La risonanza magnetica

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La risonanza magnetica ing. Domenico Mannelli www.mannelli.info La risonanza magnetica

RISONANZA Un sistema fisico è in condizione di risonanza quando le condizioni sono tali da determinare il massimo trasferimento di potenza (energia/unità di tempo) al sistema stesso. ENERGIA In un sistema caratterizzato da una velocità angolare propria 0 , sollecitato alla velocità angolare , si parla di risonanza quando l’ ampiezza dell’ oscillazione presenta un picco molto pronunciato per  = 0 . 2009

Nucleare Molti nuclei possiedono una proprietà detta spin; Se hanno spin, sono dotati anche di momento magnetico, che può essere messo in risonanza. 2009

MAGNETIZZAZIONE NUCLEARE L’acqua, principale costituente del corpo umano, nonché molto abbondante in natura, è ricca di idrogeno. Il nucleo degli atomi di idrogeno è proprio quello che più facilmente si presta ad essere usato nelle analisi a risonanza magnetica nucleare (NMR). Quando poniamo una bottiglia d’acqua dentro il magnete di un apparato NMR, i nuclei di idrogeno risentono del campo magnetico assumendo una configurazione “ordinata” e dando luogo ad una magnetizzazione nucleare. 2009

RILASSAMENTO Se, a questo punto, si crea in modo opportuno un secondo campo magnetico, associato ad un impulso di onde elettromagnetiche di lunghezza d’onda opportuna, l’ordine viene perturbato. Al termine della perturbazione, i nuclei tendono a tornare nella configurazione iniziale impiegando un certo tempo. Analizzando un qualunque mezzo poroso contenente nuclei di idrogeno, dalla distribuzione dei tempi di “rilassamento” possiamo ottenere informazioni relative alle caratteristiche del campione senza in alcun modo distruggerlo o danneggiarlo. 2009

RISCHI POTENZIALI I rischi potenziali associati all'utilizzo di apparecchiature diagnostiche di Risonanza Magnetica Nucleare sono classificati secondo i seguenti tre agenti fisici: effetti di campi magnetici statici; effetti legati all’assorbimento di campi elettromagnetici a radiofrequenza (radiazioni non ionizzanti); effetti legati a campi magnetici variabili nel tempo. 2009

APPARECCHIATURE DI RMN di tipo resistivo di tipo permanente di tipo superconduttivo 2009

NORMATIVA DI RIFERIMENTO D.M. 2/8/1991 Allegato 1, 3, 6 ESPERTO RESPONSABILE (ER) MEDICO RESPONSABILE (MR) • Circolare del Ministero della Sanità- Direzione Generale Ospedali- divisione II Prot. 900.2/4.1-AG/581 del 28/4/92 • Decreto Ministeriale 3/8/1993 2009

LINEE GUIDA RACCOMANDAZIONI ISPESL: Procedure autorizzative e gestionali relative all’installazioe ed uso di apparecchiature diagnostiche a risonanza magnetica (2004) REPORT AIFM: Raccomandazioni per l’assicurazione di qualita’ in risonanza magnetica n.2 - 2004 ISS: Valutazione della sicurezza dell’installazione di apparecchiature diagnostiche a risonanza magnetica a campi superiori a 2 Tesla CEI EN 60601-2-33: 33: Prescrizioni particolari di sicurezza relative agli apparecchi a risonanza magnetica per diagnostica medica (02-2004) DIRETTIVA 2004/40/CE (29-4-2004) : Prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) ICNIRP: Medical magnetic resonance procedures: protection of the patients (Health Physics: Vol87, N 2, 197-216, August 2004) 2009

IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO RISCHIO ASSOCIATO A: • CAMPO MAGNETICO STATICO • CAMPO MAGNETICO VARIABILE NEL TEMPO • RADIOFREQUENZA • RUMORE • LIQUIDI CRIOGENICI 2009

