COLTIVAZIONE La Cannabis Sativa veniva coltivata per ricavare la fibra, che era venduta al fine di integrare l'economia domestica. Fra le altre caratteristiche della buona fibra, vi era la sua lunghezza, che doveva essere tale da permettere poi una lavorazione agevole. Per i coltivatori di canapa era dunque molto importante curare le fasi della coltivazione, infatti i contadini mettevano grande impegno nella preparazione del terreno, nella semina, nel controllo dello sviluppo delle piante in altezza.
TERRENO La Cannabis Sativa può essere coltivata per molti anni sullo stesso terreno, senza bisogno di rotazione con altre colture. Cresce bene un po' ovunque, predilige però terreni ben lavorati e profondi, freschi, permeabili e poco esposti al vento. Dalle testimonianze raccolte risulta che la canapa da fibra era coltivata praticamente in tutte le campagne carignanesi. In particolare ci è riferito che: -su" terreno morto", scuro lascito del Po, non soffriva la sete e poteva anche non essere concimata; -su" terreno vivo", di aspetto bruno, presente ad esempio nell' area intorno a Frazione Brillante, bastavano una concimazione leggera e poca irrigazione; -su "terreno sabbioso", nel territorio di La Gorra, occorrevano maggiori annaffiature e concimazione più ricca. Era importante che il terreno fosse comunque preparato con cura, rivoltando le zolle e sminuzzandole bene con la zappa, in modo da renderlo soffice. Coltivazione
LA SEMINA La Cannabis Sativa germina a +1°c ed è abbastanza resistente al gelo. Il periodo ideale per la semina è l’inizio di marzo. Seminandola nel mese successivo, si può rischiare di esporre la germinazione e lo sviluppo delle piantine ad eccessiva siccità, compromettendo la produzione e il ricavo della fibra. Le file devono essere distanti 15-20 cm luna dall'altra, impiegando mezzo quintale di canapuccia (1) per ettaro. Un tempo la semina era fatta a mano, posizionando i semi a 2-4 cm di profondità e pareggiando la superficie del terreno con il rastrello. Rispettando il giusto quantitativo di semente lungo le file, il contadino poteva ottenere una crescita ottimale delle piante. Coltivazione
Quando le piantine iniziavano a crescere, si poteva intervenire diradando quelle in eccesso, in modo da evitare il reciproco soffocamento delle piante stesse ottenendo lo sviluppo rettilineo dei fusti in verticale e la massima resa del canapaio (2), che raggiungeva oltre i tre metri in altezza. La crescita piuttosto fitta delle piante e lo sviluppo veloce, che ombreggiava il terreno alla base, tendevano a far morire le piante parassitarie, dunque non era necessario intervenire per diserbare il terreno, che richiedeva però zappettature per rimanere morbido e ossigenato. Glossario: (1) CANAPUCCIA =seme della canapa. (2) CANAPAIO = campo coltivato a canapa Coltivazione