaca arrestò a Mantova per “attività cospirativa” alcuni patrioti. Il tribunale volle emettere una sentenza esemplare condannandoli a morte. Passarono alla storia come i “martiri di Belfiore”. 1852
Camillo Benso conte di Cavour. Primo ministro di re Vittorio Emanuele II dal 1852. Modernizzazione del Piemonte Impegno nella lotta contro l’ Austria Alleanza con Napoleone III contro l’Austria Riforme amministrative e finanziarie Politica estera: partecipazione alla guerra di Crimea e partecipazione al Congresso di pace. In questa occasione Cavour potè sensibilizzare i Ministri europei al problema dell’Indipendenza italiana. La realtà italiana meritava considerazione.
Seconda guerra di indipendenza Napoleone III oltrepassa le Alpi con il suo esercito e si unisce a quello sabaudo. Dopo una serie di battaglie Napoleone firma inaspettatamente un armistizio con l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe. La guerra continuò e i plebisciti nell’Italia sancirono l’unione con il regno di Sardegna.
La spedizione dei mille Garibaldi guida più di mille volontari che si imbarcano a Genova e sbarcano a Marsala. “I Garibaldini ” sospingono le truppe borboniche e a Teano consegnano a Vittorio Emanuele II l’Italia meridionale ormai liberata.
17 marzo 1861 Ebbe luogo la prima seduta del parlamento italiano che proclamò il regno d’Italia con capitale Torino e riconobbe Vittorio Emanuele II “Re d’Italia per grazia di dio e volontà della nazione.”
Italia nord occidentale Stato pontificio 1870 Dopo la caduta di napoleone III i bersaglieri prendono possesso della città di Roma (Breccia di Porta Pia). 1866 Il giovane regno d’Italia si allea con la Prussia contro l’Austria e ottiene il veneto. La capitale viene spostata a Firenze (terza guerra di indipendenza). Il Governo italiano emanò la legge delle Guarentigie che riconosceva al Papa la sovranità sulla città del Vaticano. Roma diventa capitale del regno d’ Italia.
Giuseppe Verdi partecipò attivamente alla vita pubblica del suo tempo Giuseppe Verdi partecipò attivamente alla vita pubblica del suo tempo. Fu un patriota convinto e sostenitore dei moti risorgimentali (pare che durante l'occupazione austriaca la scritta "Viva V.E.R.D.I." fosse letta come "Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia"). Il Paese lo volle, quasi a viva forza, membro del primo Parlamento del Regno d'Italia (1861-1865).
FINE