rilevanza e funzionalità nel quadro del successo formativo la questione della valutazione rilevanza e funzionalità nel quadro del successo formativo 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
La valutazione è parte integrante di qualsiasi processo. Partiamo da una premessa: La valutazione è parte integrante di qualsiasi processo. Non ha senso strutturare un percorso finalizzato ad una meta se contemporaneamente non ci si attrezza per verificare se la meta è stata raggiunta. Non solo: ma come si è sviluppato il percorso, in quali fasi si sono incontrate maggiori difficoltà, come sono state superate, gli strumenti più idonei ecc….. ma come è stata raggiunta, la qualità dei risultati, la loro spendibilità, la loro contestualizzazione nel quadro generale della formazione……. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Ne consegue che la valutazione e le modalità per attuarla sono elemento d’attenzione in tutte le fasi del processo. Dalla individuazione del bisogno alla definizione degli obiettivi alla scelta dei contenuti, delle strategie, degli strumenti, dei tempi, degli spazi, dei modi sia nella fase della progettazione che in quella della realizzazione. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Possiamo sintetizzare l’azione valutativa all’interno di un processo in tre fasi fondamentali: La valutazione iniziale funzionale a progettare il percorso/processo: formulazione di obiettivi realisticamente perseguibili e individuazione degli strumenti più idonei al loro conseguimento. La valutazione in itinere funzionale a tenere sotto controllo il processo e ad apportare le eventuali necessarie/opportune modifiche per assicurare il raggiungimento degli obiettivi. La valutazione finale funzionale a verificare la coerenza tra obiettivi e risultati conseguiti. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Se poi il processo in questione attiene alla sfera della formazione, la valutazione acquista maggiore rilievo in quanto: non si limita a riconoscere il valore raggiunto e a descriverne le caratteristiche (in qualitatese: coerenza con le “specifiche”), ma utilizza continuamente il valore raggiunto in funzione di ulteriori sviluppi. Diventa importante allora non soltanto la qualità dei risultati, ma anche la loro spendibilità, la loro contestualizzazione nel quadro generale della formazione ……. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano La valutazione per il successo formativo Significato delle singole parole valutazione 34 successo 32 Significato complessivo Valutazione come strumento per il conseguimento dell’obiettivo e cioè il successo formativo. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano In ogni caso valutazione e successo, in quanto riferiti a risultati, presuppongono un’attività svolta ed è dalle sue caratteristiche che il significato generico (rilevazione della sufficienza) delle due parole assumerà significato specifico (rilevazione di sufficienza e sua valorizzazione all’interno del percorso formativo). Concretamente: se la valutazione è funzionale al successo formativo può configurarsi come: Rilevazione e certificazione della sufficienza nei suoi diversi livelli e fermarsi lì, configurandosi come atto conclusivo di un processo (aspetto statico). Strumento di promozione e di sviluppo della persona attraverso attività formative, configurandosi come tappa intermedia di un processo che si colloca nell’ottica della long life learning (aspetto dinamico). Nota bene: il primo (riconoscere il valore) è necessario al secondo (valorizzarlo), ma è soltanto con il secondo che si incrementa la formazione. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Attribuzione di valore complessivo verifica valutazione Operazione complessa Operazione semplice Raccolta di dati e misurazione del valore attraverso l’applicazione di criteri precedentemente stabiliti. Attribuzione di valore complessivo La distinzione Lo stretto legame Non è possibile procedere ad una valutazione di qualcosa senza avere elementi sufficienti di giudizio. 31 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano La verifica costituisce elemento essenziale all’interno di qualsiasi processo in quanto ne consente il controllo e quindi: la tenuta (rispetto ai tempi e all’organizzazione); la coerenza (rispetto agli obiettivi); l’efficienza (rispetto alle risorse); l’efficacia (rispetto ai risultati); L’analisi e l’elaborazione dei dati rilevati consente di procedere alla valutazione. 40 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Perché ci sia una valorizzazione efficace dei risultati occorre un coinvolgimento diretto dello studente e conseguentemente la valutazione impostata dal docente deve portare alla autovalutazione. Solo dalla consapevolezza del processo e della funzionalità di tutte le sue fasi può derivare un pieno controllo del processo formativo e la possibilità di intervenire sul medesimo in termini di recupero, integrazione, rafforzamento. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
