Le città utopiche e Il Piano per Algeri LE CORBUSIER Le città utopiche e Il Piano per Algeri Politecnico di Torino Torriani Cecilia Trombatore Maria
Le Corbusier progetta tre modelli di città che danno un contributo all’urbanistica moderna : La Città Contemporanea per tre milioni di abitanti Il Plan Voisin per Parigi La Città Radiosa
LA CITTA’ CONTEMPORANEA (1922)
PLAN VOISIN (1925) «La geometria pura deve regnare, dettare tutti i tracciati e svolgerli fino alle estreme conseguenze. La città attuale sta andando in rovina per non essere geometrica»
LA CITTA’ RADIOSA (1929) «La città di domani dove sarà ristabilito il rapporto uomo-natura»
Per le sue proposte di disegno urbanistico Le Corbusier si lascia ispirare spesso da Venezia. «Quello che è fondamentale a Venezia è la distinzione tra la circolazione naturale e quella artificiale: il pedone e la gondola. Questa distinzione è originata dalle condizioni naturali del sito. […] La netta separazione delle due circolazioni ha permesso d’organizzare, senza equivoci né dualità, i tracciati urbani: qui i canali, là le strade dei pedoni. E’ un sistema cardiaco puro, impeccabile.»
IL PIANO PER ALGERI Le Corbusier, agli inizi degli anni trenta, prefigurava la futura espansione di Algeri. L’intenzione era di unire i vantaggi dell’alta densità (razionalizzazione delle reti infrastrutturali, alta presenza di servizi ecc.) con la comodità dei tipi edilizi suburbani, moltiplicando il terreno disponibile in grandi edifici configurati come scaffali.
Gli edifici non si guardano più tra loro ma, separati da setti opachi, si affacciano sul mare o sul grande spazio interno. La forma urbana viene demandata al grande intervento infrastrutturale che, ponendosi in “contrasto tecnico” con il paesaggio, dà luogo a un titanico confronto tra artificio e natura. Le case diventano esclusivamente macchine per abitare e per guardare verso l’esterno: nessuno può più vederle, non è necessario che siano “belle”, non importa se sono “brutte”, possono essere modificate o sostituite in ogni momento.