CAMPO MAGNETICO STATICO – RISCHIO – PAZIENTE EFFETTI A BREVE TERMINE PERMANENZA CORPO UMANO: non esistono evidenze significative di effetti dannosi o irreversibili per campi magnetici statici <= 2 T. Effetti collaterali rilevati su volontari esposti a campi più elevati (3, 4-8 T) richiedono ulteriori approfondimenti in previsione dei futuri sviluppi delle applicazioni cliniche su tali sistemi Limite campo per esami clinici whole-body: 4 T (U.S. FDA 1997 - IEC 2001) 2009

CAMPO MAGNETICO STATICO - RISCHIO MOVIMENTI traslazione e rotazione divengono importanti nel caso di presenza di impianti metallici nelle vicinanze di vasi sanguigni o tessuti delicati. • clips intracraniche • protesi ortopediche • valvole cardiache • apparecchi dentali • impianti otoacustici e oculari • schegge e proiettili 2009

CAMPO MAGNETICO STATICO - RISCHIO “EFFETTO MISSILE”: capacità del campo magnetico statico periferico di attrarre oggetti ferromagnetici in direzione delle linee di campo verso il centro del magnete La FORZA di attrazione - torsione dipende: proprietà magnetiche del materiale intensità del campo (> 3 mT) gradiente di campo (attrazione) allineamento dell’oggetto (torsione) massa e forma dell’oggetto RISCHIO per il paziente o chiunque si trovi sulla traiettoria 2009

CAMPO MAGNETICO STATICO - PROTEZIONE MAPPATURA DEL CAMPO MAGNETICO NELLE TRE DIREZIONI PRINCIPALI SEGNALETICA DI DIVIETO INFORMAZIONE PAZIENTE - LAVORATORE (regolamento interno - norme di sicurezza - corsi di formazione ) METAL DETECTOR CARRELLO DI EMERGENZA BARELLA ESTINTORI Non ferromagnetici 2009

CAMPO MAGNETICO VARIABILE NEL TEMPO - EFFETTI La rapida variazione, accensione e spegnimento, delle correnti nelle bobine dei gradienti provocano due effetti all’interno del corpo del paziente - creazione del gradiente di campo magnetico (effetto voluto per imaging) - induzione di potenziali elettrici entro i tessuti o altri conduttori all’interno del corpo 2009

CAMPO MAGNETICO VARIABILE NEL TEMPO - RISCHIO STIMOLI NEUROLOGICI Stimolazione nervosa periferica non è a rischio di vita ma risulta fastidiosa e provoca l’interruzione dell’esame Stimolazione cardiaca ( induzione di un battito ectopico o di altra aritmia cardiaca) molto pericolosa ma a soglia superiore rispetto alla stimolazione nervosa RISCALDAMENTO DEL TESSUTO : trascurabile e quindi clinicamente non significativo 2009

CAMPO A RADIOFREQUENZA – RISCHIO PAZIENTE AUMENTO DELLA TEMPERATURA DEL TESSUTO Dipende * dal sistema di termoregolazione del paziente che agisce per convezione (flusso sanguigno), conduzione, irradiazione ed evaporazione * dalle condizioni dell’ambiente circostante: temperatura, umidità relativa, areazione 2009

CAMPO A RADIOFREQUENZA - EFFETTI Viene definito un termine “dosimetrico” per l’energia media dissipata nel corpo per unità di massa e di tempo specific energy absorption rate SAR: Unità di misura: watt per kilogram (W/kg) SAR mediato su corpo intero SAR parti del corpo: testa,torace,estremità SAR locale (SAR mediato in 1 g di tessuto) 2009

VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE A RF D.M. 3/8/1993 “Il D.M. 3/8/1993 raccomanda che , nel caso l’utente non possegga mezzi adeguati per la determinazione dei valori di SAR e dB/dt, richieda alla casa costruttrice informazioni dettagliate e i dati necessari al rispetto delle raccomandazioni in materia I valori limite per il SAR sono estesi anche ai lavoratori 2009

