IL CENTRO ALCOLOGICO TERRITORIALE Corso Monotematico Regionale

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Transcript della presentazione:

IL CENTRO ALCOLOGICO TERRITORIALE Corso Monotematico Regionale DI GROSSETO Corso Monotematico Regionale Il concetto ecologico-sociale, la terminologia e la multidimensionalità della vita in particolare quando si tratta di problemi doppi e multipli Giuseppe Corlito Servitore-insegnante del Club Alcologico Territoriale “Carrari-Pace” di Grosseto

QUESTO CORSO HA UNA STORIA È stato teorizzato da Hudolin (1995) È stato tenuto la prima volta da Hudolin all’Amiata (1995) Ripetuto a Genova (2005) Poi ad Avellino (2007) Oggi in una versione rinnovata con il contributo di tutti (Forum Nazionale E.E.C. di Fiuggi, 2013) Corlito, Grosseto, 8.02.2014

“VI PREGO DI CONTINUARE” V. Hudolin, Grado, 1996 “Le idee non muoiono, sire, sonnecchiano talvolta, si risvegliano poi più forti di prima”. Il giacobino Nortier a Napoleone in A.Dumas, Il Conte di Montecristo (1844) Corlito, Grosseto, 8.02.2014

PERCHÉ IL CORSO DI GROSSETO ? Al Forum dell’EEC di Grosseto del 23.1.2013, promosso dal Centro Alcologico Territoriale insieme alle 3 ACAT della Provincia, le famiglie hanno posto il problema di occuparsi dei problemi complessi Il Centro Alcologico Territoriale di Grosseto ha predisposto il programma, lavorandoci per alcuni mesi Lo ha proposto al gruppo dell’EEC dell’ARCAT Toscana, il cui Consiglio lo ha approvato il 21.9.2013 Proposto al CESVOT (bando dei “patrocini”) il 10.12.2013, che ho ha finanziato con 600 euro. Corlito, Grosseto, 8.02.2014

OBBIETTIVO DEL CORSO È mettere in grado i servitori-insegnanti e le famiglie dei Club di accogliere e mantenere nel Club le famiglie con problemi complessi o multidimensionali Siccome le famiglie con problemi complessi abbandonano più facilmente (?) il Club entro il primo anno, il loro distacco è un fattore limitante la crescita dei Club Corlito, Grosseto, 8.02.2014

NEL CUORE DEL CONCETTO ECOLOGICO-SOCIALE Il tema del corso sta al centro della concezione di V. Hudolin. Il tema dell’alcolismo secondario al disturbo psichico sta nelle prime teorizzazioni di Hudolin (Alcolismo, 1981). Il tema della multidimensionalità della sofferenza sta al fondamento dell’idea della multidimensionalità dell’essere umano, cioè dell’ultimo sviluppo del pensiero di Hudolin (anni 90). Corlito, Grosseto, 8.02.2014

MULTIDIMENSIONALITA’ UMANA (DELLA VITA) E SPIRITUALITA’ ANTROPOLOGICA Hudolin considera una dualità artificiale distinguere nella personalità umana e nella “spiritualità antropologica”, nella cultura sociale (kultur), nella nostra civiltà tra la spiritualità e la struttura bio-fisica nella quale essa è “inclusa” (1994, 1996) L’essere umano è uno con tutte le sue diverse dimensioni Corlito, Grosseto, 8.02.2014

MULTIDIMENSIONALITA’ DELLA SOFFERENZA PROBLEMI DOPPI (alcol-disagio psichico) PROBLEMI TRIPLI (alcol-droga-disagio psichico) PROBLEMI MULTIPLI O COMPLESSI (alcol, droga, disagio psichico, gioco d’azzardo, povertà, condotta violenta, problemi fisici, senza dimora ecc.) Per la bibliografia G. Corlito (a cura di), Alcologia e salute mentale, 2006 Corlito, Grosseto, 8.02.2014

