La Comunicazione Ecologica … alcune trappole della comunicazione e … alcune possibilità di superamento a cura di Gaetano de Bari Counselor Biosistemico.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
INTERVISTA A MARIA MONTESSORI.
Advertisements

DIALOGARE CON I FIGLI.
Giugno Dal pensiero lineare al pensiero complesso: educare “alla” e “attraverso” la complessità Giugno
QUELLE DUE.
Unità didattica di Anfossi Mariarosa
didattica orientativa
Incontro di formazione per educatori alla I esperienza
INSEGNAMENTO DELLE ABILITA’ SOCIALI
1. Un piccolo viaggio nel passato: Lunicità delladolescenza e il peso delle maschere 2. Il segreto del rapporto con gli adolescenti Valutare senza… 3.
Cosa vi portate a casa da queste due giornate? La consapevolezza che lavorare congiuntamente in rete facilita lacquisizione di competenze La crescita nel.
Associazione Eduraduno Seminario di Formazione
L’organizzazione aziendale
Strategie per la soluzione di problemi
una bella avventura culturale
Un gioco di magia!?.
29 MAGGIO 2009 Percorso di sostegno alla Genitorialità.
La costituzione del gruppo
Il Tutor nel sistema degli IFTS
GIOCO DI RUOLO Attività per il superamento delle difficoltà nella comunicazione e nella relazione Classe 2D.
LEADERSHIP E SISTEMA DI DELEGA NEI MODELLI A RETE AVIS Mario Becciu Roma, 5 Novembre 2006.
Il clan di “noi mamme”: narriAMOci gruppo di auto-aiuto
Piccole strategie di apprendimento
OSSERVATORIO PERMANENTE SUL SENTIERO
SCOPRI LIMPRENDITORE CHE È IN TE. Compila il test assegnando a ciascuna affermazione un punteggio da 1 a 5, in base al grado di accordo con laffermazione.
Sviluppare capacità di comprensione: alcune proposte di lavoro ins.Chiara Dicorato 1.
Il conflitto.
LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA
Dialogando con il Padre nostro.
Sistemi educativi locali per la sostenibilità Limpegno della Provincia di Roma con la Rete dei L.E.A Tivoli, 13 novembre 2012.
UTEM – EDUCARE AL CONFLITTO PER EDUCARE ALLA PACE
ANCHE I GENITORI VANNO A SCUOLA!
Ancora tra sviluppo e apprendimento
_ ___ _ ______ _ _ _________.
Formazione di base 4 dicembre 2012 I.C. Luigi Angelini
tipologia B Il saggio breve
Parrocchia Santa Lucia – Ruvo PFR neo-educatori.
Lorganizzazione non è mai neutra È specchio di unidea specifica di scuola Deve essere funzionale: nessuna organizzazione è valida in assoluto ogni organizzazione.
COMUNICAZIONE: PROBLEMI E STRATEGIE Marco Galiano
Parrocchia S. Maria Assunta Moricone - Rm. Secondo incontro di formazione per gli animatori.
LE MAPPE PER INSEGNARE.
LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA
INTERVISTA AL DIRIGENTE
Nicolina Pastena Università Salerno
Lavori di gruppo sulla Mesopotamia
Scuola media “L.Coletti” Treviso
IL CONFLITTO... ECOLOGICO.
CON-VIVENZA E PROCESSI CO-OPERATIVI EDUCARE ALLA CONVIVENZA O CONVIVERE L’EDUCAZIONE? WALTER FORNASA UNIVERSITA’ DI BEGAMO.
Comunicazione ( e telefonica) per Help-Desk IT Approfondimenti ed esercitazioni Roberto Grassi.
CONCORSO “ 25 APRILE “ CLASSE QUINTA
DIOCESI DI POZZUOLI Sportello Eccomi 31 marzo.
Problem Solving: capacità di risolvere problemi
Come si sviluppa un team
Classe v c a. s
SCUOLA CAPPELLETTI TURCO
Le parole del dialogo.
VIVERE INSIEME Risolvere problemi
PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA
Voglio parlare col dirigente! Conflitto e conflitti a scuola Incontro conclusivo Torino – 16 febbraio 2015 Relatore: Mauro Doglio.
Ciascuno di noi ha, dunque, la sua storia...io vi racconto la mia...
La Matematica a tavola: concetto di misura
Rapporteur: Laura Baldassarre
Stage 2014 Esperienza formativa presso Ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo Mi chiamo Federico Visani, ho 18 anni e vivo a Bergamo con la mia famiglia.
Come costruire uno staff tecnico per avviarsi verso l’alto livello TORINO 23/06/2012 Massimo Mascioletti.
Liceo Duca D’Aosta - Padova. Ho partecipato al Job day perché pensavo fosse una bella e utile esperienza, inoltre con essa ho potuto avere e farmi un’
Strumenti del mestiere RYS &. Sono strumenti del metodo che servono ad aiutare i rover e le scolte a migliorare la conoscenza di se stessi e del loro.
QUANDO I SENSI CI INGANNANO
Forza e speranza per familiari e amici di bevitori problematici TITOLO: Fiducia e libertà, principi spirituali del 3° Concetto. PROVENIENZA: Raduno Nazionale.
1 A cura di Claudio Iezzoni. 2 Il gruppo di lavoro Il gruppo di lavoro è: Il gruppo di lavoro è un soggetto diverso dal gruppo. Se il gruppo è una pluralità.
Come vivere al meglio ER Gestione di gruppo. 1.VOLERE BENE A CRISTO 2.VOLERE BENE AI RAGAZZI  Volere bene non significa tanto fare «smancerie» o semplice.
Transcript della presentazione:

La Comunicazione Ecologica … alcune trappole della comunicazione e … alcune possibilità di superamento a cura di Gaetano de Bari Counselor Biosistemico e Incaricato regionale al settore PNS Bari, 13 novembre 2011

Per entrare nel merito del tema proposto dalla Formazione Capi, come pattuglia PNS, pensiamo sia opportuno fare un passo indietro a quanto previsto dal Patto Associativo che stabilisce che la Comunità Capi “... cura l'attuazione del progetto educativo, l'unitarietà della proposta scout ...”

concetti che implicano la necessità dello "sforzo", richiesto a ciascuna equipe di unità, di animare i ragazzi/e della "propria" unità, nell'ottica più ampia della proposta "unitaria" che la Co.Ca. dovrebbe aver fatto attraverso l'elaborazione del "progetto educativo di gruppo", a partire dai lupetti/coccinelle del proprio branco/cerchio, fino alla partenza degli R/S.

Con il Patto Associativo del 1974 emerge, cioè, un concetto di "corresponsabilità educativa" che costituisce una "rivoluzione culturale" soprattutto per i capi di provenienza ASCI, legati ad una tradizione consolidata di capo ... "lupo solitario", abituato a svolgere il suo servizio educativo da solo, con l'eventuale aiuto di uno/due Rover, e che si confrontava con gli altri capi unità del proprio gruppo, in una "direzione di gruppo", che "è costituita dal Capo Gruppo, dall'Assistente Ecclesiastico del Gruppo, dai Capi ed Assistenti Ecclesiastici delle singole Unità; essa cura il buon andamento del Gruppo" (art. 54, Norme Direttive ASCI - 1970).

  Assicurare "il buon andamento del gruppo" è cosa ben diversa dal curare l'attuazione del progetto educativo e l'unitarietà della proposta scout, compiti che, come abbiamo visto prima, ora competono ad una intera Comunità Capi.

A conferma delle diverse situazioni di "gestione" del gruppo scout ASCI rispetto al gruppo scout AGESCI, ricordiamo che uno degli aspetti più problematici e frequenti che si verificava nei gruppi ASCI era la difficoltà di "dialogo" tra le unità (qualcuno la chiamava "politica dei cassetti chiusi"), che tra l'altro comportava una notevole emorragia di ragazzi nei vari passaggi branco - reparto e reparto - clan (proprio perché mancava un reale dialogo tra capi, una reale proposta educativa "unitaria" di gruppo). Diversa era la situazione dei gruppi AGI, che già prima della costituzione dell'AGESCI si ispirava ad un modello organizzativo di gestione comunitaria dell'intero gruppo.

Probabilmente il concetto di "corresponsabilità educativa" di tutti i ragazzi del gruppo, come prevede il nostro Patto Associativo, ha bisogno ancora di supporti educativi che ne aiutino l'attuazione: abbiamo bisogno di educarci tutti al "gioco di squadra", che probabilmente aiuterebbe a risolvere alla radice il problema dell'insorgenza dei conflitti. La Comunicazione Ecologica può essere uno strumento al servizio del “gioco di squadra”

Legge di Botti sulla collaborazione di staff Il lavoro di staff moltiplica il tempo di decisione per il quadrato del numero dei suoi membri.

Postulato di Mazzucchelli Gli argomenti sui quali si è tutti d’accordo richiedono ore di discussione.

Legge di Chierichetti del capo gruppo ESTENSIONE DI CARU’ Il capo gruppo non si lamenta mai dei programmi degli staff. Almeno finché non li ha letti. ESTENSIONE DI CARU’ Alcuni staff attirano critiche per il solo fatto di esistere.

o «della produttività della CO.CA.» FORMULA DI SANTICCHIA o «della produttività della CO.CA.» In ogni riunione, il 95% del tempo è occupato dalle varie ed eventuali.

ASSIOMA DI ERCOLINO All’assemblea di zona vanno tutti quelli che hanno finito le scuse.

La Comunicazione Ecologica Con il termine «Comunicazione Ecologica» viene indicata l'applicazione dei principi ecologici alle relazioni umane: coltivare le risorse di ogni persona, rispettare la diversità e, nello stesso tempo, mantenere una coesione globale in modo che le persone possano agire insieme per un obiettivo comune.

Come nella natura, così tra gli esseri umani c'è un equilibrio tra bisogni individuali e crescita della totalità. Pertanto le parole chiave nella Comunicazione Ecologica sono: «Risorse» «Crescita» «Individualità» «Totalità»

Equilibrio tra individuo e gruppo: un dilemma che ha bisogno di una soluzione Ogni gruppo richiede un equilibrio tra il soddisfacimento dei bisogni individuali e il raggiungimento degli obiettivi generali. Le ideologie, capitalista e comunista, non sono riuscite a risolvere la questione dell'equilibrio ed è per questo che la nostra tradizione culturale scinde l'individuo dal suo gruppo.

I concetti di «individualismo» e «collettività» sembrano antagonistici invece che, come sono realmente, interdipendenti e reciprocamente utili. Il dilemma è: quale può essere la soluzione tra bisogni individuali e crescita del gruppo? La risposta è: l'ecologia.

La parola «ecologia» deriva dalla radice greca «oikos» (casa). Questo significa che l'uomo vive in una casa, e il suo significato è esteso alla natura e all'ambiente globale. Il punto è che l'uomo e l'ambiente che lo circonda richiedono un'integrazione.

Comunicazione ecologica: rispetto dell'individuo e del contesto Che cosa intendiamo, quindi, quando definiamo il divenire ecologico della comunicazione? Intendiamo che la comunicazione rispetta l'equilibrio tra i bisogni dell'individuo e gli scopi del gruppo.

Il «principio ecologico» nella comunicazione ci porta a rispettare l'individuo («rispettare la diversità») e nello stesso tempo a cooperare con il gruppo («rispettare il contesto»). Essa favorisce la reciproca crescita ed evoluzione della persona e del suo contesto ed evita che una parte subisca danno a vantaggio dell'altra.

«Coltivare le risorse»: espressione e processo decisionale Tutti quelli che appartengono al gruppo hanno il diritto di prendere la parola durante la discussione e quindi di condividere l'opportunità di prendere decisioni.

Coltivare le proprie risorse in una situazione di gruppo significa avere l'opportunità di usare le proprie piene capacità espressive nel discutere del progetto di gruppo: il problema, i fatti, le interpretazioni, le preferenze personali e le soluzioni collettive. «Coltivare le nostre risorse» significa anche che usiamo le nostre capacità permettendone con il loro uso, che esse crescano e si sviluppino Espressione e scelta decisionale rappresentano due di queste capacità fondamentali.

Il gruppo gerarchico non coltiva le nostre risorse in quanto il Leader domina la discussione e poi prende la decisione. Invece, il gruppo guidato dalla comunicazione ecologica si sforza di raggiungere un doppio obiettivo: a) la realizzazione di ogni membro (attraverso la piena espressione) b) il raggiungimento dello scopo collettivo.

Vi sono, tuttavia, alcuni problemi da superare Vi sono, tuttavia, alcuni problemi da superare. «Quanta espressione individuale! Che caos quanti conflitti!»: Cosa offre la Comunicazione Ecologica? Offre metodi di rigorosa autoregolazione ai membri del gruppo e un facilitatore aiuti a mantenere il flusso positivo della comunicazione.

… alcune trappole della comunicazione e alcune possibilità di SUPERAMENTO

… dalla verità da mandar giù … Dogmatismo … dalla verità da mandar giù … “… tu devi/ puoi/ ...” “… noi dobbiamo/ proponiamo/ ...” “… si deve/ si propone/ …”

“… io credo/voglio che ...” Dogmatismo … a idee su cui riflettere … “… io vedo cosi …” “… io credo/voglio che ...” “… io sento ...”

… dall'espressione indiretta dei propri bisogni … Moralismo … dall'espressione indiretta dei propri bisogni … Ognuno deve partecipare ... Tutti noi dobbiamo considerare ... Voi dovete riconoscere ...

Per quanto mi riguarda ritengo ... Moralismo … all'espressione diretta e liberante … Vorrei ... Per quanto mi riguarda ritengo ... Io sento che ...

… dal zig zag fra temi e questioni … Dispersività … dal zig zag fra temi e questioni … ... si infatti mi ricordo ... … tutto ciò mi fa venire in mente ... … a proposito, dobbiamo pensare anche ...

… alla fedeltà al tema … Dispersività … possiamo tornare sul tema? … ciò che dici è interessante ... lo possiamo discutere dopo?

… alla fedeltà al tema … Dispersività … possiamo tornare sul tema? … ciò che dici è interessante ... lo possiamo discutere dopo?

Monopolizzazione … dalla logica del dominio di uno … “… nessuno ha mai niente da dire, quindi parlo io! …” “… bisogna riempire il tempo, tanto qui non parla nessuno ...”

… ad uno spazio e un tempo su misura per tutti … Monopolizzazione  … ad uno spazio e un tempo su misura per tutti … “… prova a dire tutto ciò in maniera più sintetica ...” “ciò che dici è importante, possiamo fermarci per discuterne?”

Dare giudizi “pesanti” … dalla logica del bianco/nero … E' una pessima idea ! Hai torto ! E' stato un fallimento !

Ci sono conseguenze positive e altre negative ... Dare giudizi “pesanti” … ad una logica della complessità … Non sono d'accordo, ho una opinione diversa. Nella scelta che sostieni vedo più svantaggi che vantaggi. Vediamoli insieme. Ci sono conseguenze positive e altre negative ...

Ci sono conseguenze positive e altre negative ... Dare giudizi “pesanti” … ad una logica della complessità … Non sono d'accordo, ho una opinione diversa. Nella scelta che sostieni vedo più svantaggi che vantaggi. Vediamoli insieme. Ci sono conseguenze positive e altre negative ...

comunque … il lavoro in Gruppo è essenziale. Ti permette di dare la colpa a qualcun altro. (Arthur Bloch – autore de «La Legge di Murphy»)