Intervista a Patrizia Gioia

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Transcript della presentazione:

Intervista a Patrizia Gioia IC. «G. Palombini» Roma Classe III A Plesso «E. Salgari» Comenius project «Dynamic citizens of Europe» Inspirational people Intervista a Patrizia Gioia 26-2-2014

Chi è Patrizia Gioia? Patrizia Goia è un’archeologa, è la direttrice del Museo del Pleistocene. Perché l’abbiamo intervistata? L’abbiamo intervistata perché si è impegnata molto per realizzare il museo situato vicino alla nostra scuola. Nel museo vengono custodite le zanne degli elefanti antichi e le tracce degli uomini primitivi che un tempo vivevano nel nostro quartiere.

L’intervista in classe

Qualcosa su di lei Patrizia è sposata ed ha una figlia. Quando era piccolo le piaceva molto studiare e andare a scuola. Soprattutto le piaceva moltissimo leggere tanti libri e pensava di diventare un’insegnante. Si è appassionata all’archeologia durante gli studi universitari. Quando ha cominciato a lavorare, si è occupata del sito pleistocenico di Rebibbia-Casal de’ Pazzi che era in pessime condizioni ed ha deciso di farlo diventare un museo. Ha scritto cinque libri, uno si intitola «Elefanti a Roma».

In che cosa si è impegnata? Si è impegnata realizzare il museo e per farlo conoscere a tutti i cittadini. Si è impegnata per renderci felici e interessati, aprendo il museo. Così ha contribuito a migliorare il nostro quartiere e a rendere più bella la città di Roma.

Che cosa ha scoperto? Ha scoperto che il letto dell’antico fiume che è stato musealizzato non è l’Aniene, ma probabilmente un suo affluente. Perché il suo lavoro è importante per il nostro quartiere e per tutta la città? E’ importante per la città perché si è impegnata per conservare l’unica testimonianza del periodo del Pleistocene che è rimasta dentro Roma, così possiamo conoscere come era la città tanto tempo fa.

Perché il suo lavoro è importante per noi? E’ importante per noi perché ci fa sapere che cosa c’era qui nel passato, nel luogo dove noi viviamo. Ha migliorato il museo, ha fatto tante cose nuove: un «pleisto-giardino» con le piante di tanto tempo fa; un filmato dove si vede la vita degli uomini primitivi che vivevano qui. E’ interessante e ci rende molto felici imparare cose nuove, mentre impariamo ci divertiamo.

Che cosa ci ha colpito? Quando c’è uno scavo, un luogo antico in mezzo alla campagna o in un quartiere qualsiasi, le piace farlo diventare un museo, però non il museo con tante vetrine, ma il museo in cui tu vai lì e guardi un posto dove la gente antica ha vissuto davvero.

Alcune impressioni su di lei E’ una persona interessante, gentile e molto simpatica ed è brava nel suo lavoro. Quando la vedo mi incuriosisco sempre di più e la mia memoria si riempie di curiosità. Per me Patrizia Gioia è importante perché fa un lavoro molto impegnativo.

Quale messaggio ci consegna? Nel nostro museo si può capire che gli uomini non hanno vissuto sempre come noi, hanno vissuto in un modo completamente diverso da come viviamo noi. Hanno vissuto anche con un clima diverso, mangiando cose diverse, ed erano anche diversi loro, ma erano altrettanto bravi, quindi in quel museo si possono imparare tante cose, sul modo, sull’ambiente, sulla vita degli uomini, sulla vita degli animali. Si può imparare tanto, anche facendo un confronto con la nostra vita di oggi.

Grazie!