LA REVISIONE COSTITUZIONALE IN ITALIA IL PROBLEMA DELLA PROCEDURA PER LE GRANDI RIFORME
LEVOLUZIONE INIZIO DEL DIBATTITO: SECONDA META ANNI SETTANTA Il metodo delle larghe intese: Le tre bicamerali :Bozzi (1985) De Mita-Iotti ( ) DAlema (1997)
Levoluzione Il metodo a maggioranza: :riforma delle autonomie territoriali 2005: riforma parte II Cost.
Le critiche dottrinarie al metodo della bicamerale PACE: bicamerale del 1997 come tentativo di instaurazione illegale per uso di procedura di revisione difforme da quella prevista dallordinamento vigente RESCIGNO: anche secondo lui è stato un tentativo di esercizio di potere costituente, in quanto lapparente limitazione della revisione alla parte II della cost., non avrebbe rilievo, poiché la parte I avrebbe avuto subito effetti di rottura di alcuni principi fondanti ( ad es. art.3 comma 2 rispetto al principio di sussidiarietà introdotto dalla riforma)
segue PANUNZIO: è possibile derogare allart. 138 se si rispetta il suo contenuto essenziale (ruolo centrale del parlamento, ponderazione, tutela delle minoranze). Nella specie tale contenuto non è stato rispettato sotto il profilo della ponderazione e della tutela delle minoranze
Dibattito sulle revisioni a maggioranza Parere positivo (2001): BIN LART. 138 PREVEDE UN DOPPIO BINARIO, per evitare la tirannia delle minoranze Parere negativo (2001): la scelta non tutela le minoranze stante linidoneità del referendum previsto dallart. 138 (Chiappetti)
I processi di revisione come tentativo di banalizzazione della costituzione (Volpi) Prima fase: la tesi della eccessiva complessità della procedura ex art. 138 e la necessità di ricorrere a semplificazioni mediante bicamerali Seconda fase: la legittimazione del metodo a maggioranza assoluta e la sua contrarietà ai principi costituzionali sotto il profilo della necessità dellampio consenso per riscrivere le regole del gioco- effetti della trasformazione del sistema elettorale nel 1993
segue La banalizzazione della costituzione: a)La modifica come strumento di lotta politica tra opposti schieramenti b)La modifica come forma di autolegittimazione della classe politica e di sottrazione della stessa al primato della costituzione