SINONIMI Problemi multipli Problemi complessi Problemi multidimensionali INDICANO LA STESSA COSA Cioè più comportamenti problematici compresenti insieme a quello alcolico nella stessa persona e nella stessa famiglia Corlito, Grosseto, 8.02.2014

EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE Vi è un aumento dei disturbi emotivi (dal 25% della popolazione generale trovato nel 1985 al 30% del 1995). I consumi di alcol rimangono elevati in tutto l’Occidente (per quanto in riduzione) e in aumento nel terzo e quarto mondo. Sono aumentati i rischi psico-patologici connessi all’uso delle droghe sintetiche (cd. “nuove droghe”), agli allucinogeni e alla cannabis soprattutto tra i giovani. In Italia sono aumentati i consumi relativi di alcol tra i giovani (hanno ridotto i consumi i “forti bevitori” più anziani). Circa la metà degli utenti dei servizi psichiatrici fanno uso di alcol o di sostanze. Circa la metà degli utenti dei SERT hanno un disturbo psichico. Corlito, Grosseto, 8.02.2014

PROBLEMI DOPPI E “DOPPIA DIAGNOSI” È di moda parlare di doppia diagnosi, essa è una definizione amministrativa, cioè un problema di competenze tra servizi, soprattutto oggi che questi problemi sono in aumento. Si è tornati in questi giorni a parlare di “malattia” e non di comportamenti e stili di vita (trasmissione RAI 1 mattina) È pericolosa la soluzione istituzionale che viene proposta, cioè le comunità terapeutica separata, un nuovo piccolo manicomio. Per noi è più utile rimanere fedeli alla lezione di Hudolin e di gran parte della letteratura scientifica e parlare di problemi doppi. Corlito, Grosseto, 8.02.2014

con problemi alcolcorrelati consumatori “moderati” ALCOL E STILE DI VITA “Io e l’alcol” La nostra posizione verso l’alcol persone e famiglie con problemi alcolcorrelati Percorso difficile Percorso facile e piacevole consumatori “moderati” astemi e astinenti Corlito, Grosseto, 8.02.2014

Gli stili di vita si APPRENDONO e allo stesso modo si possono CAMBIARE TUTTI NELLA STESSA PIRAMIDE E TUTTI CORRESPONSABILI!!! Problemi personali,famigliari , costi sociali diretti/indiretti, impatto ambientale sul pianeta Intensità di uno stile di vita… LEGGERO PROBLEMATICO MODERATO NESSUNO GRAVE 1. La scelta degli stili di vita è apparentemente libero in realtà influenzato da Livello socio economico e istruzione, cultura,tradizione,norma sociale,interessi economici e politici 2. Rispetto ai vari stili di vita (fumo,alcol,uso della macchiana, cosa mangiamo, come facciamo la spesa)Ciascuno di noi si colloca in uno dei gruppi sfumati della piramide i ma nell’arco della vita spesso si passa da un settore all’altro(e questo è interessante perché ci apre molte possibilit° 3.I vari settori non sono facilmente distinguibili, per questo nell’approccio ecologico sociale non esiste più il bisogno di classificare le persone identificandole con uno stile di vita (alcolista,depresso, obeso,ecc. ecc. 4: A livello individuale aumentando l’intensità di esposizione ad uno stile di vita dannoso aumentano i problemi 5:A livello di popolazione i problemi sono spalmati su tutti ,purtroppo spesso anche in chi non ha uno stile di vita dannoso (fumo, alcol passivo…aria inquinata per chi va sempre in bici)) 6. Tutti nella stessa piramide e tutti corresponsabili…L’intensità media di uno stile di vita in una popolazione come indicatore di più o meno danni nella popolazione…Tutti partecipiamo a definire l’intensità media, non solo il gruppo ridotto che ha problemi gravi… Peraltro gli stili di vita si apprendono …nessuno nasce con uno stile di vita problematico e nemmeno lo acquisisce da oggi a domani 7.L’idea che i problemi correlati ad uno stile di vita siano attribuibili esclusivamente ai gruppi ad alto rischio è errata, di comodo,non responsabilizzante 8.L’approccio di popolazione per molti stili di vita è una chiave di lettura più realistica e soprattutto più utile e più equa e permette a tutti se lo vogliamo di fare qualcosa Gli stili di vita si APPRENDONO e allo stesso modo si possono CAMBIARE 13

Approccio non ecologico sociale Corlito, Grosseto, 8.02.2014 14

L’APPROCCIO ECOLOGICO-SOCIALE E I PROBLEMI MULTIDIMENSIONALI “Noi abbiamo sviluppato il concetto ecologico sociale per il controllo dei problemi alcolcorrelati e complessi. Lo stesso tipo di lavoro può essere applicato, con minime modifiche, per tutte le altre sofferenze comportamentali e varie loro complicazioni. “Il concetto ecologico sociale si basa sul lavoro dei club” V. Hudolin, La sofferenza multidimensionale della famiglia, 1995, p. 92 Corlito, Grosseto, 8.02.2014

SUI PROBLEMI COMPLESSI Per i problemi complessi i Club e i servizi pubblici devono cooperare Non solo nell’invio, ma per l’intero programma Tale combinazione può essere causale (è la minoranza dei casi) o casuale (è la maggior parte) perché la loro incidenza e prevalenza sono alte nella popolazione generale. L’approccio ecologico-sociale dei Club è utile per entrambi i problemi. Corlito, Grosseto, 8.02.2014

ALCOLOGIA PSICHIATRICA I Una classificazione semplice, basata sulle classificazioni professionali internazionali, venne proposta da Vladimir Hudolin nel 1994 per il lavoro nel Club Tale classificazione mostra le sindromi psichiatriche tradizionali combinate con i PAC Corlito, Grosseto, 8.02.2014

ALCOLOGIA PSICHIATRICA II: una classificazione di Hudolin Schizofrenie e psicosi simili Disturbi affettivi (specialmente la depressione) Suicidio e PAC Ansia, disturbi associati allo stress, disturbi psicosomatici Ritardo mentale Disturbi del comportamento: personalità asociali e antisociali Disturbi psichici associati al puerperio Corlito, Grosseto, 8.02.2014

ALCOLOGIA PSICHIATRICA III: situazioni specifiche Disturbi psichici nell’infanzia e nell’adolescenza Il bere nell’età anziana Il bere dei “senza dimora” o skid row alcoholics Corlito, Grosseto, 8.02.2014

PROBLEMI DOPPI E CLUB I I programmi per i PAC non si occupano della terapia dei disturbi psichici, competenza degli psichiatri e loro collaboratori, ma collaborano con questi laddove si realizza una combinazione con i problemi alcolcorrelati. 2. I Club possono essere usati per i problemi psichici combinati con i PAC: i risultati possono essere positivi per entrambi i problemi. 3. Ci sono alcune “precodizioni” per l’inserimento nel Club 4. La persona, che è già sottoposta ad un trattamento psichiatrico, non può essere inserita nel Club se non dopo l’assenso del suo medico di famiglia o del suo psichiatra curante, che lo deve accompagnare al Club o deve inviare una lettera nella quale chiede la collaborazione col Club. Corlito, Grosseto, 8.02.2014

PROBLEMI DOPPI E CLUB II 5. Se il membro del Club con il suo comportamento dimostra delle difficoltà psichiche, la sua famiglia deve essere invitata a rivolgersi al suo medico: ciò significa che il Club e la famiglia si comportano come quando intervengono altre malattie organiche, anche se queste possono avere uno stretto legame con il bere (per es. la cirrosi epatica) 6. La combinazione dei problemi alcolcorrelati con i problemi psichiatrici deve entrare a far parte dei programmi di Educazione Ecologica Continua dei servitori-insegnanti (corsi di sensibilizzazione, corsi monotematici,perfezionamento, convegni ecc.) e delle famiglie (scuole alcologiche territoriali di vario modulo) Corlito, Grosseto, 8.02.2014

