Università degli Studi “Magna Græcia”Catanzaro

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Transcript della presentazione:

Università degli Studi “Magna Græcia”Catanzaro Dipartimento di Scienze della Salute Cattedra di Igiene Qualità delle acque destinate al consumo umano ed effetti sulla salute umana PROF.SSA MARIA PAVIA

“Chiunque voglia fare ricerca in campo medico in modo appropriato dovrebbe procedere così …. quando arriva in una città sconosciuta, dovrebbe prendere in considerazione la sua posizione, come si trova rispetto al vento e al sole, e considerare le acque che la gente usa. Se conosce bene queste cose, infatti non può mancare di conoscere le malattie tipiche del posto” Ippocrate in “Arie, acque, luoghi”

I DETERMINANTI DI SALUTE INDIVIDUALI SOCIO ECONOMICI* AMBIENTALI* STILE DI VITA* ACCESSO AI SERVIZI* PATRIM. GENETICO SESSO ETÀ POVERTÀ LAVORO ESCLUSIONE SOCIALE CONTESTO SOCIO- CULTURALE ACQUA ALIMENTI CLIMA ARIA INDOOR OUTDOOR LUOGHI DI VITA E DI LAVORO NUTRIZIONE ATTIVITÀ FISICA FUMO DIPENDENZE ATTIVITÀ SESSUALE FARMACI SISTEMA SANITARIO SERVIZI SOCIALI SCOLASTICO TRASPORTI ATTIVITÀ RICREATIVE 20-30% 10% 20% 40-50% 10% * FATTORI MODIFICABILI

AMBIENTE E SALUTE SI STIMA CHE OGNI ANNO NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI SIANO PIÙ DI 13 MILIONI I DECESSI PER CAUSE AMBIENTALI PREVENIBILI NEI PAESI PIÙ POVERI QUASI UNA MORTE SU TRE È DOVUTA A FATTORI AMBIENTALI (PIÙ DEL 40% MALARIA, CIRCA 94% MALATTIE DIARROICHE), ENTRAMBE PREVENIBILI CON ADEGUATE POLITICHE AMBIENTALI PREVENTING DISEASE THROUGH HEALTHY ENVIRONMENTS:TOWARDS AN ESTIMATE OF THE ENVIRONMENTAL BURDEN OF DISEASE,WHO,MAY 2006

COME MISURIAMO LO STATO DI SALUTE INDICATORI CARATTERISTICA DI UN INDIVIDUO, DI UNA POPOLAZIONE O DI UN AMBIENTE, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE SOTTOPOSTA A MISURAZIONE E PUÒ ESSERE USATO PER DESCRIVERE UNO O PIÙ ASPETTI DELLA SALUTE DI UN INDIVIDUO O DI UNA POPOLAZIONE (QUALITÀ, QUANTITÀ, TEMPO) ESEMPI BENESSERE: FISIOLOGICO, AUTOSTIMA, SENSO DI CONTROLLO SU VITA E LAVORO SODDISFACENTE FUNZIONE: CAPACITÀ DI ESEGUIRE MANSIONI QUOTIDIANE MORBOSITA’: CONSENTE DI COMPRENDERE TREND E MODELLI DI MALATTIA MORTALITA’: CONFRONTO DEL LIVELLO DI SALUTE IN DIFFERENTI POPOLAZIONI O IN UNA DATA POPOLAZIONE IN DIFFERENTI PERIODI DI TEMPO ASPETTATIVA DI VITA: MISURA AMPIAMENTE UTILIZZATA E INTERNAZIONALMENTE ACCETTATA DELLO STATO DI SALUTE

LA RIVOLUZIONE EPIDEMIOLOGICA DEL XX SECOLO Italia, tassi di mortalità standardizzati per età TUM DIG CARD + CER ACC RESP INF 500 400 300 200 100 Decessi per 100,000 Inizio secolo mal.inf., respiratorie e digestive erano le prime cause di morte. Le mal.cardiov. Sono diventate prima causa di morte a fine anni ’30 per poi diminuire molto già dagli anni ’70 per miglioramento terapie e prevenzione (dieta, ecc). Dal 1950 i tumori sono diventati la seconda causa di morte. Tutto ciò a causa invecchiamento popolazione. Entrambe sono malattie che vedono nella loro eziopatogenesi l’azione di diversi fattori di rischio. La mortalità generale nel 1901 era del 22 per mille, ora del 9 per 1000-se applicassimo questi valori alla popolazione di oggi abbiamo che ogni anno grazie al miglioramento condizioni igienico-sanitarie, educazione, vaccini, antibiotici e cure mediche (screening e terapeutici) si evitano 716,000 morti. 1 persona su 2 oggi si ammala di tumore, che costituiscono la seconda causa di morte nei paesi occidentali. Oggi le malattie croniche contribuiscono al 70% morti di cui 30% tumori. Negli ultimi decenni c’è stata diminuzione mortalità per tumori polmone tra maschi, stomaco, prostata e vescica, mammella: ciò per effetto screening e miglioramento terapie. Mentre polmone perché negli uomini è diminuita incidenza (perché diminuita exp a FDR cioè fumo). 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 De Flora S et al, FASEB J, 2005

