Valutare la complessità: l’esperienza dei Centri di aggregazione nel Comune di Roma Antonella Rissotto, Anna Calabria e Ilaria Lastaria Roma, 2005-2007.

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Valutare la complessità: l’esperienza dei Centri di aggregazione nel Comune di Roma Antonella Rissotto, Anna Calabria e Ilaria Lastaria Roma, Evaluation Research Group Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione CNR – Roma

Il percorso di valutazione partecipata Ha coinvolto 13 Municipi (I, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XV, XVI) e 41 Centri Ha coinvolto gli utenti di 5 Centri È durato 12 mesi (29 incontri e 1 convegno) Ha prodotto: un sistema di indicatori, strumenti per la rilevazione della soddisfazione di operatori e utenti, un report di presentazione delle caratteristiche dei Centri.

L’evoluzione dei Centri di aggregazione (1) I Centri nascono circa venti anni fa dall’esperienza dei Progetti Giovani. Questi interventi erano promossi dagli enti locali, in particolare dalle grandi città del nord, per offrire ai ragazzi nuove possibilità di aggregazione e di partecipazione alla vita sociale, in un’ottica di prevenzione del disagio. Ricevevano risorse da fonti diverse (ad esempio leggi 162/1990 e 216/1991).

L’evoluzione dei Centri di aggregazione (2) La legge 285/97 che ha rimarcato l’importanza della prevenzione del disagio e della promozione del benessere. La prospettiva propositiva e di sviluppo diviene un aspetto costitutivo dei Centri di aggregazione. Tali servizi accolgono così accanto al disagio la normalità. Più della metà dei Centri di aggregazione presenti sul territorio del Comune di Roma sono nati a partire dal 1997 proprio grazie ai finanziamenti stanziati con la legge 285.

I Centri di aggregazione per Municipio di appartenenza IIIIIIIVVVIVIIVIIIIXXXIXIIXIIIXVXVIXVIIXVIIIXIXXX A Roma ci sono 55 Centri di aggregazione e socializzazione.

La fascia d’età dei ragazzi 20% 67% 93% 80% 13% La fascia d’età degli utenti è molto ampia (da 0 a 25 anni). In genere sono ragazzi senza particolari difficoltà. Beneficiari indiretti sono le famiglie, gli insegnanti, la cittadinanza.

Le fonti di finanziamento 67% 18% 7% Più fontiMunicipio Il 67% dei Centri è finanziata con fondi 285. Il 18% dei Centri dispone di fondi 328.

Le professionalità (sul totale del personale)

I soggetti dell’integrazione (per 35 Centri)

Le finalità (per 35 Centri)

Le attività (per 35 Centri)

Le dimensioni dell’aggregazione (1) Non c’è un unico modello di funzionamento dei Centri di aggregazione: esiste un insieme di attività che complessivamente caratterizza questi servizi. Ad esempio: Non tutti i Centri svolgono attività di educativa territoriale o interventi di sviluppo di comunità. Altri servizi realizzano prevalentemente attività laboratoriali o libere all’interno del Centro. Non tutti i Centri lavorano con le scuole. Non tutti i Centri hanno attività per i genitori.

Le dimensioni dell’aggregazione (2) I Centri di aggregazione si diversificano rispetto all’età degli utenti: le attività rivolte ai ragazzi più giovani sono più strutturate. Le risposte date dai Centri ai bisogni degli adolescenti cambiano secondo il contesto territoriale. Nei territori con una buona presenza di servizi, il Centro indirizza all’utilizzazione dei servizi più appropriati ai problemi dei ragazzi. In altri contesti il Centro può assumere la funzione di punto di riferimento per la collettività.

Le dimensioni dell’aggregazione (3) Per organizzare questa diversità è stato ideato, in modo partecipato, un insieme di dimensioni descrittive e valutative: dimensioni generali: caratteristiche strutturali, gestione dei Centri nell’interfaccia con l’Ente pubblico, le risorse umane e le attività di back office dimensioni specifiche: educativa territoriale, sviluppo di comunità, attività con i ragazzi (strutturate, cogestite e libere), modalità di accesso al Centro, lavoro con la scuola e con i genitori.

COSTRUIRE UN CONTESTO Può/dovrebbe prendere in considerazione: La storia La normativa Gli obiettivi L’utenza Le attività svolte Gli operatori L’organizzazione (finanziamenti, modelli, ecc.)