CLASSIFICAZIONE Protozoi Eliminti Intestinali e urogenitali

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Transcript della presentazione:

CLASSIFICAZIONE Protozoi Eliminti Intestinali e urogenitali Del sangue e dei tessuti Eliminti Trematodi Cestodi Nematodi

PATOGENESI DELLE MALATTIE PARASSITARIE Dose infettiva ed esposizione Penetrazione attraverso le barriere anatomiche Ancoraggio Replicazione Danno cellulare e tissutale Danneggiamente, elusione e inattivazione delle difese dell’ospite

ALCUNI MECCANISMI PATOGENETICI Produzione di sostanze tossiche da parte dei parassiti Enzimi idrolitici (proteinasi, collagenasi, elastasi) Ionofori Endotossine Cataboliti dell’indolo Meccanismi di danno tissutale Blocco di organi interni Atrofia da pressione Migrazione attraverso i tessuti Immunopatologia Ipersensibilità Autoimmunità Enteropatie associate a perdita di proteine Metaplasia

PORTE DI INGRESSO DEI PARASSITI Ingestione Penetrazione diretta Puntura di artropodi Penetrazione transplacentare Penetrazione guidata dall’organismo stesso

BERSAGLI PER L’AZIONE DI FARMACI ANTIPARASSITARI I parassiti sono organismi eucariotici Le vie metaboliche sono comuni a parassita e all’ospite Essenziali le conoscenze di biologia di base Captazione preferenziale del farmaco Differenze nella sensibilità Alterazioni metaboliche del farmaco Bersagli parassito-specifici

AGENTI ANTIPROTOZOARI Gli agenti antiprotozoari sono indirizzati a cellule giovani, in fase di rapida crescita. I bersagli più comuni sono: Sintesi degli acidi nucleici Sintesi delle proteine Vie metaboliche specifiche (folati)

AGENTI ANTIPROTOZOARI Metalli pesanti (a base di arsenico o antimonio): inattivano i gruppi sulfidricidi enzimi essenziali per il catabolismi dei carboidrati. Sono indicati per Leishmania e Tripanosomi Analoghi dell’amminochinolina (clorochina, primachina, meflochina): Si accumulano preferenzialmente negli eritrociti parassitati. Diversi meccanismi d’azione proposti (interferenza con replicazione del DNA; legame alla ferroprotoporfirina IX; aumento pH intravescicolare; interferenza con la capacità di degradare l’emoglobina). Indicato per il trattamento del Plasmodium della malaria

AGENTI ANTIPROTOZOARI Antogonisti dell’acido folico: inibiscono la diidropteroato sintetasi e la diidrofolato reduttasi (blocco della sintesi di purine, pirimidine e di alcuni aa). Indicati per Toxoplasma e Malaria Inibitori della sintesi proteica: un certo numero di antibiotici mostrano attività antiparassitaria in vitro e in vivo. Questi farmaci includono CLINDAMICINA e SPIRAMICINA (attive nei confronti di Amebe, Plasmodium e Babesia), TETRACICLINE e DOXICICLINA.

AGENTI ANTIPROTOZOARI Diammidine (pentamidina): essendo un policatione interagisce con il DNA e con l’assorbimento e funzione delle poliammine. Indicata per Leishmaniosi e Tripanosomiasi Nitromidazioli: Meccanismo d’azione non chiaro. Particolarmente efficace nell’amebiasi disseminata, tricosomiasi e giardiasi

RESISTENZA AI FARMACI Le informazioni principali derivano dallo studio dei Plasmodi La resistenza alla CLOROCHINA, il principale farmaco antimalarico, è dovuta alla presenza di un meccanismo di efflusso attivo Lo sviluppo di resistenza a composti antifolici è legato a mutazioni del sistema enzimatico del parassita che combina deidrofolato reduttasi e timidilato sintetasi Necessari ulteriori studi per ottimizzare l’efficacia della chemioterapia

DIAGNOSI DI LABORATORIO Esame macroscopico Esame microscopico A fresco Dopo fissazione e colorazione Esami sierologici Risposta anticorpale Rilevazione antigenica Coltura Inoculazione nell’animale Metodi Molecolari

DIAGNOSI DI LABORATORIO Parassiti intestinali e biliari: a) Identificazione nelle feci Almeno 3 campioni raccolti sterilmente nell’arco di 48 ore Esame a fresco (sangue, muco, vermi adulti, consistenza) b) Contenuto duodenale Parassiti del sangue e dei tessuti: Striscio di sangue su vetrino e colorazione (Giemsa o Wright) Osservazione di sezioni istologiche di tessuti, aspirati, CSF

Classificazione dei protozoi Sarcodinia-Amebe Mastigophora-Flagellati Sporozoa Ciliata

PROTOZOI DI INTERESSE MEDICO Phylum Sarcomastigophora Subphylum Mastigophora (flagellates) Genus: Leishmania, Trypanosoma Giardia, Enteromonas, Retortomonas, Chilomastix, Trichomonas Dientamoeba Subphylum Sarcodina (amoeba) Genus: Naegleria, Acanthamoeba Entamoeba, Iodamoeba, Endolimax Phylum Ciliophora (ciliates) Genus: Balantidium

PROTOZOI DI INTERESSE MEDICO Phylum Apicomplexa Subclass Coccidia Genus: Isospora, Sarcocystis Cryptosporidium, Cyclospora Toxoplasma Plasmodium Subclass Piroplasmea Genus: Babesia Phylum Microspora (microsporidia) Genus: Encephalitozoon Enterocytozoon Septata Incertae sedis: Pneumocystis carinii

CILIATI NUMEROSE CILIA CITOPLASMA E CITOPIGIO DUE NUCLEI CON DIVERSA STRUTTURA E FUNZIONE: MICRONUCLEO → SI DIVIDE PER SCISSIONE E HA FUNZIONE TROFICA. MACRONUCLEO → SI DIVIDE PER MITOSI E HA FUNZIONE GENETICA. RIPRODUZIONE ASESSUATA TRASVERSALE O SESSUATA PER CONIUGAZIONE HABITAT: H2O DOLCI E SALATE, PARASSITI IN VARI ORGANISMI BALANTIDIUM COLI UNICO CILIATO PATOGENO PER L’UOMO

FLAGELLATI O MASTIGOFORA UNO O PIU’ FLAGELLATI TALVOLTA UNITI AL CORPO DEL PROTOZOO DA UNA MEMBRANA ONDULANTE HABITAT: AMBIENTE OPPURE PARASSITI DELL’UOMO (INTESTINO, APP. GENITO-URINARIO, SANGUE) E NELL’INTESTINO DI VERTEBRATI E INVERTEBRATI) RIPRODUZIONE ASESSUATA BINARIA LONGITUDINALE, PRECEDUTA DA DUPLICAZIONE DEL FLAGELLO FITOFLAGELLATI (SIMILI ALLE PIANTE, CONTENGONO CLOROFILLA E SONO FOTOSINTETICI) ZOOFLAGELLATI (SENZA CLOROFILLA, SIMILI AGLI ANIMALI) TRYPANOSOMI (T. GAMBIENSE E T. RHODESIENSE, T. CRUZI) GIARDIA LAMBLIA TRICHOMONAS LEISHMANIA

AMEBE (SARCODINA) PSEUDOPODI CHE MODIFICANO CONTINUAMENTE LA FORMA DEL CORPO CELLULARE E SERVONO PER CATTURARE CIBO (PER FAGOCITOSI) E PER IL MOVIMENTO. RIPRODUZIONE ASESSUATA PER SCISSIONE; ALCUNE POSSONO PASSARE DAL TROFOZOITE ALLA FORMA CISTICA HABITAT: H2O E SUOLO ALCUNI SONO PARASSITI DELL’INTESTINO DEI VERTEBRATI; ALCUNE SONO PARTE DELLA NORMALE MICROFLORA INTESTINALE (ENTAMOEBA COLI; E. HARTMANNI; ENDOLIMAX NANA, IODAMOEBA BUTSCHILII)

SPOROZOI (SPOROZOEA) FORMANO SPORE CONTENENTI SPOROZOITI INFETTANTI PARASSITI OBBLIGATI INTRA-EXTRACELLULARI DOPPIO CICLO RIPRODUTTIVO SESSUATO E ASESSUATO NELLO STESSO OSPITE O IN OSPITI DIVERSI PLASMODIUM TOXOPLASMA DI INTERESSE PNEUMOCYSTIS MEDICO CARINII??

Outline delle infezioni da protozoi Infezioni intestinali -Invasive * Entamoeba histolytica -Non-invasive * Giardia lamblia * Cryptosporidia and Cyclospora * Microsporidia Infezioni sistemiche  (diarrea/invasione del circolo sanguigno) amoeba flagellate sporozoa (diarrea acquosa/perdita di peso) 

INFEZIONI INTESTINALI

E. histolytica 0.5 to 50% della popolazione mondiale è parassitata da E. histolytica con prevalenza nettamente maggiore nei paesi in via di sviluppo. L’infezione è associata con scarse condizioni igieniche. L’uomo è l’ospite principale, anche se cani gatti e roditori possono essere ugualmente infettati.

Entamoeba histolytica – ciclo vitale L’uomo è il serbatoio principale ed emette il parassita attraverso le feci (cisti) Le cisti sono resistenti all’ambiente La trasmissione è oro-fecale (cibo, acqua) In risposta all’ambiente acido, le cisti rilasciano i trofozoiti a livello dell’alto intestino I trofozoiti invadono l’intestino e si replicano per scissione. I trofozoiti che raggiungono in colon si incistano nuovamente.

Entamoeba histolytica -- patogenesi I trofozoiti danneggiano la mucosa intestinale Si possono identificare 3 fattori di virulenza: Lectine amebiche: mediano il legame dei parassiti agli zuccheri contenenti galattosio presenti sulla cellula ospite Pori causati sulla membrana: citolisi dipendente dall’adesione dell’ameba alla cellula Cisteina proteasi: clivano gli anticorpi e il C3 I trofozoiti fagocitano le cellule dell’organismo Ulcerazioni a livello del colon - parassitemia

Amebiasi – sindromi cliniche Intestinali Vanno da forme asintomatiche alla diarrea cronica fino alla dissenteria amebica Extraintestinali Ascessi a livello del fegato Altri foci metastatici (ad esempio nel cervello) Diagnosi: identificazione di trofozoiti o cisti nelle feci, rilevazione di antigeni nelle feci, sierologia

Entamoeba sp. E. histolytica E. dispar Invade i tessuti Dovrebbe essere sempre trattata anche nei pazienti asintomatici E. dispar Non è associata a patologia, nemmeno nei pazienti AIDS Non dovrebbe essere trattata

Fegato con ascesso da ameba

Ulcera da amebiasi intestinale

Trattamento delle amebiasi Forme invasive: metronidazolo Forme intestinali: diiodoidrossiquinina, paromomicina, dilossanide furoato

Giardiasi – ciclo vitale L’infezione da G. lamblia è una zoonosi (piccoli mammiferi contaminano con le cisti le acque superficiali) Giardia ha una distribuzione mondiale La trasmissione attraverso le acque contamintate è la più comune, ma si può anche verificare trasmissione inter-umana (comune nei bambini) Ingeriti come cisti Escistazione del trofozoita e l’attacco alla mucosa avviene nel tratto superiore dell’intestino tenue

Trofozoiti nel duodeno Cisti nelle feci

Trofozoiti di Giardia in sezioni intestinali Infezione a livello intestinale Trofozoiti di Giardia in sezioni intestinali

Patogenesi dell’infezione da Giardia I parassiti determinano una reazione di ipersensibilità localizzata I villi intestinali vengono danneggiati Si sviluppa malassorbimento

Giardia – caratteristiche cliniche Diarrea acuta, autolimitante Diarrea cronica con malassorbimento, steatorrea, e perdita di peso Emissione di cisti attraverso le feci anche in assenza di sintomi Diagnosi: esame delle feci, aspirato duodenale, ricerca degli antigeni nelle feci

Giardiasi - trattamento Metronidazolo Giardiasi - prevenzione Filtrazione delle acque Riscaldamento dell’acqua fino a 50°C Trattamento al 2% di iodio x 30 minuti

Balantidium coli E’ soprattutto un parassita di bovini, suini e cavalli Balantidium coli trophozoites. Cisti di Balantidium coli e trofozoita  Trofozoita di Balantidium coli

Ciclo vitale di Balantidium coli Trofozoiti a livello intestinale

Cryptosporidium parvum C. parvum è un piccolo parassita della dimensione di 3 to 5 um che si ritrova nel tratto grastrointestinale di molti animali e causa epidemie di diarrea nell’uomo al quale si trasmette attraverso cibo e acque contaminati Oocisti di Cryptosporidium sp

Ciclo vitale del Cryptosporidium Le oocisti sporulate che contengono 4 sporozoiti vengono escrete dall’ospite infettato attraverso le feci e probabilmente attraverso altre vie, quali le secrezioni respiratorie A seguito dell’ingestione (e probabilmente dell’inalazione) avviene l’escistazione  Gli sporozoiti vengono rilasciati e parassitano le cellule epiteliali del tratto gastrointestinale o di altri tessuti come il tratto respiratorio. In queste cellule i parassiti si moltiplicano in maniera asessuata (schizogonia o merogonia) e quindi in maniera sessuata (gametogonia), producendo microgamonti (maschio) e macrogamonti (femmina). Dopo la fertilizzazione si sviluppano le oocisti che sporulano nell’ospite infettato. Vengono prodotte due diverse oocisti, quelle a parete spessa che vengono comunemente escrete dall’ospite, e quelle a parete sottile che sono coinvolte nell’auotinfezione. Le oocisti sono infettive una volta escrete e vengono trasmesse per la via oro-fecale

Isospora belli  I. belli è un infezione rara nel soggetto immunocompetente, più frequente nei pazienti AIDS. Avviene attraverso la via oro-fecale Oocysts of Isospora belli. Oocisti matura: il singolo sporoblasto si divide in due che si rivestono di una parete trasformandosi in sporocisti, che conterranno alla fine quattro sporozoiti Oocisti immatura

Quando viene escreta l’oocisti contiene uno sferoblasto e più raramente due. Lo sferoblasto si divide in due, secercendo una parete e trasfornandosi in sferocisti; la sferocisti si divide originando quattro sporozoiti L’infezione avviene per ingestione di sposocisti che escistano nell’intestino tenue e rilasciano gli sporozoiti. Questi invadono le cellule epiteliali e iniziano la schizogonia In seguito alla rottura dello schizonte, i merozoiti vengono rilasciari e invadono nuove cellule epiteliali continuando a moltiplicarsi in maniera asessuata I trofozoiti si sviluppano in schizonti che contengono diversi merozoiti. Dopo almeno una settimana inizia la riproduzione sessuata con lo sviluppo di gametociti maschili e femminili. La fertilizzazione dà origine allo sviluppo di oocisti che vengono escrete con le feci.

TRICHOMONIASI Eziologia Trichomonas vaginalis (un flagellato) Epidemiologia Trichomonas vaginalis ha una distribuzione mondiale. L’incidenza è minore del 5% nelle donne con picchi del 70% tra le prostitute.

Morfologia Il trofozoita ha una dimensione di 15-18 um in diametro e ha la forma di una mezza pera con un unico nucleo, 4 flagelli anteriori e un flagello laterale attaccato al corpo cellulare da una membrana ondulata. Sono presenti 2 assostili in posizione asimmetrica. L’organismo non forma cisti. Ciclo vitale T. vaginalis colonizza la vagina e l’uretra (più raramente la prostata). L’infezione avviene principalmente per contatto sessuale, anche se infezioni non veneree sono possibili. L’organismo non si incista e si divide per divisione binaria favorita dal pH poco acido (pH > 5.9; il pH normale è 3.5-4.5). Non ci sono altri serbatoi d’infezione oltre all’uomo. Sintomi T. vaginalis dà un’infezione raramente sintomatica nell’uomo, anche se può causare una uretrita di media gravità ed occasionalmente prostatiti. Nelle donne è spesso asintomatica, ma infezioni più gravi in ambienti con pH elevato possono causare vaginiti gravi con secrezioni giallognole copiose Patologia L’epitelio dell’organo infettato viene danneggiato per azione diretta dell’organismo

Diagnosi Il sospetto clinico viene confermato dall’identificazione dell’organismo in vetrini colorati con la tecnica Giemsa a partire da secrezioni vaginali o dalla coltivazione dei tamponi in terreni specifici (terreno di Diamond). I trofozoiti dovrebbero essere distinti da quelli di Trichomona hominis un flagellato non patogeno Trattamento Il metronidazolo (nonostante sia teratogeno) è efficace sia nel trattamento delle infezioni nell’uomo e nella donna.

Trofozoiti di Trichomonas vaginalis

Summary Organism Symptoms Diagnosis Treatment Transmission Symptoms Diagnosis Treatment Entameba histolytica Oro-fecal Dysentery with blood and necrotic tissue. Chronic: abscesses Stool: cysts with 1-4 nuclei and/or trophs. Trophs in aspirate. GI: Iodoquinol or Metronidazole Abscess: Metronidazole Giardia lamblia Fowl-smelling, bulky diarrhea; blood or necrotic tissue rare. Stool: typical old man giardia troph and/or cyst. Iodoquinol or Metronidazole. Balantidium coli Oro-fecal; zoonotic Dysentery with blood and necrotic tissue but no abscesses. Stool: ciliated trophs and/or cysts. Cryptosporidium parvum Diarrhea Ooocysts in stool Paromycin (investigational) Isospora belli Giardiasis-like Sulpha drugs Trichomonas vaginalis Sexual Vaginitis; occasional urethritis/prostatitis. Flagellate in vaginal (or urethral) smear. Mebendazole; vingar douche; steroids

Outline delle malattie parassitarie Infezioni intestinali Infezioni sistemiche - Malaria (Plasmodium sp.) - Babesiosi (Babesia sp.) - Toxoplasmosi (T. gondii) - Leishmaniosi - Tripanosomiasi: Tripanosomiasi africana (malattia del sonno) Tripanosomiasi americana (malattia di Chagas)   (Infezione dei globuli rossi e febbre) sporozoi flagellati (infezioni intracellulari)

Rilascio dei merozoiti Replicazione asessuata Ciclo extra-eritrocitico Forma ad anello trofozoita Gli sporozoiti rilasciati dalle ghiandole salivari della zanzara invadono gli epatociti nel giro di pochi minuti Rilascio dei merozoiti Ciclo eritrocitico schizonti Gametociti maschili e femminili Rottura dei globuli rossi e rilascio dei merozoiti Replicazione sessuata • fertilizzazione e colonizzazione dell’apparato digerente della zanzara • Le cellule infettate rilasciano sporozoiti che migrano alle ghiandole salivari.

Specie di Plasmodium Ciclo Latenza SPECI eritrocitico epatica RICORRENZE P. falciparum 48 h no no P. vivax 48 h sì sì P. ovale 48 h sì sì P. malariae 72 h no sì

Malaria – caratteristiche cliniche parossismi associati con il rilascio simultaneo di merozoiti dai globuli rossi Rilascio di sostanze che stimolano la produzione di TNF e IL-1 dalle cellule Brividi di freddo, febbre, mialgie, forti mal di testa ± sintomi GI (5-6 ore) Sudorazione profusa e perdita delle forze (2-3 ore)

Malaria – caratteristiche cliniche Cambiamenti ematologici mediati da reazioni immunologiche anemia trombocitopenia leucopenia

Maggiore virulenza di P. falciparum I merozoiti penetrano nelle cellule rosse del sangue a qualunque stadio di sviluppo La parassitemia raggiunge livelli molto elevati Proteine di adesione vengono espresse sulla membrana delle cellule rosse del sangue infettate dai trofozoiti e schizonti Attacco alle cellule endoteliali (via ICAM-1) Ridotto flusso sanguigno nei piccoli vasi --> microinfarti, emorrargie

Malaria cerebrale

Circa 600 milioni di nuove infezioni e 3 milioni di morti ogni anno

Malaria importata Viaggiatori ed immigranti che provengono da zone endemiche dove si sono infettati e sviluppano i sintomi nel paese di arrivo Malaria da “aeroporto" Si riferisce alla malaria causata da zanzare infettate trasportate da aeromobili che provengono da paesi dove la malaria è endemica. Malaria congenita Nella malaria congenita, madri infettate trasmettono i parassiti ai loro figli o durante il parto.

FARMACI ANTIMALARICI Schizonticidi tissutali Schizonticidi ematici Gametocidi Sporontocidi

Schema terapeutico per la chemioprofilassi Schema terapeutico per il trattamento Clorochina fosfato (infezione da P.falciparum Clorochina-sensibile, P.malariae, P.vivax, P.ovale) Clorochina fosfato e cloridrato Meflochina Doxiciclina Clorochina+Cloroguanide Clorochina+Pirimetamina+Sulfadoxin (infezione da P.falciparum Clorochina-resistenti) Chinino+Tetraciclina Chinino+Pirimetamina+Sulfadoxina Chinino+Doxiciclina Alofantrina

Chinino Il chinino è il principale alcaloide della corteccia della pianta di china. Nel 1820 Pelletier e Caventou isolarono il chinino e la cinconina. Nel 1945 avvenne la prima sintesi del chinino Della miscela di 20 alcaloidi contenuti nella china, i più importanti sono due coppie di isomeri ottici: chinino-chinidina e cinconidina-cinconina.

Meccanismo d’azione Inibizione dell’eme-polimerasi. Formazione di legami-H con la doppia elica del DNA.

Clorochina 4-aminochinolina valutata nel corso di un programma di ricerca durante la seconda guerra mondiale. Presenta la stessa catena laterale della chinacrina da cui differisce per il nucleo chinolinico al posto di quello acridinico e per la mancanza del metossile.

Meccanismo d’azione Inside the red blood cells, the malarial parasite must degrade the hemoglobin for the acquisition of essential amino acids, which the parasite requires to construct its own protein and for energy metabolism. This is essential for parasitical growth and division inside the red blood cell. It is carried out in the digestive vacuole of the parasite cell. During this process, the parasite produces the toxic and soluble molecule heme. The heme moiety consists of a porphyrin ring called Fe(II)-protoporphyrin IX. To avoid destruction by this molecule, the parasite polymerises heme to form hemozoin, a non-toxic molecule. Hemozoin collects in the digestive vacuole as insoluble crystals. Chloroquine enters the red blood cell, inhabiting parasite cell, and digestive vacuole by simple diffusion. Chloroquine then becomes protonated (to CQ2+) as the digestive vacuole is known to be acidic (pH 4.7), chloroquine then cannot leave by diffusion. Chloroquine caps hemozoin molecules to prevent further polymerisation of heme. Thus leading to heme build up. Chloroquine binds to heme (or FP) to form what is known as the FP-Chloroquine complex, this complex is highly toxic to the cell and disrupts membrane function. Action of the toxic FP-Chloroquine and FP results in cell lysis and ultimatly parasite cell autodigestion. Basically the parasite cell drowns in its own metabolic products. Some resistant forms of the parasite can effectively neutralize the drug by developing a mechanism that drains chloroquine away from the digestive vacuole. CQR cells efflux chloroquine at 40 times the rate of CQS cells, this is related to a number of mutations that trace back to transmembrane proteins of the digestive vacuole, including a essential mutation in the PfCRT gene. This mutated protein may actively pump chloroquine from the cell.

Inibizione eme-polimerasi per legame dell’eme. Meccanismo d’azione Inibizione eme-polimerasi per legame dell’eme.

Recentemente è stato dimostrato che la Clorochina è in grado d’interagire con l’enzima lattato deidrogenasi del plasmodio. La capacità della Clorochina di legare sia l’eme che la lattatodeidrogenasi fa in modo che il farmaco sia tossico solo per il parassita (Read J.R. et al.,1999).

Azione antimalarica Molto efficace sulle forme eritrocitarie di P.vivax, P.ovale, P.malariae e sui ceppi di P.falciparum Clorochina-sensibili. Esercita attività contro i gametocidi di P.vivax, ovale e malariae. Non presenta azione sulle forme tissutali di P.vivax e P.ovale.

Ceppi resistenti La comparsa di numerosi ceppi di Plasmodium resistenti rende necessario lo sviluppo di nuovi farmaci. Un approccio nuovo e promettente riguarda gli inibitori delle proteasi. Lo sviluppo di un vaccino antimalarico è reso difficile dall’esistenza dei diversi stadi di sviluppo del parassita, caratterizzati da meccanismi molecolari e biologici diversi e molto variabili.

BABESIOSI Babesia microti è l’unico membro di questa famiglia che infetta l’uomo

E’ una zoonosi trasmessa all’uomo da zecche

Babesiosi Sintomi Anemia emolitica, ittero, febbre e epatomegalia. Compaiono generlamente 1-2 settimane dopo l’infezione

TOXOPLASMA GONDII PARASSITA INTRACELLULARE CAUSA TOXOPLASMOSI TROFOZOITE (FORMA VEGETATIVA) HA LA FORMA DI FALCE PSEUDOCISTI NEL CERVELLO E MUSCOLI IN CONDIZIONI AVVERSE PER ROTTURA SI LIBERANO I TROFOZOITI CHE CAUSANO INFEZIONE NEI TESSUTI DELL’ANIMALE GATTO SERBATOIO NATURALE NEL CUI TRATTO INTESTINALE VIVE. OSPITI INTERMEDI: UCCELLI, RODITORI, SUINI, BOVINI, ETC. RIPRODUZIONE ASESSUATA NELL’UOMO E NEGLI ANIMALI NEL GATTO PUO’ AVERE RIPRODUZIONE SESSUATA CHE INFETTA INGERENDO UCCELLI O RODITORI CONTENENTI PSEUDOCISTI

Toxoplasma gondii – ciclo vitale Humans infected handling kitty litter or soil Humans infected by eating undercooked meat Cat feces containing oocysts contaminates soil Rats, mice, and birds feed off ground; ingest oocysts Cat becomes infected eating rodents and birds Earthworms and cockroaches

Intracellular toxoplasma

Toxoplasmosis – Sindromi cliniche Toxoplasmosi acuta Toxoplasmosi congenita Toxoplasmosi oculare Toxoplasmosi cerebrale (AIDS)

Toxoplasmosi congenita Trasmissione transplancetale nel 30-40% dei casi se l’infezione è acquisita in gravidanza Il 60% dei neonati infettati sono asintomatici (ma successivamente sviluppano corioretinite) I neonati sintomatici presentano idrocefalo, epatosplenomegalia, ittero, febbre, anemia, polmonite

Riattivazione di T.gondii in un paziente AIDS Cisti di T. gondii Riattivazione di T.gondii in un paziente AIDS

CT di un paziente AIDS con Toxoplasmosi cerebrale

Diagnosi di toxoplasmosi La coltura non viene effettuata di routine Sierologia IFA o ELISA IgM o titoli di IgG molto elevati Nel paziente AIDS difficile rilevare la sieroconversione Caratteristiche cliniche e risposta al trattamento

Trattamento della toxoplasmosi Quando indicato . . . sulfadiazina + pirimetamina* OR clindamcina + pirimetamina* * + acido folinico

PNEUMOCYSTIS PNEUMONIA Pneumocystis jiroveci (precedentemente noto come Pneumocystis carinii)

La polmonite da Pneumocystis è un’infezione tipica dei pazienti immunocompromessi, in particolare dei pazienti AIDS

La prevalenza è mondiale con alcune zone più colpite LEISHMANIASI Eziologia Diverse specie di Leishmania sono patogene per l’uomo: L. donovani causa la leishmaniasi viscerale (Kala-azar, black disease, dumdum fever); L. tropica (L. t. major, L. t. minor and L. ethiopica) causa la Leishmaniasi cutanea (oriental sore, Delhi ulcer, Aleppo, Delhi or Baghdad boil); e L. braziliensis (anche, L. mexicana and L. peruviana) sono agenti eziologici della leishmaniasi mucocutanea (espundia, Uta, chiclero ulcer). Epidemiologia La prevalenza è mondiale con alcune zone più colpite  

Morfologia AMASTIGOTE: FORMA SEMPLICE, OVOLARE INTRACELLULARE, FLAGELLO RUDIMENTALE PROMASTIGOTE: FORMA ALLUNGATA CON FLAGELLO CHE FUORIESCE DALLA PARTE ANTERIORE DEL CORPO PROTOZOARIO EPIMASTIGOTE: FORMA RISCONTRABILE IN COLTURA E NELLE GH. SALIVARI DEI VETTORI. FORMA ALLUNGATA DI DIMENSIONI SIMILI AL PROMASTIGOTE. IL FLAGELLO FUORIESCE NELLA PARTE ANTERIORE DEL CORPO PROTOZOARIO CUI RIMANE ATTACCATA PER MEZZO DI MEMBRANA ONDULANTE TRIPOMASTIGOTE: GRANDI DIMENSIONI FORMA CIRCOLANTE NEL SANGUE, FLAGELLO LIBERO + MEMBRANA ONDULANTE

Morfologia amastigote promastigotes tripomastigote

Leishmaniasi cutanea Skin ulcer due to leishmaniasis, hand of Central American adult

Leishmaniasi mucocutanea Girl with diffuse muco- cutaneous leishmaniasis of the face which is responding to treatment 

Leishmaniasi viscerale Enlarged spleen and liver in an autopsy of an infant dying of visceral leishmaniasis. A 12-year-old boy suffering from visceral leishmaniasis. The boy exhibits splenomegaly and severe muscle wasting

Ciclo vitale L’organismo è trasmesso attraverso la puntura di diversi pappataci (Phlebotomus) che presentano i promastigoti a livello del tratto digerente anteriore e della faringe. I parassiti invadono i fagociti dove si trasformano in amastigoti e si dividono fino alla rottura delle cellule infettate. Gli organismi rilasciati infettano altre cellule. I pappataci si infettano durante il pasto di sandue. Gli amastigoti si trasformano in mastigoti dotati di flagelli e si moltiplicano nell’apparato digerente fino alla regione anteriore e la faringe. I cani e i roditori funzionano da serbatoio Sintomi Leishmaniasi viscerale (kala-azar, dumdum fever): L. donovani viene rapidamente eliminata dal sito d’infezione, quindi è raramente presente una lesione locale, anche se nei bambini sono state descritte piccolissime papule. Gli organismi si localizzano e moltiplicano nei fagociti della milza, del fegato, dei linfonodi, del midollo osseo, della mucosa intestinale e di altri organi. Da uno a quattro mesi dopo l’infezione si manifesta febbre che diventa elevata e accompagnata da brividi e sudorazione. La milza e il fegato si ingrossano progressivamente. Con la progressione della malattia si sviluppano zone granulomatose ed iperpigmentate sulla pelle (kala azar significa malattia nera). La malattia cronica rende i pazienti suscettibili ad altre infezioni. In assenza di trattamento la mortalità è elevata..  

Leishmaniasi cutanea (Oriental sore, Delhi ulcer, Baghdad boil): L’organismo si moltiplica localmente, producendo una papula (L. tropica), 1-2 settimane dopo la puntura. La papula cresce gradualmente fino a generare un’ulcera non dolorosa che permane per 2-10 mesi e può dare origine a cicatrici. La malattia può essere disseminata nell’immunocompromesso. Leishmaniasi mucocutanea (espundia, Uta, chiclero): I sintomi iniziali sono gli stessi della cutanea, ma l’organismo (L. braziliensis, L. mexicana and L. peruviana) si diffonde alle mucose (orali, faringee, nasali) e porta a malformazioni.

Patogenesi E’ legata alla reazione del sistema immunitario, principalmente alla risposta cellulo-mediata. Leucopenia, anemia, trombocitopenia. Le IgM e le IgG presentano livelli elevati anche per attivazione policlonale. Diagnosi La diagnosi è basata sull’anamnesi e sull’isolamento di organismi dall’aspirato prelevato dalle lesioni o da biopsie, attraverso l’esame diretto e la coltura. Un test cutaneo (ipersensibilità ritardata, test di Montenegro) e la rilevazione di anticorpi anti-leishmania attraverso IF sono indicativi di un contatto con l’organismo. Trattamento e controllo Il Pentostam è il farmaco d’elezione. Misure preventive sono mirate al controllo della diffusione dei vettori. L’immunizzazione non è efficace.  

Leishmaniasi cutanea

TRYPANOSOMI T. GAMBIENSE MALATTIA DEL SONNO O TRIPANOSOMIASI T. RHODESIENSE AFRICANA T. CRUZI → TRIPANOSOMIASI AMERICANA O MALATTIA DI CHAGAS 1 FLAGELLO E MEMBRANA ONDULANTE T. GAMBIENSE T. RHODESIENSE IL LORO CICLO VITALE IN PARTE AVVIENE IN INSETTI EMATOFAGI (MOSCA TSE-TSE, GLOSSINA PALPALIS ETC.), E IN PARTE NELL’UOMO E ALTRI VERTEBRATI) INSETTO INFETTATO (GH. SALIVARI) → PUNTURA UOMO O VERTEBRATI → INCUBAZIONE 2-3 SETTIMANE O MESI → MALATTIA DEL SONNO (ANEMIA, INSONNIA, CEFALEA, INTERESSAMENTO S.N.C.) DIAGNOSI RICERCA TRYPANOSOMI NEL SANGUE (DA CUI TRAGGONO SOST. NUTRITIVE) E NEL LIQUOR

TRYPANOSOMIASI AFRICANA Ogni anno vengono documentati dai 6,000 ai 10,000 casi nell’uomo. 35 milioni di persone e 25 milioni di bovini sono a rischio.

Mosca Tse-tse. Il vettore della trypanosomiasi africana 

Tripanosomiasi africana (TAU) La malattia del sonno o tripanosomiasi africana umana (abbreviata in TAU) è una malattia tropicale diffusa solo nelle regioni equatoriali dell'Africa, nella fascia compresa tra il 15° parallelo nord e il 20° parallelo sud. Il nome "malattia del sonno" è dovuto al fatto che l'ultimo stadio della malattia è caratterizzato da apatia, sonnolenza e cachessia. Nell'ultima fase di questo stadio il malato non è più in grado di alzarsi né di mangiare. L'agente patogeno della TAU è il Tripanosoma brucei.

Tripanosomiasi africana Esistono due varianti di TAU: la TAU occidentale, provocata dalla sottospecie Tripanosoma brucei gambiense, è diffusa nell'Africa Occidentale e Centrale, tra il Senegal a nord, l'Angola a sud e il Lago Vittoria a est. Viene anche detta anche malattia del sonno cronica, dato che lo sviluppo della malattia può durare anche alcuni anni. la TAU orientale è provocata dalla sottospecie Tripanosoma brucei rhodesiense ed è diffusa in nell'Africa sud-orientale. Viene anche detta malattia del sonno subacuta, perché l'intero decorso della malattia dura alcune settimane o mesi, ma a volte anche solo 6-7 giorni.

Reazione alla puntura parassitemia Stadio cerebrale

Diagnosi Messa in evidenza del parassita nel sangue (concentrato attraverso centrifugazione) e nel liquido cerebrospinale Immunosierologia (ELISA)

Trattamento Pentamidina isethionato o Suramina. Questi farmaci sembrano attivi come profilassi anche se potrebbero mascherare le infezioni durante gli stadi precoci aumentando il rischi di coinvolgimento del CNS Casi di malattia localizzata al CNS vanno trattati con il Melarsoprol, un composto organico contenente arsenico Il mezzo migliore per prevenire la patologia è controllare il vettore. La vaccinazione non funziona

Tryoanosomiasi americana (malattia di Chagas) Trypanosoma cruzi

16-18 milioni di persone sono infettate dal parassita e 50 milioni sono a richio. Circa 50,000 persone muoiono ogni anno di questa malattia.

Incubazione La malattia segue un periodo di incubazione di una settimana circa nella trasmissione vettoriale e di 20-40 giorni circa nella trasmissione post-trasfusionale, che è più lunga perché i tripanosomi circolanti sono meno infettanti delle forme metacicliche dell’insetto La fase acuta della malattia nella maggior parte dei casi decorre in modo inapparente o paucisintomatico e si manifesta più spesso nei bambini. Il parassita si moltiplica nei macrofagi presenti nel punto di entrata e poi si propaga a tutto l’organismo per via ematica e linfatica, con un periodo di alta parassitemia che dura 1-2 mesi. Nel punto di entrata del protozoo compare il cosiddetto chagoma, una lesione cutanea rosso-violacea, foruncoloide, edematosa, ricca di tripanosomi in moltiplicazione attiva all’interno dei macrofagi. Il parassita si propaga per via linfatica locale con comparsa di linfoadenite satellite. Se la porta di entrata è la mucosa congiuntivale si ha il cosiddetto segno di Romaña o complesso oftalmo-linfonodale, che consiste in un edema bipalpebrale monolaterale, indolore, con congestione ed edema congiuntivale e linfoadenite pre-auricolare. È presente nel 20-50% dei casi e persiste per 30-60 giorni. Si può avere contemporaneamente una dacrioadenite (infiammazione della ghiandole lacrimali), detta segno di Mazza-Benìtez Cardiopatia chagasica acuta È una miocardite acuta che è clinicamente evidente in meno del 5% dei casi, di solito nei casi pediatrici in aree endemiche. La maggior parte delle volte è lieve e reversibile. Si hanno tachicardia e turbe della ripolarizzazione ventricolare, ischemia sub-epicardica, blocchi atrio ventricolari di vario grado. Si possono avere anche altre manifestazioni cardiache, conseguenza di una vera e propria pancardite (epicardite, miocardite ed endocardite), che può evolvere in insufficienza cardiaca congestizia; la morte può anche sopravvenire in pieno benessere per fibrillazione ventricolare o tromboembolia acuta. Le più comuni anomalie elettrocardiografiche nella fase acuta sono la tachicardia sinusale, l’allungamento del tratto P-R, il sottoslivellamento del tratto S-T e l’inversione dell’onda T, il basso voltaggio del complesso QRS, e l’allungamento del tratto Q-T (segni di miocardite acuta). Forme congenite L’infezione intrauterina può dare aborto spontaneo o parto prematuro. Nella forma acuta, il morbo di Chagas congenito ricorda la malattia acquisita: insorge alla nascita o qualche mese dopo. Il neonato può presentare basso peso alla nascita, epato-splenomegalia, ittero, anemia, febbre o meningoencefalite con convulsioni, ipotonia, iporiflessia e tremori. Alcuni presentano chagomi metastatici emorragici, su cute e mucose. Sono state descritte calcificazioni intracraniche e lesioni oculari. Il coinvolgimento cardiaco è raro, mentre anomalie gastrintestinali (megaesofago) possono causare morte per polmonite ab ingestis. La morte spesso si verifica nelle prime settimane di vita e quelli che sopravvivono presentano gravi sequele neurologiche, deficit mentale, comportamentale e difficoltà nell’apprendimento

