23 ottobre 2014 Luigi Perissich

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23 ottobre 2014 Luigi Perissich Fatturazione elettronica e rivoluzione digitale nei pagamenti della Pubblica Amministrazione – Quadro di riferimento – – Gli strumenti innovativi per le imprese– – Esempi applicativi– –– 23 ottobre 2014 Luigi Perissich

L’impegno della Federazione Siamo la Federazione di Settore di Confindustria che rappresenta in Italia i Servizi Innovativi e Tecnologici (KIBS Knowledge Intensive Business Service). Attraverso le nostre 40 Associazioni di Categoria e le 50 Sezioni Territoriali, istituite presso le Unioni Provinciali di Confindustria, rappresentiamo le imprese di servizi innovativi e tecnologie ICT - software, cloud, outsourcing, servizi e applicazioni satellitari - le imprese di facility management e servizi energetici, di servizi professionali, di ingegneria e di consulenza, di comunicazione e  marketing, di attestazione della conformità, di servizi per il credito  e finanziari, del knowledge ed education, imprese e industrie creative operanti nel settore della cultura, imprese del gioco e dell’intrattenimento. Il Settore in Italia conta 800.000 imprese; 2.100.000 addetti, di cui il 50% dipendenti; 255 miliardi di euro di fatturato e 110 miliardi di valore aggiunto.

La nostra MISSION Più innovazione e fondi per la ricerca nelle PMI Più innovazione della PA e Agenda digitale per nuovi servizi innovativi Servizi ed industrie creative per la Cultura, il Turismo e la valorizzazione digitale dei contenuti Liberalizzazioni e concorrenza nel settore dei servizi innovativi: meno in House e più mercato per le PMI negli appalti per la PA Più credito alle PMI dei servizi e rispetto tempi pagamento della P.A. Un contratto nazionale di lavoro dei Servizi innovativi Politiche industriali per i Sevizi Innovativi in Italia e Europa e creazione di valore per il manifatturiero 4.0

Quadro di riferimento Le imprese che rappresentiamo sono pronte da tempo a fornire gli strumenti necessari per aiutare le imprese ad utilizzare la fatturazione elettronica ed accelerare l’innovazione sia lato fornitori IT e Servizi innovativi che lato Clienti privati e pubblici Riteniamo fondamentale che il Governo metta in atto tutte le misure per accelerare l’utilizzo della fatturazione elettronica tra imprese e PPAA e ne faciliti ed incentivi l’utilizzo nel B2B Tali misure devono rendere semplice e economico l’uso della fatturazione elettronica con particolare attenzione per le PMI favorendo la crescita del mercato privato dei servizi sia in qualità che quantità

Fatturazione elettronica verso la PA Nel Decreto il decreto ministeriale datato 17 giugno 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno 2014 che sostituisce, abrogandole da subito, le disposizioni contenute nel decreto ministeriale del 23 gennaio 2004, ci sono molti aspetti positivi che avevamo richiesto, quali: il superamento del vincolo temporale dei 15 giorni per la conservazione delle fatture elettroniche, semplificazioni nell’assolvimento dell’imposta di bollo, eliminazione dell’obbligo di comunicazione dell’impronta dell’archivio digitale ed operatività delle medesime regole per i documenti del settore doganale. Il 6 giugno 2014 è scattato l’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la gran parte delle PA Centrali, mentre per il resto delle PA del nostro Paese l’obbligo scatterà il prossimo 31 marzo 2015 (come indicato dal “Decreto IRPEF” n. 66 del 24 aprile 2014). Sono oltre 9 000 gli Enti e loro “emanazioni” che ormai accettano solo Fatture elettroniche: 13 Ministeri, 3 agenzie Fiscali e 22 enti nazionali di Previdenza e assistenza sociale. Tra i ministeri ci sono anche uffici e unità organizzative locali come ad esempio l’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco nonché i circa 9.000 istituti di istruzione Statale. In tutto circa 18.000 uffici interessati.