STORIA DELLA SANITA’ PUBBLICA 1848 – NASCE L’ EPIDEMIOLOGIA Dopo l’ epidemia del 1832, il Colera ricomparve a Londra nel 1848 causando oltre 15000 morti. John Snow , un ostetrico appassionato studioso di malattie trasmissibili, compì un attenta raccolta di dati attorno all’ epidemia; proponendo L’ipotesi, assolutamente innovativa, della trasmissione di un agente specifico che si trasmetteva per via oro-fecale. Gli studi di Snow permisero di mettere in relazione l’epidemia con la cattiva costruzione dello scarico del pozzo nero che consentiva al liquame di refluire nel pozzo e che i mattoni di rivestimento erano rovinati ad un punto tale che il terreno circostante fino alla pompa distante meno di un metro era impregnato di liquame.

LA POTABILIZZAZIONE DELLE ACQUE: EFFETTI SULLA SALUTE LA PRATICA DELLA CLORAZIONE HA DEBELLATO LE MALATTIE DI ORIGINE BATTERICA E VIRALE CHE VENGONO TIPICAMENTE PROPAGATE ATTRAVERSO L’ACQUA INQUINATA (COLERA, TIFO, DISSENTERIA).

1.RIDUZIONE MORBOSITÀ E MORTALITÀ 2.RIDUZIONE COSTI LA POTABILIZZAZIONE DELLE ACQUE: EFFETTI SULLA SALUTE INTERVENTI SU ACQUA E SERVIZI IGIENICI SI CORRELANO A: 1.RIDUZIONE MORBOSITÀ E MORTALITÀ PATOLOGIE POTENZIALE RIDUZIONE MORBOSITA’ COLERA, FEBBRE TIFOIDE, LEPTOSPIROSI, SCABBIA 80-100% TRACOMA, CONGIUNTIVITE, SCHISTOSOMIASI 60-70% PARATIFO, DISSENTERIA, DIARREA, GASTROENTERITI, INFEZIONI CUTANEE 40-50% 2.RIDUZIONE COSTI AUMENTO REDDITO FAMILIARE E BUDGET NAZIONALE

RISCHI PER L’UOMO DERIVANTI DA ACQUE INSALUBRI TIPI DI INQUINAMENTO BIOLOGICO CHIMICO METALLI NITRATI SOLVENTI ORGANICI ALOGENATI FLUORURI IODIO PESTICIDI PETROLIO E FENOLI SOSTANZE RADIOATTIVE ASBESTO BATTERI VIRUS PROTOZOI ELMINTI RISCHI PER L’UOMO EFFETTI TOSSICI E/O CANCEROGENI LESIONI DENTARIE GOZZO NUMEROSE MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE A PREVALENTE CICLO DI DIFFUSIONE ORO-FECALE

RISCHIO MICROBIOLOGICO

RISCHIO MICROBIOLOGICO

ACQUA E SALUTE PUBBLICA 1968: CARTA EUROPEA DELL'ACQUA “NON C’È VITA SENZ’ACQUA È INDISPENSABILE A TUTTE LE ATTIVITÀ UMANE È INDISPENSABILE ALL’UOMO COME BEVANDA, ALIMENTO, PER LA SUA IGIENE E COME SORGENTE DI ENERGIA LA QUALITÀ DELL’ACQUA DEVE SODDISFARE LE ESIGENZE DI SALUTE PUBBLICA"

ACQUA E SALUTE PUBBLICA 2002: GAZZETTA UFFICIALE COMUNITA’ EUROPEA RIBADISCE L’IMPORTANZA DELL’ACQUA QUALE RISORSA PER IL BENESSERE DELLA POPOLAZIONE MONDIALE E SOTTOLINEA LE CRITICITÀ DELLA SUA GESTIONE “L’ACQUA VIENE INGERITA, COME OGNI ALTRO ALIMENTO, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, CONTRIBUENDO COSI’ AL RISCHIO COMPLESSIVO AL QUALE SI ESPONGONO I CONSUMATORI ATTRAVERSO L’INGESTIONE DI SOSTANZE, TRA CUI CONTAMINANTI CHIMICI E MICROBIOLOGICI” Al fine di tutelare la salute pubblica, risulta fondamentale garantire la sicurezza e la qualità dell’acqua potabile; infatti, come affermato nella Gazzetta Ufficiale della Comunità europea del 7/1/2002, «l’acqua viene ingerita ,come ogni altro alimento, direttamente o indirettamente, contribuendo così al rischio complessivo al quale si espongono i consumatori attraverso l’ingestione di sostanze, tra cui contaminanti chimici e microbiologici».

