Il suono è una vibrazione che si propaga in aria Evento Sonoro: ogni variazione della pressione dell'aria sufficientemente rapida e sufficientemente intensa da poter essere percepita dall'apparato uditivo. Il suono è una vibrazione che si propaga in aria
sufficientemente RAPIDA
Ricordiamo che mentre f dipende dalla sorgente, λ dipende dal mezzo sufficientemente INTENSA Ricordiamo che mentre f dipende dalla sorgente, λ dipende dal mezzo
v Un’onda è caratterizzata da: frequenza: numero di periodi nell’unità di tempo; v = velocità di propagazione, tipica del mezzo (343 m/s in aria); lunghezza d’onda: = distanza percorsa in un periodo da un’onda che viaggia alla velocità v; v
L’orecchio e la percezione del suono
Una caratteristica dell’apparato uditivo è che l’orecchio “sente” in modo differente pressioni sonore tra loro uguali, ma con differenti frequenze. Più precisamente, se consideriamo “normale” la sensazione sonora a 1000 Hz, si osserva che l’orecchio è più “sordo” alle frequenze inferiori a 1000 Hz, meno “sordo” tra i 2000 ed i 4000 Hz, per tornare ad essere “sordo” alle altissime frequenze. In pratica, l’apparato uditivo filtra le varie componenti spettrali, attenuando quelle a bassa e ad alta frequenza, misurando bene quelle attorno ai 1000 Hz ed amplificando quelle tra 2000 e 4000 Hz.
Il suono non si propaga con la stessa facilità in tutti i materiali. La proprietà di un materiale di opporsi al passaggio del suono viene detta impedenza acustica dove ρ è la densità e vm è la velocità di propagazione nel materiale. L’unità di misura è kg/m2*s, unità detta Rayleigh (Rayl)
In un particolare intervallo di frequenze (20-20000 Hz), le onde elastiche sono dette SUONI. Esse possono venire generate dalle corde vocali e percepite dall’orecchio umano. In questo caso: - la riflessione origina il fenomeno dell’Eco acustico; - la rifrazione (es. propagazione della voce dall’aria all’acqua) modifica l’onda e rende inintelligibili i suoni; - le lunghezze d’onda variano nell’intervallo: 17 m - 17 mm, che corrispondono anche alle dimensioni degli oggetti che possono venire ‘sondati’ tramite onde sonore (es SONAR).
Per le proprietà delle onde infatti, quando un suono attraversa l’interfaccia tra due materiali, subisce una deviazione proporzionale alla differenza fra le impedenze acustiche dei due materiali, proprio come capita ad un raggio luminoso che passa dall’aria all’acqua. Questo fenomeno viene utilizzato nelle applicazioni degli ultrasuoni, per generare le immagini ecografiche.