Corso di formazione per Volontari penitenziari

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Corso di formazione per Volontari penitenziari Contesto normativo del Volontario penitenziario: Vademecum. Torino, 15/02/2014

Contesto normativo Legge n° 354/75 e n° 663/86; Regolamento di esecuzione. In particolare: Art.17 legge n° 354/75; Art. 78 legge n° 354/75; Art. 101 Regolamento di esecuzione O.P.

Art. 17 La finalità del reinserimento sociale dei condannati deve essere perseguita anche sollecitando e organizzando la partecipazione di privati e di Istituzioni o associazioni pubbliche o private all’azione rieducativa.

Art . 17 Sono ammessi a frequentare gli istituti penitenziari con l’autorizzazione e secondo le direttive del magistrato di sorveglianza, su parere favorevole del direttore, tutti coloro che avendo interesse per l’opera di risocializzazione dei detenuti dimostrino di poter utilmente promuovere lo sviluppo dei contatti tra la comunità carceraria e la società libera. Le persone indicate nel comma precedente operano sotto il controllo del direttore.

Deriva: Il carcere e i detenuti non appartengono all’Istituzione; Superamento della concezione carcerocentrica: il carcere è un servizio della comunità; Il detenuto viene affidato per un certo periodo all’Istituzione, ma la finalità della pena consiste nel favorire il suo reinserimento sociale; Dunque il carcere e l’Istituzione devono favorire la partecipazione della comunità della comunità esterna all’opera rieducativa.

Ex-art. 17 è consentito l’accesso non solo ai volontari ma “a tutti coloro che hanno concreto interesse per l’opera di rieducazione dei detenuti”, e cioè: Insegnanti, istruttori tecnico-pratici, rappresentanti di cooperative; Allenatori di discipline sportive, arbitri di calcio, istruttori di palestra; Animatori, maestro di yoga, bibliotecario; Mediatori culturali; …

Art. 78 l. n° 354/75 -L’Amministrazione penitenziaria può, su proposta del Magistrato di Sorveglianza, autorizzare persone idonee all’assistenza e all’educazione a frequentare gli Istituti penitenziari allo scopo di partecipare all’opera rivolta al sostegno morale dei detenuti, e al loro futuro reinserimento nella vita sociale.

Art. 78 Gli assistenti volontari possono cooperare nelle attività culturali e ricreative dell’Istituto sotto la guida del direttore, il quale ne coordina l’azione con quella di tutto il personale addetto al trattamento. L’attività prevista nei commi precedenti non può essere retribuita. Gli assistenti volontari possono altresì collaborare con gli Uffici per l’esecuzione penale esterna (UEPE) per l’affidamento in prova, per il regime di semilibertà e per l’assistenza ai dimessi e alle loro famiglie.

Art. 107 – Regolamento esecuzione l. 354/75 L’autorizzazione (cfr. art.78) è data a coloro che dimostrano interesse, sensibilità (…) e che hanno dato prova di concreta capacità nell’assistenza a persone in stato di bisogno. Nel provvedimento di autorizzazione è specificato il tipo di attività che il volontario può svolgere e se gli viene consentita la frequenza “ di uno o più Istituti Penitenziari o a collaborare con UEPE”.

Art. 107- Regolamento. L’autorizzazione ha durata annuale e può essere rinnovata. Se il volontario si rivela inidoneo al corretto svolgimento dei suoi compiti il direttore (dell’Istituto o dell’UEPE) sospende l’autorizzazione e ne chiede la revoca al Ministero, dandone comunicazione al Magistrato di sorveglianza.

Dunque: Se il volontario opera in Istituto deve rispondere al direttore dell’Istituto; Se opera presso UEPE deve rispondere al direttore UEPE.

Tipologia interventi In Istituto: sostegno morale e materiale, contributo al reinserimento sociale, collaborazione ad attività culturali, ricreative e sportive,… In UEPE: collaborazione per le attività rivolte a soggetti che fruiscono di misure alternative (affidamento in prova, semilibertà, detenzione domiciliare), assistenza ai dimessi, ai loro familiari, attivazione e promozione della rete tra Enti e Associazioni, …

Adempimenti: Richiesta autorizzazione ingresso: motivazione richiesta (precisando espletamento e tipologia servizio in Istituto o in UEPE); per i nuovi AVP la prima fase è da intendere come tirocinio della durata di 6 mesi. Per i nuovi volontari che frequentano (hanno frequentato) il corso AVP: lettera di presentazione della CRVG.

Adempimenti/procedura La Direzione dell’Istituto chiede informazioni personali a vigili urbani, o carabinieri, o polizia. Se nulla osta viene rilasciata autorizzazione ingresso in Istituto.

Prima di iniziare il servizio è utile: Rendersi conto della planimetria dell’Istituto (padiglioni o blocchi, sezioni, parlatorio, palestra, sala teatro, …) Conoscere la dislocazione dei servizi dell’Istituto e le persone che vi operano: direzione, uffici educatori, uffici amministrativi, segreteria, centralino, matricola, ufficio conti correnti, luoghi e ministri culto, …

Adempimenti/procedura: L’autorizzazione individuale è contrassegnata da un numero e ne specifica la durata. Alla porta di ingresso: sempre disponibile il documento di identità (che viene trattenuto dall’agente addetto); viene dato un pass da tenere ben visibile (o, comunque sempre a portata di mano, da esibire).

Adempimenti/procedura … Per accedere ai padiglioni bisogna superare 2 cancelli; Posto di blocco: lasciare il telefonino (o altro apparecchio informatico), far controllare la borsa (borsello), sottoporsi al controllo con metal detector (avvertire se si è portatori di valvole cardiache o, se si tratta di donne, si è in stato di gravidanza),… Avvertenza: far sempre controllare la borsa (non portare temperini, forbici, farmaci, bevande, …).

Adempimenti/procedura Durante il tirocinio: fare riferimento ad un tutor (= volontario con esperienza); tenere un “diario”: annotare ciò che capita (domande alle quali non si sa rispondere; come regolarsi di fronte a situazioni nuove, …); Stabilire rapporti con operatori istituzionali: educatori, operatori dell’equipe, agenti, …

Maturare la decisione di scegliere e aderire a uno dei gruppi o Associazioni che operano in Istituto o in UEPE. Mantenere e consolidare i rapporti con AVP di altri gruppi o Associazioni: sarebbe conveniente utilizzare l’esperienza del corso di formazione e le relazioni attivate per promuovere scambi di buone prassi, di metodi, collaborazioni, occasioni comuni di formazione e aggiornamento, …