Piero Attanasio – AIE Associazione Italiana Editori Nuove problematiche legislative e contrattuali nei rapporti tra editori e biblioteche Milano, Bibliostar, 4 marzo 2011
Sommario Biblioteche digitali Opere orfane, fuori commercio Modelli di gestione collettiva volontaria dei diritti Deposito legale “Prestito” elettronico Conclusioni
Il dibattito sulle biblioteche digitali in Europa I dati di partenza: Il “buco nero del XX secolo” Gli alti costi di transazione Per libri con basso valore commerciale (per i fuori commercio) concludere il contratto può costare più dei diritti Problema della “ricerca diligente” (?) Ricercare lo status commerciale di un’opera Ricercare l’avente diritto e avere una sua risposta Le soluzioni: Sedersi a un tavolo – tra aventi diritto e biblioteche – e cercare una soluzione ragionevole Primi esempi in Francia e Germania Altri annunciati (es. Danimarca)
L’accordo tedesco Il programma: Biblioteca digitale dei libri fuori commercio pubblicati in Germania dal 1948 al 1965 Finanziamento pubblico 100% La soluzione: Individuare criteri condivisi per la definizione e la determinazione dello status di fuori commercio di un’opera (non di un libro - manifestazione) Solo per i fuori commercio: licenza collettiva con pagamenti a scalare sulla base dell’anno di edizione Il consenso preventivo di ciascun titolare non è necessario … … ma rimane il diritto di opt out individuale (soprattutto a garanzia dei diritti morali) Ogni volta che è possibile, l’avente diritto viene notificato
L’accordo tedesco / 2 Lo stato dell’arte Biblioteche, editori e autori hanno congiuntamente chiesto al Governo una modifica normativa per far sì che l’accordo volontario siglato con VgWort (la società collettiva per le opere letterarie) valga anche per i non aderenti a VgWort Si stanno valutando i meccanismi per implementare l’accordo In particolare: si sta valutando l’uso di Arrow (il progetto coordinato da AIE – cfr. Per la determinazione dei fuori commercio Per la gestione del processo di notifica
L’accordo francese Il programma: “Rivitalizzazione” dei fuori commercio francesi in ambiente digitale: edizioni francesi del Novecento Collaborazione pubblico privato (un ruolo inedito delle biblioteche) Finanziamenti pubblico: prestiti (non fondo perduto) e ricerca di un piano di sostenibilità commerciale La soluzione: 1.Una nuova società commerciale (maggioranza privata, minoranza pubblica) si incarica della digitalizzazione Economie di scala, standardizzazione formati e metadati 2.I diritti sono affidati a una società di gestione 3.Diritto di opt out L’autore sempre, l’editore solo in tempi limitati e solo se si impegna a rimettere in commercio in proprio 4.La società di gestione offre i diritti di sfruttamento Prioritariamente all’editore originario in esclusiva Se questi rifiuta a chiunque senza esclusiva Se un testo non ha acquirenti può essere “acquistato” dalle biblioteche a tariffe speciali
L’accordo francese / 2 La soluzione (continua): 5.Chi acquista i diritti, acquista anche i file dalla società commerciale 6.La Biblioteca nazionale (BNF) riceve tutti i file per i programmi di conservazione di lungo periodo 7.Potrà rendere disponibili i file che non trovano altri canali 8.In ogni caso tutti i file saranno ricercabili su Gallica 2 e su Europeana Gli utenti potranno accedere ad estratti e saranno reindirizzati sulle fonti dove acquisire l’accesso (modello Google Books)
L’accordo francese / 3 Stato dell’arte Il 1 febbraio è stato siglato un primo accordo, che delinea il modello e impegna le parti a fare uno studio di fattibilità Nello studio, un capitolo è dedicato anche al sistema di gestione dell’accordo sui diritti Si sta valutando l’adozione di Arrow
Qualche considerazione generale Se si confrontano queste esperienze con il “caso Google” si dimostra come l’Europa abbia molto da insegnare In USA si è “andati per tribunali” e dall’inizio del 2005 si sono spese montagne di dollari con il solo risultato di perdere tempo! Quando ci si siede attorno a un tavolo gli accordi si possono trovare La legislazione può essere minima: Solo qualche meccanismo per estendere gli effetti degli accordi erga omnes È comunque necessario un sistema robusto per la gestione dei diritti “Registri” sì, ma distribuiti Servizi di diverso tipo Arrow è un sistema ideato secondo questi principi
Cosa manca all’Italia? Non le capacità tecniche Le parti saprebbero trovare un accordo Manca una politica Se le biblioteche e il libro non sono una priorità …
Il deposito legale Una dimostrazione che si possono trovare accordi tra editori e biblioteche anche in Italia Il gruppo di lavoro istituito presso il Ministero per i beni culturali ha raggiunto gli accordi necessari per iniziare i programmi di deposito legale Anche qui: dove sono però le risorse per farli davvero? Ha senso una legge che dice che un deposito legale digitale non deve avere “oneri per lo Stato”? Per chi allora?
Qualche considerazione personale L’esperienza nel gruppo di lavoro mi suggerisce che: Parlarsi è molto utile! Gli accordi si trovano Soluzioni negoziate tra le parti sono le uniche che possono funzionare davvero Occorre affrontare la complessità tecnica delle sfide digitali Per esempio: si possono mettere in atto tecniche di “mietitura” (harvesting) senza porsi il problema di trebbiare? Sempre più una funzione di deposito digitale può avere un valore anche per gli editori Es.: per fornire garanzie contrattuali nei contratti sulle riviste scientifiche
Il “prestito” elettronico Quando riferito ai file è solo una metafora Non si prestano i file: si concedono licenze È una metafora utile? Sì, se non ci si innamora troppo della stessa Ha senso cercare di riprodurre le stesse caratteristiche del prestito fisico, forzando le tecnologie in una imitazione del mondo analogico? Una proposta di metodo: Usare l’essenza della metafora: replicare la funzione sociale del prestito bibliotecario nei nuovi ambienti, non le sue caratteristiche “fisiche” Con una difficoltà concettuale: nel prestito di oggetti, sono le caratteristiche fisiche a evitare che il servizio bibliotecario non entri in competizione con lo sfruttamento economico delle opere Quali soluzioni? Non lo so, se non che difficilmente possono funzionare soluzioni unilaterali non negoziate
Conclusioni (provvisorie) Il dialogo tra le parti e gli accordi volontari sono più efficaci di soluzioni imposte dall’alto Una guerra per misurare la forza delle lobby sull’ampiezza delle eccezioni è perdente per entrambi Gli accordi sono più flessibili e seguono meglio le evoluzioni tecnologiche La validità erga omnes di accordi tra le parti può essere una soluzione Gli accordi richiedono alcune pre-condizioni: Una buona tradizione di gestione collettiva nel nostro settore Una reale rappresentatività di chi negozia Meccanismi di opt out, soprattutto a tutela dei diritti morali Sistemi elettronici (tipo Arrow) per la gestione
Grazie dell’attenzione Per ulteriori informazioni: