“Educare al genere. La scuola promuove la differenza” La violenza contro le donne si contrasta sin dai banchi di scuola  Giovedì 6 Febbraio 2014, ore

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“Educare al genere. La scuola promuove la differenza” La violenza contro le donne si contrasta sin dai banchi di scuola  Giovedì 6 Febbraio 2014, ore 17.00-20.00  I.I.S. "A Bafile", L'Aquila  Martedì 18 Febbraio 2014, ore 17.00-20.00 I.I.S. "L. Da Vinci", L'Aquila Venerdì 7 Marzo 2014, ore 17.00-20.00 Locali Scuola Primaria "De Amicis", D.D. "Silvestro dell'Aquila", L'Aquila Giovedì 20 Marzo 2014, ore 17.00-20.00 I.C. "Gianni Rodari", L'Aquila

all'art.1, descrive la violenza contro le donne come: La "Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'eliminazione della violenza contro le donne" del 1993 all'art.1, descrive la violenza contro le donne come: « Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata».

La violenza contro le donne è la violenza perpetrata contro il corpo e/o la mente delle donne ed è basata sul genere. "La violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fintanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace". Kofi Annan, allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, 8 Marzo 1993

GENERE Disuguaglianze non conseguenza “naturale” dei corpi sessuati, ma prodotto di specifiche costruzioni sociali e culturali Antropologa Gayle Rubin, 1975

Sesso biologico vs Sesso sociale Ruolo di genere Modo di vestire Linguaggio del corpo e comportamenti classificati come femminili o maschili in una determinata cultura (convinzione interiore di essere un uomo, una donna o entrambi, come per le persone transgender: sesso psicologico) (attrazione erotica e affettiva verso un sesso, l’altro o entrambi: orientamento sessuale)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che per le donne tra i 15 e i 44 anni il rischio di subire violenze domestiche o stupri sia maggiore di quello di cancro o incidenti.

In tutta Europa ci sono ogni giorno 7 donne o bambine uccise da un uomo, quasi sempre un proprio familiare o comunque una persona con un precedente legame affettivo o d’amore. In Europa 1 donna su 4 ha subito almeno una volta nella vita violenza nelle relazioni d’intimità. In Italia 1 donna su 3 tra i 16 e i 70 anni è stata vittima nella sua vita dell'aggressività di un uomo. E ogni anno vengono uccise in media più di 100 donne dal marito, dal fidanzato, dal partner o da un ex (1 ogni 2 gg e mezzo!)

uomini e donne Gli Uomini vengono uccisi da ALTRI Uomini per motivi differenti, spesso per criminalità organizzata.  Le Donne, invece, vengono uccise in quanto donne, mogli, fidanzate, ex compagne.  La percentuale di uomini uccisi dalle loro compagne o ex compagne è bassissima.  Per QUESTO dobbiamo parlare di un fenomeno fortemente connotato e strutturale che trae le origini dallo squilibrio tra rapporti di Genere.

Violenza assistita Per Violenza Assistita Intrafamiliare si intende l’esperire, da parte della bambina o del bambino, qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative, adulte o minori. La/il bambina/o può farne esperienza direttamente (quando essa avviene nel suo campo percettivo), indirettamente (quando il minore è a conoscenza della violenza), e/o percependone gli effetti. (C.I.S.M.A.I. - Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia - 2005)

LA VIOLENZA SULLE DONNE, E QUINDI SULLE QUELLE CHE SONO MADRI, E’ UN FENOMENO DIFFUSO E ANCORA MOLTO SOTTOVALUTATO (SPESSO TACIUTO: «non lo faccio…per le figlie/i figli!». UNA MADRE MALTRATTATA E’ UNA MADRE TRAUMATIZZATA.

Cosa fare? Sono necessari interventi culturali di sensibilizzazione verso la società civile tutta, affinché si crei una condanna sociale alla violenza contro le donne. Occorre un lavoro educativo verso le nuove generazioni, perché crescano attraverso una cultura dei rapporti sentimentali e sociali che valorizzino le differenze di genere e si incentrino sul rispetto, la libertà e il sostegno reciproco.

La scuola “fa” e “deve fare” la differenza deve esplorare criticamente le condizioni di vita delle donne e degli uomini della nostra società deve individuare le differenze al fine di accoglierle, rispettarle e valorizzarle deve utilizzare l’ambito che le è proprio, e cioè quello di luogo propulsore di cultura, di formazione, di educazione al rispetto

Nello specifico agire sinergicamente per promuovere una pedagogia della differenza che valorizzi la complessità educhi alla relazione interpersonale e interculturale proponga attività didattiche curricolari e extracurricolari volte al contrasto di una cultura che è omertosa con la violenza di genere

Come? Attivare conoscenza e consapevolezza delle differenze di genere Padroneggiare e condividere un linguaggio che si faccia portatore di un nuovo sguardo per osservare le differenze tra uomini e donne Riconoscere e individuare gli stereotipi Analizzare i silenzi e le omissioni

E ancora… Educare alla non neutralità della conoscenza Educare al desiderio Educare alla trasgressione dei modelli dominanti, soprattutto mediatici Creare uno spazio educativo, fisico e simbolico, di decostruzione e interrogazione degli stereotipi Revisionare le modalità di trasmissione dei saperi Imparare a nominare le emozioni Riflettere su di sé Attivare modelli culturali declinati al rispetto di genere Educare al rispetto e ai valori della diversità.

LINGUAGGIO “Le parole sono femmine, i fatti sono maschi”, così recitava un antico proverbio nato in tempi improntati ad una virilità esibita e al disprezzo per le donne. La lingua italiana è fortemente androcentrica: lo è la sintassi, lo è il lessico e sono stati altrettanto centrati sul maschile, per secoli, gli strumenti che descrivono la nostra lingua e il nostro lessico, cioè le grammatiche e i dizionari.

Attenzione al linguaggio! Le parole veicolano valori Le parole veicolano la costruzione della realtà E la realtà è frutto della lunga storia di donne e uomini che ci hanno preceduto MA può anche mutare!

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