Terra natia, terra occupata. Commenti di Ilan Pappe, storico israeliano
Dal 3000 a.C. una terra da sempre abitata. E occupata. “3000 a.C.: si parla già di “Palestina” come unità geopolitica: è la terra dei Cananei Dal 1500 a.C. si succedono continui domini stranieri: egizio 1500-1200 a.C. filisteo 1200-975 a.C. israelita 1000-923 a.C. fenicio 923-700 a.C. assiro 700-612 a.C. babilonese 586-539 a.C. persiano 539-332 a.C. macedone 332-631 a.C. romano 63 a.C-636 d.C. arabo 636-1200 d.C. crociato 1099-1291 d.C. ayyubide 1187-1253 d.C. mamelucco 1253-1516 d.C. ottomano 1517-1917 d.C.“ (I.Pappe, in AAVV “Palestina, quale futuro”, Jaka Book 2007)
Fine '800: “una terra senza popolo per un popolo senza terra” “Nasce il movimento sionista: gli ebrei erano perseguitati in Europa e cercavano un rifugio sicuro. Ma la decisione di individuarlo nel luogo abitato già da un’altra popolazione, rese il sionismo un progetto colonialista”. (I. Pappe, conferenza di Tokio 2007)
1878, in Palestina nasce la prima colonia sionista. Villaggio palestinese Città palestinese Città mista “I primi immigrati ebrei si consideravano Haluzim, pionieri, emulando i bianchi che avevano colonizzato l’America. Questi ‘sionisti territoriali’ non furono molto numerosi e non tutti rimasero a lungo in Palestina. Si insediarono per lo più in campagna; alcuni però si stabilirono nei centri urbani.” (I. Pappe, Storia della Palestina moderna, ed. Einaudi p.49 )
1917, la dichiarazione di Lord Balfour La dichiarazione di Balfour garantiva un atteggiamento britannico favorevole alla creazione di un focolare nazionale per gli ebrei in Palestina, a patto che ciò non entrasse in contraddizione con gli interessi della popolazione locale. (I. Pappe, op. cit. p.85) (lord Balfour)
1920, colonie sioniste all'inizio del mandato britannico “La dirigenza politica sionista cominciò a costruire l’infrastruttura di uno Stato ebraico in Palestina, e si impegnò ad eliminare dalla propria società qualunque caratteristica mediorientale o araba”. (I. Pappe, op.cit. p.108)
1945 - 46, percentuali delle proprietà terriere e degli abitanti in Palestina I leader sionisti avevano pensato molto prima del 1948 a espropriare i palestinesi, a cacciarli. Fin dal ’37, sotto la direzione di Ben Gurion, i sionisti pianificarono che la Palestina dovesse essere etnicamente ripulita della popolazione nativa (I. Pappe, conferenza di Tokio, 2007) Proprietà della terra nel 1945 Popolazione nel 1946
1947, il piano di spartizione ONU “L’espulsione dei palestinesi iniziò dodici giorni dopo l’adozione della Risoluzione 181 delle Nazioni Unite. Un mese dopo, ebbe luogo la prima distruzione di un villaggio palestinese. L’azione militare divenne una vera pulizia etnica nel marzo del 1948: la Palestina cominciò a perdere la maggior parte della sua popolazione indigena”. (I. Pappe, op.cit. p. 156)
1948, la Nakba (catastrofe). Oltre 400 villaggi distrutti o evacuati; 750.000 persone espulse. “Marzo '48: il piano D prevedeva due obiettivi: impadronirsi sistematicamente di qualsiasi installazione abbandonata dai britannici, e ripulire il futuro stato ebraico del maggior numero possibile di palestinesi. A ciascuna brigata dell’Haganà fu consegnato un elenco di villaggi da occupare. La maggior parte doveva essere distrutta e soltanto in casi eccezionali fu ordinato ai soldati di lasciar intatto un villaggio”. (I. Pappe, op. cit. p. 159) Il piano di spartizione dell’ONU 420 villaggi palestinesi distrutti tra il 1948 e il 1967
1948, villaggi palestinesi distrutti dai sionisti Khisas Quartiere di Jaffa Qaqun Qumya Hawsa Qaddita
Immigranti ebrei in arrivo: i palestinesi devono lasciare le loro case e andarsene 1947 Nave Exodus
1948, si moltiplicano i campi profughi palestinesi Fawwar camp Baqaa camp
1949, le linee di cessate-il-fuoco sul '78% della Palestina mandataria diventano la “Green Line” “Uno dei miti israeliani più comuni è che tutte le volte che Israele tenderebbe la mano per raggiungere la pace ai palestinesi, sono i palestinesi a irrigidirsi e a rifiutare le sue proposte di pace” I. Pappe, conferenza di Tokio 2007 Stato ebraico Stato arabo Zona occupata illegalmente dai sionisti prima e dopo il 14 maggio 1948
Inizia l’occupazione israeliana nei territori palestinesi 1967, guerra dei sei giorni In Israele si contrappose un’ala di destra, i “redentori”, per cui la parte di Palestina occupata era il cuore riconquistato dello Stato ebraico, e una di sinistra, i “custodi”, che voleva tenere sotto controllo i territori occupati per usarli come pedine di scambio per futuri negoziati. (I. Pappe, "La pulizia etnica della Palestina, Fazi editore, 2008)
1967, seconda grande ondata di profughi palestinesi Colonne di profughi palestinesi Foto : per rifugiarsi in Giordania i profughi palestinesi devono abbandonare tutto ed attraversare il fiume Giordano sul semidistrutto ponte di Allenby. Per molti di loro è il terzo esodo e la terza volta che perdono tutto.