CAMPO A RADIOFREQUENZA – RISCHIO PAZIENTE AUMENTO DELLA TEMPERATURA Legislazione nazionale : innalzamento < 0.5 °C VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE a RF D.M. 3/8/1993 E’ possibile… innalzamento massimo… al corpo intero <1°C tenendo presente che - nel caso di bambini e malati affetti da disturbi cardiocircolatori < 0.5 °C. - RISCALDAMENTO LOCALIZZATO TESTA < 38 °C TRONCO < 39 °C ARTI INF. < 40 °C 2009

TITOLO VIII – AGENTI FISICI CAPO IV – PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI N° 7 articoli (da art. 206 a art. 212) Articolo 206 - Campo di applicazione 1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz), come definiti dall'articolo 207, durante il lavoro. Le disposizioni riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall'assorbimento di energia, e da correnti di contatto. 2009

Articolo 207 - Definizioni  1. Agli effetti delle disposizioni del presente capo si intendono per: a) campi elettromagnetici: campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiore o pari a 300 GHz;   b) valori limite di esposizione : limiti all'esposizione a campi elettromagnetici che sono basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici sono protetti contro tutti gli effetti nocivi a breve termine per la salute conosciuti; c) valori di azione: l'entità' dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di intensità di campo elettrico (E), intensità di campo magnetico (H), induzione magnetica (B) e densità di potenza (S), che determina l'obbligo di adottare una o più delle misure specificate nel presente capo. Il rispetto di questi valori assicura il rispetto dei pertinenti valori limite di esposizione. 2009

ARTICOLO 306 - DISPOSIZIONI FINALI 3. Le disposizioni di cui al titolo VIII, capo IV entrano in vigore alla data fissata dal primo comma dell'articolo 13, paragrafo 1, della direttiva 2004/40/CE; 2009

ALLEGATO XXXVI TABELLA 1 Valori limite di esposizione ( articolo 188, comma 1). Tutte le condizioni devono essere rispettate. Intervallo di frequenza Densità di corrente per corpo e tronco J (mA/m2) (rms) SAR mediato sul corpo intero (W/kg) SAR localizzato (capo e tronco) SAR localizzat o (arti) Densità di potenza (W/m2) Fino a 1 Hz 40 / 1 – 4 Hz 40/f 4 – 1000 Hz 10 1000 Hz – 100 kHz f/100 100 kHz – 10 Mhz 0,4 20 10 MHz – 10 GHz 10 – 300 GHz 50 2009

ALLEGATO XXXVI TABELLA 2 Valori di azione ( art ALLEGATO XXXVI TABELLA 2 Valori di azione ( art. 188, comma 2) [valori efficaci (rms) imperturbati] Intervallo di frequenza Intensità di campo elettrico E (V/m) Intensità di campo magnetico H (A/m) Induzione magnetica B (μT) Densità di potenza di onda piana Seq (W/m2) Corrente di contatto, IC (mA) Corrente indotta attraverso gli arti IL (mA) 0 – 1 Hz / 1,63 x 105 2 x 105 1,0 1 – 8 Hz 20000 1,63 x 105/f2 2 x 105 /f2 8 – 25 Hz 2 x 104/f 2,5 x 104 /f 0,025 – 0,82 kHz 500/f 20/f 25/f 0,82 – 2,5 kHz 610 24,4 30,7 2,5 – 65 kHz 0,4f 65 – 100 kHz 1600/f 2000/f 0,1 – 1 MHz 1,6/f 2/f 40 1 – 10 MHz 610/f 10 – 110 MHz 61 0,16 0,2 10 100 110 – 400 MHz 400 – 2000 MHz 3f1/2 0,008f1/2 0,01f1/2 f/40 2 – 300 GHz 137 0,36 0,45 50 2009

Alcune apparecchiature recenti utilizzano “quiet” RUMORE EFFETTI CAUSA: rapido accensione e spegnimento dei gradienti - le correnti , in presenza del forte campo magnetico principale, producono forze di lorenz intense sulle bobine del sistema di gradienti mettendole in vibrazione. Alcune apparecchiature recenti utilizzano “quiet” gradient coils, progettati in modo che tutte le forze di Lorenz prodotte si bilancino in modo tale da ridurre la vibrazione meccanica e il rumore associato 2009

LIQUIDI CRIOGENI RISCHIO ELIO - • inodore, non infiammmabile, non tossico • più leggero dell’aria --> si accumula verso il soffitto • evapora producendo vapori freddi ( a 20°C 1 litro di elio liquido produce circa 750 litri di elio gassoso) • DANNI DA GELO: contatto pelle provoca danni simili a ustioni • SOFFOCAMENTO abbassa la concentrazione di O2 nell’aria • CONDENSAZIONE DELL’OSSIGENO aumenta il rischio di incendio 2009

LIQUIDI CRIOGENI RISCHIO QUENCH • si sviluppano 104 - 106 litri di elio gassoso a pressione atmosferica BOIL-OFF • lenta evaporazione fino a qualche decina di litri all’ ora 2009

LIQUIDI CRIOGENI PROTEZIONE PAZIENTE / OPERATORE: Verifica periodica dei sistemi di sicurezza dell’impianto: •rivelatore di ossigeno •sistema espulsione dei gas in caso di “quench” •sistema di ventilazione (condizioni normali:10 ricambi/ora) •sistema di aspirazione forzata (20 ricambi/ora) 2009

ESPERTO RESPONSABILE (ER) il rappresentante legale della struttura sanitaria autorizzata, prima di esperire un’attività connessa alla RM, deve acquisire, dal proprio Esperto Responsabile (ER) di cui all’allegato n.3 . punto 4-10 del D.M. 2/8/91 (pagg. 33-37 G.U. n. 194 del 20/08/1991 . Serie Generale), all’uopo, e con congruo anticipo, opportunamente identificato e formalmente incaricato, una relazione scritta contenente le valutazioni e le indicazioni di protezione inerenti l’attività stessa e di cui agli standards di sicurezza dell’art.2 del DPR 542/94. 2009

ESPERTO RESPONSABILE DELLA SICUREZZA DELL’IMPIANTO Esperto Responsabile della sicurezza dell’impianto - è la figura preposta per tutti gli aspetti tecnici legati alle problematiche tecnico-fico-ingegneristiche di sicurezza. Per questa figura è richiesto il diploma di laurea ed un curriculum professionale specifico, in base a quanto esplicitamente disposto dall.art.2 del D.M. 29/11/1985. non esiste un elenco professionale degli esperti responsabili (sul tipo di quello degli esperti qualificati) , non esistono corsi di formazione abilitanti di matrice ministeriale. 2009

COMPITI DELL’ESPERTO RESPONSABILE PER LA SICUREZZA sorveglianza fisica dell’ambiente segnalazione degli incidenti di tipo tecnico formazione/informazione del personale (con MR) ai sensi degli artt. 21 e 22 del D.Lgs. 626/94 segnalazione al SPP del fattore di rischio specifico connesso con l’attività del sito RMN garanzia della regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza, ed in conformità alle indicazioni dei fabbricanti (art.3 punto r della 626) 2009

COLLABORAZIONE FRA L’ ER ED IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Il rappresentante legale della struttura sanitaria autorizzata garantisce altresì le condizioni per la collaborazione, nell’ambito delle rispettive competenze, fra l’ ER ed il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) di cui all.art.8 del D.Lgs. 626/94. L’ER è tenuto a partecipare alle riunioni periodiche di cui all.art. 11 del D.Lgs. predetto. L’ER espleta le funzioni di cui al punto 4.10 dell.allegato 3 del D.M. 2/8/91, con particolare riguardo alla esecuzione dei controlli di qualità, rispettando quanto previsto dall’art.1 comma 3 lettera r del D. Lgs. 626/94. 2009

COMPITI DEL MEDICO RESPONSABILE PER LA SICUREZZA DEL PRESIDIO RM Stesura , conoscenza e rispetto delle norme interne di sicurezza e dell’ esecuzione dei controlli di qualità (in collaborazione con l’Esperto Responsabile per la sicurezza) Il divieto di accesso alle zone di rispetto a persone non autorizzate, ed il divieto di introduzione di oggetti ferro-magnetici L’approntamento di idonea segnaletica che interdica l.accesso a persone per cui esistano controindicazioni all.esposizione a campi magnetici La stesura e la diffusione del .regolamento. di sicurezza elaborato congiuntamente all.Esperto Responsabile per la sicurezza La stesura dei protocolli per la corretta esecuzione degli esami 2009

