Feste di colori nel mondo tra passato e presente Laboratorio INTERCULTURA Classe 3°D Disciplina: italiano Anno scolastico 2013-2014
La festa Dice M. K. Gandhi: «La festa è la compagnia dei buoni ed è cibo per le nostre anime; per questo la cerchiamo. Perché non basta che noi impariamo l´arte di leggere, scrivere, etc, è necessario che noi impariamo l’arte di vivere in amicizia con tutti i nostri vicini»
Indice generale Feste della terra, delle stagioni, del raccolto, di fiori e frutta Feste della vita, di momenti importanti della vita Feste religiose
Festa della terra
Festa della terra Festa della terra, la madre Terra è un bene comune di tutti. Senza confini che dividono il territorio in terre dei ricchi e dei poveri, Nord e Sud, centro e periferie.
San martino Martino nacque nel 316 o 317 nella provincia romana della Pannonia (l’attuale Ungheria) e fu chiamato col diminutivo del dio della guerra Marte.
Aveva solo 15 anni quando suo padre lo obbligò al giuramento militare e, da lì a poco, venne promosso al grado di “Circitor”, facendo la ronda di notte e l’ispezione dei posti di guardia.
Nel 338 avvenne un episodio emblematico: durante una ronda, in pieno inverno, incontrò un povero seminudo e, non avendo più denari, tagliò in due il proprio mantello con la spada, donandone una metà al povero
Martino ricevette il battesimo nella Pasqua del 339, fu eletto vescovo per acclamazione
Martino trascorse 26 lunghi anni, fino alla sua morte, battendosi per l’evangelizzazione, contro l’eresia e la miseria umana
Morì l’8 novembre del 397 e le sue esequie ebbero luogo l’11 novembre, festa appunto dedicata al Santo
L’ 11 Novembre è la festa ispirata per tradizione alla svinatura e all'inizio del ciclo invernale. “Per San Martino si spilla la botte del buon vino”, dice il proverbio. La svinatura favorisce le libagioni e i banchetti
La festa dei morti in Italia Il 2 novembre si celebra il giorno dei morti. E’ la festività che la Chiesa cattolica dedica alla commemorazione dei defunti
Il culto dei morti è antichissimo Il culto dei morti è antichissimo. La data del 2 di novembre sembrerebbe riferirsi al periodo del grande Diluvio, di cui parla la Genesi, quello per cui Noè costruì l’arca e che secondo il racconto cadde nel “diciassettesimo giorno del secondo mese”, che corrisponderebbe al nostro novembre.
In alcune zone della Lombardia, la notte tra l’1 e il 2 novembre, si suole mettere in cucina un vaso di acqua fresca perché i morti possano dissetarsi
per spiare dalle finestre. In Trentino, le campane suonano per molte ore, a chiamare le anime che si dice si radunino intorno alle case, per spiare dalle finestre.
In Sardegna, la mattina del 2 novembre, i ragazzi si recano invece di porta in porta per chiedere delle offerte; ricevono in dono pane fatto in casa, fichi secchi, fave, mandorle, uva passa e dolci. La sera della vigilia, anche qui, si accendono i lumini e si lasciano la tavola apparecchiata e le credenze aperte.
La festa dei morti in Sicilia Si narra che, anticamente, nella notte tra l'1 ed il 2 novembre i defunti visitassero i cari, ancora in vita, portando ai bambini dei doni
I regali vengono nascosti in casa e trovati dai bambini, al mattino presto, con una sorta di caccia al tesoro
Oltre a giocattoli di ogni sorta, esiste l'usanza di regalare scarpe nuove, talvolta piene di dolcetti, come i particolari biscotti tipici di questa festa.
Frutta secca e cioccolatini, accompagnano 'U Cannistru', un cesto ricolmo di primizie di stagione. In esso ci sono anche: frutta secca, dolciumi, come la frutta di martorana, e i Pupi ri zuccaru, statuette di zucchero dipinte. La giornata prosegue con la visita al cimitero dove riposano i loro defunti più vicini e più cari
In Romania – Moldavia “la festa di primavera: Martisor Per il popolo romeno il 1° giorno di marzo è legato all’usanza del Martisor (marzolino). In particolare la festa riporta all’animo la speranza, la fiducia in un anno migliore
Questo trionfo della rinascita è rappresentato tramite il martisor che si regala alle persone amiche nel primo giorno di marzo. Le credenze popolari dicono che chi indossa il martisor sarà fortunato in salute.
Nei tempi antichi, il martisor era fatto di due fili di lana, uno bianco e uno rosso o nero, come simbolo delle sue stagioni principali,inverno ed estate
Il martisor tutt’oggi si porta fino alla fioritura delle rose o dei ciliegi. Questo ciondolo portafortuna può assumere le più diverse forme simboliche. Un tempo monetine d’oro o d’argento, ma anche fili di erba, germogli o fiori; oggi fiori animaletti e cuoricini.