TEORIE DELLA VALUTAZIONE: ( teorie del curricolo) DUE APPROCCI TEORICI ( teorie del curricolo) 1. Approccio funzionalista/quantitativo (riferito al PRODOTTO) Il Modello funzionalista si basa sulla verifica della rispondenza tra obiettivi e risultati (Tyler), è nato dall’esigenza di abolire azioni didattiche basate sulla casualità, l’improvvisazione, l’ambiguità. Per poter valutare è necessario definire prima obiettivi descritti come comportamenti attesi. 2. Approccio fenomenologico /qualitativo (riferito al PROCESSO) Il Modello fenomenologico si basa sull’accertamento del valore sociale ed educativo di un’azione formativa (Eisner), è nato dall’esigenza di far luce sul processo di apprendimento per migliorare l’offerta formativa. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Orientamento valutativo attuale: approccio unificato Integrazione di metodi quantitativi che qualitativi. Strumenti e metodi validi per il contesto di riferimento. Valutazione del prodotto e del processo. Performance complessiva di un sistema. Ciò che conta non è la singola esperienza ma la performance complessiva di un sistema o sottosistema, il successo di un’azione a vasto raggio nel suo insieme (efficienza ed efficacia = qualità). 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
DUE LOGICHE VALUTATIVE valutazione DELL’apprendimento valutazione PER L’apprendimento LOGICA FORMATIVA LOGICA CERTIFICATIVA rilevanza interna valenza metacognitiva orientamento in itinere istanza di personalizzazione rilevanza esterna valenza sociale classificazione a posteriori istanza di standardizzazione 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
SIGNIFICATIVITA’ DEI COMPITI VALUTATIVI VALUTAZIONE PER L’APPRENDIMENTO: LE SFIDE SIGNIFICATIVITA’ DEI COMPITI VALUTATIVI RESPONSABILIZZAZIONE DELLO STUDENTE INTEGRAZIONE PROCESSO/PRODOTTO PLURALITA’ DEI PUNTI DI VISTA VALENZA METACOGNITIVA DELLA VALUTAZIONE “Si tratta di accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa.” (Wiggins, 1993) 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano qualche riflessione Un processo indispensabile ma complesso. I soggetti Valutare chi? Valutare cosa? L’oggetto Valutare come? I modi I tempi Valutare quando? I luoghi Valutare dove? 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano i soggetti In riferimento al processo: curriculo disciplinare. Riconosce l’efficacia della sua azione; coglie elementi di forza ed elementi di debolezza; progetta il miglioramento. In riferimento ai risultati: classe e singoli studenti. Valorizza i risultati raggiunti come nuove risorse funzionali allo sviluppo del percorso formativo; consolida l’autostima dello studente e lo spinge/ accompagna all’autonomia. docente a Indicatore di professionalità Strumento di controllo Funzione di miglioramento In riferimento al curricolo: curriculo globale. Raccoglie dati di “prima mano” per contribuire ad elaborare un “piano generale di sistema” sempre più efficiente ed efficace rispetto al profilo in uscita . Ne derivano: indicazioni per il dipartimento. indicazioni per il POF. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano i soggetti In riferimento al processo: ogni singolo processo d’apprendimento. È consapevole del percorso effettuato per raggiungere l’obiettivo; è in grado di ricostruire le singole fasi e di riconoscerne la funzionalità e l’importanza; è capace di applicare autonomamente le procedure che assicurano la corretta gestione del processo. In riferimento ai risultati: singole azioni - complessive. Ha acquisito non solo conoscenza, ma anche metaconoscenza, attrezzandosi per l’acquisizione autonoma di altra conoscenza. studente b Indicatore di risultato Strumento di autovalutazione Funzione di orientamento In riferimento al curricolo: quello disciplinare e quello globale. Le conoscenze acquisite, oltre al valore proprio di cui ciascuna conoscenza è connotata, gli consentono di riconoscere, di dare significato al profilo professionale perseguito e al proprio progetto di vita esercitando anche una forte azione orientativa. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano In riferimento al processo: programmazione didattica. Analisi e riflessioni sul percorso annuale effettuato dalla classe: rilevazione elementi di forza ed elementi di debolezza; progettazione del miglioramento. dallo studente: valorizzazione degli elementi positivi; recupero degli elementi negativi attraverso un’azione integrata di accompagnamento e di sostegno eventuali azioni specifiche di recupero anche disciplinare ma sempre in un’ottica trasversale. i soggetti In riferimento ai risultati: classe e singoli studenti. Valorizzazione dei risultati conseguiti a livello disciplinare in ottica interdisciplinare e trasversale. Attenzione al gruppo e al singolo: rafforzamento del singolo attraverso il gruppo e potenziamento del gruppo attraverso il singolo; costituzione di una efficiente comunità di lavoro. consiglio di classe c Strumento di controllo Funzione di miglioramento In riferimento al curricolo: curriculo globale. Valorizzazione del percorso annuale all’interno del percorso globale; potenziamento delle attività che all’interno del percorso annuale risultano avere funzione rilevante rispetto al percorso globale. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano i soggetti In riferimento al processo: curricolo disciplinare globale. Funzione della disciplina all’interno del curricolo globale. In riferimento ai risultati: curricolo disciplinare globale. Individuazione degli elementi del curricolo disciplinare sui quali si registrano maggiori difficoltà da parte degli studenti; preparazione di materiali didattici idonei alla facilitazione dell’apprendimento dei medesimi; preparazione e gestione di moduli di recupero/sostegno per gli studenti in difficoltà sui nuclei fondanti della disciplina. dipartimento disciplinare/d'area d Strumento di controllo Funzione di miglioramento In riferimento al curricolo: curriculo globale. Individuazione di convergenze interdisciplinari e trasversali sia in riferimento agli obiettivi, sia in riferimento ai contenuti. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano i soggetti Analisi di tutti i dati relativi alla valutazione del sistema ed elaborazione di un POF di miglioramento. collegio docenti e Strumento di controllo Funzione di miglioramento 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano l'oggetto In un qualsiasi sistema tutto deve essere tenuto sotto controllo per assicurarne il funzionamento. a Pertanto tutti i processi che lo costituiscono devono esercitare la loro funzione nei modi e nei tempi previsti. Per quanto riguarda la valutazione relativa alla formazione dello studente (e pertanto funzionale al suo successo formativo) sono individuabili tre livelli di controllo e conseguentemente di valutazione. La verifica delle conoscenze test - relazione. La verifica delle abilità esercitazione. La verifica delle competenze ricerca azione – simulazioni ecc…... 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano l'oggetto La valorizzazione delle conoscenze e delle abilità e un autonomo utilizzo delle medesime consentiranno la rilevazione e il riconoscimento delle competenze. 41 b Nota bene: 52 diverse sono le tipologie di competenze: Competenze di base. 38 39 Competenze trasversali. 45 Competenze tecnico professionali. diversi sono i livelli di competenza 44 Tenere presente il QEQ Per quanto riguarda la lingua 49 47 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano i modi Riferendoci alla valutazione nel suo aspetto formativo diventa indispensabile porre attenzione al processo attraverso la cui gestione lo studente può cogliere esattamente i meccanismi del proprio apprendere valorizzando ogni piccolo progresso per conseguirne altri. In questo modo non solo ci si mette nelle condizioni di recupero ma addirittura si evita di averne bisogno. 58 L’autovalutazione, intesa come consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie possibilità, rafforza nello studente l’autostima, consolida la motivazione, sostiene l’impegno. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano i tempi Se nella valutazione, intesa come valorizzazione, puntiamo alla consapevolezza, non possiamo parlare di tempi dilazionati, ma piuttosto applicare la formula “hic et nunc” e quindi utilizzare una didattica in cui l’azione dello studente sia continua e costante e in cui la riflessione sull’azione sia parte integrante della medesima. Questo implica la condivisione del processo d’apprendimento nelle sue diverse fasi: progettazione, gestione, valutazione. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano i luoghi Valorizzare i risultati raggiunti deve diventare un habitus che consenta allo studente di muoversi con sicurezza fuori e dentro la scuola, collegando le esperienze del curricolo formale con quelle del curricolo informale e non formale come momenti ugualmente significativi della propria vita. 46 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano conclusione La valutazione, per assolvere il suo compito all’interno del percorso formativo e contribuire al successo del medesimo, deve essere caratterizzata dalla consapevolezza del processo d’apprendimento e dalla valorizzazione dei risultati di volta in volta conseguiti. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano In altre parole Insegnare per competenze comporta che nella valutazione degli allievi non ci si possa limitare a valutare la “restituzione” anche personalizzata degli input d’insegnamento. Occorre valutare un risultato di apprendimento come punto di arrivo di un processo di costruzione che incorpora sia il suo oggetto sia i dinamismi mentali e i metodi attraverso i quali gli oggetti sono stati costruiti e dei quali il soggetto, proprio attraverso la valutazione, come ultima tappa del suo processo di apprendimento diventa consapevole e, quindi, prende coscienza di essere in grado di … 49 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano La valutazione è: Uno strumento prezioso per docente Gli consente di controllare e governare il processo formativo. Uno strumento ancora più indispensabile per lo studente Gli consente di rendersi conto della sua situazione e di autovalutarsi. Pertanto risulta essere elemento essenziale in qualsiasi processo di apprendimento. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Anche la lezione deve avere un momento di controllo e di valutazione. Infatti ogni piccolo progresso deve essere valorizzato e costituire uno strumento ulteriore di sviluppo determinando un circolo virtuoso di crescita della persona. La scuola deve creare continuamente situazioni in cui le conoscenze e le abilità apprese possano essere utilizzate, sviluppando competenze. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano approfondimenti 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano nota bene Costituiscono elementi funzionali alla valutazione non solo le prove di controllo (verifiche), ma anche gli atteggiamenti, i comportamenti, le relazioni, le reazioni ……. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano successo Successo è una parola di segno positivo, ma generico. Per dargli significato specifico occorre chiarire quali sono i risultati attesi rispetto ai quali può essere rilevato il successo. Se il risultato è l’acquisizione di conoscenza Se il risultato è l’acquisizione di competenza Strumento idoneo sarà l’esposizione/narrazione. Strumento idoneo sarà la problematizzazione/ problem solving Il successo sarà la memorizzazione Il successo sarà la consapevolezza del processo 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Il controllo sarà dato dalla descrizione del processo. Il controllo sarà dato dalla interrogazione Il livello di successo sarà determinato dalla capacità di progettazione e gestione del processo. Il livello di successo sarà determinato dalla capacità di memorizzazione. Il recupero può essere un potenziamento delle tecniche mnemoniche Il recupero può essere la riflessione sul processo. Sempre di successo si tratta, ma quale dei due può con maggiore coerenza definirsi formativo ? 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano valutazione Valutare significa attribuire/assegnare un valore Valutazione diagnostica ? 35 Valutazione formativa ? 26 Valutazione sommativa ? 37 considerazioni varie 55 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Valutazione diagnostica Serve a individuare, anche attraverso la somministrazione di test d’ingresso, il livello di partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei pre-requisiti per lo svolgimento dell’attività didattica relativa a un determinato anno scolastico, a predisporre eventuali attività di recupero delle abilità non possedute. Non vengono attribuiti dei voti ed è utile in particolar modo per le classi prime e terze ( inizio del ciclo). L’individuazione di tre livelli ( alto, medio, basso) serve a dare una precisa panoramica delle conoscenze e abilità possedute nelle materie per le quali è stata effettuata la prova. Accerta, attraverso la compilazione di questionari motivazionali e socioculturali, le caratteristiche e le attitudini degli studenti, utili per la progettazione delle attività scolastiche e extrascolastiche. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Valutazione formativa È finalizzata a cogliere, attraverso l’utilizzo di qualsiasi strumento, informazioni tempestive, analitiche e continue sul processo di apprendimento. Favorisce l’autovalutazione da parte degli studenti e fornisce ai docenti indicazioni per attivare eventuali correttivi all’azione didattica o predisporre interventi di rinforzo/recupero. Non prevede nessuna forma di classificazione del profitto degli studenti. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Valutazione sommativa Consente un giudizio sulle conoscenze e abilità acquisite dallo studente in un determinato periodo di tempo o al termine dell’anno scolastico. Essa tiene conto sia dei risultati delle prove sommative (prove scritte strutturate e non strutturate, prove orali), sia di altri elementi quali: Ø l’impegno Ø la partecipazione Ø la motivazione Ø la progressione rispetto ai livelli di partenza Ø la capacità di recupero Ø il metodo di studio Ø la capacità di lavorare in gruppo 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Il modello ISFOL suddivide le competenze in tre diverse macro-aree: competenze di base, cioè l'insieme delle conoscenze (e delle loro capacità d'uso) che costituiscono sia la base minima per l'accesso al lavoro, sia il requisito per l'accesso a qualsiasi percorso di formazione ulteriore; competenze trasversali, che entrano in gioco nelle diverse situazioni lavorative e consentono al soggetto di trasformare i saperi in comportamenti lavorativi efficaci in contesti specifici; competenze tecnico professionali, costituite dai saperi e dalle tecniche connesse all'esercizio delle attività richieste dai processi di lavoro nei diversi ambiti professionali. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano LE COMPETENZE NEI PROFILI FORMATIVI Possiamo individuare tre grandi settori di intervento finalizzati allo sviluppo: di competenze esistenziali, quelle perseguite da tutti i docenti in tutte le situazioni formative, connesse alla dignità umana e al vivere civile; di competenze trasversali, quelle che raccordano, tra alcune discipline conoscenze, tecniche operative e/o metodi di indagine comuni e diversi; di competenze disciplinari, quelle che ogni materia di insegnamento specializza e specifica nei propri contesti di ricerca e di azione. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano La valutazione funzionale al discorso del recupero è quella formativa, e cioè la valorizzazione graduale e progressiva dei risultati conseguiti. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Due definizioni per la competenza scolastica Definizione 1. P. Boscolo (1998): la competenza è data dall’insieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono a un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui/lei significativi. Definizione 2. M. Pellerey (2000): in una competenza sufficientemente complessa si possono distinguere tre dimensioni fondamentali: la prima di natura cognitiva e riguarda la comprensione e l'organizzazione dei concetti che sono direttamente coinvolti; la seconda è di natura operativa e concerne le abilità che la caratterizzano; la terza è di natura affettiva e coinvolge convinzioni, atteggiamenti, motivazioni ed emozioni, che permettono di darle senso e valore personale. Nella competenza capacità e abilità si sostanziano in una molteplicità di contesti, e in questi deve rendersi operativa. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Prendiamo in considerazione altre due definizioni nate in contesti diversi: a) «Le competenze si costruiscono sulla base di conoscenze […] e si esplicano come utilizzazione e padroneggiamento delle conoscenze […]. Le competenze si configurano altresì come strutturalmente capaci di trasferire la loro valenza in diversi campi, generando così dinamicamente anche una spirale di altre conoscenze e competenze […]». (gruppo di Coordinamento Nazionale dell’Autonomia coordinato dal dott. G. Cosentino) b) «Per competenza in ambito scolastico si intende ciò che, in un contesto dato, si sa fare (abilità) sulla base di un sapere (conoscenze), per raggiungere l’obiettivo atteso e produrre conoscenza; è quindi la disposizione a scegliere, utilizzare e padroneggiare le conoscenze, capacità e abilità idonee, in un contesto determinato e/o risolverle un problema dato» (Forum delle Associazioni, Febbraio 2000) Forum-Apscuola (Colombo, D’Alfonso). 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano In conclusione: Le conoscenze e le abilità costituiscono elementi essenziali per la competenza, ma non bastano. Perché conoscenze ed abilità siano funzionali alla competenza (= creino competenze) occorre che siano acquisite in questa ottica, ossia occorre pensare e gestire un curricolo per competenze. E per fare questo occorre praticare una nuova didattica (così chiudiamo il cerchio!) 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano LIVELLI DI COMPETENZA: DAL DILETTANTE ALL’ESPERTO Dreyfus (1986) Livello del principiante. Il soggetto tende a seguire le regole e i principi indicati dall'esterno senza tener conto in modo esplicito del contesto in cui opera. Livello del principiante avanzato. Il soggetto riesce collegare la sua esperienza con ciò che studia o che ha studiato; inizia a distinguere le situazioni. Livello della competenza base. Il soggetto sa specificare, rispetto alla situazione data, gli obiettivi della sua azione e i mezzi per raggiungerli. Livello di competenza avanzata. Il soggetto coglie la complessità delle situazioni e l’intreccio degli elementi; riconosce analogie e differenze con le situazioni già vissute. Livello dell'esperto. Il soggetto coglie in modo completo e articolato le situazioni da affrontare; e agisce in modo fluido e appropriato. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
