L’ Europa nel Cinquecento e le guerre di religione

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L’ Europa nel Cinquecento e le guerre di religione Jessica Chiarenza - classe 3^AC - a.s. 2013-14

Jessica Chiarenza - classe 3^AC - a.s. 2013-14

CARLO V IMPERATORE Dal 1519 Carlo V d’Asburgo, salito al trono imperiale appena sedicenne, governa territori vastissimi, che comprendono, oltre alla Germania, l’impero spagnolo (Napoli, Sicilia, Sardegna e colonie americane e africane) ereditato dalla madre Giovanna la pazza e i vasti territori asburgici ereditati dalla morte del nonno paterno Massimiliano d’Asburgo. Sommati alla Franca Contea e i Paesi Bassi ereditati dalla nonna paterna Maria di Borgogna. Il potere smisurato e concentrato nelle sole mani di questo ragazzo creò timori, soprattutto in Francia. Essa voleva impedire l’elezione di Carlo, perciò candidò alla carica di imperatore il proprio re Francesco I. Se Francesco avesse vinto avrebbe impedito la comunicazione tra i paesi di Carlo, alla vincita dell’avversario la Francia sarebbe stata accerchiata. Con principi elettori tedeschi influenzati dalla forza militare tedesca, dal fatto che preferivano un sovrano di stirpe tedesca e con un ulteriore incentivo dalle banche fiammingo-tedesche che pagarono i grandi elettori nel 1519 fu eletto imperatore Carlo V d’Asburgo con il nome di Carlo V. Tuttavia l’impero di Carlo era un impero “universale” di stampo medievale e anacronistico, perciò senza avvenire, un precario insieme di regni eterogenei, persone con storia, lingua, leggi e costumi totalmente diversi riunite sotto uno stesso sovrano. Jessica Chiarenza - classe 3^AC - a.s. 2013-14

LE PRIME RIVOLTE I COMUNEROS Il primo prevedibile conflitto fu in Spagna con la “rivolta dei Comuneros”, gli abitanti delle principali città spagnole si ribellarono, formando un esercito e affidando il trono alla madre Giovanna la Pazza, perché si sentivano minacciati e abbandonati da un sovrano che per la prima volta nella storia non avrebbe risieduto nella penisola iberica. La rivolta fu sedata dall’aristocrazia spagnola che vedeva nella lontananza del sovrano la possibilità di ricavarsi autonomia e prestigio. LA GUERRA FRANCO-ASBURGICA Scottata dall’elezione e sentendosi accerchiata dai possedimenti asburgici la Francia diede inizio ad uno scontro che durò quasi quarant’anni (1521-1599) trasformandosi man mano da lotta per il predominio in Italia a lotta per il predominio in Europa. Jessica Chiarenza - classe 3^AC - a.s. 2013-14

1° FASE: LE GUERRE D’ITALIA (1525-1529) Carlo occupò Milano nel 1521, nel 1525 vinse contro la Francia a Pavia dove fu fatto prigioniero Francesco I che fu obbligato a firmare il trattato di pace di Madrid, esso affermava la rinuncia da parte del re francese ad ogni diritto su Milano e sul regno di Napoli. Dopo un anno, Francesco strinse alleanza con i principi dei maggiori stati italiani e con papa Clemente VII formando la Lega di Cognac. Carlo indignato per l’appoggio dato dal papa a Francesco I, fece scendere in Italia 14’000 Lanzichenecchi, ovvero mercenari reclutati in Germania e nemici del papato in seguito alle affermazioni di Lutero. Cosi, a Governolo (Mantova) i 14’000 superarono la resistenza guidata da Giovanni dalle Bande Nere, calarono su Roma e la saccheggiarono, il famoso Sacco di Roma (1527). Il papa si rifugiò in Castel Sant’Angelo e si ritirò dalla Lega deluso anche per la notizia della cacciata dei Medici da Firenze, dove gli abitanti avevano ristabilito un governo repubblicano. Preoccupato per la sua famiglia Clemente VII si riconciliò con Carlo V attraverso il trattato di Barcellona nel 1529 che prometteva al sovrano le corone di re d’italia e Imperatore in cambio del rientro dei Medici a Firenze. Poco dopo Francesco I sottoscrisse la pace di Cambrai ribadendo le promesse del trattato di pace di Madrid. Un anno dopo 1530 Carlo V veniva incoronato imperatore dal pontefice e come d’accordi i Medici tornavano al potere a Firenze. Alessandro dei Medici nel 1532 riuscì a far cessare il regime repubblicano e la signoria dei Medici si trasformò in un principato. Jessica Chiarenza - classe 3^AC - a.s. 2013-14

SECONDA FASE: (1535-1544) Gli interessi in gioco fanno ben capire come la pace del 1529 durò poco. Nel 1535 Carlo ottenne il controllo diretto del ducato di Milano e Francesco colse l’occasione, avendo potenziato l’esercito,di dividere le forze di Carlo. Il sovrano francese aveva stipulato due alleanze spregiudicate che univano cattolici con infedeli Nel 1536 la prima con i Turchi, nel 1542 con i principi luterani tedeschi. Grazie a questa politica basata sulla “ragion di stato” obbligava l’avversario a dividere le forze e impiegarle su più fronti. Tutto questo portò alla pace di Crèpy(1544) che avvantaggiò territorialmente solo papa Paolo III Farnese che ottenne il ducato di Parma e Piacenza per il figlio, iniziò la dinastia Farnese. Jessica Chiarenza - classe 3^AC - a.s. 2013-14

TERZA FASE: (1552-1559) Anche la pace di Crèpy durò poco, nel 1552 Enrico II succeduto a Francesco I intensificò le alleanze ed ottenne che l’imperatore sconfitto a Insbruck(1552) firmò nel 1555 una pace con i principi protestanti ad Augusta, che riconosce la libertà e il libero esercizio della nuova fede religiosa. Deluso per la resa impostagli dai luterani Carlo V abdicò(1556). Prima di ritirarsi divise i suoi domini. A Filippo II assegnò la Spagna, le colonie Americane, i Paesi Bassi e i territori italiani; A Ferdinando I concesse i possedimenti asburgici, la Boemia, l’Ungheria e la Corona imperiale. Le ostilità con la Francia continuarono fomentate da papa Paolo IV Carafa che voleva sottrarre il controllo dell’Italia meridionale alla Spagna. Filippo II aveva subito una sconfitta nella battaglia di San Quintino(1557) a opera di Emanuele Filiberto di Savoia, difficoltà economiche portarono nel 1559 alla pace di Cateau-Cambrèises, momento decisivo per la formazione dell’Europa: la Francia rinuncia alle sue mire sull’Italia e la Spagna afferma il suo dominio. Jessica Chiarenza - classe 3^AC - a.s. 2013-14

LA SPAGNA ASSOLUTISTICA DI FILIPPO II Filippo II in seguito alla morte senza eredi del sovrano Aviz annesse ai suoi territori Portogallo e i domini di Oltremare, questi territori furono messi a servizio della Controriforma per estirpare l’eresia. La persecuzione contro Arabi e Ebrei, gli unici ceti operosi del Paese, impedirono lo sviluppo economico della Spagna. Filippo accentrò ogni attività di governo nelle proprie mani soffocando l’azione dei suoi stessi funzionari, la sua attenzione era più rivolta all’estero che all’interno perciò spese enormi capitali per rafforzare esercito e flotta guidato dal miraggio di un’assoluta supremazia della Spagna che lo portò a molte sconfitte. Il primo conflitto fu contro i Turchi dal Nord Africa, Filippo li attaccò per frenare l’espansionismo ottomano ma non ottenne risultati. In seguito venne battuto nel 1560 presso Djerba. I Turchi allora attaccarono Cipro (1570) sottraendola ai Veneziani. Intervenne allora la Lega Santa promossa da Pio V (nuova crociata conto i Turchi), che vinse la battaglia del 1571 a Lepanto. L’assolutismo è una dottrina politica che pone il sovrano al di sopra delle leggi. Jessica Chiarenza - classe 3^AC - a.s. 2013-14

LA RIVOLTA DEI PAESI BASSI E LA NASCITA DELLE PROVINCE UNITE Le tassazioni esorbitanti che mettono in pericolo i floridi commerci cittadini; lo stanziamento di guarnigioni spagnole a controllo del territorio; l’opposizione della Spagna alla diffusione del protestantesimo; portarono ad una vera e propria ribellione (1566) in nome della libertà religiosa e dell’indipendenza politica. Nel 1567 Filippo decise di applicare i decreti del Concilio di Trento: restaurare il tribunale dell’inquisizione e attuare gli editti contro l’eresia. Allora gli abitanti delle Fiandre insorsero in armi e si arrivò alla pacificazione di Gand(1576) che prevedeva l’allontanamento delle truppe spagnole e l’abolizione dei decreti conto i calvinisti. La pace durò poco, con Alessandro Farnese che tentò dove il duca d’Alba aveva fallito ma nulla potè fare con territori come quelli di Anversa che portarono avanti la ribellione e aderendo all’Unione di Utrecht, firmata nel 1579 dalle sette provincie del Nord che nel 1581 prese il nome di Repubblica delle provincie unite o Paesi Bassi. L’indipendenza della Spagna sarebbe stata riconosciuta soltanto nel 1648. Jessica Chiarenza - classe 3^AC - a.s. 2013-14