Macroeconomia II ESERCITAZIONE Moneta e Inflazione (Cap. 4) La Disoccupazione (Cap. 6)
Moneta e Inflazione La moneta è un bene utilizzabile in modo immediato per effettuare transazioni. La teoria quantitativa della moneta MV = PY, M = quantità di moneta, V = velocità di circolazione della moneta rispetto alle transazioni (misura quante volte la stessa moneta viene scambiata in un dato periodo di tempo) P = prezzo della transazione media, Y = produzione aggregata ESERCITAZIONE II
Ipotesi e proprietà Ipotesi teoria quantitativa: - V è costante; - Y è determinato dalla funzione di produzione Y=F(K,L) NB: Y, il Pil reale, non può essere influenzato da variazioni della quantità di moneta. Esiste, quindi, una relazione positiva tra moneta e prezzi: Il livello dei prezzi è proporzionale all’offerta di moneta. ESERCITAZIONE II
La domanda di moneta K = 1/V otteniamo la Equazione quantitativa: relazione tra reddito Y e i saldi monetari reali M/P K = 1/V otteniamo la funzione di domanda di moneta (saldi monetari reali che gli individui desiderano detenere): Se V (e quindi k) è costante la domanda M/P cresce proporzionalmente al reddito Capitolo 4: Moneta e inflazione
Teoria quantitativa della moneta e Inflazione Var % M + Var % V = Var % P + Var % Y Quindi (con Var % V e Var % Y costanti): Var % M = Var % P = Dove è il tasso di inflazione «La banca centrale, controllando l’offerta di moneta, ha il controllo del tasso di inflazione» ESERCITAZIONE II
Inflazione e tassi di interesse Effetto di Fisher Equazione di Fisher: Il tasso di interesse nominale (i) varia in relazione a variazioni del tasso di interesse reale (r) oppure a seguito di variazioni dell’inflazione (). Un aumento della moneta genera un aumento dell’inflazione... Var % M = Var % P = ...che genera un aumento dei tassi nominali: i = r + = r + Var % M
Multiple choice: Nella Teoria Quantitativa della Moneta, un aumento dell’offerta di moneta da parte della banca centrale: a) Porta ad un aumento di reddito b) Aumenta la velocità di circolazione della moneta. c) Riduce la domanda di moneta d) Aumenta il livello dei prezzi e) Aumenta la domanda di moneta Sol. d, ( MV = PY ) Nell’equazione di Fisher, Il tasso di interesse nominale: a) È dato dalla somma di tasso di interesse reale e tasso di inflazione. b) Eguaglia il tasso di interesse reale meno il tasso di inflazione. c) È sempre maggiore del tasso di interesse reale. d) È costante. Sol. a, ( i = r + π ) ESERCITAZIONE II
Le aspettative Tassi effettivi e tassi attesi Debitori e creditori fissano il tasso di interesse nominale sulla base delle aspettative di inflazione. Tasso di interesse reale ex-ante: inflazione attesa e Tasso di interesse reale ex-post: inflazione realizzata Effetto di Fisher: i = r + e
Multiple choice: Se l’inflazione effettiva è più elevata di quella attesa, il creditore subisce effetti negativi e il debitore guadagna perché: a) Il tasso di interesse reale ex post è maggiore del tasso di interesse reale ex ante. b) Il tasso di interesse reale ex post è minore del tasso di interesse reale ex ante. c) Il tasso di interesse reale diminuisce. d) Il tasso di interesse nominale diminuisce. Sol. b, [ r(ex post)= i - π ; r(ex ante) = 1 - πe ; π>π e ] Se la domanda di moneta è data dall’equazione (M/P)d = 0,4Y, allora: a) La velocità di circolazione della moneta rispetto al reddito è costante. b) La domanda di moneta non dipende dal tasso di interesse. c) La velocità di circolazione della moneta eguaglia 2,5. d) Tutte le risposte precedenti sono corrette. Sol. d, [ MV = PY , (M/P) = (Y/V ) ] ESERCITAZIONE II