PROBLEMI DOPPI E CLUB III 7. Condizione indispensabile per poter accogliere un numero sempre maggiore di famiglie con problemi complessi è quella di uno sviluppo dei programmi alcologici territoriali e quindi, prima di tutto, la crescita numerica dei Club in ogni comunità 8. I Club possono essere utilizzati come metodologia per tutti i problemi comportamentali correlati o no con i PAC, a condizione che si lavori secondo queste indicazioni V. Hudolin, La sofferenza multidimensionale della famiglia, 1995, p. 103-104 Corlito, Grosseto, 8.02.2014

PERCHÉ MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE ? È necessario per migliorare il clima interno al Club Occorre uscire dal “mito” che il Club funziona da sé spontaneamente C’è una “magia del Club”, ma anche emozioni negative Comunicare meglio serve a tutti Ma serve soprattutto alle famiglie con problemi complessi o con un membro giovane Corlito, Grosseto, 8.02.2014

L’OMS ne ha parlato la prima volta nel 1993 soprattutto per la prevenzione primaria nelle scuole Corlito, Grosseto, 8.02.2014

LA COMUNICAZIONE EFFICACE (O ECOLOGICA) SI TROVA NEL … Metodo Gordon per genitori e insegnanti efficaci Metodo Besemer per la soluzione dei conflitti Metodo psicoeducazionale familiare per i problemi di salute mentale (secondo Falloon e altri) Lo formazione del “paziente esperto” per le malattie croniche recidivanti (Chronic Care Model) Vi è un’enorme massa di evidenze scientifiche a favore della comunicazione efficace 25

ABILITÀ, NON TECNICHE Le abilità della comunicazione che sperimenteremo nei gruppi condotti sono proprie dei suddetti approcci Non vanno considerate “tecniche”, cioè utilizzabili solo in un contesto “terapeutico” Esse funzionano se diventano un modo consueto che si utilizza nella comunicazione di tutti i giorni, in famiglia, al Club, all’associazione, al supermercato … Corlito, Grosseto, 8.02.2014

4 ABILITÀ DI COMUNICAZIONE Ascolto attivo (o profondo) Fare richieste in maniera positiva Comunicare sensazioni piacevoli (o prendere la parola in maniera positiva) Comunicare sensazioni spiacevoli (o prendere la parola anche sui sentimenti spiacevoli) Corlito, Grosseto, 8.02.2014

UN ESEMPIO Prendiamo l’abilità di fare richieste in maniera positiva (o prendere la parola in maniera positiva). Essa contiene 3 sotto-abilità: Guardarsi negli occhi Fare la richiesta in termini chiari e gentili (“mi piacerebbe che tu…) Dire cosa si proverebbe nel caso che la richiesta venga esaudita Comunicazione non verbale Comunicazione verbale Comunicazione emotiva Corlito, Grosseto, 8.02.2014

FARE ASSIEME PER RISOLVERE I PROBLEMI Non è una novità: è il modo in cui si dovrebbero affrontare i problemi nel Club Quando si pone un problema nel Club, ognuno fornisce la “propria” soluzione nel senso che ognuno racconta come ha fatto quando nella sua esperienza si è trovato di fronte allo stesso problema o uno simile Questa abilità sembra essere un’abilità logica della mente umana ed è usata in molte situazioni in maniera standardizzata La nostra caratteristica come Club è che lo facciamo INSIEME

IL LAVORO DEI GRUPPI Avremo 2 tipi di gruppi nel corso: Gruppi condotti sulle abilità di comunicazione basati sulle “simulate” (ricordarsi del gruppo delle conclusioni) Gruppi autogestiti che discutono tutto quanto nel corso è stato detto e di come sono andati i gruppi condotti Corlito, Grosseto, 8.02.2014

Concludendo … Stiamo lavorando per il futuro, non solo dei Club …. … quello che oggi vediamo come problema nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità (e talvolta “risolto” nei Club) è il negativo di una ricchezza di bisogni degli uomini e delle donne di domani, se saranno liberi dalla schiavitù del consumo (multidimensionalità della vita). Corlito, Grosseto, 8.02.2014