VERSO UNA VALUTAZIONE MIRATA DELLE COMPETENZE

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VERSO UNA VALUTAZIONE MIRATA DELLE COMPETENZE Dott.ssa Federica PEA - Psicologa

LE ASPETTATIVE NEI CONFRONTI DEGLI STUDENTI SORDI *Distribuire il questionario “Percezione dello studente sordo”. Segue FOCUS-GROUP sul tema.

ANALISI SITUAZIONE DI PARTENZA Dannosi sono gli effetti derivanti dalle aspettative, generalmente negative, che gli insegnanti nutrono nei confronti dei studenti sordi. L’analisi del reale livello delle competenze dello studente sordo previene il rischio delle ricadute, sia a livello dell’apprendimento (insuccesso) che psicologico (senso del fallimento nello studente e di inadeguatezza nell’insegnante). * Distribuire schede per l’analisi della situazione di partenza, con modelli differenziati per materie.

PER UNA VALUTAZIONE A 360° Analisi a 360°che coinvolge: L’individuazione esigenze contesto socioculturale e della situazione di partenza dello studente sordo; La definizione degli obiettivi (immediati, intermedi, finali); La relativa organizzazione delle attività e dei contenuti; L’individuazione dei metodi, materiali e sussidi adeguati; La sistematica osservazione dei processi di apprendimento; Una valutazione pianificata, a tappe ed a più riprese.

ANALISI → OBIETTIVI → VALUTAZIONE Porsi degli obiettivi ed in base ad essi programmare la valutazione, per tappe. Distinzione fra obiettivi: EDUCATIVI (sfera del comportamento); DIDATTICI (sfera dell’apprendimento). Per gli studenti sordi ricadono nell’ambito dell’italiano, perché la competenza linguistica risulta indispensabile per accedere alle altre discipline. (* Distribuire schede OBIETTIVI, differenziate per classi)

VALUTAZIONE – dettagli tecnici Va svolta a più riprese ed a tappe; preferire i questionari chiusi a risposta multipla (20/25 item per verifica – 40/45 item per verifica finale di un’unità didattica). La più semplice è quella del VERO-FALSO; deve essere collegata alla metodologia d’insegnamento; la domanda deve essere posta al livello dello studente sordo.

ATTENZIONE Tenere sempre conto delle difficoltà di linguaggio (che possono fortemente penalizzare la prestazione) nella rielaborazione dei contenuti (difficoltà nel rispondere, non perché non sa, ma perché deve fare dei passaggi in più nell’italiano); la labiolettura regge in una comunicazione 1 a 1 per un massimo di 20 minuti circa; spesso lo studente sordo dice di avere capito, ma non sempre è vero.

E… BUON LAVORO!!! Bibliografia consigliata (da cui provengono le schede utilizzate) Maragna, S. (2003) “Una scuola oltre le parole. Educare il bambino sordo alla lingua parlata e scritta”. Con esempi di unità didattiche. FrancoAngeli, Milano. Contatti Dott.ssa Federica Pea – Psicologa sorda Cell. 347 – 8954641 (SMS) Mail: federica.pea@libero.it