TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

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Transcript della presentazione:

TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Giuseppe Vivaldelli

Bowlby utilizza un punto di vista etologico: Il comportamento degli individui ha lo scopo di garantire la sopravvivenza fisica e psichica e il mantenimento delle relazioni da cui questa sopravvivenza dipende. Giuseppe Vivaldelli

dalle osservazioni sui neonati separati per lungo tempo dalla madre: Un attaccamento precoce tra madre e bambino è cruciale per lo sviluppo naturale. Per sopravvivere il neonato mette in atto dei meccanismi di segnalazione come: -il pianto Il sorriso - lo sguardo. Giuseppe Vivaldelli

Procedure di intervento per la soddisfazione dei bisogni: Procedure di intervento per la soddisfazione dei bisogni: capacità di segnalazione bambino adulto Bambino e adulto si sincronizzano: entrambi devono imparare ad aspettarsi che l’altro risponderà al comportamento in un certo modo. - I comportamenti segnale si fondono in sistemi di controllo capaci di autocorrezione per mantenere un’accessibile vicinanza alla madre. Giuseppe Vivaldelli

bambino relazione adulto La teoria dell’attaccamento studia non ciò che avviene all’interno del mondo psichico del singolo individuo ma ciò che avviene nello spazio relazionale. bambino relazione adulto Come il bambino ha comportamenti segnale, così l’adulto reagisce con un atteggiamento di accudimento Giuseppe Vivaldelli

L’attaccamento è una relazione che inizia dalla nascita (legame) ed ha come esito prevedibile la prossimità ad un figura capace di dare costante protezione da pericolo. Giuseppe Vivaldelli

Modello Operativo Interno: È uno schema generale prodotto dalla mente; Dipende dal tipo di esperienze avute con le figure di attaccamento; Determina il modo di interpretare la propria realtà relazionale; Fornisce aspettative nei riguardi degli altri; Fornisce una visione di sé; Fornisce una valutazione della relazione in corso tra sé e l’altro; Giuseppe Vivaldelli

- Modello Operativo Interno - È costituito dall’insieme di rappresentazioni che un individuo fa di sé stesso, dell’altro, e dello stato affettivo in cui si svolge la relazione; Possiede aspetti affettivi e cognitivi. Giuseppe Vivaldelli

I primi modelli mentali si basano sulle esperienze dirette che si traducono in: Schemi comportamentali: comportamenti che si rivelano più adatti a mantenere con la madre la miglior relazione possibile, secondo le caratteristiche di quella madre. Giuseppe Vivaldelli

…per cui i bambini si regolano in base a: Sequenze comportamentali: Ad esempio: “…se piango, mia madre mi consola”; “…se piango, mia madre si irrita”; “… se piango, a volte mi consola, a volte si irrita”. Giuseppe Vivaldelli

…in base a queste aspettative si formano nel bambino delle aspettative su cui regolare il proprio comportamento di risposta. Ad esempio: “…se piango mia madre mi consola” – allora sono sicuro, piangerò per delle cose che ne vale la pena – “…se piango, mia madre si irrita” – meglio piangere il meno possibile – “… se piango, mia madre a volte mi consola, a volte si irrita” – non so cosa fare. Giuseppe Vivaldelli

Il bambino, per regolare il suo comportamento deve mettere nella sua memoria lo schema principale di reazione di sua madre ed il suo. In questo modo si formano i Modelli Operativi Interni legati non solo alle esperienze dirette, per i bambini più piccoli, ma anche in base alla capacità di pensiero per i bambini con capacità di linguaggio e simbolizzazione. Giuseppe Vivaldelli

… usano cioè: la rappresentazione : la mente si fa un ritratto approssimativo della realtà esterna e interna, che è possibile immaginare prima di compiere un’azione nella realtà. Giuseppe Vivaldelli

… con il linguaggio i bambini possono accedere ad una memoria: memoria semantica: che dà un significato, cioè riassume un quadro generale delle caratteristiche di sé, degli altri e delle relazioni. Ad es.: “..mia madre era una santa”; “ io sono stato un bambino ribelle”; “ero il preferito da mio padre”; “ .. mi punisce perché vuole il mio bene”; Ogni volta che si attribuisce a sé stessi o ad un’altra persona un significato, vengono associati affetti e sentimenti. Giuseppe Vivaldelli

I bambini riconoscono e attribuiscono i sentimenti alle loro figure di attaccamento e modificano il loro comportamento in base ai vissuti, per cui Se un bambino ha costruito un modello semantico buono di sua madre, non solo attribuisce una caratteristica a sua madre, ma di riflesso lui stesso si sente buono per lei e considererà buona la loro relazione. Giuseppe Vivaldelli

… il bambino ha poi la possibilità di usare informazioni attingendo ai ricordi di fatti specifici che possono confermare ciò che accade nell’esperienza: memoria espisodica : sono ricordi cronologicamente organizzati, e correlati a sentimenti o stati d’animo particolari. Giuseppe Vivaldelli

Se le informazioni che provengono da tutti i sistemi di memoria sono coerenti tra loro, il bambino avrà maggiori possibilità di interpretare bene la sua realtà e lo stato d’animo correlato è quello di sicurezza, di tolleranza, di ricerca di un quadro più ampio in cui rendere coerenti i dati provvisoriamente non integrati. Giuseppe Vivaldelli

