Le aziende artigiane conciarie e calzaturiere:

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Transcript della presentazione:

Le aziende artigiane conciarie e calzaturiere: CNA. Toscana Confartigianato impr. Toscana CGIL Toscana CISL Toscana UIL – Un.Reg. Toscana Regione Toscana Unioncamere Toscana Le aziende artigiane conciarie e calzaturiere: un’analisi dei fabbisogni formativi in Toscana Firenze, 26 marzo 2007

Direttrici di analisi Analisi dell’andamento della filiera Analisi dei sistemi di subfornitura Indagine sul campo mediante interviste a imprenditori artigiani Focus group con rappresentanti di strutture di metamanagement Elaborazione quali-quantitativa dei dati Indicazioni di policy

Rete del valore: casi analizzati Salvatore Ferragamo Lelli Kelly Toscana Calzature (Cafè Noir) Fratelli Borgioli Del Carlo Calzature Conceria San Lorenzo Cuoificio Bisonte

Il campione Attività Aziende analizzate Calzaturificio assemblaggio 34 Calzaturificio su misura 3 Tomaificio e aggiunteria 38 Tranceria 2 Tacchificio 6 Solettificio Modelleria Suolificio Guardolificio Concerie 33 Totale 129 “Altre attività” calzaturiere

Matrice dei raggruppamenti strategici dei calzaturifici 1 2 3 4

Giovani della famiglia imprenditoriale disposti a proseguire l’attività aziendale Ci sono giovani disposti a proseguire l’attività di famiglia? SI NO Calzaturifici 53% 47% Tomaifici 33% 67% Altre attività calzaturiere 56% 44% Concerie 34% 66% Nel “calzaturiero” i giudizi positivi dell’imprenditore sulle prospettive dell’azienda sono assai limitati. Alcuni “anelli” della filiera risentono maggiormente della crisi e dei processi di delocalizzazione. Per le concerie si distingue nettamente tra quelle che operano in conto proprio (maggiore ottimismo) e quelle che lavorano in conto terzi (maggiore pessimismo).

Intenzioni dell’imprenditore di assumere nuovo personale L’imprenditore ha intenzione di assumere nuovo personale nei prossimi anni SI Non sa NO Calzaturifici 18% 0% 82% Tomaifici 5% 90% “Altre attività” calzaturiere 17% 83% Concerie 21% 79% I calzaturifici tuttavia hanno intenzione di assumere nuovo personale quasi esclusivamente di tipo stagionale. I due tomaifici che hanno intenzione di assumere si collocano nella fasce dimensionali più elevate. Le concerie che hanno intenzione di assumere intendono aggiungere alcune fasi al loro ciclo produttivo (spostamento verso fasi di rifinizione)

Motivo della mancata volontà di assumere nuovo personale Calzaturifici Tomaifici Concerie Difficoltà e incertezza del mercato 71% 68% 78% Difficoltà di reperire personale specializzato 7% 0% 4% Costo del lavoro e pressione fiscale 27% 9% Altro 18% 5%

Corsi di formazione L’imprenditore o i suoi familiari sentono il bisogno di partecipare a corsi di formazione non obbligatori SI NO Calzaturifici 32% 68% Tomaifici 35% 65% Concerie 21% 79% I dipendenti hanno partecipato negli ultimi due anni a corsi di formazione non obbligatori SI NO Calzaturifici 9% 91% Tomaifici 0% 100% Concerie 18% 82%

Perché i dipendenti non hanno partecipato a corsi di formazione?

Modalità ritenuta più efficace per formare i dipendenti La larga maggioranza delle aziende nega l’utilità dei corsi di formazione in aula. La modalità preferita di formazione è l’addestramento sul posto di lavoro, affiancando personale esperto. Fa eccezione la modelleria

Considerazioni conclusive (1) Presenza di un elevato e diffuso “saper fare tecnico” Esigenza di assumere una prospettiva non localistica (interdistrettualità) Le condizioni di arretratezza creano opportunità per le aziende dotate di competenze manageriali L’azione di politica industriale dovrebbe orientarsi a favorire la nascita e lo sviluppo di “buona imprenditorialità” (selettività delle iniziative)

Considerazioni conclusive (2) Competenze gestionali da sviluppare: Marketing e relazioni con i clienti Logistica Controllo di qualità (di prodotto e di processo, per accreditamenti presso aziende di distribuzione ecc.) Processi di internazionalizzazione (problemi tecnici e relazionali) Gestione della proprietà intellettuale Cost accounting Programmazione della produzione e BPE Modelli di governance nelle aziende familiari (patti di famiglia, trasmissione di impresa, gestione del patrimonio)

Considerazioni conclusive (3) Disapprendimento per favorire il cambiamento Modalità non convenzionali di formazione/relazione Sviluppare attività formative a livello di rete del valore Formazione di tecnici con competenze integrate conciario/calzaturiero Formazione per i disoccupati o i lavoratori in mobilità Rendere appetibili i mestieri artigiani per i giovani Interventi per favorire il miglioramento della normativa sull’apprendistato Favorire l’incrocio fra domanda e offerta di lavoro

Le aziende artigiane conciarie e calzaturiere: CNA. Toscana Confartigianato impr. Toscana CGIL Toscana CISL Toscana UIL – Un.Reg. Toscana Regione Toscana Unioncamere Toscana Le aziende artigiane conciarie e calzaturiere: un’analisi dei fabbisogni formativi in Toscana Firenze, 26 marzo 2007