Le ville venete Il teatro del paesaggio
Le ville censite nel solo Veneto sono complessivamente Di queste, solo il 45,3%, pari a 1.712, risulta sottoposto a vincolo. Le ville aperte regolarmente al pubblico per visite in orari prestabiliti sono 159 (il 4,2% del totale). Le dimore storiche sono per l'85,5% di proprietà privata (3.234), per l'8,8% sono pubbliche (332), mentre l'4,8% (180) è costituito da beni ecclesiastici. Il restante 0,9% è di proprietà mista. La provincia con il maggior numero di ville è Treviso (785), seguita da Verona (676), Vicenza (670), Padova (633), Venezia (573), Rovigo (251), Belluno (195).
La villeggiatura Lungo l’asse Venezia-Treviso Pantalone - E sì mo in ancuo Mestre xe deventà un Versaglies in piccolo. La scomenza dal canal de Malghera, la zira tutto el paese, e po la scorra el Terraggio fin a Treviso. La stenterà a trovar in nissun logo de Italia, e fora d'Italia, una villeggiatura cussì longa, cussì unita, cussì popolada come questa. Ghe xe casini che i par gallerie; ghe xe palazzi da città, da sovrani. Se fa conversazion stupende; feste da ballo magnifiche; tole spaventose. Tutti i momenti se vede a correr la posta, sedie, carrozze, cavalli, lacchè; flusso e reflusso da tutte le ore. (C.Goldoni, La cameriera brillante, [1754])
La villeggiatura Lungo l’asse del Brenta Io vo l'aprile e il maggio, e così il settembre e l'ottobre, per alquanti giorni, a godere un mio colle, che è nel più bel sito di questi monti Euganei, e che ha fontane e giardini e sopratutto comoda e bella stanza, e quivi mi trovo ancora alcune fiate a qualche caccia conveniente alla mia etade, comoda e piacevole. Godo poi altrettanti giorni la mia villa di piano che è piena di belle strade, le quali concorrono tutte in una bella piazza, in mezzo alla quale è la sua chiesa ornata assai secondo la condizione del luogo: un poderoso braccio del Brenta la divide in due parti, e dall'una e dall'altra vi è grande spazio di paese, tutto di campi fertili e ben coltivati, e ora (Dio grazia) molto ben abitato, mentre prima era paludoso e di mal aere e stanza piuttosto da bisce, che da uomini. Io ho levate le acque, e l' aere si fece buono e le genti vi vennero ad abitare, e le anime cominciarono a moltiplicare assai, e si ridusse il luogo alla perfezione che si vede oggidì, talché io posso dire con verità, che ho dato in questo luogo a Dio altare e tempio e anime per adorarlo; cose tutte, che mi danno infinito piacere, sollazzo e contento, ognor che le ritorno a vedere e godere. (Alvise Cornaro [ ], La vita sobria, Padova, 1558)