Learning Objects Alberto Battaggia fonte: Bozza per il testo “Ricercare in rete”, Corrado Patrucco, Pensa Multimedia, 2003.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Ambiente di apprendimento e TIC
Advertisements

LABORATORIO LATINO FORMAZIONE
Italo losero L’utilità del modello SCORM nella realizzazione dei materiali didattici italo losero 25/03/ :17 SCORM.
Valerio Eletti, Venezia, 3 febbraio 2006 Prospettive per le riviste elettroniche: dal sequenziale allipermediale Luminar 5. Internet e umanesimo. Le riviste.
1 Laboratorio epistemologicoPensare per storie ITIS Fermi Laboratorio di didattica Daniela Berardi Lucilla Ruffilli.
LA MEDIAZIONE DIDATTICA PER L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE
CARID Struttura e funzioni – metodologie e tecnologie
CURRICOLO D’ISTITUTO IPOTESI DI LAVORO ZELO BUON PERSICO.
Progettazione di moduli
Valutazione dei materiali. La valutazione del materiale ha due scopi fondamentali: definire la qualità del prodotto e, per il materiale autentico, valutare.
Il Piano di diffusione delle lavagne interattive multimediali
Da AICC a SCORM andata e ritorno italo losero 18 aprile 2006.
Realizzazione di materiali didattici scorm per il DIPARTIMENTO DI SCIENZA DEI MATERIALI E INGEGNERIA CHIMICA del Politecnico di Torino Italo losero linKomm.
RTE SCORM 2004 Run Time Environment introduzione
Metodologie per la gestione di conoscenza ontologica Prof. M.T. PAZIENZA a.a
Tipo Documento: unità didattica 1 Modulo 14 Compilatore: Antonella Bolzoni Supervisore: Data emissione: Release: Indice: A.Scheda informativa B.Introduzione.
DOCUMENTAZIONE: RISORSA E OPPORTUNITA’ PER LA SCUOLA
E-learning e tecnologia dei learning object:
CLIL Puglia Net Scuole pugliesi in rete
Per una pedagogia delle competenze
COSTRUIRE PERCORSI MODULARI E FLESSIBILI. DALLA RICERCA ALLAZIONE DAL QUESTIONARIO AI PERCORSI RICERCA AZIONE Teoria e pratica si implicano reciprocamente.
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola
Daniele De Re - Diego Toninelli
I PROFILI DI APPLICAZIONE (Susanna Peruginelli) ICCU Seminario nazionale sui METADATI Roma, 3 Aprile 2001.
Unità Didattica 2 I Linguaggi di Programmazione
Virtual Learning Environments (i. e
Programmare percorsi CLIL a cura di Graziano Serragiotto
Learning by digital doing. LYNX si occupa da oltre 15 anni di tecnologie per l'educazione, a tutti i livelli. Multimedia – E-learning – Web Progettazione.
Forum PA 2006, Roma, 8-12 maggio eLearning il punto di vista di Regione Veneto.
Struttura logica del curricolo tra obiettivi, competenze e finalità
Introduzione Nel mondo Occidentale il Web è largamente accessibile Ora si sta creando un Gap informazionale La possibilità di studiare dove uno vuole sarà
Alma Mater Studiorum – Università di bologna
INTRODUZIONE l sistema operativo è il primo software che lutente utilizza quando accende il computer; 1)Viene caricato nella memoria RAM con loperazione.
Formare le Risorse umane nel tempo della Rete a cura di Alberto Quagliata.
Descrizione Semantica ad Alto Livello di Ambienti Virtuali in X3D
Definizione Il modulo rappresenta un’ unità formativa autosufficiente in grado di promuovere saperi molari e competenze che, per la loro alta rappresentatività.