… il superamento delle contraddizioni, che si raggiunge in età più grande, permette di cercare di assumere il punto di vista dell’altro, di mettersi in discussione, di accettare i cambiamenti. Si usa cioè la: metarappresentazione: permette la verifica delle proprie idee, l’intuizione delle contraddizioni, la coerenza. Giuseppe Vivaldelli

Se le contraddizioni saranno troppo intense ci possono essere distorsioni della realtà così il bambino reagirà con: evitamento di alcuni aspetti della realtà, si sentirà ansioso e disorganizzato. Quando c’è equilibrio e una integrazione sufficiente tra le informazioni semantiche (che portano informazioni affettive) e le informazioni episodiche (che portano informazioni cognitive), ci si aspetta capacità di flessibilità e adattamento. Questo equilibrio è ritenuto un fattore di protezione contro i disturbi mentali. Giuseppe Vivaldelli

… dalla integrazione delle informazioni affettive e cognitive emergono due precoci emozioni: l’amore e l’aggressività Sono emozioni legate alla storia del Sé con le persone più importanti affettivamente e servono a modificare, mantenere e controllare la relazione stessa. Non vengono più considerate come pulsioni individuali, come in psicoanalisi. Giuseppe Vivaldelli

NEI BAMBINI SONO STATI INDIVIDUATI QUATTRO TIPI DI MODELLI DI ATTACCAMENTO: attaccamento sicuro tipo B attaccamento insicuro/evitante tipo A attaccamento insicuro/ansioso tipo C attaccamento insicuro/disorganizzato tipo D Giuseppe Vivaldelli

Modello sicuro (tipo B): è prevalente nella popolazione normale, ed ha come caratteristica la capacità di equilibrare il comportamento esplorativo con quello di attaccamento. Il bambino confida nella disponibilità della madre di fronte a situazioni di pericolo e di paura. Hanno un modello sicuro di Sé, della madre, e della loro relazione, perché la madre gli risponde in modo amorevole e si pone come sostegno. Guarda la madre prima di intraprendere un’azione, per sapere lo stato affettivo della madre come fonte preziosa di informazione-guida per lui. Giuseppe Vivaldelli

… come se il bambino dicesse: “ se ho bisogno c’è qualcuno” “ se c’è qualcuno per me, sono importante per lui” “ se sono importante per lui, anch’io sono valido” “ se sono valido, posso rischiare, esplorare, sbagliare” “ se sbaglio, c’è qualcuno…….ecc.” Giuseppe Vivaldelli

MODELLO EVITANTE (TIPO A): mostra uno spiccato distacco ed evitamento della vicinanza con la madre; non cerca la madre e si concentra sugli oggetti dell’ambiente; spesso le madri di questi bambini sono infastidite dalle sue richieste, e sono poco propense al contatto corporeo; sono madri che si arrabbiano facilmente nei momenti di dipendenza; le manifestazioni emotive si riducono sempre più. Giuseppe Vivaldelli

… come se il bambino dicesse: “ se ho bisogno, qualcuno si infastidisce” “ meglio non far vedere che ho bisogno” “ meglio non manifestare emozioni” “ forse dopo qualcuno potrà avvicinarsi un po’” ma…. “ se si avvicina può infastidirsi” Giuseppe Vivaldelli

Questa strategia ha lo scopo implicito di diminuire la potenzialità aggressiva della figura adulta. Se il bambino diventa un “piccolo ometto coscienzioso”, la madre sarà orgogliosa di lui e non si arrabbierà. In questo modo il bambino non potrà manifestare all’adulto i propri stati d’animo, i bisogni. La rabbia verrà repressa e potrà riemergere in altri contesti senza motivazione. Queste persone è come se dicessero: “se sono bravo, sarò amato”. Giuseppe Vivaldelli

MODELLO ANSIOSO (TIPO C): è un bambino incerto sulla disponibilità della madre, e quando la vicinanza si fa più stretta vi si oppone; manifesta timore a tutto ciò che è nuovo nell’ambiente; sono bambini che non sono capaci di stare da soli; quando sono con la madre però, gli scambi relazionali sono pochi. Da adulto la persona ansiosa non riesce ad usare la relazione come fattore tranquillizzante, per cui abbiamo panico, fobie, difficoltà di separazione dai genitori: Giuseppe Vivaldelli

MODELLO DISORGANIZZATO (TIPO D): davanti alla figura di attaccamento : si immobilizzano per alcuni attimi, congelano lo sguardo, disorganizzano la motricità (ad es: metà viso esprime un sorriso, l’altra metà esprime una smorfia). La figura di accudimento è riconosciuta da una parte come importante, ma dall’altra ha dato motivi di paura. Giuseppe Vivaldelli

E’ il caso di genitori maltrattanti e punitivi che spesso per cose gravi non intervengono, diventano invece aggressivi e coercitivi per futili trasgressioni alle regole familiari. Questi bambini non possono sviluppare una capacità predittiva degli stati d’animo dei genitori, e non possono regolarsi di conseguenza. …i segni di disorganizzazione possono formarsi: con madri colpite da un grave lutto, Assorte in uno stato d’animo depressivo, Con una psicosi. Questi indici sono più frequenti nelle famiglie ad alto rischio di maltrattamento e di abuso. Giuseppe Vivaldelli

Giuseppe Vivaldelli