Chi lo ha ricevuto lo deve portare attaccato al cappotto, vicino al cuore. Nel folklore romeno esiste una rappresentazione cromatica delle stagioni: rosso per la primavera, verde o giallo per l’estate, nero o azzurro per l’autunno e bianco per l’inverno.
Si potrebbe quindi affermare che il filo intrecciato di bianco e rosso è un simbolo del passaggio dall’inverno alla primavera che gorgoglia di vita.
Si dona il ciondolino con il suo fiocco bianco e rosso e tutte le donne,alle nipoti e alle nonne, come augurio di buona fortuna, di amore e di buon inizio di primavera
Feste della vita, di momenti importanti della vita, tra pasato e presente
Feste della vita Le feste delle vita si fanno spesso intorno a un fuoco o a un focolare. Perché la vita è energia
FESTA DEL LAVORO La festa ricorda le battaglie operaie, in particolare quelle volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore.
La sua origine risale a una manifestazione organizzata a New York il 5 settembre 1882. Due anni, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Knights of Labor approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale.
La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894, sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori, tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.
In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale, riuniti a Parigi nel 1889, e ratificata in Italia due anni dopo.
Portella della Ginestra Portella della Ginestra (Purtelja e Jinestrës in albanese) è una località montana di Piana degli Albanesi, situata a 3 km circa dall'abitato, in provincia di Palermo.
La cittadina prende il nome dai fiori selvatici che vi sbocciano in abbondanza in primavera. E’ nota per essere stata teatro il 1º maggio 1947 della prima strage dell'Italia repubblicana. Sul luogo della tragedia ora sorge un Memoriale (Përmendorja),
La festa dei nonni La festa dei nonni venne introdotta in Italia il 31 luglio del 2005; viene festeggiata il 2 ottobre, data in cui la chiesa cattolica celebra gli Angeli custodi
La Festa dei Nonni è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1978, durante la presidenza di Jimmy Carter, su proposta di Marian McQuade, una casalinga del West Virginia, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. La McQuade iniziò a promuovere l’idea di una giornata nazionale dedicata ai nonni nel 1970
Negli Stati Uniti la Festa dei Nonni viene celebrata ogni anno la prima domenica di settembre.
In Gran Bretagna viene celebrata invece per la prima domenica di ottobre
In Canada viene celebrata dal 1995 tutti gli anni il 25 ottobre.
In Francia, i nonni e le nonne sono festeggiati ogni anno separatamente. La Festa della Nonna, esistente già dal 1987, si celebra la prima domenica di marzo. Quella del Nonno, istitutita nel 2008, la prima domenica di ottobre
In Italia nasce per volontà di un comitato, ovvero il comitato ufficiale della Festa dei Nonni
Oggi sposarsi è molto semplice. Un tempo, c’erano riti da rispettare Le Nozze Oggi sposarsi è molto semplice. Un tempo, c’erano riti da rispettare
Un salto nel passato... La prima volta che il fidanzato varca la porta o l’uscio della fidanzata deve farlo mettendo avanti il piede destro; altrimenti potrebbe avvenire una rottura di relazioni con la famiglia di lei.
In Cefalù L’abito nuziale è in nero; e le nozze si celebrano di notte fra le 3 e le 4 del mattino. Al momento di salire l’altare, gli sposi si rivolgono ciascuno ai proprio genitori e ne chiedono la benedizione baciando la mano desta, e sono ricambiati con un bacio sulla guancia
Finita la messa, la coppia riceve la benedizione dei nuovi parenti con il bacio dalla mano (Castiglione). Particolare una cerimonia nuziale delle provincia di Trapani: la sposa, seduta sotto uno specchio, è festeggiata dai parenti e dagli amici.
Nel ‘500 era diffusissimo in Palermo l’abuso della celebrazione delle nozze di notte. Fu necessario un divieto formale dall’arcivescovo della Diocesi per farlo cessare. Questo divieto è dell’aprile 1570.
La nascita secondo la tradizione popolare Non è necessario che la gravidanza duri nove mesi precisi. Solo la madre di Maria stette incinta tutto quel tempo. “Novi misi giustu, stetti stetti la matri sant’ Anna” (dice il proverbio a Carini).
La culla del futuro neonato si prepara di mercoledi e vi si attaccano “cose sante” per guardarla da spiriti maligni (Canicaattì). Le “cose sante” sono immagini in carta chiuse dentro sacchetti.
In una casa nelle quale la moglie è incinta, se il marito raccoglie per terra un ago, è segno che il nascituro sarà maschio; se uno spillo, femmina (Trapani)
Quando una donna non può partorire, quelle del vicinato accorrono e l’ aiutano con preghiere a S. Leonardo, e specialmente ad una Madonna che si venera in una cappelletta fuori l’ abitato e che è invocata con queste parole:
Bedda Matri di la Purtedda Scatinati sta puviredda, Pi lu Figghiu chi aviti ‘mbrazza Cunciditticci sta grazia!
Per far calmare le doglie, dopo il parto, si nasconde sotto il guanciale della puerpera, senza che essa se ne accorga o ne sappia nulla, una piccola ghiaia (Palermo).
Il collo della gallina, che viene uccisa per fare il brodo della puerpera, è mangiato dal padre, per scongiurare che il collo del neonato non cresca difettoso
Se fra i primi giorni, i capelli del bambino se ne trovi qualcuno bianco, si ha cura di non strapparlo perché è segno di fortuna (Sortino)
Nei battesimi è antica usanza di offrire ai presenti un po’ d’acqua d’onore nei fazzoletti o sulle mani (Castelvetrano)
Il venerdì seguente al battesimo si càmmara il neonato: e ciò si fa mettendogli in bocca un pezzettino di fegato cotto e ridotto a poltiglia. Si ricordi che la voce cammaràrisi significa mangiar di grasso.
Quando il lattante poppa coi piedi ‘nturciniati, contorti, è segno che la madre nella futura gravidanza, darà alla luce un maschio (Favignana)
FESTE RELIGIOSE
Feste di religione Tutti noi abbiamo bisogno di Dio, un’entità suprema a cui rivolgersi
LA PASQUA IN POLONIA Le festività pasquali sono molto sentite in Polonia, ad esse partecipa tutta la popolazione, con grandi eventi religiosi e popolari
La Pasqua viene preceduta dalla Wielki Post, la Quaresima, durante la quale i credenti praticano il periodo del digiuno.
I Polacchi sono particolarmente coinvolti delle celebrazioni legate alla tradizione cattolica, infatti conservano per queste occasioni i tradizionali talvolta folkloristici, usi e costumi.
Nella liturgia della Chiesa, la celebrazione della Pasqua inizia la Domenica delle Palme, che commemora l'ingresso di Cristo.
Alla Palma sono state attribuite in antichità delle magiche proprietà curative
Essa rappresenta il momento per rivivere solennemente gli ultimi giorni di vita di Cristo, ed è dedicata alla conciliazione tra le persone e l’unione in famiglia
Nell’arco dei secoli in Polonia, nelle singole regioni geografiche, si sono adattati i rituali di tipo folkloristico mescolati con le cerimonie liturgiche cristiane, unendo la Pasqua religiosa alla festa per l'arrivo della primavera.
Pasqua negli iblei Comiso La Domenica di Pasqua si raggiunge forse il momento più toccante delle celebrazioni pasquali comisane, con un rituale indicato da tutti col nome “A paci”, la pace. La festa consiste nel formarsi di una processione con il simulacro del "Cristo Risorto" e quello della "Madonna Annunziata",
Ispica Pasqua negli iblei - Ispica La Domenica di Pasqua, gli Ispicesi hanno ancora due processioni: la prima è quella che parte dalla chiesa di S. Bartolomeo, con il simulacro della "Madonna"; la seconda muove dalla chiesa dell'Annunziata con il simulacro del "Cristo Risorto"
Pasqua negli iblei - Modica La Domenica di Pasqua a Modica si festeggia con la famosa "Madonna vasa-vasa“: due processioni con in testa la Madonna e Cristo risorto che si incontrano abbracciandosi
Durante la Settimana di Passione o Settimana Santa, formata dai giorni che precedono la Domenica di Pasqua, si commemora il travaglio, il Calvario di Gesù, mentre la Domenica di Pasqua è un giorno di grande festa per celebrare il Cristo Risorto. PASQUA A VITTORIA
Le manifestazioni rituali e celebrative sono complesse e articolate per via delle tradizioni che si sono, a mano a mano, radicate nella comunità.
Nel corso della settimana si svolgono sia le processioni, dove la liturgia popolare raggiunge il suo culmine recuperando anche preziosi tratti figurativi connessi a una cerimonialità agraria, sia la Sacre Rappresentazione. Questa presenta, con una serie di parti recitate, una sorta di rievocazione storica del Sacro Evento.
Come Vittoria, altre città scendono in Piazza, durante la Settimana Santa, per celebrare e commemorare il dramma sacro della Morte e della Resurrezione di Cristo
Infine...per concludere: Accediamo nel nostro cuore il fuoco della festa la vita è festa, deve diventare festa, per tutti... Che possiate innamorarvi della vita, Amare la vita, La vita vostra e quella degli altri.
Realizzato da Pardo Giovanni Baglieri Alessia Salsetta Valentina Fidone Frabrizio Di Falco Emanuele De Caro Armando Wyroba Kevin Palumbo Giovanna Palumbo Rosalia Statella Adalin Vaccaro Giovanni
GRAFICA: DI FALCO EMANUELE CORRETTORE: COSTANTIN GIULIANO TESTI DI RIFERIMENTO: Leggende, usi e costumi del popolo siciliano Feste di colori nel mondo