Il Semantic Web applicato ai percorsi formativi nelle organizzazioni innovative By CSTAdvising CSTAdvising, professionisti della conoscenza,
La progettazione didattica ipermediale
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
IL PROGETTO DESECO SAPERE CONTESTO INTEGRAZIONE COMPETENZA
Dati e DBMS DBMS relazionali SQL Progettazione di una base di dati Programma del Corso.
OBBLIGO SCOLASTICO: UNA SFIDA? ASSE MATEMATICO. Il nuovo obbligo scolastico come opportunità Opportunità per cosa? Opportunità per chi?
Tesi di laurea Progettazione di un sistema di e-learning attraverso gli strumenti di learning management e lo standard SCORM Anno Accademico 2004/2005.
G.ADORNI, M.COCCOLI, G.VERCELLI, G.VIVANET E-LEARNING & KNOWLEDGE MANAGEMENT LAB. UNIVERSITÀ DI GENOVA Il Semantic Web per l’e-learning e l’e-government:
1 Ontology languages. Strato dei modelli LA SCELTA DEL LINGUAGGIO Una volta selezionati i componenti dell’ontologia occorre esprimerli in maniera esplicita,
Internet Information Literacy Odl Sommario.
Problematiche della ricerca in rete Il Metodo Sewcom
Schema dei modelli didattici
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
Corso di Formazione Piano Nazionale Scuola Digitale Didattica con le TIC -Area Scientifica Marzo 2015-L.S. “A. Volta” Foggia Docente: Mariagrazia di Tullio.
DAL WEB AL SEMANTIC WEB Aspetti teorici e tecnologici Carmagnola Francesca Dipartimento Informatica C.so Svizzera 185, Torino
Semantic Web. I problemi della ricerca in Web Querying  Ambiguità della formula Browsing  Arbitrarietà nei criteri di classificazione dei dati = Web.
Progettare attività didattiche per competenze
PIATTAFORMA MAESTRA.
I TRE AMBITI DI RIFERIMENTO
Lo Sharable Content Object Reference Model è un modello che, riferendosi a un insieme di specifiche tecniche correlate, intende fornire un’unica cornice.
Dati e DBMS DBMS relazionali SQL Progettazione di un DBMS Normalizzazione Programma del Corso di Basi di Dati.
I software di descrizione e riordino
SISTEMI DIDATTICI PER L’ E- LEARNING
IL PROGETTO DI FORMAZIONE PUNTOEDU EDA DOCENTI SERALI E CTP 31 gennaio 2006 a cura di Laura Cortini a cura di Laura Cortini.
PRIMO INCONTRO. Obiettivi per il docente in formazione acquisire la capacità di pianificare attività didattiche che prevedano l'integrazione della LIM.
INDICATORI SOCIALI E VALUTATIVI
1 E-learning, la nuova frontiera della formazione a distanza: tecnologie, metodi e ambiti applicativi.
… una soluzione per l’eLearning e la condivisione delle informazioni cos’è la piattaforma Moodle le caratteristiche di Moodle come viene implementata dal.
Curricolo e competenze Prof.ssa Senarega. Curricolo Per curricolo intenderemo il percorso formativo di un certo segmento scolastico Dimensioni del curricolo.
PROGETTARE E DOCUMENTARE ATTIVITÀ MEDIA EDUCATIVE Alessia Rosa.
DISCIPLINE SCIENTIFICHE E TIC Competenze che si vogliono mettere in atto Materiali e strumenti Descrizione dell’attività Osservazioni e riflessioni PNSD.
Bruner Psicologo statunitense che si è occupato di problemi educativi dagli anni 50 ad oggi Di indirizzo cognitivista, ha una dotazione culturale molto.
Learning Objects Alberto Battaggia.
Transcript della presentazione:

Learning Objects Alberto Battaggia fonte: Bozza per il testo “Ricercare in rete”, Corrado Patrucco, Pensa Multimedia, 2003

Alberto Battaggia - Learning Object Sommario La ricerca di risorse educative in reteLa ricerca di risorse educative in rete La natura dei LO Gli oggetti di apprendimento Definizioni di LO Caratteri fondamentali di un OL Problematiche di definizione La riusabilità mediante Web I metadati Metadati e comunità di pratiche Problemi di definizione dei metadati Le prospettive del Web semantico Semantic Web Xml e Rdf. Esempi rdf Granularità di un LO Aggregabilità di un LO Problemi di costruzione degli LO Standard SCO(RM) Il processo di fruizione degli SCO La dimensione ottimale di un LO Intenzionalità di un LO Dimensione dei LO LO e didattica modulare La progettazione di LO LO in didattica modulare LO e cooperazione Quantità e profondità interdisciplinareQuantità e profondità interdisciplinare LO SCORM La piattaforma Scorm imsmanifest.xml xml LO e costruttivismo Prospettive

Alberto Battaggia - Learning Object La ricerca di risorse educative in rete Le difficoltà nell’utilizzo dei motori I portali dell’educazione:Didaweb, Edulinks, Gold, Intel Learning Objects: –descrizione didattica della singola risorsa (filmato, presentazione, testo…) –definire standard per la loro descrizione –opportunità di riutilizzabilità

Alberto Battaggia - Learning Object La natura dei LO Programmazione ad oggetti: –elementi flessibili e modulari riutilizzabili –come gli oggetti dei linguaggi di programmazione –secondo alcuni, analogie fuorvianti Problema: pacchetti formativi di strutture proprietarie inutilizzabili Riutilizzabilità, accessibilità, interoperabilità –necessari criteri condivisi di descrizione

Alberto Battaggia - Learning Object Gli oggetti di apprendimento Criteri tradizionali di costruzione di software –semanticamente densi, ma rigidi e poco esportabili Vantaggi degli OL: –per gli utenti: modalità adattiva di costruzione del corso –per i docenti: risparmio, praticità, condivisibilità Paradigmi dei LO –“lego”: privi di limiti quantitativi o qualitativi –teoria della neutralità pedagogica (inaccettabile: un oggetto pedagogicamente neutrale è anche irrilevante) –“atomo”: combinabili, ma secondo leggi fisiche –“puzzle”: occorre formare una figura

Alberto Battaggia - Learning Object Definizioni di LO “Qualsiasi risorsa digitale che può essere utilizzata come supporto all’apprendimento” (Wiley 2000) “Un elemento che abbia un contenuto e degli strumenti per la valutazione basata su specifici obiettivi educativi e che possegga dei metadati come descrittori”(Idc 2001) “Qualsiasi entità, digitale o non, che può essere usata, riusata o a cui si può fare riferimento durante un processo di apprendimento, istruzione o formazione supportato da artefatti tecnologici” (IEEE - LTSC 2000)

Alberto Battaggia - Learning Object Caratteri fondamentali di un L0 Piccola unità di apprendimento ben strutturata su di un argomento specifico autosufficiente (completa) riusabile in contesti diversi e piattaforme diverse aggregabile in collezioni più ampie catalogabile con standard di metadati funzionali al reperimento comprensivo di una parte dedicata alla valutazione dell’apprendimento

Alberto Battaggia - Learning Object Problematiche di definizione A livello di categorie –individuazione dei metadati significativi A livello di costruzione –teoria della conoscenza sottesa al LO A livello di fruizione –nelle piattaforme secondo le specifiche SCORM (Sharable Content Object Reference Model)

Alberto Battaggia - Learning Object La riusabilità mediante Web Esigenze di descrizione univoca delle caratteristiche Repositori: database di LO –Merlot (Multimedia Educational Resource for Learning and Online Teaching) Metadati: consentono l’indicizzazione –IEEE, Dublin Core, Ariadne… –IMS (Instructional Management Systems Global Learning Consortium –defiinisce linee guida a livello internazionale –promuove standard per le piattaforme di gestione di e-learning

Alberto Battaggia - Learning Object I metadati Dati che descrivono dati –Esempio: una scheda bibliografica Dublin (Ohio) Core –15 categorie –title, creator, subject, description, publisher, contributor, date, type,format, identifier, source, language, relation, coverage, rights –esprimibile in RDF/XML

Alberto Battaggia - Learning Object Metadati e comunità di pratiche Preconoscenze e stili cognitivi rendono molto soggettiva la terminologia di ricerca Nelle comunità di pratiche, invece, maggiore condivisione dei significati (shared repertoire) –reificazione: costruzione di artefatti, simboli e tipologie –partecipazione: grazie alla reificazione Problema: la condivisione è inversamente proporzionale alla dimensione –soluzione: autorevolezza dei catalogatori –autocontrollo di catalogatori diffusi

Alberto Battaggia - Learning Object Problemi di definizione dei metadati Metadati IEEE –9 categorie: –General, Life Cycle, Meta metadata, Technical, Educational, Rights, Relation, Annotation, Classification –Campi di Relation –name, explanation, size, order, example, valuespace, datatype –Valori della sottocategoria Learning Resource Type –diagram, simulation, graph... –Da un certo livello in poi non descrivono ma interpretano

Alberto Battaggia - Learning Object Le prospettive del Web semantico Ambiguità inevitabili Utilizzare vocabolari multipli –le comunità descrivono i loro criteri, specificano i contesti d’uso Sfruttare i linguaggi RDF ed XML –pensati per integrare gli standard descrittivi –per soddisfare esigenze di flessibilità

Alberto Battaggia - Learning Object Semantic Web Utilizzare dei descrittori per rendere semantica la rete –xml: sistema di marcatori concettualmente significativi –rdf: permette asserzioni predicative –descrive relazioni tra risorse in termini di proprietà e valori

Alberto Battaggia - Learning Object Xml e Rdf. Esempi

Alberto Battaggia - Learning Object rdf “tratta di”, negli standard w3, appartiene alla categoria dei “predicati italiani” è anche possibile inserire il nome di chi fa questa affermazione, così da accrescerne l’autorevolezza (meta-metadata) –si potrebbero costruire così delle “web of trust”, catene web fiduciarie, validazione comunitaria della conoscenza

Alberto Battaggia - Learning Object Granularità di un LO Misura il livello di densità didattica di un LO –da un massimo di elementarità ad un massimo di complessità Nello schema IEEE LOM, “1.7. structure” definisce il concetto di struttura interna –atomica (unico oggetto indivisibile) –collezione (insieme di oggetti senza relazioni specifiche) –gerarchica (insieme di oggetti in relazione gerarchica) –lineare (insieme di oggetti in relazione lineare)

Alberto Battaggia - Learning Object Aggregabilità di un LO Nello schema IEEE LOM, “1.8. aggregation” definisce il concetto di aggregazione 4 livelli –“1”, dati grezzi (film, testo) –“2”, lezione (collezione di elementi di livello 1) –“3”, corso (collezione di elementi di livello 2) –“4” insieme di corsi necessari per ottenere una certficazione (collezione di elementi di livello 3)

Alberto Battaggia - Learning Object Problemi di costruzione degli LO Importanza del livello di granularità e di aggregazione nella costruzione di LO Il docente tende a decontestualizzare l’oggetto culturale, ricontestualizzandolo nella scena didattica (Damiano) Cognitive Flexibility Theory (Spiro, 1987) –frammentazione del dominio culturale in elementi mobili e ricomponibili per riesaminarlo da diversi punti di vista Da questi problemi standardizzazione di regole per la definizione delle strutture: SCORM

Alberto Battaggia - Learning Object Standard SCO(RM) Due categorie di LO: –Asset: –singolo oggetto –Sharable Content Object –collezione di oggetti –sono i veri oggetti didattici: i collanti tra gli asset sono didatticamente decisivi Narratività didattica –è il collante che dà senso e forma, anche in termini intertestuali, ipertestuali e pluridisciplinari, alla collezione di LO

Alberto Battaggia - Learning Object Il processo di fruizione degli SCO

Alberto Battaggia - Learning Object Più piccolo è l’oggetto, minore è l’informazione contestuale richiesta Contesto e granularità sono in stretta correlazione Un problema di equlibrio La dimensione ottimale del LO

