IL CACHING COOPERATIVO Daniela M. Prencipe Matr

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Informazioni di base sul funzionamento
Advertisements

Cos’è la posta elettronica
Il livello di trasporto
Unità D1 Architetture di rete.
Informatica e Telecomunicazioni
ISA Server 2004 Enterprise Edition Preview. ISA Server 2004.
PHP.
INTERNET : ARPA sviluppa ARPANET (rete di computer per scopi militari)
Realizzato da: Accurso Margherita VDp A.S. 2007/2008 GENNAIO
Politiche delle Reti e Sicurezza
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA Facoltà di Ingegneria – Sede di Modena Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Progetto e sviluppo di.
1C2GRUPPO : HELPING1. 1C2GRUPPO : HELPING2 Una rete può essere definita un insieme di nodi dislocati in posti differenti, capace di consentire la comunicazione.
Le reti informatiche!! Le reti di telecomunicazioni hanno permesso una maggior diffusione delle informazioni che possono essere trasmesse e ricevute.
La trasmissione delle informazioni può avvenire da un solo utente a molti utenti (tipo Multicast o Broadcast) o da un utente a un altro (tipo peer to.
IL NOSTRO LABORATORIO. Di INFORMATICA..
IL NOSTRO LABORATORIO. Di INFORMATICA.. Presentazione: Nel nostro laboratorio abbiamo 24 postazioni con dei computer di tipo Desktop con queste caratteristiche:
La rete in dettaglio: rete esterna (edge): applicazioni e host
Reti di Calcolatori Domande di riepilogo Quarta Esercitazione
Corso di Informatica Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali Gianluca Torta Dipartimento di Informatica Tel: Mail:
Il protocollo ftp.
RETI E INTERNET.
Reti di Calcolatori IL LIVELLO RETE.
Concetti introduttivi
Reti di Calcolatori IL LIVELLO RETE.
4 Cosa è una rete? ã Punto di vista logico: sistema di dati ed utenti distribuito ã Punto di vista fisico: insieme di hardware, collegamenti, e protocolli.
ADSL VOIP Voice Over IP.
Corso di PHP.
Corso di Informatica per Giurisprudenza Lezione 7
Modulo 7 – reti informatiche u.d. 1 (syllabus – )
Guida IIS 6 A cura di Nicola Del Re.
La rete di istituto Maninder Bansal 5Bz Vital Ivo 5Bz Anno scolastico 2005/06.
Il modello di riferimento OSI
SIBA Days 2009 – III Edizione Il Servizio di accesso remoto alle risorse informative elettroniche Domenico Lucarella Coordinamento SIBA Università del.
Amministrazione della rete: web server Apache
Reti di calcolatori 14 novembre 2003 INFORMATICA GENERALE Scienze per Operatori dei Servizi Giuridici Anno Accademico
ASP – Active Server Pages - 1 -Giuseppe De Pietro Introduzione ASP, acronimo di Active Server Pages, sta ad indicare una tecnologia per lo sviluppo di.
Reti di calcolatori LS Manni Tiziano  IT e nuovi scenari applicativi …  … portabilità dei dati …  … condivisione dati …  … disponibilità.
Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali
Reti di Calcolatori ed Internet Fabio Massimo Zanzotto.
L’architettura a strati
La RETE dell’INAF-Osservatorio Astronomico di PADOVA
Internet: una panoramica
Lezione 8.
Creato da Riccardo Nuzzone
Greco Rodolfo 2002 Application Trasport Network Phisic HTTP IP UDPTCP DNS SNAP MAC ARP L’utente fa una richiesta di pagina.
Tipi e topologie di LAN Lezione 2.
Eprogram informatica V anno. ASP.NET Introduzione ASP.NET (Active Server Page) è il linguaggio che, sfruttando la tecnologia.NET, permette di: -scrivere.
InternetInternet Sede: Salvo D’acquisto 2010/2011 Docente: Vito Monno.
Reti di computer Condivisione di risorse e
Studio di una soluzione distribuita per la gestione di un centro sondaggi.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”
Sistemi di elaborazione dell’informazione Modulo 3 -Protocolli applicativi Unità didattica 4 -Protocolli del Web Ernesto Damiani Lezione 1 – World Wide.
Caniglia Maria Giacinta1 Università “G.D’Annunzio” Pescara Facoltà di economia Corso di laurea specialistica in Economia Informatica FUNZIONAMENTO E DIFFERENZE.
Servizi Internet Claudia Raibulet
SnippetSearch Database di snippet bilanciato e replicato di Gianluigi Salvi Reti di calcolatori LS – Prof. A.Corradi.
Sistemi di elaborazione dell’informazione Modulo 2 -Protocolli di rete TCP/IP Unità didattica 6 -User Datagram Protocol Ernesto Damiani Lezione 2 – UDP.
Informatica Lezione 8 Psicologia dello sviluppo e dell'educazione (laurea magistrale) Anno accademico:
Strato di accesso alla rete (network access layer); comprende le funzioni che nel modello OSI sono comprese negli strati fisico, di collegamento e parte.
Sistemi e Tecnologie della Comunicazione
Acceptable Use Policy (AUP) La Rete Italiana dell'Università e della Ricerca, denominata comunemente "Rete GARR", si fonda su progetti di collaborazione.
I NTERNET Rete interconnessa che permette il collegamento tra due host eterogenei, appartenenti a reti differenti separati anche da grande distanze. Internet.
ARCHITETTURA DI RETE Protocollo: insieme di regole che governano le comunicazioni tra i nodi di una rete. La condivisione di queste regole tra tutte gli.
Applicazione Presentazione Sessione Trasporto Rete Data link Fisico OSI Processo / Applicazione Trasporto Rete- Internet Interfaccia di.
INTERNET PROTOCOL SUITE FACOLTA’ DI INGEGNERIA Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria delle Telecomunicazioni Docente: Prof. Pasquale Daponte Tutor:
WORKSHOP GARR_08 GARR-X: il futuro della Rete _ Milano 1-4 aprile 2008 Modelli di MAN ed integrazione in GARR-X Marco Marletta Workshop GARR_08 Milano.
INTERNET E INTRANET Classe VA SIA. La Storia di INTERNET ’ – ARPANET 1969 – anno di nascita università Michigan - Wayne 1970 – – INTERNET.
1 Il livello transport. Concetti fondamentali - Canale logico e canale fisico 2 Quando un segnale deve essere trasmesso, viene inviato su un Canale, cioè.
II PROVA Svolgimento tramite protocollo ISO/OSI. I LIVELLO : LIVELLO FISICO Scelta del mezzo fisico; tenere conto degli standard IEEE Procedura di codifica.
Raccogliere informazioni ALCUNE DOMANDE FONDAMENTALI È stato modificato qualche componente HW o SW? Il sintomo si presenta regolarmente o ad intermittenza?
INTERNET MAP SCENARIO Primi anni ’90: Rapida crescita della rete Internet. Nuove applicazioni multimediali. Esigenza di applicazioni security – sensitive.
Transcript della presentazione:

IL CACHING COOPERATIVO Daniela M. Prencipe Matr. 3036718

Sommario Il Web caching; Il Caching cooperativo; Le varie architetture del ca-ching cooperativo; Il protocollo ICP; La rete Garr-G; Configurazione del squid cache server nella rete Garr. Daniela M. Prencipe

WEB CACHING Il Web caching è una tecnica che può ri-durre il ritardo nella ricerca dei docu-menti e diminuire la quantità di traffico Web inviato su Internet. La cache nel Web è un’entità della rete, detta anche proxy server che soddisfa le richieste HTTP da parte di un client. Daniela M. Prencipe

IL PROXY SERVER(1) Il proxy server ha un proprio disco di archiviazione e conserva nella sua memoria copie degli oggetti ri-chiesti di recente. Gli utenti configurano i loro brow-ser in modo tale che tutte le ri-chieste HTTP siano dirette ai proxy server. Daniela M. Prencipe

IL PROXY SERVER (2) Quando un browser invia una richiesta HTTP per un oggetto, il proxy server con-trolla se ha una copia dell'oggetto memo-rizzata. Se si invia un GET condizionato all'URL dell'oggetto richiesto, altrimen-ti invia un GET semplice. Quindi il proxy server riceve, o mantie-ne, l'oggetto nella propria cache e invia un messaggio di risposta HTTP al browser con, in allegato, l'oggetto richiesto. Daniela M. Prencipe

I VANTAGGGI CON I PROXY SERVER (1) I proxy server stanno avendo un grande successo in Internet per almeno tre motivi: Un proxy server può ridurre sostanzialmente il tempo di risposta di una richiesta da parte di un client. Se c'e una connessione ad alta velocità fra il client e il proxy server, come spesso succede, e se la cache contiene gli oggetti richiesti, allora esso e in grado di inviare rapidamente al client gli oggetti richiesti. I proxy server possono ridurre in modo dra-stico il traffico su un link di accesso di un'organizzazione. Inoltre, possono ridurre in modo consistente anche il traffico del-l'intero Internet, migliorando quindi le performance di tutte le applicazioni Inter-net. Daniela M. Prencipe

I VANTAGGGI CON I PROXY SERVER (2) Un Internet fitto di proxy server fornisce un'infrastruttura ideale per la rapida di-stribuzione di contenuti, anche per le in-formazioni disponibili su siti che funziona-no su server lenti o con link di accesso a bassa velocità. Se questi provider “poveri di risorse" hanno contenuti di interesse ge-nerale, questi saranno copiati velocemente nelle cache dei proxy server e l'alta ri-chiesta degli utenti potrà essere soddi-sfatta. Daniela M. Prencipe

IL CACHING COOPERATIVO I proxy server multipli, situati in locazioni diverse su Internet, possono cooperare e mi-gliorare le performance generali e possono trarre beneficio dalla condivisione degli og-getti contenuti nella propria cache così come un gruppo di client (browser). Il loro effet-to positivo è amplificato dall'architettura distribuita. Le cache gerarchiche sono un'estensione logi-ca del concetto di cache, utilizzano i proto-colli di intercache. Questo tipo di protocol-li fornisce delle informazioni che possono essere utilizzate da un apparato di webcache per ridurre il tempo di ricerca di un ogget-to. Daniela M. Prencipe

VANTAGGI DEL CACHING COOPERATIVO(1) Un’efficiente cache nel client o nel proxy ha dei significativi vantaggi: riduce la latenza percepita dall'utente; riduce il carico del Web server; diminuisce il numero di pacchetti che tran-sitano nella rete e quindi aumenta la banda disponibile; aumenta l'affidabilità perché gli oggetti possono essere recuperati anche quando i server d'origine non sono raggiungibili; il minor costo, poiché si può utilizzare una struttura distribuita più economica; Daniela M. Prencipe

VANTAGGI DEL CACHING COOPERATIVO(2) un maggior numero di cache hits: in genera-le, ci si può aspettare che almeno il 10% delle richieste ricevute da una cache si traducano in cache hit (risposte positive) in quelle adiacenti; routing delle richieste: eseguendo un rou-ting verso una certa cache adiacente, é pos-sibile instradare il traffico HTTP su un de-terminato percorso. Per esempio, avendo due link di connessione con la rete internet, é possibile instradare il traffico HTTP su uno dei due, lasciando il secondo collegamento a disposizione per tutti gli altri utilizzi. Daniela M. Prencipe

SVANTAGGI DEL CACHING COOPERATIVO Alcuni possibili svantaggi possono essere: maggiore complessità della configurazione: per ogni singola relazione di "parentela" é ne-cessario coordinare gli interventi di configu-razione di entrambi i nodi coinvolti ed al cre-scere del numero delle cache componenti la ge-rarchia, l'attività di configurazione tende a divenire più impegnativa; maggiore ritardo nella risoluzione di un cache miss (risposta negativa): il fatto che l'utilizzo od il mancato utilizzo di una cache adiacente si traduca in un aumento della velocità percepita dall'utente finale può dipendere da svariati fattori: il ritardo tra i nodi, la congestione dei link, l'utilizzo o il mancato utilizzo di protocolli di comunicazione intercache ed altro ancora. Daniela M. Prencipe

ARCHITETTURA DEL CACHING COOPERATIVO Alcune soluzioni proposte: Architetture gerarchiche Architetture distribuite Architetture ibride Daniela M. Prencipe

ESEMPIO (1) di architettura gerarchica Cache nazionale HTTP Server di origine Nessuna copia dell’oggetto Memorizza copia dell’oggetto Cache regionale Nella risposta HTTP viene inserita copia dell’oggetto Nessuna copia dell’oggetto Memorizza copia dell’oggetto Cache dell’istituzione Nessuna copia dell’oggetto Memorizza copia dell’oggetto HTTP

ESEMPIO (2) di architettura gerarchica Cache dell’istituzione HTTP Contiene copia dell’oggetto Richiesta copia dello stesso oggetto HTTP

ARCHITETTURA GERARCHICA • Elevato tempo di latenza in caso di hit al livello più alto. • Non si utilizzano possibili hit sui cache server dello stesso livello (sibling). • I cache server di più alto livello possono diventare colli di bottiglia. Daniela M. Prencipe

SVANTAGGI DELLA ARCHITETTURA GERARCHICA • I server proxy della gerarchia devono essere posizionati in punti strategici della rete; • Ogni livello della gerarchia può in-trodurre un ritardo aggiuntivo; • Copie multiple della stessa risorsa sono presenti in diversi livelli della cache. Daniela M. Prencipe

ARCHITETTURA DISTRIBUITA Esiste un unico li-vello di server pro-xy; Ogni server proxy mantiene delle meta-informazioni sul con-tenuto delle cache degli altri server proxy. Tutte le cache sono sorelle. 1 1 1 1 Daniela M. Prencipe

QUERY COOPERATION Quando viene inviata una richiesta ad un proxy, se non ha l’oggetto nella sua cache, lo chiede ai proxy dello stesso livello (quelle cache sorelle) ; Non si appesantisce la rete con continui scambi di informazioni fra le cache coope-ranti. Daniela M. Prencipe

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA ARCHITETTURA DISTRIBUITA gran parte del traffico è limitato ai livelli locali della rete; permette una migliore condivisione del carico ed una migliore tolleranza ai guasti; Svantaggi della architettura distribuita: numerosi problemi per sviluppare il caching di-stribuito su una vasta area geografica (elevati tempi di connessione, maggiore uso della lar-ghezza di banda, questioni amministrative, …); sovraccarico sulla rete; l’aumento del rischio di perdita di pacchetti porta a tempi di risposta più alti. Daniela M. Prencipe

INFORMED COOPERATION Continui scambi di informazioni fra le ca-che cooperanti circa il loro contenuto; Si scambiano poche informazioni, dunque non si sovraccarica la rete. Rias-sunto Daniela M. Prencipe

PROTOCOLLI DI COOPERAZIONE Presenti in letteratura: • ICP (Internet Caching Protocol) • CD (Cache Digests) • HTCP (HyperText Caching Protocol) • CARP (Cache Array Routing Protocol) • … Daniela M. Prencipe

ICP (1) ICP è un protocollo intercache origi-nario di livello applicativo (UDP come lo strato del trasporto) che permette ad un server proxy di chiedere ad un altro proxy se possiede una copia valida di una data risorsa; ICP permette l’invio di richieste non soltanto verso i nodi parent ma anche tra nodi appartenenti allo stesso livel-lo della gerarchia (nodi sibling); Quando il proxy ha identificato tramite ICP un altro proxy che possiede una co-pia valida della risorsa richiesta, per ottenerla invia una normale richiesta HTTP; Daniela M. Prencipe

ICP (2) Invio delle query ICP: – per default, un proxy invia una query ICP a tutti i proxy a cui è direttamente collegato nella gerarchia; Analisi delle risposte ICP: – il proxy analizza le risposte ICP finché riceve il primo ICP_HIT o finché non ha ricevuto tutte le risposte con ICP_MISS; – timeout di 2 secondi. Se non si riceve un messaggio di risposta significa che la cache remota è fuori servizio oppure la rete e/o la cache sono congestiona-te;e quindi si rinvia la query alla ca-che remota. Daniela M. Prencipe

Esempio ICP : si verifica un ICP_HIT Consideriamo cosa avviene nei proxy direttamente collegati ad A S ICP_MISS 2 ICP_MISS HTTP 1 HTTP HTTP ICP_HIT ICP_HIT HTTP 1 A

Esempio ICP : tutti ICP_MISS HTTP Consideriamo cosa avviene in tutti i livelli dell’architettura S HTTP ICP_MISS HTTP 2 ICP_MISS HTTP 1 HTTP HTTP ICP_MISS HTTP HTTP 1 A

Esempio ICP : si verifica un timeout Consideriamo cosa avviene nei proxy direttamente collegati ad A S TIMEOUT 2 2 La cache è fuori servizio o/e congestionata. HTTP 1 HTTP HTTP HTTP 1 A

FORMATO DEL MESSAGGIO ICP (1) 31 OPCODE VERSION PACKET LENGTH REQUEST NUMBER OPTIONS PADDING SENDER HOST ADDRESS DATA Daniela M. Prencipe

FORMATO DEL MESSAGGIO ICP (2) OPCODE: tipo di messaggio (es. ICP_QUERY, ICP_MISS, ICP_HIT) Messaggio di tipo ICP_QUERY: il payload del pacchetto è l’URL della risorsa richiesta; VERSION: versione del protocollo che è stato usato; PACKET LENGTH: lunghezza totale del pacchetto; REQUEST NUMBER: numero richiesta assegnata dall’utente; è spesso usato come parte di una chiave di cache;deve essere sempre lo stesso nel msg di query e di reply; PADDING: autenticazione informazione; SENDER HOST ADDRESS: identificazione del sender. Daniela M. Prencipe

FORMATO DEL MESSAGGIO DI QUERY NOME DIMENSIONE DESCRIZIONE Intestazione 16 La comune intestazione Richiedente 4 Id dell’host richiedente URL variabile URL al quale lo stato è stato controllato Daniela M. Prencipe

FORMATO DEL MESSAGGIO DI HIT O MISS NOME DIMENSIONE DESCRIZIONE Intestazione 16 La comune intestazione URL Variabile URL al quale lo stato è stato controllato Daniela M. Prencipe

PROBLEMI DELL’ICP Non supporta la validazione degli ogget-ti(header if-modified-since): questo può portare a FALSE HIT; I cache miss incorrono in un ritardo addizionale (timeout); Overhead sulla rete nel cache hit (circa 160 byte per ogni richiesta/risposta ad ogni cache cooperante). Pericolo di cache poisoning se si usa l’opzione ICP_HIT_OBJ Daniela M. Prencipe

ICP_HIT_OBJ Spesso un oggetto in cache come dimensioni en-tra in un pacchetto UDP, allora perché non includere nella risposta direttamente anche l’oggetto? Non dovendo effettuare la richie-sta HTTP si risparmia tempo e banda. • Primo problema: l’oggetto può essere scaduto, mentre con una richiesta HTTP no. • Secondo problema: Cache poisoning = contami-nazione del contenuto di una cache con ogget-ti fasulli. • In conclusione: lo stesso RFC che descrive ICP sconsiglia caldamente l’uso dell’opzione ICP_HIT_OBJ. Daniela M. Prencipe

LA RETE GARR-G (1) La fase di progettazione della nuova ge-nerazione della rete della ricerca i-taliana, denominata GARR-Giganet, coincide con un periodo particolarmen-te ricco di innovazione nelle tecnolo-gie di rete. Oggi sono infatti econo-micamente e tecnicamente realizzabili la trasmissione a velocità di decine di Gigabit per secondo su fibra otti-ca, l'utilizzo di router ad altissime prestazioni, la creazione di una rete ottica capillare e pervasiva e la mol-teplicità di fornitori di servizi e connettività. Daniela M. Prencipe

LA RETE GARR-G (2) Daniela M. Prencipe

LA RETE GARR-G (3) Lo scopo dell'attività di sperimentazione chiamata GARR-G Pilot è di provare sul campo tali avanzate tecnologie e possibi-lità per fornire dati ed esperienze alla progettazione di GARR-Giganet. Trasmissioni fotoniche, apparecchiature di ultima generazione e l'attivazione di funzionalità avanzate, come qualità di servizio a livello di protocollo IP, sono i pilastri su cui è costruita la rete Pi-lota della Ricerca Italiana. Daniela M. Prencipe

LA RETE GARR La Rete Italiana della Ricerca Scientifica "GARR" si fonda su progetti di collabora-zione scientifica ed accademica tra le U-niversità e gli Enti di Ricerca pubblici italiani. Di conseguenza il servizio di rete GARR è destinato principalmente alla comunità che afferisce al Ministero del-l'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (MURST). Esiste tuttavia la possibilità di estensione del servizio stesso anche ad altre realtà che svolgono attività di ricerca in Italia, special-mente ma non esclusivamente in caso di organismi "no-profit" impegnati in colla-borazioni con la comunità afferente al MURST. Daniela M. Prencipe

Schemi dei PoP di GARR-G Daniela M. Prencipe

Servizio Caching Nazionale GARR (CNG) (1) Il servizio Caching Nazionale GARR (CNG) consente di ridurre il traffico sulla rete, ed in parti-colar modo sulle tratte internazionali, mantenendo copie in punti strategici della rete nazionale del materiale più frequentemente richiesto dagli uten-ti. Il servizio Caching Nazionale è composto di due parti: Web Caching e Mirroring. Il primo gestisce delle cache per il WWW, mentre il secondo realizza copie complete di siti di particolare interesse. Il Servizio Caching Nazionale si dovrà coordinare od evolvere a partire dall'attuale servizio di Web Caching svolto nell'ambito del GARR e dovrà parte-cipare alle iniziative in ambito europeo quali la Cache Task Force di Terena. Daniela M. Prencipe

Servizio Caching Nazionale GARR (CNG) (2) Il servizio si occupa della pianificazione e coor-dinamento dei servizi di cache e mirroring; della predisposizione di piani di utilizzo della banda internazionale per il più efficace svolgimento del servizio; della definizione di accordi di scambio e peering con altri servizi analoghi su altre re-ti; della produzione di materiale tecnico (soft-ware, pagine Web, FAQ) per il supporto alla ge-stione del servizio; dell'organizzazione di un gruppo di interesse e dell'organizzazione di in-contri per diffondere raccomandazioni ed informa-zioni sullo sviluppo della tecnologia del caching. Oltre alla parte operativa del servizio, viene svolta anche una parte di sperimentazione, seguen-do gli sviluppi della tecnologia di caching e del WWW, misurando e valutando i vantaggi di organiz-zazioni alternative, di prodotti e servizi. Daniela M. Prencipe

Daniela M. Prencipe

Daniela M. Prencipe

Daniela M. Prencipe

Daniela M. Prencipe

Configurazione del squid cache server(1) Il protocollo ICP (Internet Caching Protocol), basato su UDP, regola il colloquio tra due server cache in gerarchia. Le relazioni che si possono stabilire tra le cache sono fondamentalmente di tre tipi: essere "figli" di una cache ("parent") essere "fratelli" di una cache ("sibling") essere "padri" di una cache In Squid, x configurare un “parent” o stabilire una situazione di “sibling”, un cache_host direttivo è inserito nel file di configurazione /etc/squid.conf, o un altro file se viene usata l'opzione -f. Il formato è: cache_peer hostname type http_port icp_port [options] dove type può essere “parent” o “sibling”. Nel caso specifico del nostro ateneo, diventerebbe: cache_peer rm.cache.garr.it parent 3128 3130 La riga cache_peer definisce il parent il cui nome è rm.cache.garr.it. Daniela M. Prencipe

Squid •Squid è il server proxy più usato (http:// www.squidcache.org) – Progettato per sistemi Unix-like; – Disponibilità del codice sorgente (pro-getto open-source); – Efficienza; – Stabilità ed affidabilità; •Squid supporta diversi servizi tra cui: – i protocolli applicativi HTTP, FTP, …; – architettura gerarchica di proxy; – i protocolli di cooperazione ICP (de-fault), CARP, Cache Digest. Daniela M. Prencipe

Configurazione del squid cache server(2) Per essere fratelli di un'altra cache occorrerà configurare un "sibling", cioè un'analoga riga cache_host con la clausola "sibling" anziché "parent". Configurare un sibling equivale quindi a tentare di estendere la propria cache, per determinare la presenza o meno dell'oggetto da parte dell'altra cache. Alle volte la relazione di sibling può risultare inefficiente, soprattutto laddove le due comunità di utenti sono troppo diverse (quindi poca probabilità di HIT) o dove le due cache abbiano dimensioni similari. Non è obbligatorio che la relazione di sibling sia simmetrica (come lo è nella vita): si può cioè scegliere, e può avere senso, di essere fratelli di uno che non ci configura come fratello (sibling non reciproco). Daniela M. Prencipe

Bibliografia rfc 2186 - Internet Cache Protocol (ICP), version 2; www.cache.garr.it; www.garr.it. Daniela M. Prencipe