Risposta alla precendente domanda... 1/V= 0,4 e non dipende dal reddito Y La domanda di moneta dipende in modo direttamente propozionale dal reddito, ma non dipende dal tasso di interesse La domanda di circolazione della momenta è uguale a: 1/V = 0, 4 perciò V=1 / 0,4 = 2,5 10 ESERCITAZIONE II
Multiple choice: Secondo l’effetto Fisher, un aumento del tasso di inflazione conduce a: a) Un aumento dello stock reale di moneta. b) Un aumento del tasso di interesse nominale. c) Un aumento del tasso di interesse reale. d) Tutte le risposte precedenti. Sol. b Se l’inflazione diminuisce dal 6 percento al 4 percento, a parità di altre condizioni, allora l’effetto Fisher stabilisce che: a) Tasso di interesse reale e nominale diminuiscono entrambi del 2 percento. b) Non ci sono variazioni né del tasso di interesse nominale né del tasso di interesse reale. c) Il tasso di interesse nominale diminuisce del 2 percento, mentre il tasso di interesse reale rimane invariato. d) Il tasso di interesse reale diminuisce del 2 percento, mentre il tasso di interesse nominale rimane invariato. Sol. c ESERCITAZIONE II
Teoria delle preferenze per la liquidità: La domanda di moneta in termini reali (oppure domanda di liquidità dei saldi monetari reali) è: Positivamente correlata con il livello del reddito Y Negativamente correlta con il tasso di interesse nominale i
La domanda di moneta Tassi di interesse reale, inflazione attesa e reddito La scelta tra moneta e fondi mutuabili dipende da: La domanda di saldi monetari reali è data da: Le famiglie riducono la domanda di moneta se il reddito cala, se il tasso di interesse reale cresce e se l’inflazione attesa cresce.
Mercato della moneta L’offerta di moneta nominale M è controllata dalla banca centrale e quindi è una variabile esogena La domanda di saldi monetari reali dipende: Reddito Y (che è esogeno), Tasso di interesse reale r. Determinato sul mercato dei fondi mutuabili (quindi in questo modello è esogeno) Aspettative di inflazione.
Teoria Preferenze Liquidità Saldi Monetari Reali ora dipendono anche dal tasso di interesse nominale i: Qual è l’effetto di un annuncio della Banca Centrale di aumentare in futuro l’offerta di moneta? Offerta di saldi = monetari reali Domanda di saldi monetari reali 15 ESERCITAZIONE II
Aspettative ed Inflazione a) Si creano aspettative di un aumento delle quantità di monenta, perciò aumenta l’inflazione attesa πe, b1) si alza il tasso di interesse nominale i (effetto Fisher), b2) diminuisce la domanda di saldi monetari Siccome l’offerta M è fissa (la BC non ha ancora variato la quantità di moneta), si ha un aumento del livello generale dei prezzi. 16 ESERCITAZIONE II
Esercizio 1 Partendo da una condizione di equilibrio nel mercato della moneta: Si dica che effetto provoca sulla Md e sul tasso di interesse un aumento del reddito nominale. Si mostri graficamente la variazione; Dato il nuovo equilibrio trovato, qual è la quantità di moneta che potranno detenere gli individui? Si confrontino i due equilibri trovati.
a) Un aumento del reddito nominale porterà ad un aumento della domanda di moneta da parte dei soggetti economici che chiederanno maggiore liquidità. La BC offre una quantità fissa di moneta, perciò vi sarà un aumento del tasso di interesse. Tale aumento raffredderà l’economia frenando la richiesta di liquidità. i M MS B i*’ i* MD’ A MD M*
b) Passando dal punto A al punto B, lo spostamento della domanda di moneta ha portato ad un aumento del tasso d’interesse per compensare laaa rigidità della offerta di monenta. Gli individui deterranno la stessa quantità di moneta M* sia in A che in B.