Forme croniche In meno del 5% dei casi c’è un passaggio diretto dalla forma acuta a una forma cronica sintomatica. 1) Forma indeterminata La forma acuta di malattia di Chagas di solito regredisce spontaneamente dopo 3-8 settimane e viene seguita da un periodo asintomatico che, nel 50-70% circa dei casi, dura tutta la vita e durante il quale il parassita sparisce dal circolo ematico o vi permane a bassissima parassitemia. Questo periodo corrisponde alla forma cronica di malattia di Chagas detta indeterminata. La guarigione definitiva spontanea è eccezionale: i pazienti restano sieropositivi, infetti e contagiosi ma non hanno alcun segno manifesto di malattia, né clinico, né elettrocardiografico, né radiologico. La forma indeterminata è la forma cronica più comune nelle popolazioni endemiche e pone importanti problemi di salute pubblica, di diagnosi e di prognosi, poiché gli individui affetti sono asintomatici e possono condurre una vita del tutto normale, ma, pur essendo apparentemente sani, possono sviluppare forme croniche clinicamente evidenti in qualsiasi momento e, pertanto, vanno sottoposti a regolare monitoraggio clinico e strumentale. Ogni anno circa il 3% di questi pazienti sviluppa una patologia chagasica clinicamente determinata; inoltre questi sono individui ancora contagiosi, quindi vanno indiscutibilmente esclusi dalla donazione di sangue ed emoderivati. 2) Le forme croniche determinate clinicamente evidenti di solito si manifestano dopo 10-20 anni dall’infezione. La Cardiopatia chagasica cronica è la più comune delle forme determinate e insorge nel 30% circa degli individui infetti, soprattutto maschi. È la forma con la maggiore morbidità e mortalità ed è quella che influisce più pesantemente sulla qualità della vita del paziente. Si ha un progressivo deterioramento del tessuto miocardico, con evoluzione inesorabile verso l’insufficienza di pompa, a volte anticipata dalla morte cardiaca improvvisa del paziente per l’insorgenza di un’aritmia fatale. In Brasile la cardiopatia cronica colpisce il 25-30% degli individui infetti, 1/5 dei quali (il 5% del totale) sono destinati a morirne. L’insufficienza cardiaca congestizia, quando si manifesta, è solitamente difficile da trattare e da controllare. Prevalgono le manifestazioni congestizie (cuore destro) su quelle da insufficienza di pompa (cuore sinistro). Si hanno dispnea da sforzo, edema periferico, ascite, fegato da stasi, dolore toracico, e palpitazioni. Di solito non evolve in edema polmonare acuto. Le complicazioni più frequenti sono l’embolizzazione sistemica e polmonare e la morte cardiaca improvvisa, per aritmie fatali. Pertanto rispetto ai pazienti affetti da cardiomiopatia dilatativa di altra natura (ipertensiva, ischemica, idiopatica), quelli affetti dalla forma chagasica hanno una prognosi peggiore. Le più comuni anomalie elettrocardiografiche nella fase cronica sono i blocchi intraventricolari (blocco di branca destra e emiblocco anteriore sinistro), bradicardia sinusale, blocchi atrio-ventricolari di vario grado, blocco seno-atriale, fibrillazione atriale, aritmie ventricolari (extrasistoli polimorfe, tachicardia ventricolare fino alla fibrillazione ventricolare), conseguenze del danno al tessuto di conduzione.

Diagnosi Diagnosi prettamente clinica nelle zone endemiche La diagnosi definitiva richiede la messa in evidenza dei tripanosomi attraverso microscopia o test nei modelli animali Ricerca di anticorpi attraverso fissazione del complemento

Trattamento e controllo Non esiste alcuna terapia efficace Due farmaci sperimentali (Benznidazolo e Nifurtimox) hanno fornito alcuni risultati promettenti nelle fasi acute dell’infezione, ma con effetti collaterali gravi nel trattamento prolungato (fase cronica) La prevenzione è l’arma migliore Non esiste un vaccino

Ciclo biologico dei coccidi Endoduogenia – tachizoite – bradizoite Schizogonia – (sporozoite)  trofozoite  schizonte  merozoiti Gamogonia – merozoiti sessuati macrogametocito  macrogamete microgametocito  microgameti Sporogonia – zigote (oocinete)  oocisti  sporoblasti (sporocisti)  sporozoiti

ELMINTI Nematelminti – vermi rotondeggianti nematodi   Nematelminti – vermi rotondeggianti nematodi Platelminti – vermi piatti cestodi – vermi nastriformi trematodi

NEMATODI NEMATODI INTESTINALI importanti per l’uomo sono Ascaris lumbricoides (verme rotondeggiante), Trichinella spiralis (trichinosi), Trichuris trichiura, Enterobius vermicularis, Strongyloides stercoralis, Ancylostoma duodenale, Necator americanes e Dracunculus medinensis. E. vermicularis e T. trichiura sono parassiti esclusivamente intestinali. Gli altri elminti citati si trovano sia a livello intestinale sia nei tessuti BLOOD AND TISSUE NEMATODI I principali sono le microfilarie, quali Wuchereria bancrofti e W. (Brugia) Malayi, Onchocerca volvulus, e Loa loa.  

Enterobius vermicularis (1) Epidemiologia E’ la più comune infezione da elminti nei paesi industrializzati, con circa 210 milioni di infetti. E’ una patologia soprattutto dei bambini con incidenza maggiore nella popolazione caucasica Morfologia Le femmine misurano 8 mm x 0.5mm; il maschio è più piccolo. Le uova sono asimmetricamente piatte su un lato Ciclo vitale L’infezione avviene per infgestione di uova embrionate attraverso il cibo o per autoinoculazione. Le larve uncinate si attaccano al duodeno e diventano mature nell’ileo superiore. I vermi adulti discendono nel basso ileo, ceco e colon e vivono qui per 7-8 settimane. Le femmine gravide contengono più di 10000 uova e migrano nella notte alì livello della regione peri-anale dove depositano le uova. Le uova maturano in abìmbiente ossigenato e umido e rimangono infettive per 3-4 ore

Enterobius vermicularis (2) Sintomi Infezione innocua Diagnosi Identificazione delle uova e degli organismi adulti Trattamento e controllo Due dosi (10 mg/kg, al massimo 1g per ciascua) di Pomata Pyrental o Mebendazole  

Summary Organism Transmission Symptoms Diagnosis Treatment Ascaris lumbricoides Oro-fecal Stool: corticoid oval egg (40-70x35-50 μm) Mebendazole Abdominal pain, weight loss, distended abdomen Trichinella spiralis Poorly cooked pork Depends on worm location and burden: gastroenteritis; edema, muscle pain, spasm; eosinophilia, tachycardia, fever, chill headache, vertigo, delirium, coma, etc. Medical history, eosinophilia, muscle biopsy, serology corticosteroid and Mebendazole Trichuris trichiura Oro-fecal Abdominal pain, bloody diarrhea, prolapsed rectum Stool: lemon-shaped egg (50-55 x 20-25μm) Mebendazole Enterobius vermicularis Oro-fecal Peri-anal pruritus, rare abdominal pain, nausea vomiting Stool: embryonated eggs (60x27 μm), flat on one side Pyrental pamoate or Mebendazole Strongyloides stercoralis Soil-skin, autoinfection Itching at infection site, rash due to larval migration, verminous pneumonia, mid-epigastric pain, nausea, vomiting, bloody dysentery, weight loss and anemia Stool: rhabditiform larvae (250x 20-25μm) Ivermectin or Thiabendazole Necator americanes; Ancylostoma duodenale (Hookworms) Oro-fecal (egg); skin penetration (larvae) Maculopapular erythema (ground itch), broncho-pneumonitis, epigastric pain, GI hemorrhage, anemia, edema Stool: oval segmented eggs (60 x 30 20-25μm) Mebendazole Dracunculus medinensis Oral: cyclops in water Blistering skin, irritation, inflammation Physical examination Mebendazole Wuchereria bancrofti; W. brugia malayi (elephantiasis) Mosquito bite Recurrent fever, lymph-adenitis, splenomegaly, lymphedema, elephantiasis Medical history, physical examination, microfilaria in blood (night sample) Mebendazole; Diethyl-carbamazine Onchocerca volvulus Black fly bite Nodular and erythematous dermal lesions, eosinophilia, urticaria, blindness Medical history, physical examination, microfilaria in nodular aspirate Mebendazole; Diethyl-carbamazine Loa loa Deer fly As in onchocerciasis As in onchocerciasis As above

CESTODI Patogeni importanti per l’uomo sono: Tenia solium, T. saginata, Diphyllobothrium lattum, Hymenolepis nana e Echinococcus granulosus e multilocularis.