A pieno regime dal 31 marzo 2015 E’ stata anticipata a questa data rispetto all’iniziale data prevista di giugno 2015, il termine ultimo per il recepimento dell’obbligo di Fatturazione Elettronica anche per tutte le altre PA centrali (circa 1.500 Enti tra cui, per esempio, la Presidenza del Consiglio e gli organi costituzionali) e, per tutte le PA Locali. Si tratta di circa 10.500 enti tra Comuni, Province, Regioni, Istituti Universitari, nonché tutti gli enti del Sistema Sanitario Nazionale (ASL e Aziende Ospedaliere) e le Camere di Commercio

Diamo i Numeri In proposito, dai dati resi noti dall’Agenzia dell’Entrate emerge che dal 6 giugno al 30 settembre scorso risultano ricevuti dal Sistema di Interscambio SDI (la piattaforma di ricezione delle fatture dai fornitori e di inoltro delle stesse alle PA destinatarie) circa 670.000 file fattura (fatture o lotti di fatture). Il 76% circa di tali file è stato inoltrato alle PA, mentre il restante 24% è stato scartato dal Sistema, prevalentemente per errori formali di compilazione. Considerando invece i file fattura ricevuti nel solo mese di settembre, la percentuale di quelli scartati risulta in diminuzione (22% circa). Per maggiori dettagli, è possibile consultare il sito FatturaPA.

Obblighi per fornitore e PA L’obbligo di fatturazione elettronica verso la PA impone ai fornitori di trasmettere al Sistema di Interscambio (SdI) – oppure ad altri Hub connessi con lo stesso SdI (“intermediari abilitati”) – esclusivamente Fatture Elettroniche in un formato XML (eXtensible Markup Language), secondo le specifiche tecniche e la struttura sintattica definite da un apposito documento disponibile sul sito www.fatturapa.gov.it. E’ necessario apporvi la Firma Digitale (o una Firma Elettronica Qualificata) e il Riferimento Temporale e, quindi, trasmettere la fattura al sistema deputato a riceverla. Dopo aver trasmesso le fatture elettroniche al SdI, il fornitore riceverà due documenti informatici, in formato XML e firmati digitalmente: la “ricevuta di consegna” attestante che il SdI ha accettato la fattura elettronica e questa è stata ricevuta dalla PA destinataria la “notifica di esito accettazione” attestante che la PA destinataria ha verificato e accettato la fattura elettronica ricevuta. Sia il Fornitore che la PA dovranno conservare le fatture elettroniche, le ricevute e le notifiche in solo formato digitale, secondo le disposizioni normative in tema di conservazione dei documenti rilevanti ai fini fiscali.

I servizi innovativi per facilitare le imprese Il mercato offre soluzioni per tutte le esigenze e tutte imprese piccole o grandi: da nuove funzionalità per i software gestionali a soluzioni più semplici che non richiedono alcuna modifica sull’infrastruttura del fornitore della PA. I Gestionali: essi generano la Fatturazione elettronica verso la PA mediante fatture XML secondo il formato “tracciato_FatturaPa” che dialoga direttamente con il Sistema di Interscambio (SdI), registrandone e tracciandone i messaggi di risposta, per poi portare le Fatture in conservazione elettronica. Altre soluzioni: vi sono ad esempio servizi che accettano in ingresso l’output generato dal sistema di fatturazione aziendale - cartaceo, come file di testo .doc oppure .txt o come immagine .pdf , estraggono le informazioni da strutturare e tradurre in un file XML coerente con le specifiche del “tracciato_FatturaPa” anche, in molti casi gestendo la firma digitale e l’interazione con il SdI fino all’inoltro in conservazione elettronica dei messaggi, mettendo anche a disposizione delle aziende cruscotti di monitoraggio e controllo. Servizi gratuiti sono ad esempio quello disponibile per le PMI abilitate al MEPA (Mercato Elettronico della PA) o proprio annunciato un servizio base di fatturazione elettronica verso la PA, attraverso il quale è possibile gratuitamente compilare, trasmettere e conservare un numero limitato di fatture elettroniche emesse dai fornitori della PA nell’arco di un anno che viene messo a disposizione dal Sistema camerale in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia digitale e Unioncamere. Si rinvia, pertanto, al Comunicato Stampa congiunto Agid-Unioncamere-Infocamere, che contiene informazioni di dettaglio per accedere al servizio.

Fatturazione elettronica e pagamenti PA Premessa Fondamentale: il recepimento della Direttiva europea sui tempi di pagamento L’Italia ha recepito a fine 2012 la Direttiva 2011/07/UE attraverso il DL n. 192 del 9 novembre 2012, con effetto a partire dal 1 gennaio 2013. I provvedimenti del governo Le norme principali con le quali è stato affrontato il problema sono contenute: nel Decreto legge 35/2013 che ha messo a disposizione ca. 40 miliardi di Euro per gli anni 2013 e 2014 nel Decreto legge 102/2013 con il quale il Governo ha stanziato ulteriori 7,2 miliardi di euro per il 2013 dalla Legge di Stabilità 2014 (che ha stanziato 0,5 miliardi) nel Decreto legge 66/2014 che ha messo a disposizione una quota aggiuntiva di 9,3 miliardi. Questo impone anche alle Pubbliche Amministrazioni di saldare le Fatture di acquisto entro 30 giorni, estendibili al più a 60 giorni (termine espressamente previsto per gli enti della Sanità, ma applicabile anche alle altre realtà pubbliche), pena l’applicazione automatica di interessi di mora nell’ordine di 8 punti percentuali addizionali all’Euribor. Gli ultimi dati in sintesi Al 23 settembre risultano pagati ai creditori 31,3 miliardi, a fronte di un finanziamento complessivo ai debitori di 38,4 miliardi. Le istanze di certificazione del credito da parte delle imprese hanno registrato un’impennata con più di 3.600 richieste nella prima settimana di agosto (più di quattro volte la media dell’anno). Sul piano degli adempimenti sono stati predisposti tutti gli atti e le convezioni che consentono di dare piena attuazione al decreto legge 66/2014 che dispone la garanzia dello Stato sui crediti certificati.

Certificazione Crediti PA Si ricorda che il 31 ottobre è il termine ultimo per presentare, attraverso la Piattaforma per la Certificazione dei Crediti (PCC), istanza di certificazione al fine di cedere il proprio credito verso la PA a condizioni vantaggiose. La PCC consente ai Creditori della P.A. di chiedere la certificazione dei crediti relativi a somme dovute per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali e di tracciare le eventuali successive operazioni di anticipazione, compensazione, cessione e pagamento, a valere sui crediti certificati. Le imprese che richiederanno la certificazione entro tale data potranno beneficiare, ai fini della cessione pro soluto agli intermediari finanziari dei crediti certificati, della garanzia dello Stato e dei seguenti tassi massimi di sconto oneri inclusi: 1,90% annuo per importi fino a 50.000 euro; 1,60% annuo per importi eccedenti i 50.000 euro. Secondo i dati MEF aggiornati al 20 ottobre, le richieste di certificazione sono pari a 68.604 per un controvalore di circa 7.2 miliardi di euro, mentre le imprese registrate sulla PCC sono complessivamente 18.348. In merito alle segnalazioni del Sistema Associativo sul tasso di adesione del sistema bancario, è emerso a seguito di una verifica informale con ABI, che le banche disposte ad acquisire i crediti certificati secondo il meccanismo di favore descritto - tra le quali figurerebbero anche i principali istituti italiani – sarebbero in fase di adeguamento delle proprie procedure interne e quindi dovrebbero essere pronte a breve termine.

Quali crediti possono essere certificati? L’istanza di certificazione può essere presentata da chiunque (società, impresa individuale o persona fisica) vanti un credito commerciale non prescritto, certo, liquido ed esigibile, nei confronti di una P.A Fermo restando il requisito di non prescrizione del credito, è possibile presentare le istanze di certificazione in qualsiasi momento. Si segnala però che, per poter beneficiare della garanzia dello Stato , è necessario che l’istanza sia presentata nei termini previsti dalla legge.

