Si celebra quest'anno nella Diocesi di Orvieto-Todi, il giubileo eucaristico nel 750° anniversario del miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena nel 1263,

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Transcript della presentazione:

Si celebra quest'anno nella Diocesi di Orvieto-Todi, il giubileo eucaristico nel 750° anniversario del miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena nel 1263, a cui seguì, nel 1264, l'istituzione della festa del Corpus Domini per tutto il mondo cattolico. Scopo di questo breve presentazione è mettere in evidenza il posto che occupa il miracolo eucaristico di Bolsena nello sviluppo della fede della Chiesa nell’Eucaristia. Cercherò di mostrare in sintesi lo sviluppo della teologia dell’Eucaristia nei secoli a cui appartiene il miracolo di Bolsena (I), la situazione concreta della partecipazione del popolo di Dio all’Eucaristia (II), il rapporto tra miracolo di Bolsena e l'istituzione della festa del Corpus Domini (III).

Nel IX secolo due trattati omonimi: De corpore et sanguine Domini, inaugurano quella che viene comunemente chiamata la prima controversia eucaristica che metterà in moto una delle questioni più complesse della storia della teologia eucaristica, temporaneamente chiuse con le condanne di Berengario e riaperte poi dalla Riforma.

Il suo trattato De corpore et sanguine Domini (831) è stato sollecitato dall’abate dell’abbazia di Corvey, i cui monaci, di recente conversione (sassoni convertiti), avevano bisogno di formazione sulla fede e in particolare sul sacramento dell’Eucaristia. Ciò ne fa capire la genesi, l’ambiente sociale e culturale e lo scopo teorico-pratico.

Le teorie di Pascasio suscitano reazioni soprattutto tra i teologi; per questo l’imperatore Carlo il Calvo invitò Ratramno a esporre la sua opinione. La sua opera De corpore et sanguine Domini è la risposta alla posizione di Pascasio e l’esposizione della sua teoria eucaristica.

Con le controversie eucaristiche dei secoli IX-XI, si inaugura un modo nuovo di comprendere l’Eucaristia. Sarà la Scolastica a trovare una soluzione equilibrata alle due questioni con la transustanziazione. Questa teoria sarà adottata dai grandi pensatori della Scolastica e soprattutto da S. Tommaso d’Aquino.

La pietà popolare nella presenza vera di Cristo nell’Eucaristia. La diminuzione drastica della partecipazione alla comunione sacramentale. La comunione spirituale.

Il miracolo eucaristico di Bolsena (1263) costituisce un avvenimento importante che comprova la fede della chiesa: nell’Eucaristia c’è la presenza vera e reale di Cristo. L’istituzione della festa del Corpus Domini (1264) costituisce uno sforzo concreto per riportare l’Eucaristia non solo al centro della fede e della devozione, ma al centro della vita del popolo di Dio incoraggiando alla comunione sacramentale come la vera e autentica risposta al dono che Cristo fa di se stesso nel sacramento.

I miracoli eucaristici dei secoli XII-XIII. Il miracolo eucaristico di Bolsena appartiene a questo contesto storico e teologico. La descrizione dell’avvenimento testimoniato e tramandato dalla epigrafe su tavola di marmo rosso a Bolsena, rivela alcuni aspetti molto significativi in questo senso. Il dubbio non è sempre un ostacolo alla fede. Il dubbio del prete boemo manifesta il desiderio di conoscere, comprendere, vivere un mistero così grande che lo supera e trascende.

La festa del Corpus Domini costituisce lo sbocco di quel movimento di devozione al sacramento dell’Eucaristia che proprio a Liegi (Belgio), patria della Beata Giuliana di Cornillon (1191), ebbe un terreno particolarmente fertile. Nel 1246, Roberto di Torote, vescovo di Liegi, istituì per la sua diocesi la festa del Corpus Domini da celebrarsi ogni anno nel giovedì dopo la festa della Trinità.

Quando divenne papa col nome di Urbano IV Giacomo Pantaléon, già arcidiacono di Liegi e conoscente personale della Beata Giuliana, nel 1264, con la Bolla Transiturus, estese la nuova solennità a tutto il mondo cattolico, accludendo il mirabile Ufficio composto da San Tommaso.

Il ricordo delle rivelazioni alla Beata Giuliana di Cornillon; 1. «Confondere la perfidia e la insania degli eretici»; 2. Riparare le mancanze di rispetto ed esprimere festività e amore; 3. «Corroborazione ed esaltazione della fede cattolica di così grande Sacramento». 4.

Il miracolo di Bolsena e l’istituzione della solennità del Corpus Domini hanno un unico obiettivo: riportare al centro della vita della comunità cristiana l’Eucaristia riproponendola come il dono della presenza vera e operante di Cristo in mezzo a noi, e come dono da accogliere con la comunione sacramentale. Il miracolo di Bolsena e l’Istituzione della festa per tutto il mondo cattolico sono inscindibilmente legati anche dal punto di vista storico. Se il miracolo di Bolsena non è all'origine dell’istituzione della festa (che già esisteva), costituisce certamente la spinta decisiva che ha condotto Urbano IV a istituirla per tutto il mondo cattolico.