E’ possibile fare una classificazione delle competenze riferite agli apprendimenti scolastici? Competenze dichiarative (Know what) Competenze procedurali (Know how) Disposizioni personali Competenze di base Competenze trasversali Competenze tecnico-professionali 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Quale apprendimento ? formale: quando è erogato da un'istituzione di istruzione o formazione e sfociante in una certificazione ufficiale; non formale: quando non è erogato da un'istituzione di istruzione e formazione e, di norma, non sfocia in una certificazione ufficiale; informale: quando è risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia o al tempo libero. Contrariamente all'apprendimento formale e non formale, non è necessariamente intenzionale e può non essere riconosciuto, a volte dallo stesso interessato, come approdo alle sue conoscenze e competenze. 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano QEQ = EQF 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
UN ESEMPIO DI STRUTTURA: ESSERE CONSAPEVOLI DELLA PROPRIA ATTIVITA’ COGNITIVA DIMENSIONI DIMENSIONI ECCELLENTE BUONO SUFFICIENTE SCARSO CAPACITA’ DI DESCRIVERE I PROPRI PROCESSI MENTALI Descrive i processi mentali utilizzati per svolgere una prestazione, riferendoli all’obiettivo da conseguire. Descrive i processi mentali utilizzati mescolando processi essenziali e importanti con altri secondari e marginali. Non è consapevole della sequenza dei processi. Descrive in maniera molto confusa come ha affrontato una prestazione. CONSAPEVOLEZZA DELLE PROPRIE SCELTE Dice perché li ha scelti tra varie alternative. Dice perché li ha scelti senza considerare le condizioni e i limiti imposti dalla situazione. Non considera alternative che potrebbero essere più efficaci. Nell’esecuzione e nel controllo dei processi tralascia qualche aspetto molto significativo. Non sa indicare il motivo delle cose che ha fatto. ATTRIBUZIONE DEL SUCCESSO/ INSUCCESSO Sa riconoscere i motivi interni ed esterni che hanno condizionato il risultato. Riconosce generalmente i motivi interni ed esterni che hanno condizionato il risultato. Tende ad attribuire il risultato a motivi prevalentemente esterni. Attribuisce il risultato conseguito al caso o dicendo “Tutti fanno così”. L’insuccesso è attribuito alla mancanza di tempo o alla difficoltà della prestazione. CAPACITA’ DI CORREGGERSI AUTONOMAMENTE Se non consegue l’obiettivo ritorna a riflettere su ciò che ha fatto per correggersi. Se non consegue l’obiettivo, ritorna a riflettere su quanto ha fatto ma non focalizza come correggerlo. Se non raggiunge l’obiettivo si ferma a riflettere per correggersi, ma solo se gli viene richiesto. Continua a ripetere gli stessi errori senza riflettere del motivo per cui li compie. LIVELLI 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
FRAMEWORK EUROPEO DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE ELEMENTARE - A1 ELEMENTARE - A2 INTERMEDIO - B1 Ascolto Riesce a riconoscere parole familiari ed espressioni molto semplici riferite a se stesso, alla sua famiglia, al suo ambiente Riesce a capire espressioni e parole di uso molto frequente ed afferrare l’essenziale di messaggi semplici Riesce a capire gli elementi principali in un discorso chiaro in lingua su argomenti familiari Lettura Riesce a capire i nomi e le persone familiari e frasi molto semplici Riesce a leggere testi brevi e semplici e a trovare informazioni essenziali in materiale di uso quotidiano Riesce a capire testi scritti di uso corrente legati alla vita quotidiana Parlato Riesce ad usare espressioni e frasi semplici per descrivere il luogo dove abita e la gente che conosce Riesce ad usare una serie di espressioni e frasi per descrivere la sua famiglia e la sua vita Riesce a descrivere i suoi sentimenti, le sue esperienze dirette e indirette, le sue opinioni Scritto Riesce a scrivere una breve e semplice cartolina, ad esempio per mandare i saluti dalle vacanze Riesce a prendere semplici appunti e a scrivere messaggi su argomenti relativi a bisogni immediati Riesce a scrivere testi semplici e coerenti su argomenti noti e lettere personali sulle sue esperienze ed impressioni 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