COMPITI DEL MEDICO RESPONSABILE PER LA SICUREZZA DEL PRESIDIO RM La predisposizione, nel sito RMN, delle apparecchiature di primo intervento medico sul paziente, anche per cause non strettamente correlate alla prestazione RMN Stesura dei protocolli per il pronto intervento sul paziente nei casi di emergenza Segnalazione degli incidenti di tipo medico Controllo, con periodicità fissata, della sussistenza, per gli addetti, all’idoneità allo svolgimento dell’attività lavorativa (protocollo di sorveglianza medica specifico, con relativo specifico giudizio di idoneità) Predisposizione di idonei dispositivi di sorveglianza del paziente durante l.esame (interfono, e, ove necessario, telecamera) e dispositivi di protezione per il rumore derivante dalle apparecchiature (in collaborazione con l.Esperto Responsabile per la sicurezza) 2009

IL MEDICO RESPONSABILE DELLE PRESTAZIONI in linea di principio non è il Medico responsabile per la Sicurezza (anche se può coincidere), deve invece: valutare personalmente le richieste di esami, e, in base alle condizioni del paziente ed effettuabilità dell.esame, decidere sull.opportunità di accoglimento della richiesta e sulle modalità di esecuzione dell.esame preventivamente considerare ed accertare tutte le possibili controindicazioni all’effettuazione delle indagini, utilizzando il predisposto questionario stabilito dagli allegati del D.M. 2/8/91 garantire la privacy del paziente adeguatamente informare i pazienti sul tipo di esame, sugli ipotetici rischi, nonché sui possibili effetti di claustrofobia durante l’effettuazione della prestazione, registrando il consenso del paziente nel caso di pazienti minori, richiedere, nelle forme dovute, il consenso dei genitori se del caso, effettuare tutte le prestazioni alla presenza almeno di un medico esperto nelle metodologie di diagnostica mediante RMN 2009

COMUNICAZIONE DI DETENZIONE la comunicazione di detenzione di apparecchiature RM, deve essere opportunamente inviata alle autorità statali competenti, sulla base della determinazione sancita dalla Corte Costituzionale (sentenza n.216 del febbraio 1988) che ha assegnato allo Stato e non alle Regioni la responsabilità degli atti connessi all’uso di apparecchiature diagnostiche a RM, e sulla base della circolare emanata dal Ministero della Sanità nel 1995. 2009

APPARECCHIATURE A RISONANZA MAGNETICA CON VALORE DI CAMPO STATICO DI INDUZIONE MAGNETICA NON SUPERIORE A 2 TESLA L’installazione di tali apparecchiature è soggetta ad autorizzazione preventiva da parte della Regione, la quale la concede solo ed esclusivamente sulla base della propria programmazione sanitaria, senza entrare nel merito delle modalità di gestione del presidio, relativamente agli aspetti medici, fisici e di sicurezza. 2009

APPARECCHIATURE A RISONANZA MAGNETICA CON VALORE DI CAMPO STATICO DI INDUZIONE MAGNETICA SUPERIORE A 2 TESLA L’installazione di tali apparecchiature - in base all’art. 6 del DPR 542/94 - è soggetta ad autorizzazione preventiva da parte del Ministero della Salute, sentito il Consiglio Superiore di Sanità, l.Istituto Superiore di Sanità e l’ISPESL, il quale la concede entrando nel merito delle modalità di gestione del presidio, relativamente agli aspetti medici, fisici e di sicurezza. 2009

APPARECCHIATURE A RISONANZA MAGNETICA SETTORIALI. Le apparecchiature RM settoriali, dedicate cioè agli arti, con valori di campo statico di induzione magnetica non superiore a 0,5 Tesla, utilizzanti elettromagneti permanenti o misti, possono essere installate anche in strutture non dotate del servizio di radiologia diagnostica, purché vengano rispettate determinate condizioni di cui all.art.4 del DPR 542/94. Tali apparecchiature non sono soggette ad autorizzazione preventiva, come da art.3 del DPR 542/94. 2009

APPARECCHIATURE A RISONANZA MAGNETICA OPERANTI SU MEZZO MOBILE Le apparecchiature a RMN operanti su mezzo mobile rientrano nell’art.5 del DPR 542/94. Pertanto, la struttura sanitaria che intende utilizzare una apparecchiatura di RM mobile deve richiedere debita autorizzazione alla Regione, secondo le modalità già previste per le apparecchiature RM fisse. 2009

APPARECCHIATURE RM OPERANTI SU MEZZO MOBILE le linee isomagnetiche a 5 gauss devono essere contenute all’interno dell’installazione (ovvero, del mezzo mobile), I magneti superconduttori devono essere disattivati durante gli spostamenti dell’impianto (cioè del mezzo). 2009

REQUISITI DI UN REPARTO DI RMN a) zona di rispetto relativa alle apparecchiature biomedicali ed ai supporti di dati: il valore-soglia di induzione di campo magnetico al di sopra del quale si possono verificare malfunzionamenti è 0,1 mT. b) zona di accesso controllato, relativa al personale del presidio ed al pubblico: il valore-soglia di induzione di campo magnetico al di sopra del quale occorre delimitare la zona con barriere fisiche è quella dei 0,5 mT. c) zona di rispetto relativa alle proprietà limitrofe: la linea isomagnetica al di sopra della quale occorre comunicare ai proprietari l.interessamento di campi magnetici nella loro proprietà è quella dei 0,1 mT, ossia di 1 Gauss, in quanto potrebbero interessare apparecchiature installate o presenti nella loro proprietà quali: intensificatori di immagini a raggi X gamme camere TAC acceleratori lineari microscopi elettronici bilance di precisione 2009

AMBIENTI NECESSARI zona di rispetto ad accesso limitato: 0,1 mT < B < 0,5 mT - segreteria - archivio remoto - accettazione - attesa deambulanti - WC deambulanti - attesa barellati zona di accettazione medica: B < 0,5 mT - studio responsabile RM - studio compilazione modulo e visita medica (eventuale) zona ad accesso controllato: B < 0,5 mT - spogliatoio/ WC deambulanti - attesa/spogliatoio/WC barellati/disabili - locale preparazione - locale emergenza - camera oscura - zona day light - locale tecnico RM 1 - sala comando/refertazione (B < 1,0 mT) - sala magnete zona tecnica impiantistica - locale condizionatori/filtri. 26 2009

A) IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE dotato di riscaldatori e di gruppo frigorifero, deve poter fornire una temperatura compresa fra 20°C . 22°C +/- 2°C una umidità relativa compresa fra il 40% e 50% +/- 10% L’impianto deve essere connesso con quello di aerazione 2009

B) IMPIANTO DI AERAZIONE deve permettere un ricambio d’aria all’interno della sala magnete compreso fra 6 ricambi/ora e 10 ricambi/ora (mai superiore ai 12 ricambi/ora). L’impianto deve essere b.1) di tipo autonomo, oppure b.2) si deve poter disconnettere in maniera automatica dall’impianto generale nel caso si verifichi un quench od intervenga l’impianto di evacuazione rapida dei gas criogeni. 2009

C) IMPIANTO DI EVACUAZIONE OD ESPULSIONE RAPIDA DI GAS CRIOGENI c.1. è necessario solo nel caso di magnete superconduttivo c.2. connesso con il circuito di rivelazione dell’ossigeno, deve intervenire non appena il rivelatore segnala una diminuzione della percentuale di ossigeno, cioè quanto il rivelatore segnala una percentuale di ossigeno pari al 18%, cioè il tenore di ossigeno è passato dal 21-22% al 18% c.3. l’impianto deve essere completamente indipendente e consentire: - una entrata di aria pulita di portata tale da permettere ricambi/ora adeguati, - una uscita di aria ricavata nel vano del controsoffitto interno alla sala magnete di portata tale da permettere un numero di ricambi/ora adeguati. 2009

D) IMPIANTO DI RIVELAZIONE OSSIGENO Il rivelatore . sito all’interno del controsoffitto . deve poter rilevare in continuo il tenore di ossigeno presente. Quando il tenore di ossigeno scende sotto il 19% deve segnalarlo al circuito di espulsione rapida, al quale deve essere asservito, per un intervento tempestivo 2009

E) IMPIANTO DI SPEGNIMENTO DEL CAMPO MAGNETICO L’impianto deve essere previsto in quanto deve essere considerato: e.1. di normale routine, se si tratta di magnete resistivo e.2. di emergenza, nel caso si verifichino incidenti o si presentino situazioni di pericolo e.3. di quench pilotato, se si tratta di magnete superconduttivo, nel caso si verifichino situazioni che richiedono lo spegnimento del campo, come nel caso di RM mobile (operazione da effettuarsi prima di ogni trasporto) Lo spegnimento deve avvenire per mezzo di un dispositivo predisposto, visibile e ben segnalato tipo un pulsante .a fungo. 2009

f) IMPIANTO DI CANALIZZAZIONE DEI GAS CRIOGENI: QUENCH deve permettere l’evacuazione rapida del liquido criogenico dovuto a normale evaporazione od a eventi eccezionali quali il quench. La canalizzazione deve essere: f.1. coibentata, per non facilitare sacche di ossigeno ed idrogeno data la bassa temperatura dei gas eventualmente passanti e quindi creare una miscela altamente esplosiva; f.2. a sezione crescente, per facilitare la espansione e quindi l.uscita del gas criogenico In genere la sezione aumenta ogni 7 metri di tubazione od ogni 4 gomiti del tubo f.3. terminare in uscita con una rete metallica con maglie non superiori ad 8 mm x 8 mm, al fine di non permettere l.ingresso nella conduttura di animali (uccelli, mosconi, farfalle, ecc.) ed altresì di piegare la parte finale della tubazione verso i 2009

G) IMPIANTO DI CANALIZZAZIONE PER RABBOCCO DEL GAS HE Deve permettere un’agevole ricarica od il rabbocco, ossia deve agevolare il passaggio dell’He (L) dal dewar al magnete, senza dover portare nella sala magnete una bombola di He(gas) che potrebbe creare una situazione di pericolo: per caduta, durante il trasporto, per interazione con il campo magnetico (effetto proiettile), per fuoriuscita di gas nell.ambiente 2009

SEGNALETICA Un’opportuna segnaletica . conforme ai disposti di legge - deve indicare con la presenza di elevato campo magnetico, in modo da evidenziare lo stato di pericolo per tutti i soggetti a rischio (es. portatori di pace-maker),. Anche all.ingresso del locale magnete dovrà essere apposta una segnaletica idonea a garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza adottati per impedire l’introduzione anche accidentale di oggetti ferromagnetici mobili. 2009

ART. 7. VIGILANZA E CONTROLLI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 8 AGOSTO 1994, n. 542 (GU n. 219 del 19/09/1994) REGOLAMENTO RECANTE NORME PER LA SEMPLIFICAZIONE DEL PROCEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE ALL'USO DIAGNOSTICO DI APPARECCHIATURE A RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE SUL TERRITORIO NAZIONALE. ECOLOGIA. ART. 7. VIGILANZA E CONTROLLI 1 .  la vigilanza sulle apparecchiature r.m. è demandata all'unità sanitaria locale. 2 .  accertamenti ispettivi per verificare la conformità della installazione e dell'uso delle apparecchiature alle prescrizioni possono essere effettuati in ogni tempo dal ministero, nonché dall'istituto superiore di sanità e dall'istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza nel lavoro anche su richiesta del ministero stesso, della regione o provincia autonoma. 3 .  l'accertata violazione delle prescrizioni può comportare la sospensione temporanea o la revoca dell'autorizzazione. 2009

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