ANATOMIA DELLA SPALLA La spalla viene definita come un capolavoro dell’ingegneria umana Può muoversi in 16000 posizioni ad un grado di differenza.

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ANATOMIA DELLA SPALLA La spalla viene definita come un capolavoro dell’ingegneria umana Può muoversi in 16000 posizioni ad un grado di differenza

Anatomia della spalla 1 glenoomerale 2 sottoacromiale Enartrosi con un elevato grado di articolarità, per direzionare al meglio l’arto superiore affinché la mano venga orientata per le sue funzioni prensili e sensitive Formata da un insieme di articolazioni anatomiche e funzionali La maggior parte del movimento avviene nella glenoomerale dove si ha principalmente una rotazione Deve essere stabile 1 2 3 4 5 1 glenoomerale 2 sottoacromiale 3 scapolotoracica 4 acromionclaveare 5 sternocostoclaveare

MOVIMENTI DELLA SPALLA Asse trasversale Piano sagittale Flessione anteriore 180°(teor.) Estensione 50° FLESSO- ESTENSIONE Asse orizzontale e sagittale Piano frontale Abduzione 180° Adduzione 30° ABDUZIONE-ADDUZIONE

ROTAZIONE ESTERNA -INTERNA Asse verticale Rotazione esterna 80° (a gomito flesso 95°) Rotazione interna 90 ROTAZIONE ESTERNA -INTERNA Combina i movimenti attorno ai tre assi Descrizione cono irregolare con asse obliquo in basso avanti verso l’esterno CIRCONDUZIONE

BIOMECCANICA DELLA SPALLA La testa omerale presenta grandi dimensioni rispetto alla glena e deve potersi muovere su tutti i piani COME SI OTTIENE LA STABILITÁ?

Le forze applicate alla testa omerale per ottenere il movimento, specie in situazioni massimali, durante le attività sportive e in particolare nei lanci, tenderebbero a dislocarla, con la conseguenza di innescare i meccanismi fisiopatogenetici delle patologie da attrito Queste sono contrastate da fattori statici e dinamici, che definiamo vincoli articolari

VINCOLI ARTICOLARI Statici Dinamici Superfici articolari Labbro Capsula e legamenti Pressione intrarticolare negativa Fattori idrodinamici Dinamici Cuffia dei rotatori Capo lungo del bicipite Mobilità scapolo-toracica

VINCOLI ARTICOLARI STATICI Superfici articolari Congruenza tra raggi di curvatura fra testa omerale e glena STABILITA’ INTRINSECA Testa= 20°- 30° retroversione Glena= 0°- 5° retroversione

Labbro glenoideo Sezione triangolare Meniscoide superiormente dove si inseriscono le espansioni del tendine del c.l.b. Aumenta la superficie di contatto della glena Aumenta la concavità della cavità glenoidea (50%) È come un riempitivo contro la dislocazione della testa omerale dalla glena Distribuisce le forze di trazione che si scaricano sulla capsula e sul c. l.b.

I legamenti Sono gli elementi stabilizzatori fondamentali della spalla Ruolo differente nelle varie posizioni dell’arto superiore Legamenti gleno-omerali (sup., medio, inf.); Legamento coraco-omerale; Legamento coraco-acromiale; Legamento coraco-claveare; Legamento acromio-claveare.

Pressione intra-articolare negativa Leggera pressione negativa all’interno dell’articolazione gleno-omerale La traslazione dell’articolazione aumenta il volume articolare e riduce la pressione intra-articolare TALE FENOMENO CONTRIBUISCE A MIGLIORARE LA STABILITÀ GLENO-OMERALE Adesione-coesione tra le superfici articolari L’adesione-coesione è analoga all’adesione fra due vetri con interposizione di acqua… questo avviene fra la cartilagine ialina della testa, della glena ed il liquido sinoviale

VINCOLI ARTICOLARI DINAMICI Cuffia dei rotatori I singoli componenti della cuffia hanno un importante ruolo nel mantenere la stabilità La contrazione sinergica e coordinata guida la testa nella glena Limitano la traslazione per effetto barriera Con il deltoide mantengono fisso il fulcro in abduzione

Muscoli della cuffia dei rotatori Sottoscapolare O: fossa sottoscapolare I: piccola tuberosità omero Potente Tendine di circa 15 mm Intrarotatore (55%) Depressore e coattatore della testa omerale

Muscoli della cuffia dei rotatori Sovraspinato O: fossa sovraspinata I: grande tuberosità omero Decorre sotto la volta coraco acromiale Contribuisce alla elevazione del braccio Stabilizza la testa nella glena

Muscoli della cuffia dei rotatori Infraspinato O: fossa infraspinata I: grande tuberosità omero Antagonista del sottoscapolare Il più potente extra-rotatore (70%) Stabilizza la testa in abduzione, in extra-rotazione e in adduzione Si unisce alla capsula posteriore

Muscoli della cuffia dei rotatori Piccolo rotondo O: margine laterale scapola I: grande tuberosità omero E’ il muscolo più piccolo della cuffia Extra-rotatore (12%) Depressore e coattatore della testa nella glenoide

Capo lungo del bicipite Si oppone alla traslazione superiore della testa omerale durante l’abduzione Migliora la coattazione articolare Si oppone alla traslazione anteriore a spalla abdotta ed extraruotata

ARTICOLAZIONE SCAPOLO-TORACICA Nell’abduzione il rapporto di escursione articolare tra l’articolazione gleno-omerale e scapolo-toracica è 2:1 QUESTO RAPPORTO MANTIENE UN PIANO GLENOIDEO STABILE AL DI SOTTO DELLA TESTA OMERALE

STABILITA’ DELLA SPALLA P negativa endoarticolare Legamenti gleno-omerali Concavità glenoidea Labbro glenoideo Cuffia dei rotatori STABILITA’ DELLA SPALLA Capo lungo del bicipite P negativa endoarticolare Forza di adesione compressione Stabilizzazione legamentosa Concavità convessità Bascula scapolare