LE DIPENDENZE: L’ALCOL
I danni dell’alcol sul cervello Difficoltà motorie,tempi di reazione rallentati sono i principali danni dell’alcol sul cervello. Alcuni di questi deficit sono già rilevabili dopo uno o due bicchieri e si risolvono appena si interrompe l’uso di alcol. Ciò che sappiamo con certezza è che l’uso di alcol può avere effetti di ampia portata sul cervello che vanno dal semplice vuoto di memoria a una condizione permanente di debilitazione.
Diversi sono i fattori che influenzano l’impatto dell’alcol sul cervello: la quantità e la modalità di assunzione di alcol; l’età di inizio e la durata di assunzione; l’età e il livello di scolarità o l’eventuale storia familiare di alcolismo dell’individuo …
Perdita di coscienza e vuoti di memoria Grandi quantità di alcol, specie se consumate rapidamente, provocano perdita di coscienza o incapacità di ricordare dei dettagli. La perdita di coscienza è molto più comune tra i cosiddetti “bevitori sociali” e dovrebbe essere considerata come una conseguenza di intossicazione acuta.
Le donne sono più vulnerabili agli effetti dell’alcol sul cervello? Le donne sono più vulnerabili degli uomini alle numerose conseguenze mediche dell’uso di alcol (cirrosi,neuropatia periferica … ). Sono necessari numerosi studi sull’argomento ma secondo numerose evidenze scientifiche, pare che le donne siano particolarmente vulnerabili agli effetti dell’alcol su numerosi organi principali.
Altre cause dei danni cerebrali Coloro che bevono grandi quantità di alcol da lungo tempo corrono il rischio di sviluppare gravi e permanenti danni cerebrali. Una causa sono dei disturbi mentali quali la sindrome Wernicke - Korsakoffm. Circa l’80-90% dei soggetti alcolisti con encefalopatia di Wernicke sviluppano anche psicosi di Korsakoffm : una sindrome cronica caratterizzata da persistenti problemi di apprendimento e di memoria.
La valutazione dei danni cerebrali attraverso strumenti altamente sofisticati I ricercatori che studiano gli effetti dell’uso di alcol sul cervello si avvalgono di tecnologie avanzate quali : visualizzazione attraverso la risonanza magnetica (MRI); visualizzazione del tensore di diffusione (DTI); tomografia ad emissione di positroni (PET); mappatura elettrofisiologica del cervello.
L’assunzione di alcol in forti quantità e per lunghi periodi può provocare il rimpicciolimento del cervello e una deficienza di fibre (materia bianca) che trasportano le informazioni tra le cellule nervose (materia grigia). La MRI e il DTI vengono utilizzati insieme per valutare il cervello dei pazienti sia nel momento in cui interrompono l’assunzione cronica di alcol e sia dopo lunghi periodi di sobrietà, per valutare possibili ricadute. La visualizzazione con la PET consente ai ricercatori di vedere i danni del cervello derivanti da una forte assunzione di alcol.
Questi studi hanno rilevato dei deficit nelle persone affette d’alcolismo in modo particolare nei lobi frontali che sono responsabili delle numerose funzioni di apprendimento e motoria, e nel cervelletto che controlla movimento e coordinazione. Un altro strumento l’Elettroencefalografo (EEG) registra i segnali elettrici del cervello.
I.C. “Giovanni XXIII” di Monte Sant’Angelo Realizzato dalle alunne della 3^ D : Mariangela Cavallaro , Elia Santoro, Sara Tenace