ACQUA PER USO UMANO Mantenimento della omeostasi biologica Lavaggio e cottura degli alimenti Pulizia personale e domestica Impianti di riscaldamento e condizionamento Irrigazione Allontanamento dei rifiuti liquidi

DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE IDRICHE SOLO LO 0,01% DI TUTTE LE RISORSE DI ACQUA DELLA TERRA È UTILIZZABILE COME FONTE DI APPROVVIGIONAMENTO PER GLI ECOSISTEMI E L’UOMO AL MOMENTO ATTUALE, CIRCA UN TERZO DELLA POPOLAZIONE VIVE IN PAESI AFFLITTI DA PERIODICHE CARENZE IDRICHE Ancora oggi l’acqua viene utilizzata senza tenere conto della sua crescente scarsità e sebbene sia, al momento attuale, ancora commisurata alle necessità, circa un terzo della popolazione vive in Paesi afflitti da periodiche carenze idriche. Tendenzialmente lo stress idrico è in aumento.

DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE IDRICHE POPOLAZIONE MONDIALE CHE ATTUALMENTE VIVE IN REGIONI POVERE D’ACQUA: 40% Oggi, circa 700 milioni di persone in 43 paesi vivono al di sotto della soglia di stress idrico. Con una disponibilità annua media di circa 1200 metri cubi pro capite, il Medio Oriente rappresenta la regione con il più elevato livello di stress idrico del mondo; soltanto Iran, Iraq, Libano e Turchia sono al di sopra della soglia. Con circa 320 metri cubi pro capite, i palestinesi, specialmente quelli della striscia di Gaza, patiscono una delle più gravi carenze idriche mondiali. L’Africa subsahariana comprende un numero di paesi sotto stress idrico maggiore di qualunque altra regione. Circa un quarto della popolazione dell’Africa subsahariana vive oggi in un paese sotto stress idrico, ed è una percentuale che va aumentando. STRESS IDRICO IN PROGRESSIVO AUMENTO CON CIRCA 1,4 MILIARDI DI PERSONE CHE VIVONO IN AREE IN CUI L’UTILIZZO È SUPERIORE AI LIVELLI SOSTENIBILI

DISPONIBILITÀ DI ACQUA IN ITALIA Carenza per almeno 2 trimestri/anno: Sud: 52% abitanti Isole: 43% abitanti Totale: 18 milioni abitanti CALABRIA E SARDEGNA SONO LE REGIONI CON LE MAGGIORI DIFFICOLTÀ DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO

DISPONIBILITÀ DELLE RISORSE IDRICHE ED EFFETTI SULLA SALUTE UMANA: PAESI IN VIA DI SVILUPPO L’UTILIZZO DI ACQUA POTABILE A RISCHIO E LA MANCANZA DI SERVIZI IGIENICI ADEGUATI SONO TRA LE PIU’ COMUNI CAUSE DI MALATTIA E MORTE TRA I PAESI POVERI ED IN VIA DI SVILUPPO LA SCARSEZZA DI RISORSE IDRICHE RAPPRESENTA UNO DEI MAGGIORI OSTACOLI PER LO SVILUPPO UMANO E LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE PUBBLICA

DISPONIBILITÀ DELLE RISORSE IDRICHE ED EFFETTI SULLA SALUTE UMANA: PAESI IN VIA DI SVILUPPO 60% MORTALITA’ LEGATA A PATOLOGIE INFETTIVE DIARREA SCHISTOSOMIASI TRACOMA PARASSITOSI INTESTINALI APPROSSIMATIVAMENTE 84% DELLE PATOLOGIE DIARROICHE COLPISCE BAMBINI AL DI SOTTO DEI 5 ANNI DI ETA’ FORTE CONNESSIONE TRA MALATTIE INFETTIVE NEI PRIMI DUE ANNI DI VITA E MALNUTRIZIONE E ALTERATO SVILUPPO COGNITIVO FRA I 6 E I 9 ANNI

DISPONIBILITÀ DELLE RISORSE IDRICHE ED EFFETTI SULLA SALUTE UMANA: PAESI IN VIA DI SVILUPPO IMPATTO SULLE DONNE LE DONNE IN GRAVIDANZA SONO PARTICOLARMENTE SUSCETTIBILI A CONDIZIONI AMBIENTALI AVVERSE CONDIZIONI LEGATE ALLA SCARSITA’ DI ACQUA HANNO UN RUOLO IMPORTANTE PER ELEVATA MORTALITÀ E BASSA NATALITÀ DIFFICOLTA’ DURANTE LA GRAVIDANZA, LA NASCITA E IL POST-PARTUM E, SUCCESSIVAMENTE, DIFFICOLTA’ A SFAMARE I FIGLI