FRAMEWORK EUROPEO DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE INTERMEDIO – B2 AVANZATO – C1 AVANZATO – C2 Ascolto Riesce a capire la maggior parte delle trasmissioni TV e dei film in lingua standard Riesce a seguire un discorso lungo, anche se poco strutturato e con relazioni implicite Riesce a comprendere qualsiasi discorso in lingua parlata, anche se tenuto da un madrelingua Lettura Riesce a leggere articoli d’attualità e testi narrativi contemporanei Riesce a capire testi letterari e informativi lunghi e complessi e sa apprezzare le differenze di stile Riesce a capire con facilità tutte le forme di lingua scritta, anche quelle strutturalmente o linguisticamente complesse Parlato Riesce ad interagire normalmente con parlanti nativi e a partecipare ad una discussione in contesti familiari Riesce ad usare la lingua in modo flessibile ed efficace nelle relazioni sociali e professionali Riesce a partecipare senza sforzi a qualsiasi conversazione e discussione, rendendo le sfumature di significato Scritto Riesce a scrivere testi chiari e articolati su un’ampia gamma di argomenti che lo interessano Riesce a sviluppare analiticamente il suo punto di vista ed a scegliere lo stile più adatto Riesce a produrre le diverse tipologie testuali in modo chiaro, scorrevole e stilisticamente appropriato 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
CONFRONTO TRA VALUTAZIONI Pienamente raggiunto Raggiunto Parzialmente Ascolto Riesco a capire gli elementi principali in un discorso chiaro in lingua su argomenti familiari Riesco a capire espressioni e parole di uso molto frequente ed afferrare l’essenziale di messaggi semplici Riesco a riconoscere parole che mi sono familiari ed espressioni molto semplici riferite a me stesso, alla mia famiglia, al mio ambiente Lettura Riesco a capire testi scritti di uso corrente legati alla vita quotidiana Riesco a leggere testi brevi e semplici e a trovare informazioni essenziali in materiale di uso quotidiano Riesco a capire i nomi e le persone che mi sono familiari e frasi molto semplici Parlato Riesco a descrivere i miei sentimenti, le mie esperienze dirette e indirette, le mie opinioni Riesco ad usare una serie di espressioni e frasi per descrivere la mia famiglia e la mia vita Riesco a usare espressioni e frasi semplici per descrivere il luogo dove abito e la gente che conosco Scritto Riesco a scrivere testi semplici e coerenti su argomenti noti e lettere personali sulle mie esperienze ed impressioni Riesco a prendere semplici appunti e a scrivere messaggi su argomenti relativi a bisogni immediati Riesco a scrivere una breve e semplice cartolina, ad esempio per mandare i saluti dalle vacanze come mi vedo io come mi vede l’insegnante 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
CHE COSA VALUTARE? LE COMPETENZE “capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto ed a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo”. [Pellerey, 2004] CHE COSA SI APPRENDE? ABILITA’ CONOSCENZE IMPEGNO STRATEGIE METACOGNITIVE COME SI APPRENDE? MOTIVAZIONE RUOLO SOCIALE IMMAGINE DI SE’ SENSIBILITA’ AL CONTESTO CONSAPEVOLEZZA 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Tratto da: Castoldi
COMPETENZE CHIAVE: UN QUADRO SINOTTICO RACCOMANDAZIONI Unione europea (2006) FRANCIA (2006) SPAGNA (2006) COMMISSIONE ALLULLI (2007) Comunicazione nella madrelingua Padronanza della lingua francese Competenza in comunicazione linguistica Comunicare Comunicazione nelle lingue straniere Uso di una lingua straniera moderna Cultura matematica e competenze di base in scienze e tecnologia Competenze di base in matematica e in cultura scientifica e tecnologica Competenza matematica Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Saper conoscere e interagire con il mondo fisico 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
RACCOMANDAZIONI Unione europea (2006) FRANCIA (2006) SPAGNA (2006) COMMISSIONE ALLULLI (2007) Competenza digitale Padronanza delle TIC Trattamento dell’informa-zione e comp. informatica Imparare ad imparare Apprendere ad apprendere Competenze sociali e civiche Competenze sociali e civiche Competenza sociale e civica Collaborare e partecipare Spirito di iniziativa e imprenditorialità Autonomia e capacità di inziativa Autonomia e iniziativa personale Progettare Consapevolezza ed espressione culturale Cultura umanistica Competenza culturale e artistica Acquisire ed interpretare l’informazione 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
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prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano Vari metodi per accertare le competenze 18 gennaio 2008 prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano