LUPO rielaborazione del libro di Daniel Pennac

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Transcript della presentazione:

LUPO rielaborazione del libro di Daniel Pennac L’OCCHIO DEL LUPO rielaborazione del libro di Daniel Pennac SCUOLA PRIMARIA “F.PETRARCA” INCISA VALDARNO CLASSE 4^ A A.S.2013/2014

IL LORO INCONTRO 1°CAPITOLO

un ragazzo e un lupo si incontrano Davanti alla gabbia di uno zoo un ragazzo e un lupo si incontrano Davanti alla gabbia di uno zoo. Il ragazzo e’ immobile,ritto davanti al recinto del lupo, che va e viene: gira in lungo e in largo, senza mai fermarsi.

Il lupo non poteva vedere il ragazzo in una certa maniera, perché aveva perso un occhio, lottando con gli uomini.

IL MATTINO SEGUENTE, QUANDO IL LUPO Si SVEGLIA, RITROVA ANCORA IL BAMBINO DAVANTI ALLA RETE, SEMPRE NELLO STESSO PUNTO E SI CHIEDE SE IL RAGAZZO E’ RIMASTO Lì ’TUTTA LA NOTTE.

IL LUPO SI TROVA IN UN RECINTO VUOTO, PERCHE’ LA LUPA E’ MORTA LA SETTIMANA PASSATA. IL RECINTO E’ TRISTE, CON L’UNICA ROCCIA GRIGIA E IL SUO ALBERO MORTO.

Dentro al recinto il lupo trotta da mattina a sera senza mai fermarsi, invece il bambino è sempre lì dall’altra parte del recinto immobile come una i. Il lupo lo fissa.

AD UN CERTO PUNTO IL RAGAZZO CHIUDE UN OCCHIO ANCHE LUI, COSI’IL LUPO SI CALMA. IL LUPO AZZURRO TROTTA CONTINUAMENTE, COME SE VOLESSE TORNARE IN ALASKA, IL SUO PAESE DI ORIGINE

L’OCCHIO DEL LUPO 2° capitolo

Il lupo azzurro ricorda la sua infanzia con la mamma Fiamma Nera e i suoi fratelli Paillette e i Rossini Un giorno gli uomini li volevano catturare, la mamma li porto’ tutti in salvo e il cugino Grigio con la coda cancellò le loro impronte. Si ricordò che la sua nonna gli raccontava la storia di un lupacchiotto maldestro che non riusciva a chiappare mai niente . Gli altri lupi,quando catturavano un caribù,lo davano a lui , così ne poteva portare un cosciotto alla nonna.

Gli uomini continuavano a inseguirli. La sera i lupi si rifugiavano nelle tane delle volpi, che gliele offrivano volentieri in cambio di cibo.

Paillettes aveva una pelliccia che sembrava tutta d’ oro con un nasetto nero ed era la sorella di lupo azzurro . Lei era una lupa molto bella e imbattibile, ma si annoiava e quindi decise di andare a vedere gli uomini da vicino.

I cacciatori inseguivano Paillettes per catturarla ma la lupa scappò velocemente.

Paillettes venne catturata dai cacciatori. Quando lupo azzurro arrivò all’ accampamento la vide dentro ad una grossa rete appesa ad un sostegno e sotto di lei c’era acceso un grosso fuoco.

Il lupo azzurro cercò di salvare sua sorella, ma uno degli uomini, grande come un orso, brandì con tutte e due le mani, un bastone e glielo tirò sulla testa. Il lupo svenne.

Un giorno mentre i lupi erano riuniti intorno allo stagno arrivò un elicottero, gli uomini cominciarono a sparare e colpirono la lupa. Alla fine l’elicottero cadde nello stagno e i lupi si misero a ridere.

Gli uomini catturarono i lupi che vennero portati allo zoo e chiusi in fredde gabbie

L’OCCHIO DELL’UOMO 3° capitolo

Da piccolo viveva in un altro paese, lui si chiama Africa, come la sua terra. Una terribile notte una donna lo salvò dalla guerra che stava distruggendo il suo popolo.

Il bambino viene affidato a Toa,un mercante avaro che possiede un dromedario. Sulla gobba dell‘animale viene caricato di tutto per poi venderlo: pentole,catini,macinini,scarpe e anche Africa sale fino lassù, sopra l’animale. Tutti e tre partono per il mercato.

Il ragazzo sapeva presentare con garbo le merci ai beduini che lo stavano ad ascoltare volentieri; Siccome ancora il mercante Toa non gli aveva dato un nome, loro lo chiamarono Africa.

Il ragazzo raccontava ai mercanti storie inventate da lui e i sogni del dromedario. Tutte le storie raccontavano dell’Africa Gialla, della sabbia, del silenzio,del Sahara………………

Il mercante Toa vende il dromedario Pignatta

Quando Toa ritorno’,era solo: “Ho venduto il cammello?” disse contento Africa si commosse : “Come ,hai venduto Pignatta? A chi?” “Non ti riguarda” rispose scocciato il mercante Il bambino gli lanciò uno strano sguardo di sbieco

Anche Africa fu venduto al Re delle Capre, che gli insegnò il mestiere di pastore. Un giorno fece amicizia con un ghepardo, al quale dava da mangiare dei pezzi di carne, perché non sbranasse qualche capra.

Il ghepardo aiutava Africa a guardare il gregge delle capre. E fu così che il bambino e l’animale. Diventarono inseparabili.

Per proteggere le sue caprette Africa pensò di nascondere dietro i cespugli spinosi quelle più grandi, così le iene, che non amano le spine, non le avrebbero toccate e avrebbero mangiato gli avanzi lasciati dal leone.

Il ghepardo non amava l’odore della iena, le gettò uno sguardo sprezzante e giurò che non avrebbe mai mangiato una delle caprette di Africa.

Accadde una notte. Erano scomparsi il ghepardo e la iena, Tutt’intorno tracce di lotta; nessuno sapeva niente. Il re delle capre si arrabbiò con Africa e lo scacciò. Lui pensò di salire sul pullman e di andare a cercare il Gorilla grigio delle Savane.

Il pulman era un camion con le lamiere sbatacchianti e carico di passeggeri, nonostante ciò Il conducente guidava troppo veloce. Ad un tratto apparve la verde ondulazione della Foresta Tropicale; tutti i passeggeri si accalcarono ai finestrini; il conducente dette una forte sterzata e l’autobus uscì di pista e si ribaltò. Africa svenne

Quando il bambino riaperse gli occhi, la casa dove si trovava era vuota, sentiva solo una vocetta metallica e nasale che usciva da un uccello curioso,azzurro, pallido con la gola rossa e un becco che sembrava uno schiaccianoci.

Africa si alzò con precauzione, lanciò un grido di gioia, ma si precipitò correndo fuori dalla casa, che era costruita in alto. Africa chiuse gli occhi in attesa dell’urto, ma due braccia enormi lo afferrarono al volo.

Passano gli anni e gli alberi della foresta diventano sempre di meno. Alla stagione delle piogge gli alberi venivano gettati nei fiumi limacciosi dell’africa verde, per arrivare fino al mare.

Il bambino e il gorilla si fermavano Sulla riva del fiume per guardare i tronchi, ma non capivano dove potevano arrivare. Il gorilla era molto preoccupato per la foresta.

L’ altro mondo 4° capitolo

Africa si ricorda il giorno in cui entrò al giardino zoologico, non aveva la più pallida idea di che cosa fosse Appena oltrepassò il cancello una voce amica lo chiamò: era il suo amico PIGNATTA

Perfino il mercante Toa era in quello zoo; ora vendeva gelati

A dieci metri dal ragazzo, dietro grosse sbarre di ferro, La iena dell’Africa Grigia rideva più forte di tutti.

Ad un tratto in un’altra gabbia vide il suo amico ghepardo. L’animale gli spiegò che gli avevano teso una trappola con la carne, lui non aveva resistito ed era stato catturato.

C’era anche il gorilla grigio delle Savane che gli spiegò: -Cosa vuoi, portavano via i miei alberi, così mi sono fatto portare via anch’io.

Si ritrovano uno di faccia all’altro, si guardano, Si, Africa li conosceva tutti, gli abitanti dello zoo. Tutti tranne il lupo. Si ritrovano uno di faccia all’altro, si guardano, Sognano anche quando non dormono. Su tutto cade la neve, la dolce neve silenziosa dell’Alaska un click e i due occhi si aprono.