DISPONIBILITÀ DELLE RISORSE IDRICHE ED EFFETTI SULLA SALUTE UMANA: PAESI AD ALTO TENORE SOCIO-ECONOMICO USA: NEL PERIODO 1999-2000, 39 EPIDEMIE PER PATOLOGIE IDRODIFFUSE 2 CASI CONTAMINAZIONE CHIMICA 20 CASI ORIGINE MICROBIOLOGICA 17 ORIGINE SCONOSCIUTA EUROPA: NON E’ PRESENTE UN SISTEMA DI SORVEGLIANZA PER PATOLOGIE DI QUESTA ORIGINE IPOTIZZABILE CHE MOLTE GASTROENTERITI SIANO DI ORIGINE IDRICA INGHILTERRA E GALLES: DAGLI ANNI ‘50 IN POI SALMONELLOSI DIMINUITE FINO A SCOMPARIRE PER INTERVENTI DI CLORAZIONE DELLE ACQUE Negli Stati Uniti, che possono essere considerati come riferimento, perché sono gli unici ad avere attivo fin dal 1971 un sistema di sorveglianza specifico per le patologie idrodiffuse, si sono verificate, solo nel periodo 1999-2000, ben 39 epidemie, attribuibili al consumo di acqua potabile. La causa è stata identificata solo per 22 di queste 39 epidemie: in due casi è stata riscontrata una contaminazione chimica (nitrati, idrossido di sodio), mentre negli altri 20 è stata riconosciuta un’origine microbiologica. A livello europeo non è presente un sistema di sorveglianza organizzato per le patologie di questa origine ed è possibile ipotizzare che molte gastroenteriti siano di origine idrica, dovute al consumo di acqua contaminata o al consumo di alimenti contaminati dall’acqua. In Inghilterra e Galles, fino agli anni ‘50 la Salmonella era il principale agente eziologico coinvolto, ma grazie agli interventi di clorazione la salmonellosi è diminuita, fino a scomparire negli ultimi anni.

APPROVVIGIONAMENTO IDRICO IN ITALIA OLTRE IL 90% DEGLI ITALIANI RICEVE L’ACQUA POTABILE TRAMITE ACQUEDOTTO GESTITO IN GRAN PARTE DA ENTI PUBBLICI 80% DELL’ACQUA PROVIENE DA ACQUE PROFONDE (sorgenti, 40% e pozzi, 45%) 20% DELL’ACQUA PROVIENE DA ACQUE SUPERFICIALI (fiumi e bacini di sbarramento, 15%)

CARATTERISTICHE DI QUALITÀ DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO NORMATIVA NAZIONALE: D.LGS. 31/2001 E D.LGS. 27/2002 L’ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO DEVE SODDISFARE I REQUISITI FISSATI RELATIVI A: PARAMETRI MICROBIOLOGICI PARAMETRI CHIMICI PARAMETRI INDICATORI VALORE DI PARAMETRO: LIMITE SUPERATO IL QUALE OCCORRE L’INTERVENTO DELL’AUTORITÀ COMPETENTE CON ATTUAZIONE DI MISURE ATTE A RIPRISTINARE LA QUALITÀ DELL’ACQUA. NORMATIVA NAZIONALE: D.LGS. 31/2001 E D.LGS. 27/2002, RECEPISCE LA DIRETTIVA EUROPEA 83/98 CE E DISCIPLINA LA QUALITÀ DELLE ACQUE AD USO UMANO AL FINE DI PROTEGGERE LA SALUTE DAGLI EFFETTI NEGATIVI DELLA CONTAMINAZIONE DELLE ACQUE.

PARAMETRI MICROBIOLOGICI ASSUMONO PARTICOLARE RILIEVO NELLA DETERMINAZIONE DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE PARTE DEI REQUISITI DI QUALITÀ DELL’ACQUA È ESPRESSA UTILIZZANDO I BATTERI INDICATORI CHE, SE PRESENTI, INDICANO UNA CONTAMINAZIONE FECALE

INDICATORI MICROBIOLOGICI: VALORE DEL PARAMETRO INDICATORE ATTUALE CONCETTO DI INDICATORE DIFFERENZIA: ORGANISMO INDICE: QUALSIASI ORGANISMO LA CUI PRESENZA SEGNALA LA POSSIBILE PRESENZA DI ORGANISMI PATOGENI CON SIMILI CARATTERISTICHE ORGANISMO INDICATORE: ORGANISMO LA CUI PRESENZA RAPPRESENTA UNA CARENZA DELLE PROCEDURE DI PRODUZIONE DEL PRODOTTO FINITO (ACQUA)

SIGNIFICATO DEI PARAMETRI MICROBIOLOGICI ESCHERICHIA COLI INDICATORI DI FECALIZZAZIONE INDICI DI PATOGENI CON CARATTERISTICHE SIMILI ENTEROCOCCHI PSEUDOMONAS AERUGINOSA CONTEGGIO COLONIE A 22° CONTEGGIO COLONIE A 37° COLIFORMI TOTALI INDICATORI DI EFFICIENZA DEI TRATTAMENTI CAPACITA’ DI RICRESCITA INDICATORE DI EFFICIENZA DEI TRATTAMENTI (FORME DI RESISTENZA) CLOSTRIDIUM PERFRIGENS I principali parametri microbiologici finalizzati all’individuazione di specie o di gruppi microbici che si ritengono significativi per la formulazione di un giudizio igienico-sanitario o di qualità di un’acqua sono: Coliformi totali: sono diffusi nel suolo, nelle acque e nell'ambiente in generale e parte di loro sono ospiti abituali dell'intestino dell'uomo e degli animali. La loro presenza nelle acque destinate al consumo umano è da mettere in relazione a contaminazione d’origine fecale. Devono essere assenti in 100 ml di campione analizzato. Escherichia coli: è una specie batterica termoresistente il cui habitat naturale è l'intestino umano e animale. Deve essere assente in 100 ml di campione analizzato. La sua presenza è un indizio sicuro di contaminazione fecale. Enterococchi: sono anch'essi ospiti abituali dell'intestino dell'uomo e degli animali e hanno una capacità di sopravvivenza nell’ambiente maggiore rispetto a quella dei Coliformi e di Escherichia coli. Devono essere assenti in 100 ml (in 250 ml per le acque imbottigliate) di campione analizzato e la loro presenza indica un possibile inquinamento fecale. Clostridium perfringens (spore comprese): la maggior parte dei clostridi è normalmente saprofita e vive negli strati superficiali del suolo e nei sedimenti, alcune specie vivono nell’intestino di alcuni animali, compreso l’uomo. Sono presenti nelle acque se l'inquinamento non è recente, poiché producono spore termoresistenti e stabili nell’ambiente. Affinché un’acqua sia idonea al consumo deve essere rilevata la completa assenza di questa specie batterica in 100 ml (in 250 ml per le acque imbottigliate) di campione analizzato. Pseudomonas aeruginosa: è caratterizzato da un’elevata capacità di adattamento. È un microrganismo prettamente ambientale e per questo rilevabile anche in acque potabili, in particolare in condizioni di stagnamento dell’acqua. È in grado di installarsi nei serbatoi, nei rompigetto dei rubinetti e nelle apparecchiature ad uso domestico per il trattamento di acque potabili, raggiungendo cariche batteriche elevate. Deve essere completamente assente in 100 ml (in 250 ml per le acque imbottigliate) di campione analizzato. Colonie a 37°C: consente di evidenziare i germi appartenenti alla flora mesofila d’origine umana o animale rilevabili anche negli strati superficiali del terreno. Per questo parametro non esiste un valore limite, ma solo un valore di riferimento di 10 UFC (unità formanti colonia) in 1 ml di campione analizzato. Il valore limite esiste per le acque imbottigliate e corrisponde a 20 UFC/ml. Colonie a 22°C: consente di evidenziare le specie microbiche sporigene, cromogene, putrefattive ecc. abbondanti negli strati superficiali del suolo e facilmente adattabili all'ambiente idrico. Come per il precedente, per questo parametro non esiste un valore limite, ma solo un valore di riferimento di 100 UFC (unità formanti colonia) in 1 ml di campione analizzato. Il valore limite esiste per le acque imbottigliate e corrisponde a 100 UFC/ml. NONOSTANTE I PROCESSI DI POTABILIZZAZIONE NELLE ACQUE È POSSIBILE RILEVARE UNA PRESENZA COSTANTE DI FLORA MICROBICA

INDICATORI MICROBIOLOGICI DI CONTAMINAZIONE FECALE TRADIZIONALE RUOLO DEI PARAMETRI INDICATORI NELLE ACQUE: VALUTAZIONE CONTAMINAZIONE FECALE RISCHIO TEORICO PER LA SALUTE ASSOCIATO ALLA DIFFUSIONE DI PATOGENI TRASMESSI PER VIA FECALE-ORALE OLTRE A BATTERI, ANCHE VIRUS E PROTOZOI CAUSANO PATOLOGIE DI NATURA ENTERICA VIRUS E PROTOZOI HANNO COMPORTAMENTI DIVERSI NELL’AMBIENTE E CAPACITA’ DI RESISTENZA MAGGIORE RISPETTO A BATTERI

INDICATORI MICROBIOLOGICI DI CONTAMINAZIONE FECALE INDICATORI DI FECALIZZAZIONE ESCHERICHIA COLI ENTEROCOCCHI INDICI DI PATOGENI CON CARATTERISTICHE SIMILI

