L’arte barocca (dal sec. XVII alla metà del XVIII) Il 600 fu il secolo della controriforma cattolica, in tutta Europa si combatterono numerose guerre in nome della fede, sconvolgendo i precedenti rapporti di potere. Tutto questo si tradusse nell'arte che si distaccò dal manierismo della fine del cinquecento per assumere caratteri nuovi. Il termine barocco viene applicato in senso dispregiativo all'arte del seicento già a partire dal XVIII secolo ad indicare un'arte esagerata e bizzarra. Soltanto in tempi moderni si è tolto a questo termine le sue valenze negative. Caravaggio, Bacco, 1596-1597, Galleria degli Uffizi, Firenze
L’arte barocca (dal sec. XVII alla metà del XVIII) L'arte di questo periodo, nata come risposta al protestantesimo, assunse un ruolo di grande importanza per la diffusione delle idee controriformiste e come mezzo per ricondurre il popolo alla dottrina cattolica. L'arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l'animo della gente per mezzo di forme grandiose e monumentali. Caratterizzano lo stile barocco la ricerca del movimento, dell'energia, e della drammaticità delle opere attraverso i forti contrasti di luce e ombra sia delle sculture che delle pitture. Anche in architettura è evidente la ricerca del movimento attraverso superfici curve e ricche di elementi decorativi. Basilica della Collegiata a Catania, Stefano Ittar, 1768
L’arte barocca: l’architettura Piazza S. Pietro, Roma L'architettura barocca si esprime mediante la monumentalità delle forme. Molte città in questo periodo assumono una diversa fisionomia: si creano nuovi assi viari abbattendo i vecchi quartieri medievali. I palazzi, le piazze vengono costruiti con un forte intento scenografico, mirando a destare nello spettatore stupore e ammirazione. Gli edifici dei nobili sono articolati in più corpi intorno ad un giardino adorno di giochi d'acqua, statue, viali e cascate che miravano con la loro spettacolarità ad autocelebrare la classe dominante.
L’arte barocca: l’architettura Per quanto riguarda le chiese, si prediligono la pianta centrale o a navata unica e coperture con grandiose cupole. La facciata ricoperta di sculture ha una funzione fortemente scenografica. Chiesa di Val-de-Grâce a Parigi, François Mansart, 1645.
L’arte barocca: l’architettura Piazza S. Pietro, Roma Fra i maggiori architetti del periodo barocco vi fu Carlo Maderno che edificò il prolungamento della navata di San Pietro e ne completò la facciata.
L’arte barocca: l’architettura Francesco Borromini, (Bissone, 25 settembre 1599 Roma, 3 agosto 1667) Altro architetto di rilievo fu Francesco Castelli più conosciuto come Borromini, nacque a Bissone, sul lago di Lugano nel 1599. Giovanissimo si trasferì a Milano per studiare "l'arte del costruire". Giunto poi a Roma collaborò con Carlo Maderno e Gianlorenzo Bernini in Palazzo Barberini, a lui si devono alcuni interventi nella facciata posteriore e la scala ellittica. Alla morte di Maderno fu aiuto di Gianlorenzo Bernini nella costruzione del Baldacchino di San Pietro. Trovatosi da subito in contrasto con Bernini, cominciò la sua attività autonomamente con la realizzazione del progetto per la chiesa e il chiostro di San Carlo alle Quattro Fontane detta il San Carlino.
L’arte barocca: l’architettura Tra le sue realizzazioni, ricordiamo la facciata di San Carlo alle Quattro Fontane. Il chiostro ha una pianta rettangolare con gli angoli smussati ad ospitare coppie di colonne, per cui il rettangolo si trasforma in ottagono con i lati ricurvi. Il motivo dell'alternanza fra forma concava e convessa in cui le superfici paiono dilatarsi e contrarsi, si ripete anche all'interno della chiesa che ha una pianta ellittica fatta di rientranze e sporgenze. Francesco Borromini, Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma, 1638
L’arte barocca: l’architettura Tra il 1642 e il 1660 Borromini realizzò la chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza. L'interno è a pianta centrale formato da due triangoli equilateri che si intersecano, e tre absidi e tre nicchie che si alternano, generando un motivo planimetrico che non era mai stato impiegato prima. Lo stesso equilibrio compositivo si può ritrovare all'esterno, nel tiburio che copre al cupola e nella lanterna. Francesco Borromini, Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza a Roma, 1643
L’arte barocca: l’architettura Spaccato assonometrico e vista dell’interno della Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza a Roma. Francesco Borromini, 1643
L’arte barocca: l’architettura Tra le sue ultime realizzazioni ricordiamo i lavori per la Chiesa di Sant'Agnese in Agone sempre a Roma. Nel 1657 Innocenzo X decise di esonerare l'architetto dai suoi incarichi per i dissapori nati per la costruzione della chiesa di Sant'Agnese in piazza Navona. Da questo momento, cominciarono anni di crisi culminati col suicidio dell’artista avvenuto nel 1667 Francesco Borromini, Chiesa di Sant'Agnese in Agone a Roma, 1653-1657
L’arte barocca: La pittura Estremamente varia e complessa ci appare la pittura dell'età barocca, la chiesa della controriforma divenne la principale committente per le opere di pittura. Puntando sulla forza persuasiva del bello, la chiesa trovò nell'arte il modo giusto per ricondurre il mondo cristiano alla fede poichè era in grado di influenzare le emozioni. In questo periodo perciò si intensificano le rappresentazioni di scene sacre soprattutto si dipingono quei soggetti che erano contestati dal pensiero riformatore, per esempio il culto di Maria. Guercino, Apparizione di Cristo alla Madre, Cento, Pinacoteca, 1629
L’arte barocca: La pittura I Palazzi e le chiese furono decorati da immensi e grandiosi affreschi. Grande importanza fu data alla decorazione dei soffitti, i pittori barocchi, grazie alla maestria nell'uso della prospettiva riuscivano ad ampliare gli spazi architettonici creando spazi irreali che univano il cielo e la terra. per esempio il soffitto della chiesa di Sant'Ignazio a Roma dipinto da Andrea Pozzo nel quale figure reali ondeggiano nell'aria in sospensione tra cielo e terra creando un'effetto trompe d'oeil.
L’arte barocca: La pittura Due erano le correnti artistiche nel seicento: quella naturalistica con Caravaggio e quella classicista dei Carracci. Caravaggio introdusse nei suoi dipinti la realtà di tutti i giorni; anche quando dipingeva soggetti religiosi, egli cercava la verità rappresentando le figure di Cristo, della Madonna, degli apostoli, utilizzando come modello persone comuni, come quelle che si potevano incontrare a quel tempo per le strade, facendole emergere da una luce particolare. Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Vocazione di san Matteo, 1599, Cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi, Roma
L’arte barocca: La pittura Caravaggio, Giuditta che decapita Oloferne, 1598-1599, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica, Palazzo Barberini.
L’arte barocca: La pittura Questa pittura naturalista si diffuse ben presto in Italia nei primi venti anni del seicento, tra i più importanti rappresentanti ricordiamo pittori come Orazio Gentileschi e la figlia Artemisia, Bartolomeo Manfredi e Battistello Caracciolo. Artemisia Gentileschi, Giuditta che decapita Oloferne, 1612-1613, Museo di Capodimonte, Napoli
L’arte barocca: La pittura La scuola che si sviluppò intorno ai Carracci invece cerca di tornare ai principi di chiarezza, monumentalità ed equilibrio tipici del Rinascimento. Dei tre Carracci, Ludovico, Agostino e Annibale, fu quest'ultimo ad avere maggiore successo. Questo stile classicheggiante venne adottato da artisti come Guido Reni e Domenichino. Annibale Carracci, Domine, quo vadis? (1601-1602), National Gallery, Londra
L’arte barocca: La scultura La scultura barocca arricchiva l'interno e l'esterno di edifici e chiese e venivano usati numerosi tipi di materiale accostati in maniera diversa per ottenere effetti policromi: marmi di diversi tipi, stucchi dorati, bronzi, e grandi specchiere. Gian Lorenzo Bernini, Baldacchino di San Pietro, 1624-1633, Basilica di S.Pietro, Vaticano
L’arte barocca: La scultura Il più importante scultore Barocco fu Gian Lorenzo Bernini abile nel lavorare il marmo conferendogli effetti di tensione drammatica e grande teatralità ottenuti attraverso i contrasti di chiaroscuro e l'illusione coloristica. Accanto alla grande produzione scultorea, da tenere in considerazione in questo periodo anche la produzione minore consistente in sculture per presepi in terracotta o legno e in statuette di porcellana. Gian Lorenzo Bernini, David, 1623-1624, Galleria Borghese, Roma
L’arte barocca: La scultura Il più importante scultore Barocco fu Gian Lorenzo Bernini abile nel lavorare il marmo conferendogli effetti di tensione drammatica e grande teatralità ottenuti attraverso i contrasti di chiaroscuro e l'illusione coloristica. Accanto alla grande produzione scultorea, da tenere in considerazione in questo periodo anche la produzione minore consistente in sculture per presepi in terracotta o legno e in statuette di porcellana. Gian Lorenzo Bernini, Apollo e Dafne, marmo, 243 cm, 1622-1625, Galleria Borghese, Roma