Modena, 14 Maggio 2012 Ferdinando D’ANNA.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il ruolo degli OIV nella valutazione dei servizi erogati dai Centri per l’Impiego IL MONITORAGGIO SUI PEG E SUI PIANI DELLA PERFORMANCE NELLE PROVINCE:
Advertisements

(TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA)
TESTO UNICO DELLE NORME IN MATERIA INDUSTRIALE, ARTIGIANA E DEI SERVIZI ALLA PRODUZIONE L.R. 28 ottobre 2003, n. 20.
SCHEMA DI REGOLAMENTO Revisione dellassetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione.
Fire Safety Engineering
Paolo Pipere Servizio Territorio, Ambiente e Cultura CCIAA di Milano
2° PROJECT CONSULTATION BOARD ITALIA Firenze 11 luglio 2013.
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
PREVENZIONE INCENDI Cos’è cambiato dal Decreto 151/2011 ad oggi
STRUTTURA DELLA LEZIONE
Giornata di studi CULTURA DELLA TECNICA E CULTURA DEL PROGETTO: IL QUARTIERE SPINE BIANCHE A MATERA - Matera 27/01/2011 Vincoli e possibilità per la riqualificazione.
Claudia Gistri Area Ambiente e Sicurezza CERTIQUALITY S.R.L. IL SISTEMA DI EMISSION TRADING PER I GAS AD EFFETTO SERRA Milano, 8 Marzo 2005 Inquadramento.
Claudia Gistri Area Ambiente e Sicurezza CERTIQUALITY S.R.L. IL SISTEMA DI EMISSION TRADING PER I GAS AD EFFETTO SERRA Milano, 8 Marzo 2005 La verifica.
Situazione normativa attuale italiana per idrogeno autotrazione
Global Agricoltural Safety Forum
rendicontazione delle Aziende Sanitarie
COOPERATIVE E STUDI DI SETTORE Gruppo di lavoro cooperative 28 febbraio 2012.
D.L. 13/08/2011 – N. 138 Nuova Tassazione Società Cooperative.
art. 5 – DECRETO ICI Base imponibile.
Art. 5 Base imponibile. 1. Base imponibile dell'imposta e' il valore degli immobili di cui al comma 2 dell'articolo Per i fabbricati iscritti in.
CASI PARTICOLARI SOC. DI PERSONE
BIODIESEL: L’IMPEGNO DELLA IES PER LE ENERGIE RINNOVABILI
1 © Paolo Ferrario: riproduzione riservata solo ai partecipanti ai corsi di formazione Prof. Paolo Ferrario Università
1 Pavia 27 marzo ° Incontro A. V. Berri LE MISURE DI TUTELA.
Settore Igiene e Sicurezza del Lavoro ASL Roma B M. Giuseppina Bosco Convegno Ligiene del lavoro quale rilevante prevenzione nella pubblica amministrazione.
Consolidato nazionale: operatività della norma transitoria Bruno Izzo Dipartimento per le politiche fiscali Roma, 21 ottobre 2004.
IL RIORDINO NORMATIVO:
Progetto miscele metano/idrogeno della Regione Lombardia Roberto Canobio Workshop immissioni ed emissioni Milano 16 dicembre 2008.
La prevenzione incendi ed
©2003 Dalmine Energie | Page 1 | Milano, 14 gennaio 2004 Accordo di collaborazione tra GAS INTENSIVE e Dalmine Energie.
Impianti GPL e GNL per autotrazione
1 Intermediazioni su beni mobili Nuova disciplina I.V.A. a decorrere dal (Norme di riferimento – Artt. 7 ter lett. a) e b) e 7 septies comma 1.
SCUOLA IN OSPEDALE e ISTRUZIONE DOMICILIARE
BOLOGNA 13 SETTEMBRE 2007 DIREZIONE REGIONALE VV.F. EMILIA-ROMAGNA LA NUOVA FRONTIERA DELLA SICUREZZA: I SISTEMI DI GESTIONE Dott. Ing. Gabriele Golinelli.
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma
IL NUOVO REGOLAMENTO DI PREVENZIONE INCENDI