… Con la risoluzione 242 del 22.11.1967 l’ONU ingiunge a Israele di ritirarsi dai territori conquistati militarmente (conquistare e occupare territori altrui con la forza è contrario alla carta dell’ONU) In risposta Israele avvia un vasto programma di confische di terre palestinesi e di colonizzazione dei territori palestinesi e siriani occupati dopo la guerra del 1967. Inoltre nei territori palestinesi Israele esercita una forte repressione. Gli USA pongono sistematicamente il veto a ogni risoluzione sfavorevole a Israele.
Colonizzazione 6 5 4 7 3 8 La sequenza della costruzione delle colonie in territorio occupato 9 2 1 9
1987, inizia l'intifada delle pietre Il mondo sta a guardare il più potente esercito della regione, con i suoi elicotteri, i carri armati e i bulldozer, che attacca una popolazione di civili indifesa e disarmata, organizzati in piccole milizie che cercano di opporre una coraggiosa ma inefficace resistenza (da I. Pappe, "La pulizia etnica della Palestina, p.289)
1988, l'Olp riconosce lo Stato d'Israele “La dirigenza dell’OLP redige la ‘dichiarazione di indipendenza’, in cui si riconosce il diritto dello Stato ebraico all’esistenza. Esprime con chiarezza la preoccupazione dei palestinesi per il destino dei rifugiati, il futuro di Gerusalemme, i confini del futuro Stato palestinese”. (I. Pappe, op.cit. p.291)
2000, la grande truffa di Camp David “Gli accordi di Camp David cercarono di convincere la dirigenza palestinese ad accettare: - di mantenere una sovranità limitata in Cisgiordania e nella striscia di Gaza. - di dimenticare Gerusalemme est come capitale - di cancellare il diritto al ritorno dei rifugiati cacciati da Israele nel ’48”. (Pappe, op. cit. p. 319)
2000, inizia la seconda Intifada 28 settembre 2000 Sharon visita provocatoriamente la spianata delle moschee 30 settembre 2000 Israele soffoca nel sangue la protesta dei palestinesi. Inizia l’Intifada …e « muoiono » gli accordi di pace di Oslo.
Presidente e popolo ostaggi dell'occupazione Anche la seconda intifada all’inizio fu una protesta popolare nonviolenta. Ma le azioni particolarmente dure di Israele causarono un acuirsi del conflitto armato, una guerra a bassa intensità enormemente sbilanciata, che ancora imperversa (da I. Pappe, "La pulizia etnica della Palestina, p.289)
Numero di vittime dal 2000 a maggio ‘08: palestinesi 5 Numero di vittime dal 2000 a maggio ‘08: palestinesi 5.250, israeliani 1.077
Quale Palestina? “La cosa più importante fu che il mondo era a conoscenza di quanto avveniva e decise di non fare nulla” (I. Pappe, conferenza Tokio 2007)
Oggi: restrizioni e illegalità: muro, checkpoint, colonie, arresti, distruzioni, confische “Il mondo sapeva ed ha assolto Israele. lo Stato d’Israele, costituito nel ’48, aveva alla base questa ideologia: è da considerare uno scopo giusto quello di pensare alla realizzazione di uno stato etnicamente puro. Il sistema scolastico israeliano, quello politico e quello dei media, mandano un messaggio molto chiaro a tutti noi ebrei israeliani: la vita singola di ogni ebreo in Israele avrebbe potuto essere molto migliore se non ci fossero stati arabi intorno”. (I. Pappe, conferenza Tokio 2007)
Il muro: più di 700 Km di apartheid
Oltre 500 checkpoint bloccano il movimento dei palestinesi
Block-roads
Arresti e torture
Distruzione delle case
Confisca di terre, distruzione di ulivi
Dopo 73 risoluzioni ONU non rispettate... “Allo Stato di Israele arrivò un messaggio sbagliato: va bene sbarazzarsi dei palestinesi. È per questo che ancora oggi continua la pulizia etnica in Palestina”. (I. Pappe, conferenza Tokio 2007)
(da I. Pappe "La pulizia etnica della Palestina, p.304) Per quanto tempo possiamo continuare a chiedere, se non a sperare, che i nostri fratelli e sorelle palestinesi continuino ad avere fiducia in noi e non soccombano completamente alla disperazione in cui sono precipitate le loro vite l'anno in cui Israele eresse la sua fortezza sopra le loro città distrutte? (da I. Pappe "La pulizia etnica della Palestina, p.304)