INDICATORI MICROBIOLOGICI DI CONTAMINAZIONE FECALE 1. ESCHERICHIA COLI VALORE COME INDICATORE/SIGNIFICATO PRESENTE IN ELEVATA QUANTITA’ NELLE FECI UMANE E ANIMALI SCARSA RESISTENZA IN AMBIENTE ESTERNO TEMPERATURE DELL’ACQUA E TROFIA PRESENTI IN RETE NON SUPPORTANO LA SUA CRESCITA NEANCHE IN BIOFILM PIU’ VALIDO INDICE DI CONTAMINAZIONE FECALE RECENTE SEGNALA FECALIZZAZIONE DA PARTE DI M.O. SIMILI

INDICATORI MICROBIOLOGICI DI CONTAMINAZIONE FECALE 2. ENTEROCOCCHI VALORE COME INDICATORE/SIGNIFICATO INDICATORE DI CONTAMINAZIONE FECALE DI PREVALENTE ORIGINE ANIMALE A VOLTE PRESENTI IN ASSENZA DI CONTAMINAZIONE FECALE (SUOLO, PIANTE) RAFFORZA I TEST DI E.COLI IN ACQUE TRATTATE QUALE INDICATORE DI EFFICACIA DEGLI INTERVENTI DI POTABILIZZAZIONE E CONTAMINAZIONE IN ATTO RELATIVAMENTE SPECIFICI PER LA CONTAMINAZIONE FECALE ANCHE SE A VOLTE PRESENTI IN ASSENZA DI CONTAMINAZIONE FECALE (SUOLO, PIANTE) TENDONO A SOPRAVVIVERE PIU’ A LUNGO DI E.COLI PIU’ RESISTENTI A DISIDRATAZIONE E CLORAZIONE RAFFORZA I TEST DI E.COLI IN ACQUE TRATTATE QUALE INDICATORE DI EFFICACIA DEGLI INTERVENTI DI POTABILIZZAZIONE E CONTAMINAZIONE IN ATTO

INDICATORI MICROBIOLOGICI COLIFORMI TOTALI VALORE COME INDICATORE/SIGNIFICATO UTILE MA LIMITATO INDICATORE DI EFFICIENZA TRATTAMENTI DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE: ACCERTARE INTEGRITA’ DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE POTENZIALE PRESENZA DI BIOFILM NON IDONEO PER SEGNALARE LA PRESENZA DI PATOGENI ENTERICI POTENZIALE PRESENZA DI BIOFILM (MIGLIORE E’ IL CONTEGGIO DELLE COLONIE)

INDICATORI MICROBIOLOGICI CONTA TOTALE DELLE COLONIE VALORE COME INDICATORE/SIGNIFICATO UTILE PER DEFINIRE L’INTEGRITÀ DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE E L’EFFICIENZA DEI TRATTAMENTI DELLE ACQUE COMPRENDE BATTERI CON CARATTERISTICHE DI SENSIBILITA’ DIVERSE INDICATORE DI CAMBIAMENTI DELLA QUALITA’ DELL’ACQUA PER: AUMENTO DI RICRESCITA MICROBICA AUMENTO DELL’ATTIVITA’ DEL BIOFILM LUNGHI TEMPI DI RITENZIONE O STAGNAZIONE ROTTURA DELL’INTEGRITA’ DEL SISTEMA PER VERIFICARE INTEGRITA’ DI SISTEMA ED EFFICIENZA DEI TRATTAMENTI SI DEVE CONSIDERARE, PIU’ CHE IL NUMERO EFFETTIVO, L’AUMENTO DEL NUMERO DI COLONIE IN CORRISPONDENZA DI SPECIFICI SITI NELL’IMPIANTO E LUNGO LA RETE DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI FATTORI FAVORENTI LA CRESCITA O LA RICRESCITA IN RETE TEMPERATURA DISPONIBILITA’ DI NUTRIENTI MANCANZA DI DISINFETTANTE RESIDUO STAGNAZIONE NON ESISTONO EVIDENZE CHE DIMOSTRINO CHE LE CONTE SIANO CORRELATE AI RISCHI PER LA SALUTE

INDICATORI MICROBIOLOGICI PATOGENI OPPORTUNISTI PSEUDOMONAS, AEROMONAS, ACINETOBACTER, FLAVOBACTERIUM PRESENZA DI BIOFILM NELLE RETI IDRICHE FENOMENI DI CORROSIONE SVILUPPO DI CARATTERI ORGANOLETTICI SGRADEVOLI PRODUZIONE DI ACQUE COLORATE INTERFERENZE PER IL RILEVAMENTO DEI COLIFORMI MICRORGANISMO AMBIENTALE VERSATILITA’ MULTIFATTORIALE (DEGRADATORE) SI MOLTIPLICA NELL’AMBIENTE PATOGENO OPPORTUNISTA PER INDIVIDUI IMMUNODEPRESSI GENERALMENTE A CONCENTRAZIONI TROPPO BASSE PER COSTITUIRE UN RISCHIO PER LA SALUTE DI SOGGETTI SANI TIPICO DEI BIOFILM RISCHIO PER LA SALUTE LIMITATO A CERTI STIPITI E PER FASCE DI POPOLAZIONE CON CARENZE IMMUNITARIE

INDICATORI MICROBIOLOGICI CLOSTRIDI VALORE COME INDICATORE/SIGNIFICATO E’ PROPOSTO COME INDICE DI PRESENZA DI VIRUS E PROTOZOI INDICE DI EFFICIENZA DEI TRATTAMENTI DI DISINFEZIONE DELLE ACQUE, SOPRATTUTTO DI PROCESSI DI FILTRAZIONE INDICATORE DI CONTAMINAZIONE FECALE DI ORIGINE UMANA E ANIMALE INTERMITTENTE O PREGRESSA (IN ASSENZA DI COLIFORMI ED ENTEROCOCCHI)

VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO RISCHIO: E’ LA PROBABILITÀ CHE SI VERIFICHI UN EVENTO CORRELATO ALLA SALUTE. L’EFFETTO È, NELLA SUA PIU’ SEMPLICE ACCEZIONE, UN EVENTO CHE PUO’ O MENO VERIFICARSI LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO COINVOLGE LA DETERMINAZIONE DELLA PROBABILITÀ CHE UN PARTICOLARE EFFETTO AVVERSO PER LA SALUTE SI MANIFESTERÀ IN SEGUITO ALL’ESPOSIZIONE AD UN DETERMINATO AGENTE. LE VALUTAZIONI DEL RISCHIO SONO ESPRESSE COME INCIDENZA DI MALATTIA O TASSI DI MORTALITÀ LA PERCEZIONE DEL RISCHIO SI RIFERISCE AL MODO CON CUI GLI INDIVIDUI VEDONO INTUITIVAMENTE E GIUDICANO IL RISCHIO PUÒ INFLUIRE SUL COMPORTAMENTO E SULLE DECISIONI CHE LE PERSONE PRENDONO PER IL CONTROLLO DELLO STESSO LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO COINVOLGE ALCUNI SCAMBI DI INFORMAZIONI FRA LE PARTI INTERESSATE SULL’ESISTENZA, LA NATURA, FORMA, SEVERITÀ O ACCETTABILITÀ DI RISCHI PER LA SALUTE O L’AMBIENTE. LE PARTI INTERESSATE SONO AGENZIE GOVERNATIVE, ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI, GRUPPI DI INTERESSE PUBBLICO, SINGOLI CITTADINI, CONSIGLI COMUNALI, GRUPPI INDUSTRIALI, SINDACATI E MEDIA

VALUTAZIONE DEL RISCHIO ESPOSIZIONE SITUAZIONE IN CUI SONO PRESENTI, INSIEME, AGENTE (O FATTORE DI RISCHIO) E OSPITE: SONO POSSIBILI L’INCONTRO E L’INTERAZIONE TRA ESSI PROBABILITÀ (RISCHIO) MECCANISMI PATOGENETICI ? EFFETTO RISULTATO DELLA INTERAZIONE TRA AGENTE (O FATTORE DI RISCHIO) E OSPITE

VALUTAZIONE DEL RISCHIO STIMA DEL RISCHIO INDIVIDUALE LA STIMA DELLA PROBABILITÀ INDIVIDUALE DI SVILUPPARE (RISCHIO INDIVIDUALE) UNA PATOLOGIA È “CONDIZIONATA” DALLA DISPONIBILITÀ DI INFORMAZIONI SULL’APPARTENENZA DEL SOGGETTO AD UNA O PIÙ “POPOLAZIONI” A RISCHIO L’EFFETTO DI PIÙ FATTORI DI RISCHIO (O DI FATTORI DI RISCHIO IN RAPPORTO A ETÀ, SESSO, ETC.) PUÒ REALIZZARSI COME UN EFFETTO DI COMBINAZIONE SINERGICO, ADDITIVO O ANTAGONISTICO

INDAGINI ETIOLOGICHE IN EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE FINALITÀ FORNIRE BASI SCIENTIFICHE PER L’ADOZIONE DI AZIONI PREVENTIVE CONTRIBUIRE ALLA COMPRENSIONE DELLE CAUSE DELLE MALATTIE

I METODI DELL’EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE AMBIENTE SALUTE ANALISI AMBIENTALI ROUTINARIE BANCHE DATI SANITARIE INDICATORI BIOLOGICI AMBIENTALI INDICATORI BIOLOGICI DI ESPOSIZIONE INDICATORI SANITARI INDAGINI RETROSPETTIVE INDAGINI PROSPETTICHE STUDI CASO CONTROLLO STUDI DI COORTE ANALISI AMBIENTALI MIRATE QUESTIONARI E MONITORAGGI INDAGINI AD HOC

OBIETTIVI VALUTARE LE CONOSCENZE E LE ATTITUDINI DELLA POPOLAZIONE ADULTA IN TEMA DI AMBIENTE E SALUTE UMANA, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PERCEZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO AMBIENTALE MIGLIORARE ED EVENTUALMENTE CORREGGERE LE INFORMAZIONI CHE LA POPOLAZIONE RICEVE SU AMBIENTE E DANNI ALLA SALUTE

RISULTATI ATTITUDINI (ELEVATA PREOCCUPAZIONE) CONOSCENZE 79.6% INQUINAMENTO ACQUE 76.7% ESPOSIZIONE A FUMO DI SIGARETTA IN AMBIENTI CONFINATI 62.7% ESPOSIZIONE RESIDENZIALE RADON 31.3% ESPOSIZIONE A RUMORE INCERTEZZA MOLTO DIFFUSA NEL CAMPIONE CONOSCENZE 98.4% FUMO DI SIGARETTA E AUMENTATO RISCHIO DI MALATTIE RESPIRATORIE 4% ESPOSIZIONE A ELF-EMF ED INSORGENZA DI LEUCEMIE INFANTILI

CONCLUSIONI RUOLO CRUCIALE COMUNITA’ SCIENTIFICA FATTORI DI RISCHIO AMBIENTALE MEGLIO CONOSCIUTI: FUMO DI SIGARETTA RADIAZIONI ULTRAVIOLETTE COMUNICAZIONE DI TEMATICHE AMBIENTALI E’ UN’AZIONE COMPLESSA RUOLO CRUCIALE COMUNITA’ SCIENTIFICA NEL RIDURRE IL DIVARIO TRA RISCHIO REALE E RISCHIO PERCEPITO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO MICROBIOLOGICO DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO I METODI DI VALUTAZIONE/QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO MICROBIOLOGICO SI AVVALGONO IN GENERALE DI MODELLI SIMILI A QUELLI UTILIZZATI PER ALTRI AGENTI AMBIENTALI LIMITAZIONI CHE COMPLICANO QUESTI TIPI DI APPROCCIO DIFFICILE ENUMERAZIONE DEI PATOGENI INCERTEZZE SU INFETTIVITA’ VARIAZIONI FRA BIOTIPI DIVERSI VARIABILITA’ DI DIFFUSIONE NELLE ACQUE Rapporto ISTISAN 09/3

PRINCIPIO DI PRECAUZIONE “QUANDO UNA ATTIVITÀ CREA POSSIBILITÀ DI DANNO ALLA SALUTE O ALL’AMBIENTE, MISURE PRECAUZIONALI DOVREBBERO ESSERE PRESE, ANCHE SE ALCUNE RELAZIONI DI CAUSA-EFFETTO NON SONO STABILITE DALLA SCIENZA” ART.15 DICHIARAZIONE DI RIO GIUGNO 1992, RATIFICATO DALL’UNIONE EUROPEA ANCORA APPLICATI CRITERI CONSERVATIVI CHE PREVEDONO L’ASSENZA OBBLIGATORIA DEI PATOGENI NELLE ACQUE, SENZA CHE VENGA CONSIDERATA NÉ LA LORO CONCENTRAZIONE NÉ LA LORO VITALITÀ

AZIENDA SANITARIA LOCALE MISURE CORRETTIVE TENUTO CONTO DEI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DA UN’INTERRUZIONE DELL’APPROVVIGIONAMENTO O DA UNA LIMITAZIONE DELLE ACQUE EROGATE AZIENDA SANITARIA LOCALE COMUNICA SUPERAMENTO PARAMETRO EFFETTUA VALUTAZIONI PROPONE EVENTUALI PROVVEDIMENTI CAUTELATIVI A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA GESTORE SINDACO D.LGS 27/2002

CONCLUSIONI ADEGUATA POLITICA AMBIENTALE PROMOZIONE RICERCA SCIENTIFICA PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ PREVENZIONE POTENZIAMENTO ATTIVITÀ MONITORAGGIO AMBIENTALE POTENZIAMENTO SERVIZI PREPOSTI CONTROLLO AMBIENTE POLITICA AMBIENTALE: AL FINE DI GARANTIRE LA QUALITà DELL’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO ATTIVITà DI PREVENZIONE E CONTROLLO: PER GARANTIRE LINTEGRITà DEL SISTEMA, PREVENIRE I FENOMENI DI CORROSIONE, CONDIZIONE DI REFLUSSO E CROSS-CONNECTION, ETC

CONCLUSIONI “I vaccini superano per riduzione di mortalità, migliore qualità di vita, costo-efficacia di risultato, ogni altra arma sanitaria, antibiotici compresi (solo la potabilizzazione dell’acqua vanta risultati di così alto rilievo)” S.A. PLOTKIN, 1998

“UNA SPECIE CHE DISTRUGGE IL PROPRIO AMBIENTE DISTRUGGE SE STESSA” BATESON G, 1904-1980