IMPRESA E DIRITTO: Licenze e Autorizzazioni per aprire IMPRESA E DIRITTO: Licenze e Autorizzazioni per aprire Licenze e Autorizzazioni per aprire:AFFITTACAMERE.
LE DISCARICHE DI RIFIUTI
1 Guida per linsegnamento nei corsi per il conseguimento del CERTIFICATO DI IDONEITÀ ALLA GUIDA DEL CICLOMOTORE.
La normativa di settore. D.L. n. 377 del , Convertito, con modificazioni, in legge , nr. 377 Disposizioni urgenti per contrastare.
La formazione dei vigili del fuoco specialisti per i rischi N.B.C.R.
CORSO BASE DI SPECIALIZZAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI MODENA 2013.
Piano nazionale per la prevenzione in agricoltura e selvicoltura: ruolo del Coordinamento Tecnico Interregionale Prevenzione nei Luoghi di Lavoro Roma,
GRUPPO EMERGENZE RADIOLOGICHE (GER)
Attuazione del D. M. 9/5/07 sull’approccio
Sostenibilità per il Gruppo
ANAGRAFE NAZIONALE DELLE RICERCHE Dott.ssa Eleonora GiacomelliRoma, 24 gennaio 2006 Uff. II - DGCSR.
Trento, 29 giugno 2006 arch. Roberto Lenzi
La seguente presentazione è stata predisposta per aiutare i RSPP ad illustrare i contenuti del provvedimento sotto riportato; tenendo conto delle diversità
1 Guida per linsegnamento nei corsi per il conseguimento del CERTIFICATO DI IDONEITÀ ALLA GUIDA DEL CICLOMOTORE.
111 La Revisione del REGOLAMENTO per LAMMINISTRAZIONE, LA FINANZA E LA CONTABILITA (ATTIVITA NEGOZIALE CAPO VI) La Revisione del REGOLAMENTO per LAMMINISTRAZIONE,
L’evoluzione della normativa e il quadro di sintesi delle sanzioni
La conservazione degli edifici storici e la sicurezza antincendio
RISCHIO IMPIANTI La Legge 22 Gennaio 2008 n.37 L’installazione La trasformazione L’ampliamento La manutenzione DEGLI IMPIANTI AL FINE DI GARANTIRNE LA.
La Sicurezza negli impianti sportivi
1 Procedure, registrazioni e comunicazioni Massimiliano Distaso
GRUPPO COMUNALE VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE CONCOREZZO
Relatore: ing. Francesco Italia
Decreto-legge: omogeneità dell’oggetto Art. 15, legge 400/ I provvedimenti provvisori con forza di legge ordinaria adottati ai sensi dell'articolo.
Il sistema sanzionatorio dei reati contro la sicurezza nei luoghi di lavoro secondo il D.lvo 758/1994 alla luce del D.P.R. 151/2011 Dott. Ing. Mauro Bergamini.
La prevenzione incendi
Come sono cambiati gli accertamenti documentali dal 1 Luglio 2014
CORSO DI PREVENZIONE INCENDI ex legge 818/84
Prevenzione incendi nelle strutture sanitarie: evoluzione normativa
Norme e procedure per la gestione del territorio
CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI DELLA MANUTENZIONE
CAMPIONATI SCI CORPO NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO TAVOLA ROTONDA “ GPL: innovazione e sicurezza nel rispetto dell’ambiente” POZZA DI FASSA, Venerdì 21 gennaio.
Ing. Monica Summa Camera di Commercio di Napoli 1 “ La gestione in sicurezza delle attrezzature: aspetti generali ed applicativi ” Sala Consiglio Camera.
Proposte per la riorganizzazione dell’Ufficio Centrale Ispettivo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza in termini di Internal Auditing. Incontro con.
A cura Area Coordinamento e Sviluppo della Formazione Dott. Ing. Antonio BARONE.
Transcript della presentazione:

Modena, 14 Maggio 2012 Ferdinando D’ANNA

Gli IMPIANTI DISTRIBUTORI DI CARBURANTI GASSOSI, potendo dare luogo ad incendi o a esplosioni, con relativi danni a persone o cose, sono sottoposti ad esame dei progetti ed a visite tecniche, da parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, in base alle disposizioni di prevenzione incendi. Sono compresi, insieme a tutti gli altri tipi di distributori carburanti, nella voce 13 dell’allegato I al DPR 151/2011 “a)Impianti di distribuzione carburanti liquidi, (Categoria A,B,C) b) Impianti fissi di distribuzione carburanti gassosi e di tipo misto (liquidi e gassosi) (Categoria C)” (ex voci 7 e 18 del DM 16.02.1982)

QUAL’ È LO STATO NORMATIVO? Per le norme relative alle stazioni di servizio GPL: DPR 24/10/2003 n.340 “Regolamento recante disciplina per la sicurezza degli impianti di distribuzione stradale di GPL per autotrazione (G.U. n.282 del 4/12/2003); D.M. 3/4/2007 “ Modifiche ed integrazioni all’allegato A al DPR 24/10/2003 n.340” DL n°128 del 22/2/2006 “ Riordino della disciplina relativa all’installazione e all’esercizio degli impianti di riempimento ,travaso e deposito di GPL,nonché all’esercizio dell’attività di distribuzione e vendita di GPL in recipienti,a norma dell’art. 1 ,comma 52 ,della legge 23/8/2004 ,n. 239”. Varie lettere circolari

Per le norme relative alle stazioni di servizio a idrogeno : DM 31/8/2006 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione , la costruzione e l’esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione “ (G.U. n. 213 del 13/9/2006)

Per le norme relative alle stazioni di servizio a METANO : DM 24/05/2002 “Norme di prevenzione incendi per la progettazione,costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione . (suppl G.U. n.131 del 6/6/2002); D.M. 28/6/2002 “ Rettifica dell’allegato al decreto 24/5/2002 “ (suppl.G.U.n.161 del 11/7/2002 D.M. 11/9/2008 “modifiche ed integrazioni al D.M. 24/5/2002” Varie lettere circolari

Per le norme relative al Gas Naturale Liquefatto Per ciò che riguarda la sicurezza delle installazioni, abbiamo la norma UNI 1998, che riguarda “installazioni ed equipaggiamenti di gas naturale liquefatto”. Per quanto riguarda le caratteristiche generali del gas, abbiamo la norma UNI EN 13645 del 2006, “installazione ed equipaggiamenti per il gas naturale liquefatto, progetto di installazione di terra a capacità di stoccaggio fra i 5 e 200 tonnellate”. Quest’ultima costituisce un fatto molto importante perché vengono fornite delle regole per la corretta progettazione anche se la norma è finalizzata allo stoccaggio e non attinente all’intera stazione LNG .

Analogamente la norma UNI EN 1473 “installazione ed equipaggiamenti per gas naturale liquefatto, progettazione delle istallazioni di terra”. Poi ci sono due normative dell’NFPA che concernono : la n° 52 ed.2006 rappresenta una completa revisione della n° 57 LNG Vehicular fuel systems code e concerne l’idrogeno; la n° 59 concerne il metano allo stato liquido. Abbiamo, insomma, dei riferimenti normativi sicuramente utili che non riguardano direttamente i distributori a GNL, ma che ci forniscono informazioni preziose.

viene costituito il gruppo di lavoro (da 8 a 17) È IL MERCATO CHE CHIEDE UNA SPECIFICA NORMA TECNICA CHE REGOLAMENTI L’UTILIZZO DEL GNL AL FINE DI CONSOLIDARE ED AMPLIARE LO SVILUPPO DEL METANO PER AUTOTRAZIONE viene costituito il gruppo di lavoro (da 8 a 17) che ha elaborato: GUIDA TECNICA ED ATTI DI INDIRIZZO PER LA REDAZIONE DEI PROGETTI DI PREVENZIONE INCENDI RELATIVI ad Impianti DI ALIMENTAZIONE di Gas Naturale Liquefatto (GNL) con serbatoio CRIOGENICO fuori terra A SERVIZIO di stazioni di rifornimento di Gas Naturale Compresso (GNC) . Il prossimo 29 maggio C.M. sarà visionato dal CCTS prima della divulgazione ufficiale

