Assertività
- - + + Comportamento AGGRESSIVO DIRETTO I miei diritti e bisogni devono prevalere Comportamento ASSERTIVO Sia io che gli altri abbiamo diritti e bisogni in pari misura CONSIDERAZIONE E APERTURA DI SE’ Comportamento AGGRESSIVO INDIRETTO Non sono sicuro dei miei diritti, ma non considero quelli altrui Comportamento PASSIVO I diritti e bisogni altrui hanno precedenza sui miei - - CONSIDERAZIONE E ASCOLTO DEGLI ALTRI +
Persona aggressiva Assume sempre le iniziative e/o boicotta, svaluta quelle degli altri Può raggiungere gli obiettivi (immediati) personali e di lavoro, ma a spese degli altri Tende a violare i diritti altrui e a manipolare le persone Si sente ostile e rancorosa, è spesso critica e valutativa Emotivamente nervosa ed impaziente, tende ad intromettersi Genera negli altri posizioni di difesa o inibizione, ma anche sensazioni di collera e “vendetta relazionale” Parla molto, ascolta poco
Persona passiva Indugia nel prendere iniziative: permette agli altri di decidere per lei Permette agli altri di violare i suoi diritti e/o di manipolarla Si sente spesso frustrata, insoddisfatta ed insicura Emotivamente inibita e repressa, tende ad isolarsi Genera negli altri sensazioni di imbarazzo, noia, irritazione Raggiunge con fatica e frustrazione i propri obiettivi personali e di lavoro Ascolta troppo, parla poco
Persona assertiva Assume iniziative, fa problem solving Raggiunge i propri obiettivi senza prevaricare gli altri Difende i propri diritti rispettando quelli degli altri Si sente fiduciosa e sicura,ha un’immagine realistica di sé Emotivamente adeguata ed espressiva, tende all’interdipendenza Genera negli altri apertura, collaborazione e rispetto Parla e ascolta con equilibrio, coerentemente alla situazione
Quando essere assertivi Analizzare una richiesta Dare sostegno Dire di no Fare domande Formulare una richiesta Gestire una critica Negoziare Ottenere informazioni Placare l’ira Vendere un’idea
1. ANALIZZARE UNA RICHIESTA Fare domande per acquisire informazioni chiave mancanti Far specificare informazioni generiche Risalire alle reali esigenze Tradurre le esigenze in “specifiche” Evidenziare le “nostre” esigenze prioritarie, ma anche difficoltà, perplessità, ecc… Trovare una soluzione a vantaggio reciproco, non penalizzante per entrambi
2. DARE SOSTEGNO Non sottovalutarne l’importanza: le persone hanno bisogno di attenzione Il sostegno deve essere: tempestivo specifico appropriato accompagnato/sostenuto dal comportamento non verbale Manifestare fiducia nelle capacità dell’interlocutore Motivarlo a “non mollare”
3. DIRE DI NO Sostenere i propri diritti Distinguere tra bisogni – diritti – doveri Fissare limiti – priorità personali “invalicabili” Non farsi influenzare dai sensi di colpa Rifiutare con calma ma fermamente Pur rifiutando, non escludere - se esistono - possibilità future Sostenere le parole con un comportamento non verbale coerente (fermo – deciso – ma gentile)
4. FARE DOMANDE APERTE per “indagare” “creare un clima positivo” CHIUSE per “riepilogare” “ottenere notizie specifiche” AD ALTO POTENZIALE per “far esprimere valutazioni” “far meditare/riflettere” “far esprimere sentimenti” CHIARE e CONCISE
5. FORMULARE UNA RICHIESTA Scegliere le parole più adatte Accompagnare le parole con una comunicazione non verbale adeguata (ferma, decisa ma non aggressiva) Spiegare con argomentazioni forti il perché della richiesta Non “diluire” con argomentazioni “deboli” Parlare in prima persona Precisare bene la richiesta Presentare i vantaggi/svantaggi comuni se la richiesta è accettata Ribadire i vantaggi/svantaggi comuni a fronte di un rifiuto
6. GESTIRE UNA CRITICA Non reagire “emotivamente” Evitare di contrapporsi Considerare che le critiche sono dirette al comportamento e non alla persona Considerare che la critica è un’opportunità Far specificare – far approfondire (per circoscrivere la critica) Dare, se necessario, altri dati Chiudere “positivamente” (ad es. valorizzare gli aspetti positivi/costruttivi)
7. NEGOZIARE Esplorare le reciproche esigenze Individuare obiettivi comuni (spesso superiori alle posizioni dichiarate) Evitare i “bluff” Ricercare (anche con creatività) soluzioni vantaggiose per entrambi
8. OTTENERE INFORMAZIONI Mettere a fuoco le “informazioni” che servono per risolvere il nostro problema Spiegare perché servono quelle informazioni Creare un clima positivo Fare domande chiare e concise Non fare troppe domande (prepararsi quelle giuste) Stimolare con il comportamento non verbale (sguardo) Chiedere “aiuto” a fronte del rischio di un rifiuto
9. PLACARE L’IRA Non reagire emotivamente Cogliere il momento opportuno Ignorare selettivamente (non accettare provocazioni – rispondere solo a quelle parti dell’aggressione che si possono accettare) Cercare di capire l’altro ed il motivo che ha provocato l’irritazione Scusarsi se si è in difetto Spiegare le motivazioni del proprio comportamento Chiudere in modo neutro
10. VENDERE UN’IDEA È necessario: “crederci” far “innamorare” l’interlocutore della nostra idea Motivare spiegando i vantaggi Supportare le argomentazioni con dati/ esempi/immagini credibili e “motivanti” Non sottovalutare/banalizzare svantaggi, rischi, costi, ecc. Aprirsi a possibili modifiche, sperimentazioni, ecc. Considerare la cultura, i valori dell’altro Prefigurarsi le possibili obiezioni Essere tenaci