Le prese in carico a lungo termine:i vissuti del professionista sanitario e le sue necessità di formazione e supervisione Perché la supervisione? Dott.ssa Paola Aleotti Mantova, 21 ottobre 2011
FRAGILITA’ E COMPLESSITA ’ parole chiave del percorso assistenziale a lungo termine fragilità indica uno stato di instabilità complessità l’insieme di variabili (stato funzionale,salute fisica,ambiente di vita, stato cognitivo,condizione socio- economica,stato psico-emozionale) che caratterizzano il malato cronico e che richiedono ripetuti adattamenti
Bisogni complessi richiedono l’abbandono di modelli assistenziali tipici delle patologie acute in favore della costruzione di reti e team multiprofessionali e di servizi coordinati centrati sulla persona Modifica del paradigma della cultura sanitaria tradizionale
Una medicina ridotta esclusivamente su una linearità causale si svuota, all’interno delle prese in carico a lungo termine, di ogni significato. Occorre allargare lo sguardo e cogliere il senso profondo di realtà soggettive che sfuggono ad ogni semplificazione poiché infiniti sono i modi soggettivi con cui ogni persona vive e descrive la propria sofferenza.
Il processo assistenziale non si risolve solo in un protocollo da scomporre in procedure poiché vi è implicata una dimensione umana imprevedibile, non standardizzabile da giocare dentro la relazione interpersonale.
Portare al centro dell’attenzione la vita della persona con i suoi intrecci e le sue difficoltà comporta per l’équipe curante essere sottoposta ad un insieme composito di sollecitazioni emozionali. Senza una presa di coscienza emotiva anche della propria umana fragilità gli operatori finiscono per diventare “vittime” di dinamiche complesse in grado di innescare meccanismi difensivi tali da impedire una vicinanza personale consapevole al malato e alla sua famiglia.
I rischi Il carico dell’assistenza può provocare negli operatori: stanchezza, distacco nella relazione, adozione di procedure stereotipate e standardizzate, indifferenza, senso di fallimento …
Supervisione come …. mantenimento e gestione della complessità, della progettualità, dell’intervento contro il rischio di semplificazioni operative; monitoraggio di nuove metodologie; strumento di controllo della qualità del proprio lavoro e di quello del servizio; costruzione di significati condivisi; aiuto ai vari professionisti a rendersi consapevoli e ad usare pienamente le proprie risorse nel lavoro con gli utenti
Supervisione come … riconoscimento dei propri vissuti emotivi apprendimento attraverso lo scambio di esperienze individuali provenienti da più figure professionali e di modalità di intervento terapeutico differenti comprensione di come le relazioni che si sviluppano tra i membri dell’équipe possono influenzare il decorso di una situazione e viceversa
Supervisione Un tempo di sospensione dove ritrovare attraverso una riflessione guidata una distanza equilibrata dall’azione per analizzare con “lucidità affettiva” sia la dimensione emotiva, sia la dimensione metodologica dell’agire professionale.
Le persone sono come le vetrate scintillano e brillano quando c’è il sole, ma quando cala l’oscurità rivelano la loro bellezza solo se c’è una luce dentro. E. Kübler Ross