Esercizio 2 Si consideri un’economia nella quale tutta la moneta è detenuta sotto forma di circolante. Si sppona, inoltre, che la BC voglia attuare una operazione di mercato aperto restrittiva. La base monetaria che ha a disposizione ammonta a 200 milioni di € e la riduzione che vuole operare è di 50 milioni di €. Qual è l’effetto che l’operazione restrittiva ha sulle attività finanziarie della BC? Come variano a seguito di tale operazione di mercato aperto la domanda e l’offerta dei titoli nel mercato finanziario e, di conseguenza, come variano il prezzo dei titoli e il tasso d’interesse nominale? Come si comporteranno le curve di domanda e di offerta di moneta? Data una rappresentazione grafica del processo di aggiustamento.
L’operazione di mercato aperto restrittiva comporta una vendita di titoli da parte della BC: le attività finanziarie della BC diminuiranno di 50 milioni. Ovviamente, anche le passività finanziaire (quindi il circolante) varieranno dello stesso importo. A seguito di tale operazione, la domanda dei titoli non varia, mentre l’offerta aumenta: l’effetto sarà una diminuzione del prezzo dei titoli nel mercato finanziario e, di conseguenza, un aumento dei tassi d’interesse nominali.
MS’ MS i B i*’ A i* MD M M*’ M* c) La domanda di moneta rimane costante e l’offerta di moneta diminuisce, perciò detenere moneta diventa meno conveniente. Graficamente si passa dal punto A al punto B. i M B i*’ A i* MD M*’ M*
Disoccupazione frizionale e strutturale La disoccupazione (cap. 6) Disoccupazione frizionale e strutturale Due cause di disoccupazione: La ricerca del lavoro: disoccupazione temporanea (FRIZIONALE) La rigidità dei salari: disoccupazione persistente (STRUTTURALE)
Il tasso naturale di disoccupazione Notazione L: Forza lavoro totale D: Stock di disoccupati in ogni istante di tempo O: Stock di occupati in ogni istante di tempo s: Tasso di separazione Percentuale di occupati che perde il lavoro in un dato periodo di tempo o: Tasso di occupazione Percentuale di disoccupati che trova lavoro in un dato periodo di tempo
Il tasso naturale di disoccupazione Perdita del lavoro e nuovi occupati In ogni istante di tempo ci sono: s x O nuovi disoccupati o x D nuovi occupati Quando il numero di nuovi occupati è uguale al numero di nuovi disoccupati il tasso di disoccupazione non cambia: o x D = s x O Questa equazione definisce l’equilibrio di stato stazionario in cui la disoccupazione non cambia.
Il tasso naturale di disoccupazione Perdita del lavoro e nuovi occupati Tasso di disoccupazione naturale: D/L D/L =s/ (o + s) Tasso di disoccupazione naturale: L/D L / D =o/ (o + s)
Mercato del lavoro – Rappresentazione grafica Domanda e offerta di lavoro L’offerta di lavoro è costante Il salario (prezzo di equilibrio) è quindi determinato dalla domanda L’uguaglianza tra domanda e offerta determina il salario reale di equilibrio PML Salario L’offerta di lavoro è costante e pari a tutto il lavoro disponibile nell’economia W/P La PML è la curva di domanda di lavoro LD = PML L
Multiple choice: L'imposizione di un salario minimo crea disoccupazione strutturale se E' inferiore al salario di equilibrio competitivo, market clearing. E' superiore al salario di equilibrio competitivo, market clearing. sempre Mai Sol. b Se il tasso di occupazione è pari a o = 0,10 ed il tasso di separazione è pari a s = 0,05. Qual è la frazione di occupati in stato stazionario? ½ 2/3 ¼ 1/3 Sol. c (la frazione di occupati è pari a: o/(s+o) ESERCITAZIONE II
Multiple choice L’introduzione di un sussidio di disoccupazione: Riduce la disoccupazione strutturale. Introduce un salario minimo superiore a quello di equilibrio. Aumenta la disoccupazione frizionale. Aumenta la domanda di lavoro per qualsiasi livello di salario. Porta ad un aumento della produzione. Sol. c Considerate un’economia con una forza lavoro costante pari a L. Indichiamo con D il numero dei disoccupati e con O il numero di occupati. Sia s=0,15 (15%) il tasso di separazione della forza lavoro e o=0,35 (35%) il tasso di ottenimento del lavoro. Qual’è il tasso di disoccupazione naturale D/L (detto anche di stato stazionario)? 0,15 quindi 15% 0,30 quindi 30% 0,35 quindi 35% 0,50 quindi 50% Sol. C D/L =s/ (o + s) ESERCITAZIONE II
Esercizio 1 a) Fate il grafico del mercato del lavoro e riportate la curva di offerta e di domanda di lavoro individuando il punto di equilibrio b) Illustrate l’effetto di un aumento della produttività del lavoro sull’occupazione e sul salario di equilibrio c) Come cambierebbe l’equilibrio se i salari minimi fossero fissati al livello dell’equilibrio di mercato precendente all’aumento della produttività del lavoro?