Tenia solium T. saginata Epidemiologia Sono distribuiti a livello mondiale con incidenza maggiore nei paesi in via di sviluppo. . Morphologia T. saginata può essere lunga fino a 6 metri e larga 12 mm. Ha una testa (scolex) a forma di pera e 4 ventose. Ha un corpo lungo e piatto con centinaia di segmenti (proglottidi). Ogni segmento contiene un utero ramificato. T. solium è leggermente più piccola. Ha uno scolex rotondeggiante con ventose e uncini (rostrello) che la fanno somigliare ad un sole. Presenta anche un collo. Anche le sue proglottidi sono fornite di utero con ramificazioni.

Ciclo vitale La cisti larvale (cisticerco) viene ingerita attraverso alimentazione con carni poco cotte. La larva fuoriesce dalla cisti e si attacca alla mucosa intestinale attraverso le ventose. Si trasforma in verme maturo in 3-4 mesi. Gli adulti possono vivere nell’intestino fino a 25 anni ed emettere proglottidi gravide attraverso le feci. Le uova emesse dalle proglottidi possono persistere nell’ambiente a lungo ed essere ingerite da bovini ed ovini dove si riformano i cisticerchi

Sintomi Generalmente leggeri e grastrointestinali. Cisticercosi Le uova di T. solium possono anche infettare l’uomo e causare cisticercosi (con cisti a livello di polmoni, fegato, occhio, cervello) che determinano cecità e disturbi neurologici. L’incidenza è di 1 caso per 1000; la cisticercosi oculare si verifica in circa il 2.5% dei pazienti, mentre il coinvolgimento muscolare avviene nel 10% (India). Patologia and Immunologia Risultato della risposta immunitaria. Diagnosi Identificazione di uova e proglottidi nelle feci e dalla zona perianale. Anticorpi. Trattamento e controllo Il farmaco d’elezione è il Praziquantel. Controlli accurati delle carni  

Summary Organism Transmission Symptoms Diagnosis Treatment   Summary Organism Transmission Symptoms Diagnosis Treatment Tenia saginata Cyst in beef Epigastric pain, vomiting, diarrhea Proglottids or eggs in stool or perianal area Praziquantel Tenia solium Cyst in pork T. solium Cysticercosis Oro-fecal Muscle pain and weakness, ocular and neurologic problems Roentgenography, anti-cysticercal antibody (EIA) D. latum Cyst in fish Abdominal pain, loss of weight, anorexia, malnutrition and B12 deficiency problems E. granulosus Large cysts produce various symptoms depending on the location of the organism. Roentgenography, anti-hydatid fluid antibody (EIA), Casoni skin test Surgery, formalin injection and drainage, Praziquantel E. multiloculoris As above Surgery, Albendazole

TREMATODI Dal punto di vista clinico i più significativi sono: Schistosoma mansoni, S. japonicum e S. hematobium. Altri trematodi interessanti sono quelli intestinali: Fasciolopsis buski, Clonorchis sinensis e Paragonimus westermani.

Schistosomiasi Le tre specie di Schistosoma hanno una diversa distribuazione geografica. S. hematobium è prevalente in Africa, S. mansoni in Africa e America e S. japonicum è comune in Oriente. Epidemiologia Circa 250 milioni di persone sono infettate da schistosomi con 600 milioni a rischio. Morfologia I vermi adulti sono lunghi 10- 20 mm; i maschi hanno una forma inusuale con i margini del corpo ripiegati a formare un canale dove risiede la femmina. Sono a sessi separati. Ciclo vitale L’uomo viene a contatto con la cercaria che si trova nell’acqua dolce e che penetra attivamente la pelle. La cercaria attraverso il circolo giunge al cuore, polmoni, circolazione portale. In circa 3 settimane matura e raggiunge i vasi mesenterici o della vescica dove vive e depone uova per tutta la vita dell’individuo infettato. Le uova germinano passano attraverso le pareti dei vasi nell’intestino o vescica e vengono escrete. In acqua la larva (miracidio) esce dall’uovo e nuota fino a trovare una chiocciola ospite. Dopo due generazioni di replicazioni nell’intestino la cercaria caratterizzata da una coda biforcuta ritorna in acqua e infetta un altro uomo.

Sintomi Splenomegalia, diarrea, lesioni granulomatose a livello vescicale, ematuria, occlusioni uretrali. Può determinare cancro alla vescica, formazione di polipi intestinali, fibrosi periportale ed ipertensione con epatomegalia, allargamento delle vene gastriche ed esofagee con possibile rottura. In alcuni casi le uova di S. japonicum arrivano al SNC e causano forti mal di testa, disorientamento, amnesia, coma. Le uova se raggiungono il cuore causano arterioliti e fibrosi che possono danneggiare il ventricolo destro. Patologia e Immunologia Ipersensibilità di I e IV tipo sono responsabili di molti sintomi, ma anche sostanze prodotte dalle uova embrionate Le IgE e gli eosinofili sembrano responsabili dell’uccisione degli individui adulti Le risposte immunitarie dell’ospite, umorali e cellulo mediate, hanno valore protettivo

Diagnosi Basata sulla residenza in aree endemiche e sintomi specifici. Le uova sono molto caratteristiche e servono a confermare la diagnosi Trattamento e controllo Il Praziquantel è efficace verso tutte le specie. Le acque contaminate andrebbero evitate. Misure di controllo includono il corretto smaltimento delle acque nere e l’eliminazione delle chicciole. Non esiste vaccino

Summary Organism Transmission Symptoms Diagnosis Treatment S. mansoni, S. japonicum skin penetration by cercaria Dermatitis, abdominal pain, bloody stool, peri-portal fibrosis, hepato-splenomegaly, ascites, CNS Eggs in stool Praziquantel Schistosoma hematobium Dermatitis, urogenital cystitis, urethritis and bladder carcinoma Eggs in urine Fasciolopsis buski Metacercaria on water chestnut Epigastric pain, nausea, diarrhea, edema, ascites Praziquantel, C. sinensis, O. felinus, or O. viverini Cysts in fish Inflammation and deformation of bile duct, hepatitis, anemia and edema Paragonimus westermani Cyst in crab meat Cough (dry / rusty brown sputum), pulmonary pain, pleurisy, tuberculosis-like Eggs in sputum