A quali amministrazioni o enti si può richiedere la certificazione L’istanza di certificazione può essere presentata , attraverso la Piattaforma, per i crediti vantati nei confronti di amministrazioni statali, centrali e periferiche: -regioni e province autonome -enti locali esclusi quelli commissariati per fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso; -enti del Servizio Sanitario Nazionale esclusi gli enti delle regioni sottoposte a piano di rientro dai disavanzi sanitari che hanno in atto operazioni ricognitive del debito (ad oggi, Campania e Calabria); -enti pubblici nazionali; -camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni; altre P.A. incluse dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165: aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, università, istituti autonomi case popolari, enti pubblici non economici regionali e locali, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni e agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300)

Fatturazione elettronica aiuta trasparenza e controllo sui debiti I termini di pagamento saranno più gestibili se cambiano e si semplificano i back-office delle PA, digitalizzando tutti i workflow autorizzativi sin dall’ordine. Il debito maturato dalla PA nei confronti dei propri fornitori è ancora imponente. Un passo importante per contribuire ad affrontare il problema è di “dare certezza” alla fatturazione automatizzando e rendendo trasparente la fase di ricevimento, smistamento e riconoscimento delle fatture, che fino a oggi ha rappresentato il primo - e in molti casi anche il più grave - incaglio lungo il percorso che porta al benestare al pagamento della fattura.

Stiamo monitorando l’evoluzione della Piattaforma Pagamenti La Fatturazione Elettronica può creare grandi semplificazioni e risparmi e generare trasparenza nei rapporti tra clienti e fornitori normalizzando i rapporti commerciali tra imprese e PA e nella capacità di controllo della PA sulle proprie spese Vi sono ancora diverse criticità ad esempio per il factoring : si riscontra una importante problematica relativamente alle note di debito per interessi, le quali dovrebbero essere caricate anch’esse sulla piattaforma una volta caricata una fattura sullo SDI non è consentito di poterla cancellare, nemmeno se sostituita perché errata; pertanto la fattura è registrata e tracciata sulla piattaforma, consentendo al creditore di poter eventualmente richiedere la certificazione del proprio credito anche se la fattura è sbagliata. la PCC acquisisce le fatture dal SDI caricandole sull'account del fornitore, nonostante possa esservi il caso in cui (nel caso di precedente cessione in massa dei crediti futuri) il credito sorge già di proprietà del cessionario. Ciò comporta problematiche legate alla possibilità per il factor di richiedere la certificazione in proprio e non per conto del cedente, come invece avviene attualmente in assenza di informazioni strutturate che consentano il caricamento diretto sull'account del factor. Stiamo in continuo contatto con SOGEI e la Ragioneria con la collaborazione delle nostre associazioni Assosoftware, Assotec, Assifact e con altri colleghi interessati, per assicurarci che la piattaforma lavori in cooperazione applicativa con i gestionali delle imprese e delle PPAA e le piattaforme web per la fatturazione elettronica stimolando un pieno utilizzo delle opportunità offerte dal digitale per accelerare i pagamenti e rendere trasparente tutto il ciclo, Ordine, Fattura, Certificazione, Pagamento

Le Piattaforme Regionali: Piattaforma Pagamenti Lazio Anche la regione Lazio ha messo a punto una Best practice che potrebbe essere utilizzata in Riuso da altre regioni come ad esempio la Toscana Si stima che : l'80% delle fatture della Sanità del Lazio viaggi in formato elettronico, con una crescita che passa dalle 122mila fatture del 2009 alle le 435mila e 700 del 2013, Il valore del fatturato che è passato dai due miliardi e 200 milioni del 2009 ai 6 miliardi e 800 milioni del 20 13, con un picco di nove miliardi nel 2012. In sintesi, dal 2009 sono state emesse in tutto un milione e 702 mila fatture, per un controvalore di quasi 28 miliardi di cui a oggi 17 e mezzo sono stati pagati

Grazie www.confindustriasi.it Perissich@confindustriasi.it