IL COORDINATORE DEL GDL ING CARLO RAFANELLI DIRIGENTE DEL CNVVF PROFESSORE DELL’UNIVERSITA’.DI PISA, DIRIGENTE GENERALE del C.N.VVF a.r .LIBERO PROFESIONISTA ; COMPONENTI DEL CNVVF CON 6 UNITA’ FEDERMETANO; ASSOGASMETANO ENI GAS&POWER STUDIO ASSOCIATO LBG LIQUIBIOGAS BERNARDINI IMPIANTI TECNOCRYO

L’APERTURA AD UNA PARTECIPAZIONE COSÌ NUMEROSA E VARIEGATA È STATA SENZ’ALTRO GARANZIA DI UN’ AMPIA RAPPRESENTATIVITÀ DEI VARI SETTORI DELLO SPECIFICO MERCATO DEL GNL ED HA PORTATO INDUBIAMENTE VALORE AGGIUNTO ALL’ARRICCHIMENTO DEL DIBATTITO MA NON SI PUO’ NASCONDERE CHE HA CREATO QUALCHE PROBLEMA DI GESTIONE DEL GRUPPO SOPRATTUTTO NEI RIFLESSI DELLA SPEDITEZZA DEI LAVORI . COME HA PROCEDUTO IL GRUPPO NELL’AFFRONTARE I LAVORI ?

L’UTILIZZATORE FINALE, QUALUNQUE SIA IL CARBURANTE CHE PER PRIMA COSA CI SI E’ INTERROGATI SUL RISULTATO DA CONSEGUIRE RITENUTO IRRINUNCIABILE L’UTILIZZATORE FINALE, QUALUNQUE SIA IL CARBURANTE CHE IMPIEGA PER ALIMENTARE IL SUO MEZZO, DEVE POTER FRUIRE DI UN LIVELLO DI SICUREZZA COMPARABILE. NON È RITENUTO ACCETTABILE CHE RIFORNIRSI CON UN TIPO DI CARBURANTE POSSA COMPORTARE DEI RISCHI SUPERIORI RISPETTO AGLI ALTRI.

SUCCESSIVAMENTE SI SONO IMPOSTATI GLI OBIETTIVI DA RISPETTARE CHE, DEL RESTO, HANNO COSTITUITO LINEA GUIDA NELLA REDAZIONE DELLE NORME ATTUALMENTE IN VIGORE PER I DISTRIBUTORI STRADALI DI CARBURANTE GASSOSO : GLI OBIETTIVI IN SINTESI SONO : minimizzare le cause di rilascio accidentale di carburante gas e/o liquido; minimizzare le cause di incendio e di esplosione; limitare, in caso di evento incidentale, i danni alle persone; limitare , in caso di evento incidentale, danni ad edifici o locali contigui all’impianto; ridurre la frequenza delle operazioni di riempimento dei serbatoi fissi, contribuendo in tal modo a ridurre il traffico stradale di merci pericolose; permettere ai soccorritori di operare in sicurezza.

Quale tipo di incidenti ha generato il GNL sino ad ora, per quanto sappiamo dalle osservazioni statistiche? (parliamo di impiego per autotrasporto del GNL in generale, quindi senza riferimento all’impiego specifico nelle stazioni di servizio per il rifornimento dei veicoli). Cause frequenti degli incidenti che sino ad ora si sono registrati sono: -l’innesco del metano gassoso originato dal versamento di metano liquido; -l’asfissia o compromissione dei polmoni per inspirazione di vapori di metano a temperature molto basse (le ustioni fredde sono molto pericolose); -cedimenti strutturali dovuti a fragilizzazione per contatto diretto di strutture in acciaio con GNL; -il rapido cambio di fase per iniezione di GNL in acqua o altro liquido caldo.

Dall’indagine storica che riguarda gli incidenti con il GNL, il primo riportato (che è anche quello che ha provocato il disastro più grande che la storia ricordi) avvenne negli Stati Uniti, nel 1944, in un impianto liquefattore. Si registrò la rottura di un tank in acciaio al nikel 3,5%. Il disastroso bilancio fu di 128 morti e centinaia di feriti. A quel tempo si riteneva che la composizione al nikel 3,5% fosse idonea per assicurare la giusta sicurezza, mentre a seguito di questo incidente, si è rilevato che la giusta composizione era in realtà del 9%. Questo incidente non si è più ripetuto.

In seguito si verificarono: -la fuoriuscita di GNL da un vaporizzatore in uno stabilimento industriale, in Germania, nel 1966 (1 morto e 75 feriti); -due incidenti nel 1971 e nel 1972, il primo in Italia, nell’impianto di rigassificazione di La Spezia (senza vittime per fortuna) e il secondo negli Stati Uniti (1973) per errori compiuti durante i lavori di manutenzione (un disastro gravissimo con 40 morti). - Altri incidenti nel 1977 in Indonesia, nel 1978 negli Emirati Arabi, nel 1979 negli Stati Uniti, nel 1983 in Indonesia (con 3 morti) e in ultimo, recente nel 2006 in Algeria a causa di una perdita di gas in un impianto industriale di GNL, 27 morti e 72 feriti.

Distributori L-CNG in ITALIA REALIZZAZIONE ESECUTIVA E FUNZIONANTE DA CIRCA DUE ANNI DELL’IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE PER AUTOTRAZIONE CON TECNOLGIA GNL IN PROVINCIA DI CUNEO A VILLAFALLETTO . Si tratta di un deposito di gas metano criogenico GNL installato in una esistente area di distribuzione di carburanti per autotrazione per la distribuzione anche di metano gassoso.

LNG ~ -145°C ~ 4bar LNG Da ~ -145°C a ~ T.A. ~ 300bar CNG ~ T.A. ~ 220bar CNG ~ T.A. ~ 300bar LNG ~ -160°C LNG ~ -145°C ~ 300bar

Il progetto è condotto secondo l’approccio ingegneristico alla sicurezza introdotto dal D.M. 09.05.2007 “Direttive per l’attuazione dell’approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio”, e trattandosi di un impianto sperimentale per la distribuzione di gas metano per autotrazione con serbatoio di stoccaggio in fase liquida, sono state seguite, per quanto applicabili, le linee guida di cui al DPCM 31.03.1989 “Applicazione dell'art. 12 del DPR 17 maggio 1988, n. 175, concernente rischi rilevanti connessi a determinate attività  industriali” per l’individuazione degli scenari incidentali e conseguenze prevedibili applicando il metodo di calcolo validato “Effects ver. 8” elaborato da TNO e sono stati utilizzati gli scenari di riferimenti di cui alla UNI EN 13645:2006 “installazione ed equipaggiamenti per il gas naturale liquefatto, progetto di installazione di terra a capacità di stoccaggio fra i 5 e 200 tonnellate

L’IMPIANTO, CHE NASCE A TITOLO SPERIMENTALE , COSTITUISCE UN VALIDO BANCO DI PROVA PER SOTTOPORRE A VERIFICA LE IPOTESI DI CALCOLO E LE MISURE DI SICUREZZA ADOTATE. A SEGUITO DEL MONITORAGGIO ESEGUITO SI E’ IN FASE DI RACCOLTA DEI RISULTATI IN TAL SENSO.

Sperimentazione Operativa

Avvio impianto: agosto 2010 Frequenza di campionamento: settimanale Supervisione continua mediante web server Prototipo di impianto L-CNG, primo in Italia. Impianto sperimentale: presenta accorgimenti utili per sperimentare applicazioni della nuova tecnologia  erogazione LNG Acquisizione dati per generare un database come da richiesta VVF Reg. Piemonte La medesima acquisizione sarà realizzata negli impianti che verranno costruiti. Impianto operativo 6 giorni/settimana 12 ore/giorno ~500kg/giorno di prodotto erogato (in crescita continua)

n. 4 progetti approvati PIEMONTE Villafalletto (CN) Funzionante Poirino (TO) Funzionante Tortona (AL) Giugno in servizio Beinasco (TO) Approvato dai VVF 20.03.2012

n. 7 progetti approvati dai VVF Altri Italia n. 7 progetti approvati dai VVF Calderara di Reno (BO) Funzione Roma Parma Cremona Varna (Bolzano) Funzione Milano Turate (Como) Manerbio (Brescia) Sondrio

GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE Ferdinando D’Anna Vigili del Fuoco