Alberto Battaggia - Learning Object Intenzionalità di un LO L’informazione contestuale è fondamentale –per dare senso all’oggetto –per suggerire percorsi in un’ottica costruttivistica L’intenzione (contestualizzazione didattica) –dichiarata mediante i metadata –problematica analoga a quella dell’utilizzo del sw didattico

Alberto Battaggia - Learning Object Dimensione dei LO Criteri possibili –dimensione dei file –numerosità dei pixel –tempo di fruizione –numero di dati grezzi (raw media) contenuti Proposta: granularità coincidente con gli aggregati di concetti dati dai nuclei fondanti delle discipline –“media” in matematica –“mammifero”, scienze… Compiti degli insegnanti –costruzione di LO sui nuclei fondanti delle discipline –messa a fuoco delle relazioni (=disegno reticolare disciplina)

Alberto Battaggia - Learning Object LO e didattica modulare I moduli –natura –ampie parti del curricolo –tematicamente omogenei –rimandi multidisciplinari –autonomi –struttura –composti di unità didattiche legate da connessioni specifiche Learning Object –possono essere moduli od unità didattiche –dipende dalla granularità-aggregazione

Alberto Battaggia - Learning Object La progettazione di LO Regole dello standard IEEE LOM Rispondere a queste domande: –Quale concetto voglio rappresentare? (titolo, keywords, densità semantica) –Quali competenze di desidera fare acquisire? –A chi è destinato? –Quale livello di interazione? –Quali e quanti materiali utilizzare? –Quali e quante relazioni legano i materiali? (aggregazione, granularità, densità semantica) –Quali test e criteri di valutazione?

Alberto Battaggia - Learning Object LO in didattica modulare

Alberto Battaggia - Learning Object LO e cooperazione Natura modulare e quindi interdisciplinare del LO Progettare attraverso mappe –per identificare i segmenti disciplinari da condividere

Alberto Battaggia - Learning Object Quantità e profondità interdisciplinare Riusabilità –significa funzionalità anche in percorsi didattici diversi, anche eterodisciplinari –va definito nel livello di: –profondità –livello di accuratezza –quantità –numero di riferimenti interdisciplinari –Metodo SEWCOM –adatto per supportare il processo di creazione di LO

Alberto Battaggia - Learning Object LO SCORM Insieme di specifiche tecniche funzionali all’interoperabilità La certificazione Scorm: –LO utilizzabili su qualunque piattaforma (Learning Management System) –linguaggio xml –separa i contenuti didattici dalla sequenza di essi

Alberto Battaggia - Learning Object La piattaforma Scorm Content Packaging –insieme di procedure per l’aggregazione dei contenuti –descrizione dello Scorm (metadati, organizzazione e sequenza) –materiali usati nel corso (files) Run-Time Communications –ambiente di elaborazione riconoscibile da tutte le piattaforme imsmanifest.xml: –descrive corso, metadati, organizzazione struttura, interazione con l’utente e l’ambiente LMS limiti –sono descritte le strutture, ma non le relazioni semantiche tra gli oggetti delle unità didattiche –L’EML propone la marcatura semantica del contesto pedagogico

Alberto Battaggia - Learning Object imsmanifest.xml

Alberto Battaggia - Learning Object xml

Alberto Battaggia - Learning Object LO e costruttivismo Utilizzo didattico della tecnologia per –la riproduzione della conoscenza (IP) –produzione della conoscenza (costruttivismo) –progetto Merlot –accoglie i suggerimenti degli utenti (=costruzione negoziata della conoscenza)

Alberto Battaggia - Learning Object Prospettive Ridefinizione del libro di testo –risentirà del paradigma modulare della ricerca di oggetti in rete Superamento della rigidità didattica dei LO in senso costruttivistico Diffusione repositori accessibili via web semantico –edutella: scambio peer to peer risorse didattiche –splash: creazione repositori on line