GIOCO O MATEMATICA? …. Questo è il dilemma. E SE FOSSERO… ENTRAMBI?!?
Da che sono nata mi sono sentita sempre inferiore al mondo matematico, pensando che fosse qualcosa come pieno di numeri e nozioni tecniche per soli scienziati. E poi in realtà mi sono resa conto che la matematica era ovunque, e allora dovevo avere paura di tutto ciò che avevo intorno.
Quando ho deciso di diventare una maestra mi sono chiesta se anche i bambini fossero un pò dei matematici, perché se la matematica era davvero in tutto allora non potevano esistere bambini più portati alla matematica. Ne erano immersi. Allora li ho osservati e mi sono resa conto che la matematica era sempre in loro, e per essere in loro doveva essere per forza un gioco. D'altronde si sa, il fare del bambino è sempre catalogato come gioco.
Ho visto un bambino non trovare sa sua pallina Ho visto un bambino non trovare sa sua pallina. Ad un certo punto ha l'ha riconosciuta dietro ad una sedia. Lui non sapeva spostare una sedia, era troppo pesante. Sapeva però gattonare e andarci dietro per poter recuperare la sua pallina. Problem solving, ha migliorato una sua forma mentale per risolvere un problema nuovo e tutto questo per un gioco.
Su una spiaggia si gioca a biglie, a campana, a tris Su una spiaggia si gioca a biglie, a campana, a tris. Su un tavolo a giochi in scatola. Ci si sfida sulla memoria e allora perché nel 2014 esiste ancora chi pensa ad un mondo matematico lontano dal pianeta Terra? Come se non esistessero i supermercati, le nuove strategie, come se non si potesse imparare più niente di nuovo.
È necessario svuotare di significato questa idea partendo già dalla prima infanzia, continuando nella primaria per migliorare le scuole secondarie. Tantissime sono le modalità per rendere gli esercizi matematici sfide, giochi e divertimenti per le nostre classi.
Giulia Bazzani Grazie per l’attenzione. Io, con il mio gruppo di compagne abbiamo cercato di declinare alcuni modi di utilizzare NUMICON, proponendo la matematica un gioco divertente già dai primi anni dell'infanzia. Grazie per l’attenzione. Giulia Bazzani