UN’INTRODUZIONE ALLE SCIENZE DELLA TERRA

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Transcript della presentazione:

UN’INTRODUZIONE ALLE SCIENZE DELLA TERRA USCITA A CAMPOGROSSO UN’INTRODUZIONE ALLE SCIENZE DELLA TERRA Foto Luca Baldi

CHE CI VADO A FARE? Per vedere molte cose che poi studierò; per cominciare a capire “come lavora” la geologia; per impratichirmi con termini e strumenti nuovi.

CHE COSA MI SERVE? una carta geologica. Un martello; bussola, altimetro ecc.; taccuino e matita; metro; sacchetti, etichette (o pennarello indelebile); una boccetta con acido; una carta geologica.

COSA MI DICE UNA CARTA GEOLOGICA? Molte cose. Ad esempio: il tipo di roccia che affiora in una località; la sua età; il suo ambiente di formazione; la presenza di fratture o deformazioni nelle rocce; e molto altro.

Ad esempio: Il colore rosa indica: Litotipo: prevalente dolòmia; Formazione: Dolomia Principale (affiora anche nelle Dolomiti; l’ambiente di sedimentazione è una piana di marea, come nelle attuali Bahamas); Fossili guida: vedi; Età: Retico - Carnico (circa 225-205 Myr).

CHE ROCCE VEDREMO LUNGO IL PERCORSO? Le rocce si raggruppano, in base alla loro genesi, in magmatiche, sedimentarie e metamorfiche. Lungo il percorso si vedrà un campione rappresentativo dei tipi principali.

LE ROCCE MAGMATICHE Si originano dal consolidamento di un magma, nel serbatoio vulcanico (intrusive) o all’aria (effusive). Lungo il percorso affiorano rocce effusive (“porfidi”) presso il Pian delle Fugazze e Campogrosso.

LE ROCCE SEDIMENTARIE Si originano dal consolidamento di sedimenti depositatisi in vari ambienti; Lungo il percorso affiorano ovunque con litotipi diversi (dolomie, calcari ecc.)

LE ROCCE METAMORFICHE Si originano dalla trasformazione chimico - fisica di rocce preesistenti. Costituiscono la base delle Alpi e ci fermeremo ad osservarle ai Gisbenti.

DUE PAROLE SUL TEMPO GEOLOGICO: AD ESEMPIO Qual è l’età di queste montagne? Le risposte sono numerose: c’è un’età per le rocce che le formano; c’è un’età per gli eventi endogeni che le hanno innalzate dal fondo marino; c’è un’età per gli eventi esogeni che le hanno modellate.

IL TEMPO GEOLOGICO I processi che hanno formato le rocce sono quelli che agiscono ancora oggi (ATTUALISMO): erosione, sedimentazione, eruzioni vulcaniche ecc. Quindi le rocce si formano, di solito, molto lentamente e in periodi lunghissimi: per questo le loro età si misurano in milioni di anni (Myr).

LE ROCCE QUELLE CHE VEDIAMO DURANTE IL PERCORSO SI SONO FORMATE IN UN PERIODO COMPRESO TRA IL PREPERMICO E IL TRIASSICO VALE A DIRE: TRA 350 MILIONI DI ANNI FA E 210 MILIONI DI ANNI FA

IL SOLLEVAMENTO ALPINO IN QUESTA ZONA É AVVENUTO IN UN PERIODO COMPRESO TRA IL MIOCENE E L’OLOCENE (ed è ancora in atto, come mostrano i frequenti terremoti) VALE A DIRE: TRA 20 MILIONI DI ANNI FA E 0 MILIONI DI ANNI FA

LA MORFOLOGIA GLI AGENTI PIU’ IMPORTANTI HANNO AGITO NEL PERIODO GLACIALE E NEL POSTGLACIALE (e sono ancora attivi, come mostrano le frequenti frane) VALE A DIRE: TRA 100.000 ANNI FA E OGGI

ESISTONO DUE SCALE DEL TEMPO GEOLOGICO I geologi misurano il tempo in due modi: uno “assoluto” e uno “relativo”. Quello assoluto fornisce le età in milioni di anni, quello relativo indica solo i rapporti di tempo (una roccia è più antica o più recente di un’altra).

IL TEMPO ASSOLUTO Viene misurato con particolari tecniche (decadimento radioattivo, conteggio degli strati ciclici ecc.) É come l’amante: appaga molto ma costa, è difficile da trovare e non dà molte certezze.

IL TEMPO RELATIVO Si basa sulla SOVRAPPOSIZIONE degli strati: quello che sta sopra è più recente di quello che sta sotto. É come il coniuge: lo si conosce bene, si sa dove e come trovarlo senza eccessivi problemi e la vita è più facile.

ORA CHE SAPPIAMO TUTTO... GAMBE IN SPALLA E BUONA ESCURSIONE!