Soluzione a) W/P (W/P)* LD=PML L ESERCITAZIONE II
Soluzione b) W/P (W/P)*’ (W/P)* LD=PML L ESERCITAZIONE II
b) Un aumento della produttività del lavoro fa spostare la curva di domanda di lavoro (PML) verso l’alto. Questo comporta un aumento del salario reale in equilibrio (W/P)*’>(W/P)*. Partendo da una situazione di piena occupazione, al nuovo livello di salario reale (W/P)*’ tutta la forza lavoro è occupata. Non ci sono effetti sull’occupazione.
Soluzione c) Salario minimo fissato nel punto di equilibrio iniziale W/P (W/P)*’ Salario min =(W/P)* LD=PML L ESERCITAZIONE II
(W/P)*=salario min<(W/P)*’ Il risultato non cambia se il salario minimo fosse stato imposto a livello di (W/P)*. Perché? Il salario minimo [=(W/P)*] è minore rispetto al salario di equilibrio dopo l’aumento della curva di domanda. Dato che (W/P)*=salario min<(W/P)*’ L’effetto del salario minimo sull’occupazione è zero.
Esercizio 2 Fate il grafico del mercato del lavoro. Ipotizzate, dunque, una riduzione della produttività marginale del lavoro: a) Mostrate graficamente come si sposta la curva di domanda di lavoro. Come variano occupazione, disoccupazione e salario reale se il mercato del lavoro tende sempre all’equilibrio? b) Cosa succederebbe se i sindacati impedissero ai salari reali di aggiustarsi liberamente? c) Esistono a vostro parere altre ragioni per cui si potrebbe giungere allo stesso risultato? I ESERCITAZIONE
Soluzione Salario W/P (W/P)’ L L a) Condizione di equilibrio: PML = W/P, dopo ΔPML, PML’=(W/P)’ Salario W/P (W/P)’ LD=PML LD’=PML’ L L I ESERCITAZIONE
Continua Se la PML diminuisce, perché il mercato del lavoro rimanga in equilibrio è necessario che il salario reale diminuisca. Nel nuovo equilibrio, il numero degli occupati non cambia, perché l’offerta di lavoro è fissa, ma ora gli occupati percepiranno un salario reale più basso. Anche la disoccupazione non varia se i salari reali sono liberi di aggiustarsi. I ESERCITAZIONE
Continua Salario W/P L’ L L b) Condizione di equilibrio non rispettata: PML’ ≠ W/P Salario Disoccupazione W/P LD=PML LD’=PML’’ L’ L L I ESERCITAZIONE
Continua b) Se i sindacati impediscono al salario reale di aggiustarsi si genera disoccupazione, perché in corrispondenza del valore iniziale di W/P la nuova domanda di lavoro è inferiore all’offerta e solo L’ lavoratori potranno restare impiegati. I disoccupati aumenteranno in misura pari a (L-L’). I ESERCITAZIONE
Continua c) Ogni altro tipo di politica o fenomeno che generi rigidità dei salari nell’aggiustarsi al loro livello di equilibrio produrrà gli stessi risultati. Ad esempio, secondo la teoria dei salari di efficienza è possibile che siano le imprese stesse a decidere di pagare salari superiori a quelli di equilibrio per evitare di perdere i lavoratori migliori, per ridurre il turnover e/o i costi di formazione del nuovo personale, ecc. I ESERCITAZIONE